Category: Romeni in Italia

  • “Poesie” di Mihai Eminescu, il Libro del week-end all’Accademia di Romania in Roma

    “Poesie” di Mihai Eminescu, il Libro del week-end all’Accademia di Romania in Roma

    Sono le “Poesie” di Mihai Eminescu, in un volume curato da Elio M. Satti e pubblicato presso Maria Pacini Fazzi editore, la proposta dellAccademia di Romania in Roma come “Il libro del week-end” questa settimana. Un progetto virtuale lanciato dalla prestigiosa istituzione culturale il 3 marzo scorso, in occasione della Giornata Mondiale dello Scrittore, per avvicinare la letteratura romena al pubblico italiano.



    Ogni giovedì, il pubblico ha modo di (ri)scoprire fiction, saggistica filosofica, storiografia, poesia, testi drammatici o critica filologica, grazie ai volumi pubblicati in Italia dal 2019 ad oggi. Agli incontri con le pagine di Mircea Cărtărescu, Aura Christi, Emil Cioran, Mircea Eliade, Mihai Eminescu, faranno seguito nelle prossime settimane quelle di Claudiu Florian o Valeriu Nicolae, accanto a volumi firmati da altri autori di prestigio, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania, Oana Boşca-Mălin, ricordando che il progetto è stato ideato dalladdetto agli affari culturali Mihai Stan insieme ad Alexandra Boanţă.



    Liniziativa è nata in partenariato con lAssociazione Italiana dei Romenisti, Biblioteche di Roma e la piattaforma Orizzonti Culturali Italo-Romeni.



  • L’artigiano Victor Clopotar a HOMO FABER di Venezia

    L’artigiano Victor Clopotar a HOMO FABER di Venezia

    Dal 10 aprile al 1 maggio, l’artigiano romeno Victor Clopotar partecipa alla mostra internazionale HOMO FABER, organizzata presso la Fondazione Cini di Venezia. L’evento riunisce oltre 400 artigiani e designer di tutto il mondo, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Gli oggetti realizzati da Victor Clopotar in collaborazione con co/rizom, saranno presentati nella sezione Next of Europe, a cura di Jean Blanchaert e Stefano Boeri, indica la fonte.

    Victor Clopotar è un căldărar, un tradizionale fabbro di rame e la denominazione del mestiere deriva dalla parola căldare (caldaia). Si tratta di un’arte in via di estinzione e Victor è uno dei pochi rimasti a praticare questo mestiere. Ha imparato a fare vassoi, brocche e alambicchi dai suoi antenati e spera che un giorno suo figlio prenda il suo posto. Victor Clopotar ha collaborato con co/rizom per trasformare i suoi prodotti in oggetti contemporanei, realizzati con grande accuratezza nelle tecniche tradizionali, precisa ancora l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • “Racconti e metafore” di Andrei  Pennazio, in mostra alla Z.A.P. di Firenze

    “Racconti e metafore” di Andrei Pennazio, in mostra alla Z.A.P. di Firenze

    Racconti e metafore: è il titolo della mostra personale di pittura del giovane artista italo-romeno Andrei Pennazio, che sarà inaugurata presso la Z.A.P. (Zona Aromatica Protetta) di Firenze il 20 aprile, ore 18:00. E’ uno spazio dedicato ai giovani artisti di tutto il mondo, spiega Andrei, anticipando a Radio Romania Internazionale il vernissage che vedrà la presenza di Cosimo Guccione, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Firenze.



    Di madre romena e padre italiano, il 16enne Andrei, che vive e studia a Iaşi, capoluogo dell’omonima provincia nella Romania orientale, è membro dell’Associazione degli Italiani di Romania – RO.AS.IT. e già dimostra un’eccezionale talento, affascinando il pubblico con la sua espressività segnata dalla varietà e dall’originalità che definiscono l’arte moderna e contemporanea.



    Particolarmente emozionato di andare a Firenze, che custodisce tanti capolavori artistici, Andrei Pennazio, particolarmente appassionato del Rinascimento, vi rivolge un caloroso invito a scoprire i suoi Racconti e metafore, nella mostra che rimarrà aperta presso la Z.A.P. fino al 30 aprile. L’artista ha parlato anche di altri suoi progetti avviati nel 2022.



  • Andreea Chira e Pavel Efremov, in concerti ad Asolo e Feltre

    Andreea Chira e Pavel Efremov, in concerti ad Asolo e Feltre

    I giovani artisti Andreea Chira, con il suo flauto di Pan, e il fisarmonicista Pavel Efremov saranno i protagonisti di due concerti in programma il 9 aprile a Palazzo Guarnieri di Feltre, in provincia di Belluno, e il 10 aprile a Palazzo Beltramini di Asolo, in provincia di Treviso. Promossi dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con lAssociazione Asolo Matinée della città trevigiana e lAssociazione Unisono di Feltre, i due recital concertistici intendono promuovere lidentità culturale e larte dellinterpretazione musicale romena, espresse attraverso due antichi strumenti musicali, il flauto di Pan e la fisarmonica, precisano gli organizzatori.



