Category: Attualità

  • Deficit commerciale in crescita

    Deficit commerciale in crescita

    Secondo quanto riferito dall’Istituto Nazionale di Statistica, il deficit commerciale della Romania è aumentato a gennaio 2025 del 38,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, superando i 40,8 miliardi di euro. La differenza tra il valore delle importazioni e quello delle esportazioni si è ampliata: mentre le esportazioni sono aumentate del 2,4%, le importazioni sono cresciute di oltre il 10%. Lo scorso anno, la Romania ha esportato merci per un valore di 92,6 miliardi di euro e ne ha importate per 133,4 miliardi di euro.

    Il capo gabinetto del presidente dell’INS, Vladimir Alexandrescu, ha dichiarato che la Romania ha due principali partner commerciali, la Germania e l’Italia, che insieme coprono quasi un terzo dell’interscambio commerciale totale del nostro paese. Per quanto riguarda le importazioni, la Cina è il paese con cui la Romania registra il deficit commerciale più elevato tra tutti, pari al 5,4% del totale. Alexandrescu ha sottolineato che un settore vulnerabile resta il commercio di prodotti agricoli e alimentari, in cui la Romania esporta principalmente materie prime e importa prodotti finiti.

    “Nel 2024, abbiamo avuto un’esportazione di 6,5 miliardi di euro contro un’importazione di 11,4 miliardi di euro, quindi un deficit di circa 5 miliardi di euro, in uno spazio in cui la Romania, attraverso ciò che ha naturalmente, potrebbe avere un surplus, a condizione che si verifichi una mutazione nel contenuto di questi scambi. Rispettivamente, superare il momento in cui esportiamo prodotti agricoli non lavorati e importiamo prodotti agricoli trasformati, perché, per tradizione, la Romania ha simili possibilità molto, molto grandi”, ha spiegato Vladimir Alexandrescu.

    Il capo gabinetto del presidente dell’INS ha spiegato che la Romania registra anche un’eccedenza commerciale e che al primo posto di questa classifica si colloca, sorprendentemente, la Gran Bretagna, con l’1,6% del totale, seguita dalla Repubblica di Moldova e dagli Stati Uniti d’America.

    I dati presentati dall’ufficio statistico di Bucarest riconfermano la crescente dipendenza dell’economia nazionale soprattutto dalle importazioni complementari, come materie prime o materiali, afferma anche il presidente esecutivo dell’Associazione nazionale degli esportatori e degli importatori di Romania, Mihai Ionescu, precisando che un altro problema deriva dagli scarsi fondi stanziati dall’Esecutivo per finanziare la presenza delle aziende romene alle fiere e alle esposizioni internazionali.

    “Per quest’anno, abbiamo esaurito tutti i soldi per finanziare la presenza delle aziende alle fiere e alle esposizioni internazionali. Quindi, dopo giugno, non abbiamo più soldi e avevamo preparato quasi 100 partecipazioni internazionali, inclusa l’Expo mondiale di Osaka. Non se ne andrà più alcuna azienda. Se questo programma non verrà sbloccato con urgenza, avremo un aumento ancora più drastico del deficit della bilancia commerciale”, ha detto Mihai Ionescu.

    Il presidente esecutivo dell’Associazione nazionale degli esportatori e degli importatori di Romania ha sottolineato che è fondamentale che il Governo comprenda la necessità di destinare aiuti statali o fondi europei a quei settori che possono sostenere il processo di riduzione del deficit della bilancia commerciale.

  • La Romania continua a sostenere l’Ucraina

    La Romania continua a sostenere l’Ucraina

    Il capo della diplomazia romena, Emil Hurezeanu, ha partecipato mercoledì a una riunione di lavoro con i capimissione degli stati membri dell’UE accreditati a Bucarest. Secondo un comunicato del Ministero degli Esteri, alla luce della situazione di sicurezza nella confinante Ucraina e delle decisioni dei leader politici dell’UE durante gli ultimi incontri a livello comunitario, Emil Hurezeanu ha sottolineato il sostegno della Romania al rafforzamento della politica di sicurezza e di difesa dell’Unione. Ha inoltre sottolineato la necessità che tali azioni siano attuate in complementarietà con l’Alleanza Nord Atlantica e ha ribadito l’importanza di un solido partenariato transatlantico, essenziale per la sicurezza e la prosperità europea, dice Emil Hurezeanu.

    Il comunicato precisa inoltre che il ministro ha sottolineato il sostegno della Romania all’ulteriore supporto multidimensionale alla confinante Ucraina. Allo stesso tempo, Emil Hurezeanu ha evidenziato il contributo di Bucarest al raggiungimento di una pace giusta e duratura, in conformità con i principi del diritto internazionale. D’altro canto, il capo della diplomazia ha ribadito il sostegno della Romania al proseguimento del processo di allargamento dell’UE e ha sottolineato l’importanza dell’adesione dei partner orientali e dei Balcani occidentali, sulla base dei loro meriti.

    Per quanto riguarda la confinante Repubblica di Moldova, Emil Hurezeanu ha fatto riferimento ai passi compiuti da questo stato nel suo percorso europeo e ha sottolineato la necessità di un ulteriore sostegno da parte dell’Unione e degli stati membri agli sforzi delle autorità di Chişinău dedicati all’integrazione europea. Il capo della diplomazia ha inoltre accolto con soddisfazione i recenti sviluppi a livello del Parlamento Europeo in merito all’approvazione dello strumento per la Repubblica di Moldova.

    D’altro canto, precisa inoltre il comunicato del MAE, in occasione dell’incontro con gli ambasciatori dei paesi UE accreditati a Bucarest, Emil Hurezeanu ha sottolineato l’importanza dell’obiettivo di sviluppare la competitività economica europea, consolidando il mercato unico e promuovendo l’innovazione e la connettività. Ha evidenziato la necessità che il futuro Quadro finanziario pluriennale dell’Unione risponda alle priorità concordate a livello europeo attraverso l’Agenda strategica 2024-2029.

