Category: News

  • 02.03.2025 (aggiornamento)

    02.03.2025 (aggiornamento)

    Vertice – 15 leader europei e il primo ministro canadese discutono a Londra del sostegno da offrire all’Ucraina, dopo il fallimento dei colloqui Trump-Zelenski a Washington, ma anche della creazione di un’identità di sicurezza per l’Europa, nel contesto di un possibile ritiro militare degli Stati Uniti. L’Europa sta attraversando un momento unico per la sua sicurezza, ha affermato il primo ministro britannico Keir Starmer all’inizio dei colloqui. Tra i leader presenti al vertice ci sono il presidente della Francia, il cancelliere della Germania, i primi ministri di Italia e Polonia, nonché il leader ucraino Volodymyr Zelenski, mentre la Romania è rappresentata dal presidente ad interim Ilie Bolojan. All’ordine del giorno dell’incontro di Londra ci sono anche le garanzie di sicurezza che gli europei vogliono concedere all’Ucraina nei confronti della Russia. L’urgente aumento del sostegno all’Ucraina e alla difesa europea saranno i temi principali del vertice europeo straordinario che sarà organizzato il 6 marzo. L’esecutivo dell’UE metterà sul tavolo del Consiglio la proposta di fornire rapidamente aiuti militari all’Ucraina, per un valore di 20 miliardi di euro. Inoltre, la Commissione e gli Stati membri si consulteranno sui nuovi strumenti che permetterebbero ai Paesi dell’Unione di aumentare le spese per la difesa quest’anno, senza che sia attivata nei loro confronti la procedura di infrazione per il superamento del deficit di bilancio. Non in ultimo, i leader degli Stati membri discuteranno dei negoziati di pace avviati da Trump e Putin senza consultare né invitare né l’Ucraina né l’Europa al tavolo dei negoziati. Il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas, ha affermato che se l’Ucraina non sarà soddisfatta dell’esito dei negoziati, l’UE continuerà a sostenere militarmente Kiev.

    Elezioni presidenziali – I partiti, le alleanze politiche ed elettorali, le organizzazioni appartenenti alle minoranze nazionali e i candidati indipendenti hanno a disposizione ancora due settimane per presentare all’Ufficio Elettorale Centrale le loro candidature per le elezioni presidenziali di maggio. Secondo il decreto governativo che ha stabilito il calendario elettorale e che è attualmente in dibattito al Parlamento, la campagna elettorale inizierà il 4 aprile e durerà un mese. Nel Paese le votazioni si svolgeranno il 4 maggio, mentre all’estero avranno luogo in tre giorni, ovvero il 2, 3 e 4 maggio. La votazione per un eventuale secondo turno si svolgerà il 18 maggio, alle stesse condizioni. Questa settimana, il Parlamento ha revocato a Toni Greblă la carica di presidente dell’Autorità Elettorale Permanente e ha nominato un presidente ad interim, e il Consiglio Nazionale dell’Audiovisivo ha approvato l’insieme delle regole relative allo svolgimento della campagna elettorale nell’audiovisivo.

    Governo – Il governo romeno intende adottare la prossima settimana un decreto per ridurre il numero dei segretari di Stato, hanno riferito fonti governative. Le discussioni su questo tema si sono concluse nella coalizione governativa formata da PSD-PNL-UDMR, e ora il governo guidato dal socialdemocratico Marcel Ciolacu sta valutando l’adozione di questo atto normativo, che prevede solo 54 segretari di stato. Le fonti hanno inoltre precisato che i ministeri che attualmente hanno 6 o 7 posti di segretario di Stato ne manterranno al massimo 4, e ciascuno di loro sarà convalidato in una seduta della coalizione. Anche i segretari di Stato che rimarranno e che fanno parte dei consigli di amministrazione delle società statali dovranno scegliere tra i due incarichi. Quest’ultima è una richiesta della Commissione Europea, che desidera che nei consigli di amministrazione vengano nominati professionisti e non politici. Sempre la prossima settimana, Ciolacu proseguirà il dialogo con i ministri sul tema del raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’assorbimento dei fondi europei, attraverso questo piano, incontra una serie di problemi, e il primo ministro romeno vuole sapere quali sono le fasi dei progetti in corso.

    Proteste – Sabato a Bucarest si è svolta una grande manifestazione contro il governo e in sostegno dell’ex candidato indipendente Călin Georgescu, indagato da qualche giorno sotto controllo giudiziario per diversi crimini. Alla protesta, organizzata dall’AUR (partito sovranista all’opposizione), hanno partecipato decine di migliaia di persone. I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del primo ministro Marcel Ciolacu e la ripresa del secondo turno delle elezioni presidenziali, annullate interamente l’anno scorso dalla Corte Costituzionale. Anche Călin Georgescu è venuto alla protesta. L’ex candidato, accusato di istigazione ad azioni contro l’ordine costituzionale, ha dichiarato di voler essere giudicato tramite il voto dei romeni, ma ha annunciato che per ora aspetta a presentare la sua candidatura alle presidenziali di maggio. Alla manifestazione sono venuti anche politici provenienti da Bulgaria, Polonia, Italia e Spagna, che hanno tenuto discorsi a sostegno di Georgescu.

    Rugby – La nazionale maschile di rugby della Romania è stata battuta dalla nazionale georgiana con il punteggio di 43-5, nelle semifinali del Campionato Europeo di Rugby 2025. Dopo la partita, disputata oggi nella capitale georgiana Tbilisi, la squadra ospitante ha vinto anche la Coppa Antim Ivireanu, trofeo che viene messo in palio negli scontri diretti tra le due nazionali. Nell’altra semifinale, il Portogallo è stato sconfitto ieri dalla Spagna, per 42-31, a Lisbona. Così, Georgia e Portogallo si contenderanno il trofeo europeo, mentre Romania e Spagna si contenderanno il terzo posto. Le due finali sono in programma nel periodo 14 – 16 marzo.

  • 02.03.2025

    02.03.2025

    Vertice – I leader alleati dell’Ucraina, compreso il presidente romeno ad interim, Ilie Bolojan, si riuniscono questo pomeriggio a Londra per un vertice considerato cruciale. Si discuterà delle nuove garanzie di sicurezza in vista di una delusione degli USA dopo lo scontro pubblico di venerdì tra Donald Trump e Volodymyr Zelenski. Il presidente ucraino è stato accolto ieri calorosamente dal premier britannico, Keir Starmer, e decine di persone si sono riunite per applaudirlo davanti alla residenza di Downing Street. Il premier britannico ha assicurato il presidente ucraino dell’«assoluta determinazione» del Regno Unito a sostenere l’Ucraina di fronte all’invasione russa e i due governi hanno firmato un accordo di prestito di 2,26 miliardi di sterline, di cui il presidente ucraino ha detto che sarà utilizato per la produzione interna di armi e sarà rimborsato dagli attivi russi congelati nell’Occidente. Cacciato dalla Casa Bianca, dopo che il presidente Donald Trump lo ha accusato di non essere abbastanza grato e di rifiutare di fare la pace con la Russia, Volodymyr Zelenski ha ricevuto il sostegno dei leader europei, tranne quelli di Ungheria e Slovacchia. L’alto rappresentante europeo per la politica estera e di sicurezza ha dichiarato che il mondo libero ha bisogno di un nuovo leader e che gli europei devono accettare questa sfida. Il capo della NATO, Mark Rutte, ha detto però che il presidente ucraino deve trovare una via per ripristinare i rapporti con Donald Trump, mentre il presidente francese, Emmanuel Macron, ha affermato che, dopo tutta l’irritazione, i due leader dovrebbero arrivare a mettersi d’accordo tramite rispetto e gratitudine.

    Elezioni presidenziali – I partiti, le alleanze politiche ed elettorali, le organizzazioni appartenenti alle minoranze nazionali e i candidati indipendenti hanno a disposizione ancora due settimane per presentare all’Ufficio Elettorale Centrale le loro candidature per le elezioni presidenziali di maggio. Secondo il decreto governativo che ha stabilito il calendario elettorale e che è attualmente in dibattito al Parlamento, la campagna elettorale inizierà il 4 aprile e durerà un mese. Nel Paese le votazioni si svolgeranno il 4 maggio, mentre all’estero avranno luogo in tre giorni, ovvero il 2, 3 e 4 maggio. La votazione per un eventuale secondo turno si svolgerà il 18 maggio, alle stesse condizioni. Questa settimana, il Parlamento ha revocato a Toni Greblă la carica di presidente dell’Autorità Elettorale Permanente e ha nominato un presidente ad interim, e il Consiglio Nazionale dell’Audiovisivo ha approvato l’insieme delle regole relative allo svolgimento della campagna elettorale nell’audiovisivo.

    Proteste – Sabato a Bucarest si è svolta una grande manifestazione contro il governo e in sostegno dell’ex candidato indipendente Călin Georgescu, indagato da qualche giorno sotto controllo giudiziario per diversi crimini. Alla protesta, organizzata dall’AUR (partito sovranista all’opposizione), hanno partecipato decine di migliaia di persone. I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del primo ministro Marcel Ciolacu e la ripresa del secondo turno delle elezioni presidenziali, annullate interamente l’anno scorso dalla Corte Costituzionale. Anche Călin Georgescu è venuto alla protesta. L’ex candidato, accusato di istigazione ad azioni contro l’ordine costituzionale, ha dichiarato di voler essere giudicato tramite il voto dei romeni, ma ha annunciato che per ora aspetta a presentare la sua candidatura alle presidenziali di maggio. Alla manifestazione sono venuti anche politici provenienti da Bulgaria, Polonia, Italia e Spagna, che hanno tenuto discorsi a sostegno di Georgescu.