    Il capo della diplomazia romena ha sottolineato l’importante ruolo della Politica di coesione e della Politica agricola comune, come strumenti essenziali per creare una solida base per l’attuazione delle politiche di competitività e per raggiungere la convergenza a livello europeo.

    Lo scorso mese, anche il presidente ad interim Ilie Bolojan ha comunicato agli ambasciatori accreditati a Bucarest che gli orientamenti principali della politica estera romena rimangono immutati. Ha ricordato il partenariato strategico della Romania con gli Stati Uniti d’America, ma anche l’appartenenza del paese alla NATO e all’Unione Europea. “Restiamo uno stato che crede fermamente nel futuro dell’Unione Europea. Restiamo atlantisti e uno stato alleato responsabile”, ha assicurato Ilie Bolojan.

  • Sostegno del Parlamento Europeo alla Repubblica di Moldova

    Sostegno del Parlamento Europeo alla Repubblica di Moldova

    Lo strumento per le riforme e la crescita mira ad aiutare il paese ad affrontare le principali sfide, in particolare l’impatto della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina sulla sua sicurezza, economia e popolazione. Il pacchetto prevede lo stanziamento di 520 milioni di euro in sovvenzioni, insieme a 1,5 miliardi di euro in prestiti a basso tasso di interesse, che consentiranno alla Moldova di attuare le riforme senza accumulare un debito insostenibile. Il meccanismo prevede anche un prefinanziamento pari al 18% del sostegno totale, consentendo la rapida mobilitazione di risorse per stimolare la sicurezza energetica, le infrastrutture anticorruzione e la modernizzazione dei servizi pubblici.

    Il 20% dei fondi nonrimborsabili sarà destinato al rafforzamento delle istituzioni della Repubblica di Moldova attraverso sistemi di governance digitale, formazione dei dipendenti pubblici e riforme giudiziarie, misure essenziali per la gestione efficiente dei fondi comunitari. L’eurodeputato romeno Siegfried Mureşan, ha dichiarato che questi fondi creeranno le condizioni affinché lo stato moldavo si rafforzi economicamente, istituzionalmente e socialmente e si avvicini ancora di più all’Unione Europea.

    “Il denaro andrà in lavori infrastrutturali stradali, ferroviari, incluso il ponte sul Prut, per collegare meglio la Repubblica di Moldova all’Unione Europea. Il denaro andrà in connessioni energetiche, sia di elettricità che di gas, tra la Repubblica di Moldova e la Romania. Il denaro andrà in istituti scolastici, scuole, asili. Il denaro andrà in ammodernamenti di ospedali, compresa la costruzione di due ospedali regionali più grandi, uno nel nord e uno nel sud della Repubblica di Moldova”, ha detto Siegfried Mureşan.

    L’eurodeputato ha tuttavia avvertito che, se in futuro la Repubblica di Moldova sarà guidata da governi che non rispetteranno i propri impegni, il Piano europeo di crescita sarà in pericolo. Con l’approvazione del pacchetto di sostegno finanziario, il Parlamento Europeo ha deciso di aprire un ufficio di collegamento a Chişinău. Servirà da punto di contatto tra Bruxelles e i parlamenti nazionali, la società civile e i partner locali della regione del Partenariato orientale dell’Unione Europea, Ucraina, Georgia e la Repubblica di Moldova.

    Il presidente del Parlamento moldavo, Igor Grosu, ha accolto con soddisfazione la decisione e ha affermato che l’Ufficio contribuirà a migliorare il processo legislativo, ma anche a informare i cittadini sui vantaggi dell’integrazione nella grande famiglia europea. A sua volta, la vicepremier moldava per l’integrazione europea, Cristina Gherasimov, ha affermato che la decisione è un forte segnale di sostegno. La Repubblica di Moldova ha presentato domanda di adesione all’Unione Europea a marzo 2022 e ha ottenuto lo status di paese candidato nel mese di giugno dello stesso anno.

  • Nessuna nuova tassa nel 2025

    Nessuna nuova tassa nel 2025

    L’attuale strategia del Ministero delle Finanze romeno è quella di imporre limiti mensili e trimestrali alle spese delle istituzioni pubbliche, in modo da rispettare l’obiettivo di deficit di bilancio del 7%. Lo ha dichiarato il ministro Tánczos Barna, nel corso di una trasmissione sulla rete TVR Info, spiegando che si tratta di un lavoro difficile ma necessario. Il ministro ha riconosciuto che le istituzioni esercitano pressioni affinché vengano stanziate maggiori risorse finanziarie, ma ha insistito sul fatto che è essenziale mantenere un equilibrio del bilancio.

    In questo contesto, ha inviato un messaggio chiaro, eliminando così le speculazioni sull’introduzione di tasse o imposte aggiuntive in Romania: “Se manteniamo questa tendenza, abbiamo tutte le probabilità di non aver bisogno di nessun altro piano di nuove tasse. No, di nessuna maniera”, afferma il ministro. Tánczos Barna ha inoltre precisato che febbraio è stato un mese “accettabile” in termini di entrate alle casse dello stato, ma è essenziale che questa tendenza venga mantenuta per tutto l’anno.

    “La strada è lunga, abbiamo ancora 10 mesi, ma se manteniamo questa tendenza, abbiamo tutte le probabilità di non aver bisogno di ulteriori misure fiscali”, ha aggiunto. Tánczos Barna ha recentemente discusso, nel corso di un evento, con rappresentanti dei settori finanziario, industriale, sanitario, edile, dell’economia circolare, ambientale e automobilistico, dei temi più importanti per garantire gli equilibri macroeconomici, rafforzare la resilienza e aumentare la competitività.