    Rugby – La nazionale maschile di rugby della Romania è stata battuta dalla nazionale georgiana con il punteggio di 43-5, nelle semifinali del Campionato Europeo di Rugby 2025. Dopo la partita, disputata oggi nella capitale georgiana Tbilisi, la squadra ospitante ha vinto anche la Coppa Antim Ivireanu, trofeo che viene messo in palio negli scontri diretti tra le due nazionali. Nell’altra semifinale, il Portogallo è stato sconfitto ieri dalla Spagna, per 42-31, a Lisbona. Così, Georgia e Portogallo si contenderanno il trofeo europeo, mentre Romania e Spagna si contenderanno il terzo posto. Le due finali sono in programma nel periodo 14 – 16 marzo.

  • 01.03.2025 (aggiornamento)

    01.03.2025 (aggiornamento)

    Romania-Moldova – La Romania è il più importante partner della Repubblica di Moldova, sul quale Chişinău ha fatto affidamento in ogni circostanza. È il messaggio trasmesso dalla presidente Maia Sandu all’incontro a Chişinău con il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan. Lei ha sostenuto che in questi tempi difficili questo sostegno è tanto più rilevante. “Al di là dei progetti comuni, siamo legati da una visione per il futuro, dal desiderio di vivere in pace, libertà, democrazia”, ​​ha detto Maia Sandu. Da parte sua, il presidente ad interim Ilie Bolojan ha dichiarato che auspica un consolidamento delle relazioni tra i due Paesi e ha sottolineato di essere venuto a Chişinău per consultarsi con Maia Sandu, in questi momenti complicati per il mondo intero. “Vi assicuro che la Romania sarà al vostro fianco. Sosterremo, accanto ai partner europei, l’intensificazione del sostegno a tutti i livelli: finanziario, di competenze e di progetti. La guerra della Russia contro l’Ucraina continua a generare sfide per la Repubblica di Moldova. La Moldova non è la sola ad affrontare queste sfide. La Romania, così come i suoi numerosi partner esterni, sostiene pienamente l’obiettivo della Repubblica di Moldova di rafforzare la propria resilienza e sicurezza.” Ilie Bolojan è atteso domani a Londra, dove si svolgerà un vertice dedicato all’Ucraina, convocato dal primo ministro britannico Keir Starmer, e al quale parteciperanno numerosi leader europei.

    USA-Ucraina – I leader internazionali, tra cui il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, hanno reagito alla disputa tra Volodymyr Zelenski e Donald Trump, la maggior parte di loro chiedendo la calma e il sostegno all’Ucraina. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha detto a Volodymyr Zelenski di essere forte e coraggioso perché non è solo, nota l’agenia Reuters. Messaggi di incoraggiamento per l’Ucraina sono arrivati ​​anche da Polonia, Norvegia, Canada, Repubblica Ceca, Spagna, Paesi Bassi, Lettonia, Lituania e Gran Bretagna, e il presidente francese Emmanuel Macron ha ricordato che in questo conflitto la Russia è l’aggressore, e gli ucraini sono gli aggrediti e coloro che lottano sia per la propria indipendenza che per la sicurezza dell’Europa. Un messaggio simile è stato inviato dalla presidente della Repubblica Moldova, Maia Sandu, mentre la presidente del consiglio italiana, Georgia Meloni, ha detto che in questi momenti è necessaria l’unità e ha chiesto l’organizzazione di un vertice tra gli USA – l’UE – i loro alleati. Dopo i colloqui tra Zelenski e Trump nello Studio Ovale, il presidente ad interim della Romania ha postato un messaggio sulla rete X in cui ha sottolineato che “la sicurezza dell’Ucraina è cruciale per la sicurezza dell’Europa” e che “dobbiamo essere uniti per lottare per i nostri valori, la libertà e la pace”. L’incontro tra Trump e Zelenski, durante il quale è intervenuto anche il vicepresidente J.D. Vance, si è svolto nello Studio Ovale della Casa Bianca e si è concluso con una lite. Volodymyr Zelenski ha spiegato che dal 2014, quando la Russia ha attaccato per la prima volta l’Ucraina, fino all’invasione su larga scala nel 2022, ci sono stati numerosi tentativi di risolvere il conflitto e regolamentare il cessate il fuoco, ma la Russia ha trasgredito ogni volta i propri impegni. Ecco perché Zelenski ha chiesto al presidente Donald Trump di non accettare compromessi con Vladimir Putin. I due leader americani hanno ribattuto duramente, accusando Volodymyr Zelenski di non essere grato e di non aver ringraziato gli Stati Uniti per il sostegno ricevuto e di rischiare di provocare la terza guerra mondiale. In seguito alla situazione tesa, l’accordo sullo sfruttamento congiunto dei minerali ucraini, richiesto dal presidente Donald Trump come compensazione per il sostegno fornito finora dagli Stati Uniti, non è stato più firmato, e la conferenza stampa congiunta dei due leader è stata annullata.

    Giustizia – Il mercenario Horaţiu Potra, suo figlio e suo fratello sono stati messi sotto indagine internazionale dalla Polizia Romena, dopo che la corte suprema ha deciso di arrestarli. Allo stesso tempo, altri 16 imputati sono già stati messi in custodia cautelare e due persone sono state poste agli arresti domiciliari. Sono tutti accusati di azioni contro l’ordine costituzionale e Horaţiu Potra anche di mancato rispetto del regime delle armi e munizioni e del regime delle sostanze esplosive. Secondo alcune fonti i tre latitanti si troverebbero a Dubai. La procura sostiene che Horaţiu Potra e il suo gruppo di mercenari miravano a infiltrarsi nelle proteste organizzate subito dopo l’annullamento delle elezioni presidenziali dello scorso anno in Romania, per creare caos. Il piano d’azione sarebbe stato messo a punto dall’ex candidato indipendente Călin Georgescu e dai suoi soci in un incontro clandestino, subito dopo l’annullamento delle elezioni. Quanto a Călin Georgescu, mercoledì è stato posto sotto controllo giudiziario per 60 giorni. È indagato per diversi reati, tra cui quello di istigazione ad azioni contro l’ordine costituzionale.

    Drone russo – I frammenti di drone di provenienza russa scoperti, con esplosivi a bordo, in prossimità del valico di frontiera di Giurgiuleşti, al confine orientale della Romania con la Repubblica di Moldova, sono stati fatti esplodere sotto controllo. Sul posto è intervenuta una squadra composta da specialisti del Ministero della Difesa Nazionale, del Servizio Romeno di Informazione e del Ministero degli Interni che hanno eliminato il pericolo. Sul territorio romeno vengono spesso scoperti frammenti di droni utilizzati dalle forze russe negli attacchi contro le infrastrutture civili e militari dell’Ucraina, il che ha portato a numerose proteste rivolte a Mosca da parte della diplomazia di Bucarest. Questa settimana, il Senato romeno ha adottato, in qualità di istituzione con potere decisionale, una legge che permette all’esercito di abbattere i droni che entrano illegalmente nello spazio aereo del Paese.

    Proteste – Qualche migliaio di persone hanno protestato oggi nel centro di Bucarest, su invito del partito sovranista all’opposizione l’Alleanza per l’Unione dei Romeni. Il suo leader, George Simion, ha dichiarato che si è trattato di una manifestazione contro il governo romeno e contro la decisione della Corte Costituzionale di annullare il secondo turno delle elezioni presidenziali dell’anno scorso. I partecipanti sono stati visti anche sventolare bandiere tricolori ed esporre cartelli a favore di Călin Georgescu, candidato indipendente alla presidenza della Romania. Georgescu si è trovato tra i manifestanti e ha accusato le autorità che cercano di bloccare la sua candidatura alle elezioni presidenziali previste a marzo.

    1 marzo – I romeni festeggiano il 1 marzo, il primo giorno di primavera del calendario, la giornata del Mărțişor. L’antica usanza del Mărțişor è registrata dagli etnologi dell’inizio del XX secolo sia tra i romeni, sia tra i bulgari e gli albanesi dei Balcani. In Romania, nelle campagne, il Mărțişor era considerato un portafortuna, un oggetto che proteggeva dalle malattie e dalla sfortuna. Ai bambini veniva legata alla mano una moneta d’argento con un filo ritorto di lana o cotone bianco e rosso per proteggerli dalle malattie. Loro appendevano questo filo a un albero dopo 12 giorni, affinché l’albero fosse fruttuoso, oppure al bestiame, affinché fosse sano. Penetrato dal mondo urbano e diventato di moda, il Mărțişor può essere realizzato in argento o oro, indossato come gioiello sul petto o sotto forma di collana. La tradizione del Mărțişor è stato registrata dall’UNESCO nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità nel 2017, in seguito alla presentazione di un dossier multinazionale da parte di Romania, Repubblica di Moldova, Bulgaria e Macedonia del Nord.

  • 01.03.2025

    01.03.2025

    Romania-Moldova – La Romania è il più importante partner della Repubblica di Moldova, sul quale Chişinău ha fatto affidamento in ogni circostanza. È il messaggio trasmesso dalla presidente Maia Sandu all’incontro a Chişinău con il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan. Lei ha sostenuto che in questi tempi difficili questo sostegno è tanto più rilevante. “Al di là dei progetti comuni, siamo legati da una visione per il futuro, dal desiderio di vivere in pace, libertà, democrazia”, ​​ha detto Maia Sandu. Da parte sua, il presidente ad interim Ilie Bolojan ha dichiarato che auspica un consolidamento delle relazioni tra i due Paesi e ha sottolineato di essere venuto a Chişinău per consultarsi con Maia Sandu, in questi momenti complicati per il mondo intero. “Vi assicuro che la Romania sarà al vostro fianco. Sosterremo, accanto ai partner europei, l’intensificazione del sostegno a tutti i livelli: finanziario, di competenze e di progetti. La guerra della Russia contro l’Ucraina continua a generare sfide per la Repubblica di Moldova. La Moldova non è la sola ad affrontare queste sfide. La Romania, così come i suoi numerosi partner esterni, sostiene pienamente l’obiettivo della Repubblica di Moldova di rafforzare la propria resilienza e sicurezza.” Ilie Bolojan è atteso domani a Londra, dove si svolgerà un vertice dedicato all’Ucraina, convocato dal primo ministro britannico Keir Starmer, e al quale parteciperanno numerosi leader europei.

    USA-Ucraina – I leader internazionali, tra cui il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, hanno reagito alla disputa tra Volodymyr Zelenski e Donald Trump, la maggior parte di loro chiedendo la calma e il sostegno all’Ucraina. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha detto a Volodymyr Zelenski di essere forte e coraggioso perché non è solo, nota l’agenia Reuters. Messaggi di incoraggiamento per l’Ucraina sono arrivati ​​anche da Polonia, Norvegia, Canada, Repubblica Ceca, Spagna, Paesi Bassi, Lettonia, Lituania e Gran Bretagna, e il presidente francese Emmanuel Macron ha ricordato che in questo conflitto la Russia è l’aggressore, e gli ucraini sono gli aggrediti e coloro che lottano sia per la propria indipendenza che per la sicurezza dell’Europa. Un messaggio simile è stato inviato dalla presidente della Repubblica Moldova, Maia Sandu, mentre la presidente del consiglio italiana, Georgia Meloni, ha detto che in questi momenti è necessaria l’unità e ha chiesto l’organizzazione di un vertice tra gli USA – l’UE – i loro alleati. Dopo i colloqui tra Zelenski e Trump nello Studio Ovale, il presidente ad interim della Romania ha postato un messaggio sulla rete X in cui ha sottolineato che “la sicurezza dell’Ucraina è cruciale per la sicurezza dell’Europa” e che “dobbiamo essere uniti per lottare per i nostri valori, la libertà e la pace”. L’incontro tra Trump e Zelenski, durante il quale è intervenuto anche il vicepresidente J.D. Vance, si è svolto nello Studio Ovale della Casa Bianca e si è concluso con una lite. Volodymyr Zelenski ha spiegato che dal 2014, quando la Russia ha attaccato per la prima volta l’Ucraina, fino all’invasione su larga scala nel 2022, ci sono stati numerosi tentativi di risolvere il conflitto e regolamentare il cessate il fuoco, ma la Russia ha trasgredito ogni volta i propri impegni. Ecco perché Zelenski ha chiesto al presidente Donald Trump di non accettare compromessi con Vladimir Putin. I due leader americani hanno ribattuto duramente, accusando Volodymyr Zelenski di non essere grato e di non aver ringraziato gli Stati Uniti per il sostegno ricevuto e di rischiare di provocare la terza guerra mondiale. In seguito alla situazione tesa, l’accordo sullo sfruttamento congiunto dei minerali ucraini, richiesto dal presidente Donald Trump come compensazione per il sostegno fornito finora dagli Stati Uniti, non è stato più firmato, e la conferenza stampa congiunta dei due leader è stata annullata.

    Giustizia – Il mercenario Horaţiu Potra, suo figlio e suo fratello sono stati messi sotto indagine internazionale dalla Polizia Romena, dopo che la corte suprema ha deciso di arrestarli. Allo stesso tempo, altri 16 imputati sono già stati messi in custodia cautelare e due persone sono state poste agli arresti domiciliari. Sono tutti accusati di azioni contro l’ordine costituzionale e Horaţiu Potra anche di mancato rispetto del regime delle armi e munizioni e del regime delle sostanze esplosive. Secondo alcune fonti i tre latitanti si troverebbero a Dubai. La procura sostiene che Horaţiu Potra e il suo gruppo di mercenari miravano a infiltrarsi nelle proteste organizzate subito dopo l’annullamento delle elezioni presidenziali dello scorso anno in Romania, per creare caos. Il piano d’azione sarebbe stato messo a punto dall’ex candidato indipendente Călin Georgescu e dai suoi soci in un incontro clandestino, subito dopo l’annullamento delle elezioni. Quanto a Călin Georgescu, mercoledì è stato posto sotto controllo giudiziario per 60 giorni. È indagato per diversi reati, tra cui quello di istigazione ad azioni contro l’ordine costituzionale.

    Proteste – Qualche migliaio di persone protestano oggi nel centro di Bucarest, su invito del partito sovranista all’opposizione l’Alleanza per l’Unione dei Romeni. Il suo leader, George Simion, ha dichiarato che si tratta di una manifestazione contro il governo romeno e contro la decisione della Corte Costituzionale di annullare il secondo turno delle elezioni presidenziali dell’anno scorso. I partecipanti sono stati visti anche sventolare bandiere tricolori ed esporre cartelli a favore di Călin Georgescu, candidato indipendente alla presidenza della Romania.

    1 marzo – I romeni festeggiano il 1 marzo, il primo giorno di primavera del calendario, la giornata del Mărțişor. L’antica usanza del Mărțişor è registrata dagli etnologi dell’inizio del XX secolo sia tra i romeni, sia tra i bulgari e gli albanesi dei Balcani. In Romania, nelle campagne, il Mărțişor era considerato un portafortuna, un oggetto che proteggeva dalle malattie e dalla sfortuna. Ai bambini veniva legata alla mano una moneta d’argento con un filo ritorto di lana o cotone bianco e rosso per proteggerli dalle malattie. Loro appendevano questo filo a un albero dopo 12 giorni, affinché l’albero fosse fruttuoso, oppure al bestiame, affinché fosse sano. Penetrato dal mondo urbano e diventato di moda, il Mărțişor può essere realizzato in argento o oro, indossato come gioiello sul petto o sotto forma di collana. La tradizione del Mărțişor è stato registrata dall’UNESCO nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità nel 2017, in seguito alla presentazione di un dossier multinazionale da parte di Romania, Repubblica di Moldova, Bulgaria e Macedonia del Nord.

  • La settimana 24/02 – 01/03/2025

    La settimana 24/02 – 01/03/2025

    Călin Georgescu, nel mirino della giustizia
    L’ex candidato alle elezioni presidenziali dello scorso anno in Romania, l’indipendente di estrema destra Călin Georgescu, è stato messo mercoledì sotto controllo giudiziario dalla Procura Generale per istigazione ad azioni contro l’ordine costituzionale, creazione di organizzazioni a carattere fascista e false dichiarazioni sul finanziamento della campagna. Le forze dell’ordine hanno perquisito la sua abitazione, dopo aver precedentemente perquisito anche persone a lui vicine sospettate di averlo aiutato illegalmente nelle elezioni del 2024. Egli ha vinto allora il primo turno, ma, subito dopo l’inizio del secondo turno, la Corte Costituzionale ha annullato281 interamente le elezioni, portando come argomento il possibile coinvolgimento di un attore statale. Călin Georgescu, che secondo i sondaggi si piazza sempre in prima posizione in vista delle elezioni che si ripeteranno a maggio, ha detto che si ricandiderà, e i suoi sostenitori ritengono che, con le misure prese in questi giorni, le autorità stiano cercando di bloccarlo. Tuttavia, secondo gli analisti politici, le tensioni nella società potrebbero aumentare: gli elettori sovranisti saranno mobilitati ancora di più, mentre quelli filo-occidentali riterranno che sia il momento opportuno per rivelare l’ingerenza della Russia. D’altra parte, il Parlamento di Bucarest ha inserito all’ordine del giorno di venerdì la richiesta di revoca di Toni Greblă dall’incarico di presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, dopo che è stato criticato per la gestione difettosa dell’AEP e per aver manifestato, attraverso dichiarazioni e azioni pubbliche, un comportamento incompatibile con la carica. Intanto proseguono i preparativi per le elezioni presidenziali del 4 e 18 maggio: sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato un documento secondo il quale i seggi elettorali della diaspora saranno video-monitorati durante tutti e tre i giorni previsti per le elezioni, e le registrazioni saranno conservate un anno dopo l’annuncio dei risultati finali.

    La Romania sostiene l’Ucraina
    Mercoledì il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha avuto consultazioni con i rappresentanti dei partiti parlamentari per definire la posizione della Romania al Consiglio Europeo straordinario del 6 marzo. A questo vertice si attendono importanti decisioni sulla sicurezza europea, nel contesto delle discussioni a livello internazionale sulla fine della guerra in Ucraina, iniziata tre anni fa, il 24 febbraio. Sia i partiti al governo che quelli dell’opposizione hanno respinto l’idea che Bucarest invii truppe di mantenimento della pace nel Paese confinante. Si è invece parlato di uno stanziamento aggiuntivo di fondi per la Difesa Nazionale. Hanno parlato anche della necessità di un piano chiaro per la partecipazione della Romania alla ricostruzione dell’Ucraina. In un intervento video ad un vertice organizzato nella prima parte della settimana a Kiev, il presidente ad interim Ilie Bolojan ha dichiarato che la sicurezza dell’Ucraina è essenziale sia per la Romania che per l’intero continente europeo, e che il sostegno a Kiev deve continuare.