    In questa occasione, ha dichiarato che i provvedimenti relativi alla “tassa sul palo”, imposta sulle costruzioni speciali, saranno pubblicati nell’ultima settimana di marzo. Il processo di elaborazione delle norme è già in corso ed entro la fine del mese ogni settore economico sarà invitato alle discussioni, afferma il ministro. Le misure sono conformi all’Ordinanza sulle misure fiscali e di bilancio adottata alla fine dello scorso anno, che comprende anche la cosiddetta “tassa sul palo”, vale a dire il calcolo di un’imposta pari all’1% sul valore delle costruzioni speciali esistenti nel patrimonio dei contribuenti, ad eccezione degli edifici per i quali già viene versata l’imposta.

    Nella nuova tassa rientrano anche gli edifici nei parchi industriali, scientifici e tecnologici che, secondo la legge, non beneficiano dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sugli edifici. “Capisco le preoccupazioni di alcune aziende, ma la maggior parte di esse paga già le tasse sugli edifici, sugli stabilimenti di produzione e su altri asset che generano attività. È normale che si tenga conto anche di quelle costruzioni speciali, che sono praticamente il corpo dell’impresa”, ritiene il ministro. Si stima che, nonostante alcune aziende possano provare a trasferire i costi della nuova imposta sui consumatori, l’impatto non sarà significativo rispetto a quello di un aumento dell’IVA.

     

  • Oro europeo per l’atletica romena

    Oro europeo per l’atletica romena

    Ogni due anni, la stagione competitiva dell’atletica europea comincia, all’inizio della primavera, con i campionati continentali indoor. Qui ci facciamo una prima idea sui nuovi talenti emergenti a livello internazionale e sulle prospettive. Così, l’immagine offertaci dai Campionati Europei Indoor recentemente conclusi ad Apeldoorn, nei Paesi Bassi, è stata sorprendentemente piacevole per i sostenitori dell’atletica romena. La delegazione tricolore ha concluso la competizione con due medaglie: l’oro nel lancio del peso maschile, con Andrei Rareş Toader, e l’argento nel salto triplo femminile, con Diana Ion. È stato il miglior record tricolore in una competizione continentale di atletica indoor degli ultimi anni.

    Dopo 8 anni senza medaglie, dall’edizione del 2015, i romeni sono saliti di nuovo sul podio solo nel 2023, quando, a Istanbul, Claudia Bobocea ha vinto l’argento nei 1500 metri, e Gabriel Bitan, nella lunga distanza, ha vinto la medaglia di bronzo. Erano 20 anni, però, che la Romania non vinceva un titolo europeo in un campionato indoor, più precisamente da quello conquistato da Elena Buhăianu, a Madrid, nei 1500 metri femminili, nel 2005.

    Prima della competizione, le speranze degli allenatori romeni erano limitate. L’obiettivo fissato dalla federazione di atletica di Bucarest era una classifica tra il 4° e il 6° posto e altre due qualificazioni alla finale. In un’intervista rilasciata all’agenzia Agerpres, Oana Pantelimon, allenatrice della nazionale, sottolineava le chance di Andrei Rareş Toader, che ha avuto un ottimo debutto stagionale. Domenica lo ha confermato. Si è qualificato alla finale della classe di peso dal 4° posto, con un lancio di 20 metri e 59 centimetri. Nell’ultimo atto, invece, è riuscito a segnare 21 metri e 27 centimetri, 23 centimetri meglio del secondo classificato, lo svedese Wictor Petersson. Inoltre, il risultato ha rappresentato un nuovo record nazionale per la Romania.

    Tuttavia, la prima medaglia della delegazione romena ad Apeldoorn era stata ottenuta venerdì da Diana Ana Maria Ion – argento nel salto triplo. Con il risultato di 14 metri e 31 centimetri, lei ha ottenuto finora la prestazione più importante della sua carriera. L’oro è andato all’atleta spagnola Ana Peleteiro – Compaore, che ha saltato sei centimetri più di Diana. La medaglia di bronzo è stata vinta dal finlandese Senni Salminen, con 13 metri e 99 centimetri. Va anche detto che Diana Ion era entrata in finale dal 7° posto delle qualificazioni. Ora seguono i Mondiali indoor in Cina, a Nanchino, che si svolgeranno dal 21 al 23 marzo. La competizione avrebbe dovuto svolgersi nel 2020, ma a causa della pandemia è stata rinviata per tre anni consecutivi e infine riprogrammata ora.

  • Fascicolo di tradimento in Romania

    Fascicolo di tradimento in Romania

    Giovedì mattina, i procuratori della Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo (DIICOT) hanno annunciato che sono state fermate per tradimento sei persone che avrebbero negoziato con agenti russi l’uscita della Romania dalla NATO. Nel corso della giornata, le informazioni sono diventate più chiare. Le persone in questione erano raggruppate nel cosiddetto Comando Vlad Ţepeş (Vlad l’Impalatore), guidato, tra gli altri, anche da Radu Theodoru, un maggior generale a ritiro, veterano di guerra, in età di 101 anni.

    L’obiettivo dei membri dell’organizzazione era – afferma la DIICOT – quello di “ledere la sovranità e l’indipendenza dello Stato romeno, nonché di minare politicamente e indebolire la capacità di difesa del paese” attraverso “azioni continue, consapevoli, pubbliche o cospirative”. Organizzati secondo il modello di una struttura di tipo militare, con dirigenti e personale esecutivo, i membri del gruppo Vlad l’Impalatore avrebbero reclutato seguaci e pubblicato materiali video online.

    Secondo i procuratori, avrebbero anche avviato delle azioni per rimuovere l’attuale ordinamento costituzionale, sciogliere i partiti politici, insediare un nuovo governo formato da membri dell’organizzazione che avrebbero ricoperto incarichi ministeriali, allontanare tutti i dipendenti dalle istituzioni statali, adottare una nuova Costituzione, cambiare la bandiera, l’inno e perfino il nome del paese da Romania a Geţia. Avrebbero voluto una nuova costruzione sociale basata su principi morali e su un sistema di saggezza collettiva.

    A gennaio, due degli imputati si sarebbero recati a Mosca, dove sarebbero entrati in contatto con persone disposte a sostenere gli sforzi dell’organizzazione per prendere il controllo del potere statale in Romania. Del resto, la messa sotto accusa, presentata giovedì dalla DIICOT, dei sei membri del Comando Vlad l’Impalatore, sospettati di tradimento, è collegata – è stato detto a Bucarest – all’espulsione dalla Romania di due diplomatici russi.

    Più specificamente, le autorità romene hanno deciso di dichiarare personae non gratae l’addetto militare, aeronautico e navale della Federazione Russa a Bucarest, nonché il suo vice, accusati di aver svolto attività contrarie alle disposizioni della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961.

    Secondo il Servizio Romeno di Informazioni, i due diplomatici russi hanno svolto attività di raccolta di informazioni in aree di interesse strategico e hanno avviato azioni per sostenere gli iter anticostituzionali del gruppo Vlad l’Impalatore. Mosca ha promesso una risposta adeguata, ritenendo ingiustificata e non amichevole l’espulsione dell’addetto militare e del suo vice.

    Intanto, alla luce di tutti i presunti fatti menzionati, le autorità giudiziarie romene hanno disposto giovedì sera l’arresto preventivo di due membri del Comando Vlad l’Impalatore, mentre quattro membri sono soggetti al controllo giudiziario per 60 giorni.

  • Punti di forza del turismo romeno

    Punti di forza del turismo romeno

    Il numero di notti trascorse nelle unità ricettive nell’Unione Europea ha superato i tre miliardi nel 2024, rendendolo l’anno migliore per il turismo nell’Unione, secondo i dati pubblicati mercoledì dall’Eurostat. Tradizionalmente mete preferite dai turisti di tutto il mondo, la Spagna (500 milioni), l’Italia (458) e la Francia (451) occupano anche questa volta il podio. Al polo opposto si trovano Lussemburgo, Lettonia ed Estonia. La Romania fa parte di un vasto gruppo di stati membri dell’UE che hanno registrato meno di 50 milioni di pernottamenti lo scorso anno.

    Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INS), i pernottamenti nelle strutture ricettive turistiche (compresi appartamenti e camere in affitto) sono stati 30,191 milioni, in aumento del 3,5% rispetto al 2023. I pernottamenti dei turisti romeni hanno rappresentato l’83,7% e quelli degli ospiti stranieri il 16,3%. Le destinazioni preferite sono state la capitale Bucarest e le province di Brașov e Prahova, dove si trovano le località montane romene più gettonate. Le statistiche indicano inoltre che, a gennaio 2025, la maggior parte dei turisti stranieri proveniva dall’Italia – quasi 17.000, seguita dalla Repubblica di Moldova, da Israele e dalla Germania – ciascuna con 10-11.000.

    Parallelamente, il programma turistico culturale “Romania attraente” è stato presente in questi giorni alla più grande e importante fiera del turismo del mondo, quella di Berlino. Gli esperti parlano di un’offerta diversificata, che comprende circuiti culturali, turismo attivo e d’avventura, soggiorni sulla costa del Mar Nero e nel Delta del Danubio, nonché turismo rurale. Si tratta della quinta partecipazione romena di questo tipo a importanti fiere internazionali in soli sei mesi.

    In precedenza, in Italia, nel Regno Unito, in Spagna o Polonia, la stessa piattaforma ha offerto, in romeno e cinque lingue straniere, informazioni aggiornate in formato video e fotografico, attraverso tour virtuali, animazioni 3D, audioguide e testi. Il programma è coordinato dal Ministero degli Investimenti e dei Progetti Europei e, secondo gli organizzatori, lo stand romeno è stato concepito tutte le volte in un formato business, per incontri di lavoro e per promuovere servizi e pacchetti pensati per il segmento corporate, tra cui soluzioni di team building e city break.

    L’offerta comprende anche 12 itinerari turistici tematici che, da nord-ovest a sud-est, attraversano l’intero paese, con 275 mete da visitare e che, entro il 2026, saranno segnalati anche attraverso specifiche infrastrutture stradali. Oltre a queste destinazioni, valide in qualsiasi stagione, gli specialisti prevedono anche un massiccio afflusso di turismo culturale nei mesi di agosto e settembre, quando Bucarest ospiterà, come da tradizione, una maratona di musica classica, il celebre Festival George Enescu.

  • Reazioni alle dichiarazioni di un servizio segreto russo

    Reazioni alle dichiarazioni di un servizio segreto russo

    Le autorità romene respingono categoricamente le affermazioni del Servizio di intelligence estera russo, secondo cui l’Unione Europea avrebbe ricattato la Romania per bloccare la candidatura dell’indipendente Călin Georgescu alle elezioni presidenziali di maggio. Senza fornire alcuna prova, il servizio russo sostiene che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto alle autorità di Bucarest di impedire a Georgescu di partecipare alle prossime elezioni, avvertendo che, in caso contrario, avrebbe limitato l’accesso della Romania ai fondi europei.

    Lo stesso tipo di messaggio è stato trasmesso di recente anche dall’ex candidato indipendente, in un’intervista rilasciata al giornalista James Freeman, in cui afferma che si dovrebbe indire un referendum per l’uscita della Romania dall’Unione Europea e dalla NATO.

    Il Ministero degli Esteri romeno definisce le accuse del servizio russo come “ridicole e totalmente prive di fondamento” e afferma che fanno parte di una campagna ibrida volta a minare la democrazia e a diminuire la fiducia nelle autorità. “L’insieme di queste attività, che includono messaggi pubblici, campagne di influenza e interferenze con processi democratici, mira a diminuire la fiducia nelle autorità e a criticare l’appartenenza della Romania all’UE e alla NATO”, precisa il Ministero romeno.