    Misure di sicurezza
    Il Senato di Bucarest ha adottato questa settimana, in qualità di istituzione con potere decisionale, un disegno di legge che permette l’abbattimento dei droni che entrano illegalmente nello spazio aereo romeno e un altro che regola lo svolgimento delle missioni militari in Romania in tempo di pace. Una delle misure consente, per un periodo limitato, di trasferire l’autorità di alcune strutture dell’Esercito romeno ad un comandante delle forze militari alleate che partecipano a queste missioni. Sempre questa settimana, gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo investimento nella base di Deveselu, nel sud della Romania, che ospita elementi dello scudo antimissile.

    Decisioni del governo
    Il governo di coalizione romeno PSD-PNL-UDMR, che questa settimana ha dovuto affrontare anche una mozione di sfiducia, ha deciso di prorogare il periodo in cui viene applicato un tetto massimo del prezzo dell’elettricità fino al 30 giugno di quest’anno e della tariffa del gas naturale fino all’inizio di aprile 2026. L’attuale regime di sostegno sarebbe dovuto scadere il 31 marzo. Il Ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, ha dichiarato che l’Esecutivo vuole proteggere i romeni e sostenere la competitività delle imprese romene. Dopo la liberalizzazione del mercato energetico, il 1° gennaio 2021, i romeni sono stati gravemente colpiti dai prezzi record dell’elettricità e del gas. Dopo l’applicazione del tetto massimo, le persone fisiche e gli operatori industriali sono stati messi al riparo da prezzi esorbitanti.

    I fratelli Tate hanno lasciato la Romania
    I fratelli Andrew e Tristan Tate, influencer e misogini – come si definiscono, hanno lasciato Bucarest, giovedì mattina, a bordo di un aereo privato diretto negli Stati Uniti. I due erano stati arrestati in Romania tre anni fa e processati per stupro, rapimento e riciclaggio di denaro, accuse che avevano smentito. Ai fratelli Tate, che hanno la doppia cittadinanza, britannica e americana, era stato vietato di lasciare il Paese durante le indagini. Dopo la loro partenza giovedì, le autorità hanno precisato che i due hanno ricevuto il permesso di lasciare la Romania, ma che, se non si presenteranno al controllo giudiziario, saranno perseguiti a livello internazionale. La settimana scorsa la stampa aveva scritto che l’amministrazione Trump avrebbe fatto pressioni sulla Romania affinché cancellasse le restrizioni imposte ai due fratelli, ma Bucarest ha negato qualsiasi pressione esterna. Andrew e Tristan Tate sono ricercati anche nel Regno Unito, dove la polizia li accusa di traffico di esseri umani e stupro commessi tra il 2012 e il 2015.

    Radu Jude, premiato alla Berlinale
    Il regista romeno Radu Jude è stato insignito dell’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura al Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Il premio gli è stato assegnato per “Kontinental ’25”, una produzione girata con il cellulare in soli 10 giorni. Radu Jude ha ringraziato la sua squadra e ha aggiunto che il premio ricevuto dimostra che in Romania c’è molto talento.

  • 28.02.2025

    28.02.2025

    Politica – Il Parlamento bicamerale di Bucarest ha bocciato la mozione di sfiducia inoltrata dalle opposizioni sovraniste AUR, S.O.S Romania e POT contro il governo PSD-PNL-UDMR, guidato dal socialdemocratico Marcel Ciolacu. Sono stati contati 147 voti favorevoli e uno contrario. Il documento non è stato votato dai parlamentari della maggioranza e dai rappresentanti dell’USR (opposizione dichiarata filoeuropea). Per la rimozione del governo sarebbero stati necessari 233 voti favorevoli. Il primo ministro Marcel Ciolacu ha dichiarato che, con questa iniziativa, i firmatari hanno voluto creare caos, in momenti nei quali i romeni  aspettano impegno e responsabilità da parte delle autorità  dello stato. Dal canto loro, i promotori della sfiducia hanno lanciato una serie di accuse contro il primo ministro, tra cui l’inosservanza del programma di governo o il modo in cui sono state organizzate  le elezioni dell’anno scorso. Secondo la Costituzione, una volta bocciata, i deputati e i senatori che l’hanno firmata non possono più proporre una nuova sfiducia nella stessa sessione parlamentare.

     

    Autorità Elettorale Permanente – La plenaria del Parlamento di Bucarest ha deciso la revoca dall’incarico del presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Toni Greblă. A favore hanno votato 267 parlamentari, 56 sono stati contrari, mentre 71 si sono astenuti. Le commissioni giuridiche delle due camere avevano presentato in precedenza un rapporto sull’adozione della richiesta di rimozione dall’incarico di Grebla. Secondo la sollecitazione, “a marzo 2023, due giorni dopo la sua nomina nell’incarico, Toni Greblă ha stabilito la sua indennità mensile in violazione della legge, secondo il livello del salario minimo lordo pagato alla data della sua nomina (3.000 lei, l’equivalente di circa 600 euro), malgrado  il congelamento del livello retributivo a 2.080 lei, il valore delle somme indebitamente riscosse per gli anni 2023 – 2024 essendo accertato anche dalla Corte dei Conti”. D’altra parte, nel 2024, malgrado l’esistenza di un contratto di sede in vigore per il funzionamento dell’Ufficio Elettorale Centrale, Greblă ha spostato la sede dell’istituzione, siglando un nuovo contratto, con effetti sul bilancio dell’AEP e, implicitamente, sul bilancio dello stato. Il vicepresidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Zsombor Vajda, ha assunto la guida ad interim dell’istituzione.

     

    Difesa – “Siamo convinti che la NATO rimarrà un importante scudo di sicurezza non solo in Europa, ma anche in altre parti del mondo e che gli Stati Uniti saranno i garanti di questa stabilità”. Così il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, nella prima conferenza stampa organizzata dall’assunzione del mandato. Bolojan si è pronunciato per l’aumento delle spese per la difesa degli stati alleati. “Con buona ragione, questa discussione è nata in relazione al fatto che il contributo di alcuni paesi europei sia troppo basso rispetto ai vantaggi, rispetto alla protezione della quale dispongono”, ha spiegato il presidente ad interim. Ilie Bolojan sostiene che la quota di responsabilità dei Paesi europei deve aumentare nella struttura di spesa della Nato, “affinché questa parte del mondo rimanga stabile, nonchè per una maggiore assunzione di responsabilità su questa componente”.

     

    Moldova – Il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, effettuerà lunedì una visita di lavoro nella Repubblica di Moldova (a maggioranza romenofona), a tre anni dalla presentazione della domanda di adesione di questo paese all’Unione Europea. Secondo la presidenza di Chișinău, Costa ha previsto, tra l’altro, un incontro con la presidente filo-occidentale Maia Sandu. La Repubblica di Moldova ha presentato domanda di adesione all’UE il 3 marzo 2022 e, a meno di un anno, la Commissione Europea ha dato il via libera. A giugno 2024 sono iniziati ufficialmente i negoziati di adesione.

     

    Giustizia – In Romania, gli inquirenti della Procura Generale chiedono l’arresto preventivo del mercenario Horațiu Potra, vicino all’ex candidato indipendente alle presidenziali, Călin Georgescu. 18 persone accusate nello stesso fascicolo sono già state fermate. Potra ha lasciato il paese prima delle perquisizioni in cui gli inquirenti hanno trovato decine di armi letali nelle sue proprietà e in quelle dei suoi parenti. Sono state scoperte anche ingenti somme di denaro, 3.300.000 dollari e 700.000 lei, oltre a 24 chilogrammi d’oro. Potra è accusato di tentati atti contro l’ordine costituzionale, istigazione pubblica e operazioni illegali con articoli pirotecnici. Per incitamento ad azioni contro l’ordine costituzionale viene indagato anche Călin Georgescu, sottoposto al controllo giudiziario. Altre accuse mosse contro Georgescu sono la comunicazione di informazioni false, dichiarazioni false continuate, fondazione di organizzazione a carattere fascista, razzista o xenofobo, adesione o sostegno, in qualsiasi forma, di questo tippo di raggruppamento,  promozione del culto di persone colpevoli di crimini di genocidio contro l’umanità e crimini di guerra, o la fondazione di un’organizzazione a carattere antisemita.
    Călin Georgescu ha contestato il controllo giudiziario in tribunale.

     

    Insegnamento – Oltre  40 istituzioni educative dall’estero, prestigiose università e scuole superiori saranno presenti alla Fiera Mondiale dell’Educazione, che si svolgerà il 1° marzo a Bucarest. Secondo l’organizzatore, il consulente educativo per gli studi all’estero – IntegralEdu, i giovani romeni interessati a studiare all’estero vogliono imparare la tecnologia, l’economia, l’ingegneria, ma anche l’arte. Inoltre, sono sempre più attratti dai campi accademici per prepararsi all’ammissione alle scuole superiori e alle università d’élite. Secondo IntegralEdu, le 5 principali destinazioni di studio per i giovani romeni sono i Paesi Bassi, il Regno Unito, la Spagna, il Belgio e l’Italia. Altri paesi, come Spagna, Francia e Germania, saranno presenti alla fiera con curricula in inglese.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Proroga del price cap per l’energia

    Proroga del price cap per l’energia

    Il Governo di Bucarest ha annunciato la proroga del tetto massimale per i prezzi dell’elettricità e del gas naturale, che si applicherà anche dopo la fine del mese di marzo, scadenza dell’attuale meccanismo di compensazione. Per l’elettricità, il tetto sarà prorogato di tre mesi, fino a fine giugno, mentre per il gas naturale la proroga sarà di un anno, fino al 31 marzo 2026. Questa estensione rispetterà il regime attualmente in vigore e mira a proteggere i redditi dei cittadini, ha dichiarato il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja.