    Da parte sua, il primo ministro Marcel Ciolacu ritiene intollerabili i commenti di un servizio segreto russo in merito alle decisioni delle autorità romene. “La Russia non può dire alle autorità romene chi indagare e chi no, non può dettare ai romeni chi eleggere e non può essere un modello di buone pratiche di democrazia”, ha sottolineato il primo ministro su una rete sociale.

    A sua volta, la presidente dell’USR, Elena Lasconi, ritiene che la Russia sia arrivata a sostenere Călin Georgescu “apertamente e ufficialmente”. Al ballottaggio che doveva svolgersi a dicembre, Călin Georgescu, che inaspettatamente era riuscito a classificarsi al primo posto nelle opzioni di voto dei romeni, avrebbe dovuto sfidare Elena Lasconi.

    Nel frattempo, Georgescu è stato sottoposto a controllo giudiziario per 60 giorni, con diversi divieti, tra cui quello di lasciare il paese senza l’approvazione delle autorità giudiziarie. Non gli è inoltre consentito pubblicare sulle reti sociali contenuti di stampo legionario, fascista, antisemita, razzista o xenofobo.

    I pubblici ministeri accusano Georgescu di aver elaborato un piano per destabilizzare la Romania con l’aiuto di mercenari guidati da Horațiu Potra, dopo che la Corte Costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali. La Consulta ha invocato interferenze esterne e ha disposto la ripresa del processo elettorale, che si terrà a maggio. Călin Georgescu è preso di mira in due fascicoli, quello in cui è già stato messo sotto accusa per azioni contrarie all’ordine costituzionale, ma anche quello in cui è stato disposto l’arresto preventivo di Horaţiu Potra e dei suoi mercenari.

  • Sostegno dell’UE alla Repubblica di Moldova

    Sostegno dell’UE alla Repubblica di Moldova

    Quest’anno l’UE stanzierà 60 milioni di euro, nell’ambito dello Strumento europeo per la pace, per rafforzare le capacità di difesa della Repubblica di Moldova, stato ex sovietico, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania e l’Ucraina. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, in visita a Chișinău, tre anni dopo la presentazione della domanda di adesione della Repubblica di Moldova all’Unione Europea. La domanda è stata presentata nello stesso giorno con la Georgia e tre giorni dopo l’Ucraina, nel contesto dell’invasione russa in questo paese.

    L’amministrazione della Repubblica di Moldova, stato che vuole entrare a far parte del club comunitario entro il 2030, sta cercando di stabilire relazioni più strette con l’UE, soprattutto in materia di sicurezza e difesa. Antonio Costa ha specificato che, all’interno dello Strumento europeo per la pace, creato per sostenere le capacità di difesa di vari paesi, la Repubblica di Moldova è il secondo beneficiario, con quasi 37 milioni di euro stanziati fino ad oggi.

    Antonio Costa ha elogiato gli sforzi delle autorità di Chișinău per rafforzare il percorso europeo contro “coloro che cercano di minare il cammino verso il progresso, la prosperità e la stabilità attraverso ricatto energetico, fake news e attacchi ibridi”. Ha inoltre affermato che l’uso dell’energia come arma è inaccettabile e che l’Unione Europea e i suoi stati membri continueranno a sostenere la Repubblica di Moldova per raggiungere la totale indipendenza da qualsiasi tipo di energia o fornitore proveniente dalla Russia. “Quello che sta accadendo in Ucraina è legato all’intera sicurezza dell’Unione Europea, non riguarda solo i nostri partner dell’Est, non solo la Moldova”, ha affermato Antonio Costa.

    A Chișinău, il presidente del Consiglio Europeo ha incontrato il capo dello stato, Maia Sandu, che, a sua volta, ha sottolineato l’importanza del sostegno europeo alla sicurezza della regione nell’attuale contesto internazionale, segnato da minacce ibride, attacchi informatici e campagne di disinformazione. Maia Sandu ha ribadito l’impegno della Repubblica di Moldova nel rafforzare la sicurezza nazionale e la sua integrazione nell’Unione Europea, sottolineando che l’Unione sostiene la Moldova in tempi di crisi. A maggio 2024, la Moldova ha firmato un partenariato per la sicurezza e la difesa con l’UE, diventando il primo stato a raggiungere un accordo del genere con il club comunitario.

    Il governo filoeuropeo della Repubblica di Moldova ha condannato l’invasione russa in Ucraina nel 2022 e le relazioni tra le autorità di Chișinău e Mosca si sono notevolmente deteriorate. Le autorità moldave hanno annunciato che droni russi hanno violato lo spazio aereo del paese e hanno parlato anche del ritrovamento di detriti di droni sul loro territorio.

  • Incontro al vertice Romania – Repubblica di Moldova

    Incontro al vertice Romania – Repubblica di Moldova

    La Romania e la Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona) insistono sul fatto che nessuna decisione riguardante la pace in Ucraina e il futuro del popolo ucraino possa essere presa senza l’Ucraina e senza adeguate garanzie di sicurezza, ha dichiarato sabato il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, in una conferenza stampa congiunta con la presidente moldava, Maia Sandu. Al termine dell’incontro a Chişinău, Bolojan ha sottolineato che “il modo in cui verrà raggiunta la pace per l’Ucraina influenzerà in modo decisivo” la sicurezza comune della Romania e della confinante Repubblica di Moldova.

    Ilie Bolojan ritiene che un dialogo consistente tra Europa e Stati Uniti d’America rappresenta “un’ottima condizione” per raggiungere un consenso sulla guerra in Ucraina. Alla luce dei colloqui tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il leader statunitense Donald Trump, Ilie Bolojan ha espresso un ottimismo moderato riguardo alla firma di un accordo di pace tra la Russia e l’Ucraina, ma ha espresso la speranza che prevarrà la saggezza. Bolojan ha spiegato che la confinante Ucraina ha bisogno di una pace duratura e ha ammonito sul pericolo rappresentato dall’aggressività della Russia.