    Il Ministero ha deciso di estendere il periodo di limitazione del prezzo dell’energia perché, come dimostrano i calcoli, se fosse stato liberalizzato ora, ciò avrebbe comportato aumenti delle bollette tra il 60% e il 100% per il 95% dei punti di consumo, ha detto il ministro. Sebastian Burduja ha precisato che la proroga di un anno del price cap per il gas naturale mira a ripristinare le scorte per il prossimo inverno, il che avverrà a prezzi bassi.

    Il ministro ha spiegato che, nel prendere la decisione di prorogare il price cap, si è tenuto conto del fatto che negli ultimi mesi, per ragioni non imputabili alla Romania, i prezzi sui mercati internazionali sono aumentati in modo significativo dopo l’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Il prezzo del gas è aumentato sul mercato europeo fino al 65% e quello dell’elettricità di circa il 25%.

    Sebastian Burduja ha sottolineato che il sistema del tetto massimale ha garantito, secondo i dati Eurostat, il quinto prezzo più basso dell’elettricità e il quarto prezzo più basso del gas nell’intera Unione Europea. Per il gas naturale, il prezzo massimo rimarrà lo stesso per un altro anno, fino al 31 marzo 2026, perché, ha detto il ministro dell’Energia, alla fine dell’attuale stagione fredda, i depositi di stoccaggio raggiungeranno un livello molto basso e il loro riempimento comporterà un aumento della domanda di gas, quindi anche una crescita dei prezzi e bollette molto più salate per la popolazione il prossimo inverno.

    Intanto, il Ministero del Lavoro svilupperà un meccanismo di sostegno, ovvero carte o voucher che saranno in seguito concessi alle persone vulnerabili come supporto per coprire i costi. La decisione del Governo di estendere il regime del price cap per elettricità e gas naturale è stata presa lo stesso giorno in cui Hidroelectrica, azienda statale e principale produttore e fornitore di elettricità in Romania, ha annunciato un aumento del prezzo di circa il 60% a partire dal 1° aprile.

    Il ministro dell’Energia ha raccomandato alla popolazione di controllare costantemente il sito web dell’Autorità Nazionale di Regolamentazione dell’Energia, per scegliere l’offerta più bassa, perché in questo modo determineranno prezzi quanto più bassi per tutti.

  • Bilancio DNA 2024

    Bilancio DNA 2024

    5.400 fascicoli risolti e quasi 260 persone che ricoprivano incarichi dirigenziali rinviate a giudizio lo scorso anno. Secondo il rapporto presentato dalla DNA, è stato uno degli anni migliori per l’istituzione, afferma il suo capo Marius Voineag, ricordando numerosi successi e un andamento complessivamente positivo, confermato dall’evoluzione degli indicatori statistici, quantitativi, qualitativi e soprattutto dall’aumento della diversità della tipologia di prove e dalla significativa diminuzione del tasso di assoluzioni.

    Il procuratore capo della DNA ha precisato che l’istituzione da lui guidata ha capacità tecniche che rivaleggiano con quelle delle istituzioni occidentali e che si propone di continuare a dare priorità ai casi in cui sono in gioco molti soldi, perché lì le tentazioni sono grandi e anche l’impatto sulla società è elevato. “Non vi rimarranno soldi” è il messaggio rivolto da Marius Voineag a chi infrange la legge.

    “Alla fine dello scorso anno, il saldo dei beni effettivamente sequestrati ammontava a oltre 280 milioni di lei (circa 56 milioni di euro), di cui, nel corso dell’anno, sono state disposte misure assicurative per un valore di 236 milioni di lei (circa 47 milioni di euro), a dimostrazione del nostro costante interessamento per il recupero del prodotto del reato generato dalla corruzione o assimilato. L’intensificazione della nostra attività in termini di recupero del prodotto del reato è volta a inviare un messaggio a tutti coloro che sono tentati di commettere reati di corruzione o assimilati, nel senso che nessuno dovrebbe mai rimanere con i soldi”, ha dichiarato Marius Voineag.

    Intervenendo alla presentazione del rapporto della DNA, il ministro dell’Interno, Cătălin Predoiu, ha parlato del fenomeno globale della corruzione, che ha preso slancio, nonostante gli sforzi per fermarlo, sia in Romania che nel mondo. Per quanto riguarda il recupero dei prodotti dei reati, il ministro dell’Interno ritiene che la Romania sia lungi dalla situazione ideale e che servono una migliore cooperazione istituzionale e internazionale, un adattamento delle tattiche e la specializzazione degli ufficiali di polizia e dei pubblici ministeri.

    “Da anni si parla del recupero del prodotto del reato. Ultimamente, si è fatto molto in questa direzione. Sono stati compiuti dei progressi, ci sono delle istituzioni, c’è un tipo di cultura diverso, è verissimo, ma credo che siamo ancora lontani dall’ideale “a nessuno resti niente”. Siamo lontani da quel momento. La verità è che moltissimi rimangono con un sacco di soldi, come ben sappiamo. Quindi, c’è spazio per molto di meglio in questa azione volta a recuperare i prodotti dei reati. Naturalmente, resta da vedere se dobbiamo migliorare anche gli strumenti legislativi, se si tratterà di tattiche o di mezzi. In ogni caso, sappiamo tutti che è molto difficile, d’altro canto, recuperare la totalità assoluta dei prodotti dei reati. Penso che sia quasi impossibile e credo che nessun paese al mondo possa farlo”, ha detto Cătălin Predoiu.

    Il ministro dell’Interno ha sottolineato che la politica di lotta alla corruzione deve rimanere una priorità e che le istituzioni che combattono questo fenomeno devono raggiungere costantemente performance.

  • 27.02.2025 (aggiornamento)

    27.02.2025 (aggiornamento)

    Energia – Il Governo romeno ha adottato un’ordinanza d’urgenza che proroga fino al prossimo 30 giugno il price cap imposto alle tariffe per l’elettricità. L’Esecutivo ha deciso di estendere il periodo di tetto massimale anche per i gas naturali fino all’inizio di aprile 2026. La proroga di 12 mesi del price cap per il gas è stata decisa per evitare eventuali rincari nel momento del ripristino delle scorte per l’inverno successivo. Recentemente, il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, ha dichiarato che l’Esecutivo si propone di proteggere i romeni e di sostenere la competitività delle imprese romene. Dopo la liberalizzazione del mercato dell’energia dal 1° gennaio 2021, la Romania si annovera tra i paesi europei più colpiti dai prezzi record per elettricità e gas. Limitando i prezzi, utenti privati ​​e agenti industriali si trovano, tuttavia, al riparo dai prezzi esorbitanti.

     

    Deficit – Nel primo mese di quest’anno, il deficit di bilancio della Romania è salito fino allo 0,58% del Pil, rispetto allo 0,4 rilevato nello stesso periodo dell’anno scorso. Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Finanze, le entrate totali al bilancio dello stato ammontano a quasi 47 miliardi di lei, in calo dell’1,4%,  causa la riduzione dei fondi europei o del calo di alcune categorie di entrate correnti come l’IVA o le accise. D’altra parte, le spese sono aumentate del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Ministero delle Finanze ricorda che il bilancio per l’anno in corso si basa su una crescita economica del 2,5% e su un deficit di bilancio pari al 7% del PIL. Nel 2024 il disavanzo pubblico è salito all’8,65% del Pil, dal 5,61rilevato nel 2023.

     

    Politica – La sfiducia inoltrata dall’opposizione sovranista AUR, SOS e POT contro il governo PSD-PNL-UDMR sarà discussa e votata domani. Secondo i firmatari, l’Esecutivo in carica è uno illegittimo, ha perso la sua credibilità, associando alcuni dei suoi membri ai protagonisti di un clamoroso procedimento penale, e non rispetta il proprio programma di governo, nel quale prometteva, tra l’altro, l’aumento di assegni e pensioni. L’opposizione USR, dichiaratamente pro-europea, ha annunciato che non voterà a favore della mozione. Dal canto loro, i rappresentanti della coalizione di maggioranza affermano che la Romania ha bisogno di soluzioni serie, non di strategie d’immagine.

     

    Giustizia – L’ex candidato alle elezioni presidenziali annullate lo scorso anno, il sovranista indipendente Călin Georgescu, è stato sottoposto al controllo giudiziario per un periodo di 60 giorni, dopo che ieri è stato interrogato presso la sede della Procura Generale. Secondo la legge, mentre si trova sotto controllo giudiziario, l’ex candidato non può lasciare il paese e deve presentarsi periodicamente alla polizia. Sono state presentate nei suoi confronti sei accuse di reati, alcuni dei quali continuati. Uno di questi rappresenta una novità in Romania: incitamento ad azioni contro l’ordine costituzionale, un reato per il quale nessuno è mai stato sottoposto a un’inchiesta penale.

     

    Agricoltori – Gli agricoltori romeni si sono solidarizzati con i loro colleghi europei di Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Austria, protestando contro le politiche agricole europee, considerate ingiuste, nonchè contro o le massicce importazioni di prodotti agricoli da paesi terzi. Secondo l’Alleanza per l’Agricoltura e la Cooperazione,  gli agricoltori romeni devono far fronte alle distorsioni del mercato causate dalle importazioni esenti da dazi dall’Ucraina, all’impatto dell’accordo commerciale UE-Mercosur sulla competitività della produzione agricola europea o all’aumento del carico burocratico imposto dalle normative di Bruxelles. I provvedimenti mettono in pericolo la sicurezza alimentare, distruggono le catene di approvvigionamento e incidono sui redditi degli agricoltori, hanno spiegato  i rappresentanti dell’Alleanza, secondo i quali le proteste sono un segnale forte della necessità di rivedere le attuali politiche agricole per garantire un futuro sostenibile agli agricoltori di tutta l’Unione Europea.

     

    Romania-Moldova – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, effettuerà sabato una visita ufficiale nella confinante Repubblica di Moldova (a maggioranza romenofona). Secondo la presidenza di Chisinau, Bolojan ha programmato un incontro con la presidente filo-occidentale Maia Sandu, nel corso del quale verrà riconfermato il rapporto speciale tra la Moldova e la Romania, basato sulla comunanza linguistica, storica e culturale.  Sandu e Bolojan sottolineeranno l’impegno comune per approfondire la cooperazione bilaterale, a beneficio dei cittadini dei due stati.

     

    Indice Democrazie – La Romania è catalogata come un “regime ibrido” dalla rivista britannica The Economist nel suo Indice Globale delle Democrazie per il 2024 ed è il fanalino di coda nell’UE in questo senso. Il punteggio del paese è stato diminuito di 0,46 punti, il che ha comportato un calo di 12 posizioni, fino al 72° posto su 167  stati analizzati. La Romania è ora classificata tra la Repubblica di Moldova e  Papua Nuova Guinea, superata dalle confinanti Ungheria e Bulgaria. La pubblicazione britannica spiega che il motivo principale del calo è stata la decisione della Corte Costituzionale di annullare i risultati delle elezioni presidenziali svoltesi lo scorso anno. The Economist sottolinea che quest’anno il punteggio della Romania potrebbe scendere ancora di più, secondo il modo in cui saranno gestite le elezioni presidenziali di maggio. L’indice creato da The Economist presenta le tendenze globali della democrazia e, secondo il rapporto, il livello di democrazia nel mondo ha registrato un calo da 5,23 nel 2023 fino ad un minimo storico di 5,17  nel 2024. A seconda del punteggio, i paesi sono raggruppati in quattro categorie: “democrazie complete”, “democrazie imperfette”, “regimi ibridi” e “regimi autoritari”. La Norvegia è stata nominata il paese più democratico del mondo, per il 16esimo anno consecutivo, seguita da Nuova Zelanda e Svezia. Il paese che occupa l’ultima posizione nella classifica è l’Afghanistan.

     

    Commercio – Le tariffe che potrebbero essere introdotte dagli Stati Uniti  sul commercio con l’Unione Europea avrebbero effetti minori in Romania, perché le relazioni commerciali del nostro paese sono, per la maggior parte, con gli stati dell’UE. Lo ha dichiarato l’economista capo della Banca Centrale di Bucarest, Valentin Lazea, spiegando che il 72% del commercio estero della Romania si svolge con gli stati dell’Unione Europea. D’altra parte, il rappresentante della Banca Centrale ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’aumento globale delle tariffe porterà ad un effetto inflazionistico che farà salire anche i prezzi. Il presidente americano Donald Trump ha annunciato ieri, nella prima riunione del suo gabinetto alla Casa Bianca, che presto saranno imposti dazi doganali del 25% sui prodotti europei importati negli Stati Uniti.

     

    Fratelli Tate – A Bucarest, la Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo (DIICOT) ha confermato che il procuratore di caso ha permesso ai fratelli Andrew e Tristan Tate di lasciare la Romania, precisando che i due si trovano ancora sotto il regime del controllo giudiziario e che devono tornare nel paese. I fratelli Tate, con la doppia cittadinanza britannica e americana, avrebbero lasciato questa mattina la Romania, a bordo di un aereo privato diretto in Florida, negli USA. I due erano stati arrestati tre anni per i reati di stupro, rapimento e riciclaggio di denaro. La settimana scorsa, Financial Times ha scritto che l’amministrazione di Washington sta facendo pressioni sulla Romania affinché annulli le restrizioni imposte contro i due,  ma le autorità di Bucarest hanno smentito l’informazione.

  • 27.02.2025

    27.02.2025

    Energia – Il Governo romeno ha adottato un’ordinanza d’urgenza che proroga fino al prossimo 30 giugno il price cap imposto alle tariffe per l’elettricità. L’Esecutivo ha deciso di estendere il periodo di tetto massimale anche per i gas naturali fino all’inizio di aprile 2026. La proroga di 12 mesi del price cap per il gas è stata decisa per evitare eventuali rincari nel momento del ripristino delle scorte per l’inverno successivo. Recentemente, il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, ha dichiarato che l’Esecutivo si propone di proteggere i romeni e di sostenere la competitività delle imprese romene. Dopo la liberalizzazione del mercato dell’energia dal 1° gennaio 2021, la Romania si annovera tra i paesi europei più colpiti dai prezzi record per elettricità e gas. Limitando i prezzi, utenti privati ​​e agenti industriali si trovano, tuttavia, al riparo dai prezzi esorbitanti.

     

    Deficit – Nel primo mese di quest’anno, il deficit di bilancio della Romania è salito fino allo 0,58% del Pil, rispetto allo 0,4 rilevato nello stesso periodo dell’anno scorso. Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Finanze, le entrate totali al bilancio dello stato ammontano a quasi 47 miliardi di lei, in calo dell’1,4%,  causa la riduzione dei fondi europei o del calo di alcune categorie di entrate correnti come l’IVA o le accise. D’altra parte, le spese sono aumentate del 4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Ministero delle Finanze ricorda che il bilancio per l’anno in corso si basa su una crescita economica del 2,5% e su un deficit di bilancio pari al 7% del PIL. Nel 2024 il disavanzo pubblico è salito all’8,65% del Pil, dal 5,61rilevato nel 2023.

     

    Politica – La sfiducia inoltrata dall’opposizione sovranista AUR, SOS e POT contro il governo PSD-PNL-UDMR sarà discussa e votata domani. Secondo i firmatari, l’Esecutivo in carica è uno illegittimo, ha perso la sua credibilità, associando alcuni dei suoi membri ai protagonisti di un clamoroso procedimento penale, e non rispetta il proprio programma di governo, nel quale prometteva, tra l’altro, l’aumento di assegni e pensioni. L’opposizione USR, dichiaratamente pro-europea, ha annunciato che non voterà a favore della mozione. Dal canto loro, i rappresentanti della coalizione di maggioranza affermano che la Romania ha bisogno di soluzioni serie, non di strategie d’immagine.

     

    Giustizia – L’ex candidato alle elezioni presidenziali annullate lo scorso anno, il sovranista indipendente Călin Georgescu, è stato sottoposto al controllo giudiziario per un periodo di 60 giorni, dopo che ieri è stato interrogato presso la sede della Procura Generale. Secondo la legge, mentre si trova sotto controllo giudiziario, l’ex candidato non può lasciare il paese e deve presentarsi periodicamente alla polizia. Sono state presentate nei suoi confronti sei accuse di reati, alcuni dei quali continuati. Uno di questi rappresenta una novità in Romania: incitamento ad azioni contro l’ordine costituzionale, un reato per il quale nessuno è mai stato sottoposto a un’inchiesta penale.

     

    Agricoltori – Gli agricoltori romeni si sono solidarizzati con i loro colleghi europei di Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Austria, protestando contro le politiche agricole europee, considerate ingiuste, nonchè contro o le massicce importazioni di prodotti agricoli da paesi terzi. Secondo l’Alleanza per l’Agricoltura e la Cooperazione,  gli agricoltori romeni devono far fronte alle distorsioni del mercato causate dalle importazioni esenti da dazi dall’Ucraina, all’impatto dell’accordo commerciale UE-Mercosur sulla competitività della produzione agricola europea o all’aumento del carico burocratico imposto dalle normative di Bruxelles. I provvedimenti mettono in pericolo la sicurezza alimentare, distruggono le catene di approvvigionamento e incidono sui redditi degli agricoltori, hanno spiegato  i rappresentanti dell’Alleanza, secondo i quali le proteste sono un segnale forte della necessità di rivedere le attuali politiche agricole per garantire un futuro sostenibile agli agricoltori di tutta l’Unione Europea.

     

    Romania-Moldova – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, effettuerà sabato una visita ufficiale nella confinante Repubblica di Moldova (a maggioranza romenofona). Secondo la presidenza di Chisinau, Bolojan ha programmato un incontro con la presidente filo-occidentale Maia Sandu, nel corso del quale verrà riconfermato il rapporto speciale tra la Moldova e la Romania, basato sulla comunanza linguistica, storica e culturale.  Sandu e Bolojan sottolineeranno l’impegno comune per approfondire la cooperazione bilaterale, a beneficio dei cittadini dei due stati.

     

    Fratelli Tate – A Bucarest, la Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo (DIICOT) ha confermato che il procuratore di caso ha permesso ai fratelli Andrew e Tristan Tate di lasciare la Romania, precisando che i due si trovano ancora sotto il regime del controllo giudiziario e che devono tornare nel paese. I fratelli Tate, con la doppia cittadinanza britannica e americana, avrebbero lasciato questa mattina la Romania, a bordo di un aereo privato diretto in Florida, negli USA. I due erano stati arrestati tre anni per i reati di stupro, rapimento e riciclaggio di denaro. La settimana scorsa, Financial Times ha scritto che l’amministrazione di Washington sta facendo pressioni sulla Romania affinché annulli le restrizioni imposte contro i due,  ma le autorità di Bucarest hanno smentito l’informazione.