    “Se i pensieri espansionistici della Russia rimarranno una costante nei prossimi anni, significa che possiamo pensare al riavvio di un nuovo conflitto e l’Ucraina può essere solo la prima vittima”, ha detto Ilie Bolojan. D’altro canto, ha assicurato che la Romania richiederà a livello europeo un maggiore sostegno finanziario, expertise e progetti per la Repubblica di Moldova. Inoltre, il governo di Bucarest continuerà a limitare il prezzo di gran parte dell’elettricità che lo stato confinante acquista dai produttori di Romania. Bolojan ha detto inoltre che le autorità romene “continuano a lavorare per consolidare l’interconnessione con la Repubblica di Moldova in termini di elettricità”.

    Da parte sua, la presidente Maia Sandu ha affermato che la Romania è il “miglior amico” e il “partner più importante” della Repubblica di Moldova, su cui Chişinău ha fatto affidamento in ogni circostanza. Nel corso degli anni, Bucarest è stata al fianco di Chişinău, “con un sostegno concreto, con progetti che migliorano la vita della gente, con una voce chiara e ferma nel sostenere il nostro percorso europeo”, ha detto Maia Sandu. “La Romania è un partner fidato nei nostri sforzi per diventare uno stato moderno, europeo. Al di là dei progetti comuni, siamo legati da una visione del futuro, siamo legati dal desiderio di vivere in pace, in libertà, in democrazia”, ha aggiunto Maia Sandu.

    Allo stesso tempo, ha spiegato che i cittadini della Repubblica di Moldova non dimenticano i tempi in cui Mosca ha cercato di cancellare la loro identità e di uccidere la loro lingua e cultura.“Continueremo a proteggere le elezioni libere, a combattere la corruzione elettorale in qualsiasi forma si mascherasse, e a difendere il diritto dei nostri cittadini: la gente, il popolo deve decidere che tipo di vita vuole, non Mosca”, ha detto Maia Sandu. Per quanto riguarda la guerra al confine, Chişinău sostiene Kiev nei suoi sforzi di raggiungere una pace duratura e giusta.

  • Bilancio DNA 2024

    Bilancio DNA 2024

    5.400 fascicoli risolti e quasi 260 persone che ricoprivano incarichi dirigenziali rinviate a giudizio lo scorso anno. Secondo il rapporto presentato dalla DNA, è stato uno degli anni migliori per l’istituzione, afferma il suo capo Marius Voineag, ricordando numerosi successi e un andamento complessivamente positivo, confermato dall’evoluzione degli indicatori statistici, quantitativi, qualitativi e soprattutto dall’aumento della diversità della tipologia di prove e dalla significativa diminuzione del tasso di assoluzioni.

    Il procuratore capo della DNA ha precisato che l’istituzione da lui guidata ha capacità tecniche che rivaleggiano con quelle delle istituzioni occidentali e che si propone di continuare a dare priorità ai casi in cui sono in gioco molti soldi, perché lì le tentazioni sono grandi e anche l’impatto sulla società è elevato. “Non vi rimarranno soldi” è il messaggio rivolto da Marius Voineag a chi infrange la legge.

    “Alla fine dello scorso anno, il saldo dei beni effettivamente sequestrati ammontava a oltre 280 milioni di lei (circa 56 milioni di euro), di cui, nel corso dell’anno, sono state disposte misure assicurative per un valore di 236 milioni di lei (circa 47 milioni di euro), a dimostrazione del nostro costante interessamento per il recupero del prodotto del reato generato dalla corruzione o assimilato. L’intensificazione della nostra attività in termini di recupero del prodotto del reato è volta a inviare un messaggio a tutti coloro che sono tentati di commettere reati di corruzione o assimilati, nel senso che nessuno dovrebbe mai rimanere con i soldi”, ha dichiarato Marius Voineag.

    Intervenendo alla presentazione del rapporto della DNA, il ministro dell’Interno, Cătălin Predoiu, ha parlato del fenomeno globale della corruzione, che ha preso slancio, nonostante gli sforzi per fermarlo, sia in Romania che nel mondo. Per quanto riguarda il recupero dei prodotti dei reati, il ministro dell’Interno ritiene che la Romania sia lungi dalla situazione ideale e che servono una migliore cooperazione istituzionale e internazionale, un adattamento delle tattiche e la specializzazione degli ufficiali di polizia e dei pubblici ministeri.

    “Da anni si parla del recupero del prodotto del reato. Ultimamente, si è fatto molto in questa direzione. Sono stati compiuti dei progressi, ci sono delle istituzioni, c’è un tipo di cultura diverso, è verissimo, ma credo che siamo ancora lontani dall’ideale “a nessuno resti niente”. Siamo lontani da quel momento. La verità è che moltissimi rimangono con un sacco di soldi, come ben sappiamo. Quindi, c’è spazio per molto di meglio in questa azione volta a recuperare i prodotti dei reati. Naturalmente, resta da vedere se dobbiamo migliorare anche gli strumenti legislativi, se si tratterà di tattiche o di mezzi. In ogni caso, sappiamo tutti che è molto difficile, d’altro canto, recuperare la totalità assoluta dei prodotti dei reati. Penso che sia quasi impossibile e credo che nessun paese al mondo possa farlo”, ha detto Cătălin Predoiu.

    Il ministro dell’Interno ha sottolineato che la politica di lotta alla corruzione deve rimanere una priorità e che le istituzioni che combattono questo fenomeno devono raggiungere costantemente performance.