     

     

  • Inchiesta riguardante influenza sulle elezioni

    Inchiesta riguardante influenza sulle elezioni

    L’ex candidato di estrema destra alla presidenza della Romania, Călin Georgescu, è sotto controllo giudiziario per 60 giorni, dopo che mercoledì i pubblici ministeri lo hanno interrogato per diverse ore presso la Procura Generale, dove è stato condotto. Sono state presentate nei suoi confronti sei accuse di reati, alcuni dei quali continuati. Uno di questi rappresenta una novità in Romania: incitamento ad azioni contro l’ordine costituzionale, un reato per il quale nessuno è mai stato sottoposto a un’inchiesta penale.

    Le altre accuse sono quelle di comunicazione di false informazioni, false dichiarazioni in merito alle dichiarazioni patrimoniali e alle fonti di finanziamento della campagna elettorale, avvio o costituzione di organizzazioni di carattere fascista, razzista o xenofoba e antisemita, l’adesione o il sostegno di tali gruppi in qualsiasi forma, nonché la promozione pubblica del culto di persone colpevoli di crimini di genocidio contro l’umanità e crimini di guerra.

    Călin Georgescu ha negato ogni reato, accusando le autorità di un comportamento che ricorda il passato comunista della Romania. Lo scorso dicembre, la Corte Costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali, invocando ingerenze straniere, e il processo elettorale sarà integralmente ripreso. Al ballottaggio, Călin Georgescu, che inaspettatamente era riuscito a piazzarsi al primo posto nelle preferenze dei romeni, avrebbe dovuto sfidare la presidente dell’USR, Elena Lasconi.

    Dopo l’annuncio relativo alla messa sotto accusa dell’ex candidato alla presidenza, i politici di Romania hanno ribadito la loro fiducia nella giustizia e nella sua indipendenza. Il primo ministro Marcel Ciolacu, leader del PSD (partner di governo insieme a PNL e UDMR), ha tuttavia sottolineato che, alla luce del teso contesto elettorale, gli organi giudiziari hanno il dovere di presentare al pubblico prove estremamente solide in questa indagine.

    Il presidente dell’AUR (sovranista), George Simion, ha dichiarato che continua a sostenere la candidatura di Călin Georgescu alla presidenza, aggiungendo che sta aspettando prove incontestabili in merito a questo fascicolo indagato dalla Procura. Da parte sua, la presidente dell’USR, Elena Lasconi, ha dichiarato di continuare ad avere fiducia nella giustizia e di ritenere che i procuratori stiano svolgendo in modo adeguato le loro attribuzioni.

    Al contrario, la presidente del Partito della Gente Giovane (POT, sovranista), Ana Maria Gavrilă, appena entrata in Parlamento, ha accusato le autorità di terrorizzare i sostenitori di Călin Georgescu. Le nuove elezioni presidenziali in Romania si terranno il 4 maggio. Dopo aver lasciato la Procura, Călin Georgescu ha dichiarato che si candiderà sicuramente alla carica più alta dello stato alle prossime elezioni.

  • Consultazioni politiche per la sicurezza della Romania

    Consultazioni politiche per la sicurezza della Romania

    Il presidente ad interim Ilie Bolojan ha svolto consultazioni con i rappresentanti dei partiti parlamentari per definire la posizione della Romania al Consiglio Europeo straordinario del 6 marzo, dal quale sono attese decisioni importanti sulla sicurezza europea. Sia i partiti al governo che le opposizioni hanno respinto l’ipotesi che Bucarest inviasse truppe per il mantenimento della pace nella confinante Ucraina. Il PSD, al governo, non è d’accordo che la Romania invii truppe e si pronuncia per lo stanziamento di fondi aggiuntivi per la difesa, sotto forma di investimenti nell’industria nazionale degli armamenti.

    In un comunicato, il leader del partito e primo ministro Marcel Ciolacu propone l’esclusione delle spese per la difesa dal calcolo del deficit di bilancio. Anche il PNL sostiene l’aumento degli investimenti nella difesa, ma precisa, in un comunicato, che nel contesto dei colloqui diplomatici sul cessate il fuoco, l’argomento della partecipazione con truppe per il mantenimento della pace è prematuro.

    L’UDMR, partner al governo, vuole ugualmente che la Romania investa in capacità militari moderne. Il suo leader Kelemen Hunor dichiara inoltre di non essere d’accordo con l’invio di militari romeni in Ucraina. “Le garanzie di sicurezza vanno assicurate anche attraverso gli Stati Uniti e la Romania può fornire supporto logistico e infrastrutturale all’Ucraina, agli stati dell’Unione Europea e a coloro che desiderano essere coinvolti più attivamente, ma senza truppe in Ucraina”, ha detto Kelemen Hunor.

    Dall’opposizione, anche l’AUR è contraria all’invio di truppe nel paese confinante. “L’unica soluzione in questo momento è un cessate il fuoco, nel rispetto degli accordi internazionali e delle garanzie di sicurezza che devono essere offerte alla Romania e a tutti i paesi della regione”, ha detto il leader dell’AUR, George Simion. Sempre dall’opposizione, l’USR ritiene che la Romania debba investire di più nella difesa e sottolinea la necessità di un piano chiaro per la partecipazione alla ricostruzione dell’Ucraina. Neanche i sovranisti di SOS Romania vogliono truppe romene in Ucraina e sono contrari alla continuazione della guerra.

    Intanto, il Senato di Bucarest ha adottato, come camera decisionale, un disegno di legge che consente l’abbattimento dei droni che entrano illegalmente nello spazio aereo romeno e un altro che regola il modo in cui si svolgono le missioni militari in Romania in tempo di pace. Una delle misure consente che, per un periodo di tempo limitato, l’autorità di alcune strutture dell’Esercito Romeno venga trasferita a un comandante delle forze militari alleate che partecipano a queste missioni.

    In questo contesto, va menzionato che gli Stati Uniti annunciano un nuovo investimento nella Base di Deveselu, nella Romania meridionale, che ospita elementi dello scudo antimissile. Nella prima fase, il Pentagono ha pubblicato un avviso di intenti per una gara d’appalto per la realizzazione di collegamenti speciali di telecomunicazione tra lo scudo antimissile di Deveselu e altre basi americane in Europa, in particolare in Italia e Germania.

  • 26.02.2025 (aggiornamento)

    26.02.2025 (aggiornamento)

    Consultazioni – Il presidente ad interim Ilie Bolojan ha svolto consultazioni con i rappresentanti dei partiti parlamentari, per definire la posizione della Romania al Consiglio Europeo straordinario del prossimo 6 marzo, al quale sono attese importanti decisioni sulla sicurezza europea.  Il premier Marcel Ciolacu, presidente del PSD (al governo insieme al PNL e all’UDMR), ha annunciato che la prima proposta dei socialdemocratici ai dibattiti è stata che la Romania non deve inviare truppe in Ucraina. Il PSD si è pronunciato anche per uno stanziamento aggiuntivo al settore della difesa, ma sotto forma di investimenti nell’industria nazionale. L’Alleanza per l’Unione dei Romeni (sovranista) si è dichiarata contraria all’invio di truppe in Ucraina. L’USR ha dichiarato davanti al presidente ad interim, Ilie Bolojan, che la Romania deve investire di più nella difesa. La leader dell’USR, Elena Lasconi, ritiene che sia necessario un piano chiaro per la partecipazione alla ricostruzione dell’Ucraina. L’UDMR vuole che la Romania investa in capacità militari moderne, mentre il suo presidente, Kelemen Hunor, ha precisato di non essere d’accordo con l’invio di truppe dell’esercito romeno in Ucraina. SOS Romania (sovranista) non vuole truppe romene in Ucraina e si oppone alla continuazione della guerra, nonchè alla partecipazione del nostro paese a questo conflitto. I rappresentanti del Partito della Gente Giovane (POT) non hanno partecipato alle consultazioni. Presenti, invece, gli esponenti del gruppo delle minoranze nazionali nel Parlamento. Il round di consultazioni è stato concluso dal PNL.

     

    Giustizia – L’ex candidato alla presidenza della Romania, l’estremista filo-russo Călin Georgescu, è stato condotto alla Procura Generale per essere interrogato. Secondo un comunicato della Procura, Georgescu è stato ufficialmente messo sotto accusa per una serie di reati, tra cui azioni contro l’ordine costituzionale, costituzione di organizzazione a carattere fascista, razzista o xenofobo o promozione del culto delle persone colpevoli di crimini di genocidio. Gli inquirenti hanno effettuato decine di perquisizioni in cinque province. Tra gli indagati, anche Horaţiu Potra, vicino all’ex candidato e leader di un gruppo di mercenari operativo in Africa. Secondo un comunicato della Procura, sono in corso indagini per i seguenti reati: azioni contrarie all’ordine costituzionale, inosservanza del regime delle armi e delle munizioni o incitamento pubblico.

     

    Difesa – Via libera del Parlamento di Bucarest a un ddl che permette all’esercito di abbattere i droni che entrano illegalmente nello spazio aereo romeno. In Romania, stato  membro dell’UE e della NATO, che confina con l’Ucraina per 650 km, sono caduti ripetutamente frammenti di droni russi, durante gli attacchi contro le infrastrutture portuali ucraine. Il Parlamento ha approvato il disegno di legge nonostante la forte opposizione dei politici ultranazionalisti di estrema destra che controllano più di un terzo dei seggi. Il disegno di legge stabilisce condizioni specifiche affinché la Romania possa controllare l’uso del suo spazio aereo per gli aerei con e senza pilota. Secondo l-atto normativo, i sistemi alleati presenti in Romania potrebbero partecipare alle azioni, in conformità con i trattati di difesa collettiva con lo stato membro della NATO e dell’UE.