  • Consultazioni politiche per la sicurezza della Romania

    Consultazioni politiche per la sicurezza della Romania

    Il presidente ad interim Ilie Bolojan ha svolto consultazioni con i rappresentanti dei partiti parlamentari per definire la posizione della Romania al Consiglio Europeo straordinario del 6 marzo, dal quale sono attese decisioni importanti sulla sicurezza europea. Sia i partiti al governo che le opposizioni hanno respinto l’ipotesi che Bucarest inviasse truppe per il mantenimento della pace nella confinante Ucraina. Il PSD, al governo, non è d’accordo che la Romania invii truppe e si pronuncia per lo stanziamento di fondi aggiuntivi per la difesa, sotto forma di investimenti nell’industria nazionale degli armamenti.

    In un comunicato, il leader del partito e primo ministro Marcel Ciolacu propone l’esclusione delle spese per la difesa dal calcolo del deficit di bilancio. Anche il PNL sostiene l’aumento degli investimenti nella difesa, ma precisa, in un comunicato, che nel contesto dei colloqui diplomatici sul cessate il fuoco, l’argomento della partecipazione con truppe per il mantenimento della pace è prematuro.

    L’UDMR, partner al governo, vuole ugualmente che la Romania investa in capacità militari moderne. Il suo leader Kelemen Hunor dichiara inoltre di non essere d’accordo con l’invio di militari romeni in Ucraina. “Le garanzie di sicurezza vanno assicurate anche attraverso gli Stati Uniti e la Romania può fornire supporto logistico e infrastrutturale all’Ucraina, agli stati dell’Unione Europea e a coloro che desiderano essere coinvolti più attivamente, ma senza truppe in Ucraina”, ha detto Kelemen Hunor.

    Dall’opposizione, anche l’AUR è contraria all’invio di truppe nel paese confinante. “L’unica soluzione in questo momento è un cessate il fuoco, nel rispetto degli accordi internazionali e delle garanzie di sicurezza che devono essere offerte alla Romania e a tutti i paesi della regione”, ha detto il leader dell’AUR, George Simion. Sempre dall’opposizione, l’USR ritiene che la Romania debba investire di più nella difesa e sottolinea la necessità di un piano chiaro per la partecipazione alla ricostruzione dell’Ucraina. Neanche i sovranisti di SOS Romania vogliono truppe romene in Ucraina e sono contrari alla continuazione della guerra.

    Intanto, il Senato di Bucarest ha adottato, come camera decisionale, un disegno di legge che consente l’abbattimento dei droni che entrano illegalmente nello spazio aereo romeno e un altro che regola il modo in cui si svolgono le missioni militari in Romania in tempo di pace. Una delle misure consente che, per un periodo di tempo limitato, l’autorità di alcune strutture dell’Esercito Romeno venga trasferita a un comandante delle forze militari alleate che partecipano a queste missioni.

    In questo contesto, va menzionato che gli Stati Uniti annunciano un nuovo investimento nella Base di Deveselu, nella Romania meridionale, che ospita elementi dello scudo antimissile. Nella prima fase, il Pentagono ha pubblicato un avviso di intenti per una gara d’appalto per la realizzazione di collegamenti speciali di telecomunicazione tra lo scudo antimissile di Deveselu e altre basi americane in Europa, in particolare in Italia e Germania.

  • Dibattiti sul curriculum scolastico

    Dibattiti sul curriculum scolastico

    La riforma del curriculum liceale in Romania è attualmente al centro dell’attenzione del Ministero dell’Istruzione. Presente a un dibattito sulle bozze dei piani quadro per i licei svoltosi nella città di Iași, il ministro Daniel David ha chiesto a tutte le parti interessate – studenti, insegnanti e genitori – di partecipare al processo di elaborazione e ha indicato che, se dai dibattiti emergeranno buone idee, i documenti verranno modificati, come è avvenuto dopo le discussioni e gli incontri delle ultime settimane, da quando i progetti sono al dibattito pubblico.

    “Sono emerse molte buone idee e stanno ancora emergendo lungo il percorso. Siamo nella fase di costruzione. Vi incoraggio ad andare un po’ oltre nelle prossime settimane e fare delle simulazioni”, ha detto Daniel David.

    Il ministro dell’Istruzione ha attirato l’attenzione sull’elevato livello di analfabetismo funzionale in vari campi e sul fatto che molti adulti diplomati hanno competenze preoccupantemente basse, il che è “intollerabile per un paese moderno, che ha altre ambizioni in materia di istruzione”. Daniel David ha anche spiegato quali saranno i prossimi passi.

    “Dopo i piani quadro, dovremo passare alla seconda fase, ovvero ripensare i contenuti per renderli rilevanti, attraenti, più “aerati”, in modo da avere anche tempo per il consolidamento, per attività rimediali, per pensare a come applicare le conoscenze acquisite nella vita di tutti i giorni. Un altro passo, dopo aver stabilito i contenuti, riguarderà i libri di testo, a come mettiamo quei contenuti in libri di testo attraenti. E parallelamente faremo anche formazione per gli insegnanti, in modo da essere sicuri che questi contenuti e i libri di testo che avremo saranno insegnati attraverso tecniche educative moderne, che riescano a trasferire competenze nella mente e nel comportamento dei bambini, per non ritrovarci con una semplice conoscenza sulla carta”, ha aggiunto il ministro.

    I piani quadro per i licei devono concentrarsi su materie rilevanti per il mercato del lavoro e integrare esperienze di apprendimento pratico per aumentare il coinvolgimento degli studenti e il loro livello di comprensione, afferma la Federazione dei genitori ProEDU.

    Il suo presidente, Eugen Ilea, ha dichiarato che sta preparando una serie di proposte da inviare al Ministero entro la fine di questa settimana e ha precisato che i genitori chiedono garanzie per il benessere emotivo degli studenti, ma anche l’inclusione di argomenti riguardanti la salute mentale, la gestione dello stress e lo sviluppo personale.

    Il periodo di dibattito pubblico si concluderà il 6 marzo e si prevede che la versione definitiva dei documenti sia presentata all’inizio di maggio. I nuovi piani quadro saranno introdotti a partire dalla nona classe dell’anno scolastico 2026-2027.

  • Proiezioni economiche per la Romania

    Proiezioni economiche per la Romania

    La Romania non è più in testa alla classifica per quanto riguarda il tasso medio di inflazione annuale più alto registrato nell’Unione Europea, ma resta tra i primi 3, riferisce l’Eurostat. Dopo dieci mesi in cui il nostro paese è stato il leader di questa classifica, a gennaio 2025 l’Ungheria è salita al primo posto, con il 5,7%, seguita dalla Romania, con il 5,3%, e dalla Croazia, con il 5%.

    l tasso medio di variazione dei prezzi al consumo è calcolato sugli ultimi 12 mesi e in questo caso confronta il livello registrato nel periodo febbraio 2024 – gennaio 2025 con quello nel periodo febbraio 2023 – gennaio 2024. Nell’Unione Europea, questo indicatore è aumentato il mese scorso al 2,8%, dal 2,7% rilevato a dicembre 2024, mentre nell’Eurozona è salito al 2,5% a gennaio, dal 2,4% nell’ultimo mese dello scorso anno. La Banca Centrale Europea ha fissato il target di inflazione al 2%, ritenuto sano per la crescita economica dell’Unione.

    In Romania, secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, il tasso di inflazione annuale è sceso al 4,95% a gennaio 2025, dal 5,14% di dicembre, mentre i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 4,54%, quelli dei prodotti non alimentari del 4,60% e i servizi del 6,54%.

    La scorsa settimana, la Banca Nazionale della Romania ha rivisto al rialzo, dal 3,5% al 3,8%, la previsione di inflazione per la fine dell’anno. Il governatore Mugur Isărescu ha detto che l’inflazione dovrebbe avere una traiettoria fluttuante nella prima metà di quest’anno, dopodiché proseguirà la sua tendenza di lieve calo, ma scenderà sotto il 3,5% solo nel primo trimestre del 2026.

    Il governatore della Banca Centrale ha indicato che la Romania entrerà in un periodo di deficit di domanda, un elemento positivo dal punto di vista dell’evoluzione dell’inflazione, ma che potrebbe ledere la crescita economica.

    “Il paese sta entrando in un periodo di deficit di domanda, quindi dobbiamo vedere come funziona. La cosa importante è che, in combinazione con la politica fiscale, la politica monetaria, questa nuova situazione non porti alla recessione. Se la crescita economica si baserà principalmente sugli investimenti e soprattutto sull’assorbimento di fondi comunitari, crediamo che questo possa essere evitato e avere un’inflazione in calo. È crescita economica, non elevata, ma crescita comunque”, ha dichiarato Mugur Isărescu.

    Il governatore della BNR ha inoltre spiegato che l’evoluzione futura dell’inflazione è ancora segnata da rischi e incertezze, sia interni che esterni. Tra le cause interne che influenzano l’inflazione, Isărescu ha individuato l’anno elettorale caratterizzato da tensioni politiche e sociali, mentre tra quelle esterne ha menzionato una possibile guerra commerciale tra gli USA e l’Unione Europea, di cui ha detto che potrebbe avere notevoli effetti negativi sulla Romania.

    A questo punto, Mugur Isărescu ha espresso apprezzamenti per la decisione del Governo romeno di dichiarare l’assorbimento dei fondi europei come massima priorità e ha sottolineato che è importante rinvigorire gli investimenti. Per la fine del 2026, la Banca Centrale della Romania prevede un tasso di inflazione annuo del 3,1%.

  • Il regista romeno Radu Jude, premiato di nuovo alla Berlinale

    Il regista romeno Radu Jude, premiato di nuovo alla Berlinale

    La 75a edizione del Festival di Berlino, il primo grande evento dell’anno nel mondo del cinema, ha raggiunto l’apice sabato con l’assegnazione dei premi concessi dalla giuria presieduta dal noto cineasta statunitense Todd Hayne. 19 film si sono contesi la competizione principale, che ha incluso anche la pellicola romena “Kontinental ’25”.

    Nel 2021, il suo regista Radu Jude aveva vinto l’Orso d’oro per la commedia nera “Sesso sfortunato o follie porno”. Nel 2015, sempre alla Berlinale, “Aferim” aveva portato a Radu Jude anche l’Orso d’argento per la miglior regia.

    Sabato, Radu Jude è stato insignito dell’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura. “Kontinental ’25” è un nuovo affresco politico sulla società contemporanea e sul capitalismo, che esplora temi attuali come la crisi immobiliare, l’economia post-socialista, il nazionalismo e l’impatto del linguaggio sullo status sociale.

    Il film è basato su un articolo stampa che racconta la storia di un’ufficiale giudiziaria che si sente in colpa per aver sfrattato un senzatetto dal seminterrato che aveva occupato. Poco dopo aver appreso che sarebbe stato sfrattato, l’uomo si suicida, innescando la crisi morale della protagonista.

    Girato in soli dieci giorni con uno smartphone, a Berlino il film “Kontinental ’25” è stato tra i favoriti di un gruppo internazionale di critici riuniti dalla rivista Screen. “Sono uno sceneggiatore scarso, quindi ricevere questo premio è molto divertente”, ha scherzato il regista romeno sul palco della Berlinale, durante la cerimonia di premiazione. Ha ringraziato il suo team e ha detto che questo premio dimostra che in Romania c’è molto talento e che spera che entreranno più soldi nelle casse della cultura.

    Radu Jude ha dedicato l’Orso d’argento per “Kontinental ’25” all’eredità del regista spagnolo Luis Buñuel (1900-1983), associato al movimento surrealista, dalla cui nascita sono ricorsi 125 anni proprio nel giorno della cerimonia di premiazione. “Kontinental ’25” con Eszter Tompa, Gabriel Spahiu, Adonis Tanţa, Oana Mardare e Şerban Pavlu nel cast, è un film in romeno, ungherese e tedesco, con sottotitoli in inglese e tedesco.