     

    Politica – I dibattiti e il voto sulla mozione di sfiducia inoltrata dall’ opposizione sovranista contro il governo PSD-PNL-UDMR si svolgeranno venerdì. I firmatari affermano che l’attuale Governo è  illegittimo, ha perso la sua credibilità, tramite l’associazione di alcuni dei suoi membri ai protagonisti di un clamoroso fascicolo penale, e non rispetta il il programma in cui prometteva, tra l’altro, l’aumento di assegni e pensioni. Sempre dall’opposizione, l’USR,  dichiaratamente pro-europea, ha annunciato che non voterà la mozione. Secondo i rappresentanti della coalizione governativa, in questi momenti la Romania ha bisogno di soluzioni serie, non di strategie d’immagine.

     

  • 26.02.2025

    26.02.2025

    Consultazioni  – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan,  svolge consultazioni con i rappresentanti dei partiti parlamentari per stabilire la posizione della Romania durante la riunione straordinaria del Consiglio Europeo prevista all’inizio del prossimo mese. In questo contesto complicato e dinamico in cui stiamo assistendo a cambiamenti a livello internazionale, potrebbe essere necessario adattare la nostra politica estera per rispondere a queste sfide, ha spiegato Ilie Bolojan. “Ma ci sono anche cose che non cambieranno, vale a dire gli interessi nazionali della Romania, un paese sicuro, un paese prospero, un paese affidabile, in pace con i suoi vicini. Siamo un paese sicuro perché beneficiamo di solide garanzie di difesa. Dobbiamo la nostra sicurezza e quella dell’Europa allo scudo della NATO, nonchè alle garanzie fornite dal partenariato strategico con gli Stati Uniti. La presenza delle truppe americane e alleate sul territorio della Romania non ha fatto altro che rafforzare la sicurezza dell’Europa e chiederemo il loro mantenimento. L’adesione all’UE ha garantito il nostro progresso. Gli investimenti e i fondi europei, l’accesso ai mercati e alle opportunità hanno generato prosperità e condizioni milgiori di vita. È una strada sulla quale dobbiamo andare avanti”, ha sottolineato Bolojan. Sempre oggi, il presidente ad interim partecipa a una videoconferenza con i capi di stato e di governo dei paesi membri dell’Unione Europea, durante la quale il presidente francese Emmanuel Macron fornisce informazioni sul suo recente incontro con il leader della Casa Bianca, Donald Trump.

     

    Giustizia – L’ex candidato alla presidenza della Romania, l’estremista filo-russo Călin Georgescu, è stato condotto alla Procura Generale per essere interrogato, hanno indicato fonti giudiziarie all’agenzia Agerpres. Gli inquirenti hanno effettuato decine di perquisizioni in cinque province, in un fascicolo relativo al finanziamento della campagna elettorale, alla creazione di un’organizzazione a carattere fascista, razzista o xenofobo, nonché alla promozione del culto di persone colpevoli di crimini di genocidio. Tra gli indagati, anche Horaţiu Potra, vicino all’ex candidato e leader di un gruppo di mercenari operativo in Africa. Secondo un comunicato della Procura, sono in corso indagini per i seguenti reati: azioni contrarie all’ordine costituzionale, inosservanza del regime delle armi e delle munizioni, incitamento pubblico, costituzione di organizzazione a carattere fascista, razzista o xenofobo, nonché adesione o favoreggiamento, in qualsiasii forma, di questo tipo di raggruppamento. Sono in  corso accertamenti anche per la promozione  pubblica del culto di persone colpevoli di crimini di genocidio contro l’umanità e di crimini di guerra, nonché per la diffusione, nello spazio pubblico, di idee, concetti o dottrine fasciste, legionarie, razziste o xenofobe.

     

    Difesa – Via libera del Parlamento di Bucarest a un ddl che permette all’esercito di abbattere i droni che entrano illegalmente nello spazio aereo romeno. In Romania, stato  membro dell’UE e della NATO, che confina con l’Ucraina per 650 km, sono caduti ripetutamente frammenti di droni russi, durante gli attacchi contro le infrastrutture portuali ucraine. Il Parlamento ha approvato il disegno di legge nonostante la forte opposizione dei politici ultranazionalisti di estrema destra che controllano più di un terzo dei seggi. Il disegno di legge stabilisce condizioni specifiche affinché la Romania possa controllare l’uso del suo spazio aereo per gli aerei con e senza pilota. Secondo l-atto normativo, i sistemi alleati presenti in Romania potrebbero partecipare alle azioni, in conformità con i trattati di difesa collettiva con lo stato membro della NATO e dell’UE.

     

    Politica – I dibattiti e il voto sulla mozione di sfiducia inoltrata dall’ opposizione sovranista contro il governo PSD-PNL-UDMR si svolgeranno venerdì. I firmatari affermano che l’attuale Governo è  illegittimo, ha perso la sua credibilità, tramite l’associazione di alcuni dei suoi membri ai protagonisti di un clamoroso fascicolo penale, e non rispetta il il programma in cui prometteva, tra l’altro, l’aumento di assegni e pensioni. Sempre dall’opposizione, l’USR,  dichiaratamente pro-europea, ha annunciato che non voterà la mozione. Secondo i rappresentanti della coalizione governativa, in questi momenti la Romania ha bisogno di soluzioni serie, non di strategie d’immagine.

     

    Corruzione – Almeno 20 persone sono state fermate nell’ambito di un’inchiesta per attività illegali nel porto di Constanţa (sud-est della Romania). Tra gli indagati si annoverano il capo dell’organizzazione municipale Constanţa del PSD, Ion Dumitrache (sospeso dall’incarico), nonchè diversi leader dell’Amministrazione dei porti marittimi. Le accuse riguardano i reati di accettazione e pagamento di tangenti. Secondo la Procura Anticorruzione, nel periodo 2024 – 2025, diversi imprenditori e rappresentanti di aziende avrebbero promesso e donato a funzionari pubblici somme comprese tra 2.000 e 100.000 euro, per essere aiutate a sviluppare le loro attività nell’area del porto di Costanza. Le somme promesse dagli imprenditori sono stimate a circa 6 milioni di euro. I magistrati del Tribunale di Bucarest hanno respinto la richiesta di arresto preventivo nei confronti di 7 imputati, che sono stati sottoposti al controllo giudiziario. Richieste simili nel caso di altri 13 imputati non sono state ancora esaminate.

     

  • Mozione di sfiducia a Bucarest

    Mozione di sfiducia a Bucarest

    I parlamentari di AUR, SOS e POT (sovranisti, all’opposizione nel Parlamento di Bucarest) hanno inoltrato martedì la prima mozione di sfiducia al governo PSD-PNL-UDMR, insediato a fine dicembre e guidato dal socialdemocratico Marcel Ciolacu. La mozione è intitolata “Il primo ministro Nordis deve andarsene, i romeni sono stufi di umiliazioni”, un riferimento ai presunti legami tra Ciolacu e gli autori di una mega-truffa immobiliare. All’inizio del mese, l’ex deputata socialdemocratica Laura Vicol e suo marito, l’imprenditore Vladimir Ciorbă, sono arrivati agli arresti preventivi per un periodo di tempo, misura disposta anche per altri tre imputati nello stesso fascicolo. Per altri sei, il tribunale ha disposto gli arresti domiciliari o il controllo giudiziario.

    L’inchiesta dei procuratori della Direzione per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT – la procura antimafia romena) interessa 40 persone e 32 aziende, accusate di aver incassato oltre 195 milioni di euro da persone fisiche o giuridiche, senza, però, consegnare ai clienti gli appartamenti e i posti auto condominiali pagati. Secondo gli inquirenti, ci sono stati anche dei casi in cui lo stesso appartamento è stato venduto a più clienti. Il capo politico di Laura Vicol, presidente della commissione giuridica della Camera dei Deputati nella scorsa legislatura, il premier Ciolacu ha ammesso di aver viaggiato in Francia e Spagna su aerei privati, insieme all’ex deputata e al marito Ciorbă. Anche il ministro dei Trasporti, Sorin Grindeanu, sarebbe andato con loro.

    I firmatari della mozione di sfiducia affermano che l’attuale esecutivo è illegittimo, ha perso credibilità, proprio attraverso l’associazione di alcuni membri del gabinetto al caso Nordis, e non sta rispettando il programma di governo, in cui aveva promesso, tra le altre cose, l’aumento di assegni e pensioni. Il governo sta già accumulando un vergognoso bilancio di abusi e fallimenti, che dimostrano la totale rottura tra il potere politico e il popolo romeno, accusa inoltre l’opposizione nazionalista. Sempre dall’opposizione, l’USR, dichiaratamente proeuropea, ha annunciato che non voterà la mozione di sfiducia. L’USR afferma che, con questa azione senza possibilità di successo, l’intera opposizione perde l’occasione di avviare un’altra procedura per destituire il Governo nell’attuale sessione parlamentare.

    I rappresentanti della maggioranza affermano che la Romania ha bisogno di soluzioni serie, non di strategie di immagine, e promettono di fare scudo attorno alla squadra Ciolacu. Inoltre, i leader socialdemocratici e liberali affermano che qualsiasi defezione dai seggi della maggioranza sarà sanzionata e chiunque voterà a favore della mozione verrà espulso dal partito. AUR, SOS e POT contano insieme 154 parlamentari, ma per l’approvazione della sfiducia sono necessari 232 voti favorevoli, vale a dire la metà più uno del numero dei senatori e dei deputati.