    “Larmonia, linterpretazione eccelsa, la passione e lamore sconfinato per la musica sono soltanto alcune delle molteplici qualità che contraddistinguono i due artisti, Andreea Chira (flauto di Pan) e Pavel Efremov (fisarmonica); recital concertistici che mettono in risalto la versatilità interpretativa di Andreea Chira e la sintonia con il virtuosismo del fisarmonicista Pavel Efremov, valorizzando le caratteristiche degli strumenti musicali tradizionali romeni nellinterpretazione delle composizioni di alcuni tra i più grandi musicisti dellOtto-Novecento”, precisa lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Solista, musicista da camera e insegnante, Andreea Chira, che vive a Vienna e lavora in Austria, Germania, Svizzera, Italia e Romania, ha collaborato con importanti direttori dorchestra, tra cui Claudio Scimone e Gian Luigi Zampieri e ha suonato con alcune delle migliori orchestre europee: I Solisti Veneti, Muse Symphony Wind Orchestra, Camerata Janáček, Elbląska Orkiestra Kameralna, Filarmonica Oltenia, Symphonieorchester Wels, Ton.pendium Ensemble Wien. È professore associato presso lIstituto Gaspare Spontini di Ascoli Piceno, Landesmusikschule Wels e Musikschule Linz, in Austria. Il 2022 vedrà anche il suo CD delle “Quattro stagioni” di Antonio Vivaldi, accanto alla Südwestdeutsches Kammerorchester Pforzheim diretta dal maestro Douglas Bostock.



    A sua volta, Pavel Efremov – uno tra i più gettonati giovani fisarmonicisti nel panorama musicale della Repubblica di Moldova, vive da sette anni in Germania, dove ha studiato presso la Hochschule für Musik Detmold, conseguendo anche il Master presso la Folkwang Universität der Künste di Essen, sotto la guida della professoressa giapponese Mie Miki. Vanta numerose partecipazioni in concorsi nazionali ed internazionali in Moldova, Romania, Italia, Croazia, Ungheria o Germania. Nel 2019, ha fondato a Chişinău “AO Accordion Soul”, ed è anche organizzatore del Forum dei giovani fisarmonicisti, il primo festival dedicato a questo strumento in Moldova.



    La sua attività si svolge prevalentemente in Germania, ma anche in altri Paesi, come ha spiegato Pavel Efremov stesso a Radio Romania Internazionale, anticipando i due concerti che terrà insieme ad Andreea Chira il 9 e il 10 aprile ad Asolo e Feltre. La loro fruttuosa collaborazione, iniziata quasi due anni fa, durante la pandemia, ha portato i due artisti a sviluppare insieme anche una piattaforma live. Questi due concerti saranno i primi in cui i due giovani artisti salgono insieme su un palcoscenico in Italia, visto che finora hanno suonato in duo solo in performance online, aggiunge Pavel Efremov.



    “Siamo molto lieti che ci si riesce a organizzare questi due concerti in Italia, ad Asolo e Feltre, grazie al supporto dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, al quale siamo particolarmente grati. Non vediamo lora di presentarci davanti al pubblico insieme ai nostri amatissimi strumenti – la fisarmonica e il flauto di Pan. Si tratta di due strumenti apparentemente adoperati solo nella musica folcloristica, però la nostra idea è stata quella di presentare al pubblico la varietà e le possibilità che offrono sotto profilo musicale. Il repertorio dei due concerti è molto diverso e va dalla musica classica e jazz, fino al folclore e a brani contemporanei. Quindi, non vediamo lora di presentarlo sia agli italiani che ai romeni che vivono nella Penisola”, ha concluso Pavel Efremov.



    Infatti, il repertorio dei concerti include composizioni di Claude Debussy, Jean-Baptiste Arban, Jesús Guridi, Joaquín Rodrigo, Chick Corea, Béla Bartók e una miscellanea di brani folcloristici romeni.




  • Mercoledì Musicali a Venezia, Sînziana Mircea e Adrian Mantu aprono stagione 2022

    Mercoledì Musicali a Venezia, Sînziana Mircea e Adrian Mantu aprono stagione 2022

    Saranno la pianista Sînziana Mircea e il violoncellista Adrian Mantu ad aprire il 6 aprile la nuova stagione dei Mercoledì Musicali all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Nel 2022, la rassegna si articola in dieci recital musicali appositamente pensati per la proiezione online il primo mercoledì del mese, giornata dedicata alla musica nel programma dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, precisano gli organizzatori. I recital saranno trasmessi a partire dalle ore 17.00, in videoregistrazioni ideate dagli artisti stessi, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’Istituto.



    Il programma integrale della rassegna Mercoledì Musicali 2022 è disponibile anche sul sito dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest.



    Sono molto onorata di ritornare nel bellissimo progetto dei Mercoledì Musicali, spiega a Radio Romania Internazionale la pianista Sînziana Mircea, alla sua seconda partecipazione nella rosa di appuntamenti, questa volta insieme al violoncellista Adrian Mantu, con il quale ha già suonato in concerti in Irlanda. Il recital che terranno il 6 aprile include «Notturno e Saltarello» di George Enescu, «Danze popolari romene» di Béla Bartók, «Spiegel im Spiegel» di Arvo Pärt e «Carol» di Doru Popovici.



    In questo periodo, Sînziana Mircea sta anche svolgendo un progetto di ricerca al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, come borsista Nicolae Iorga presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica. Un grande regalo per me come musicista, confessa la giovane pianista, che passa molto tempo nelle biblioteche storiche di Venezia studiando spartiti e manoscritti risalenti a 300-400 anni fa, per poi suonare quella musica.



    Il primo concerto integralmente frutto di questa sua ricerca sarà ospitato il 20 luglio dalla Filarmonica George Enescu di Bucarest, al famoso Auditorium (Ateneul Roman), nell’ambito del Festival Vara Magică/ Estate Magica, spiega ancora Sînziana Mircea, impegnata in questo periodo anche in una tournée di musica contemporanea in Romania, dedicata esclusivamente alle composizioni di Dan Popescu, insieme ad altri due giovani artisti di fama: il violinista Alexandru Tomescu e il violoncellista Ștefan Cazacu. Dopo tappe a Sibiu, Cluj-Napoca e altre grandi città della Romania, la tournée si concluderà il 12 aprile a Bucarest, alla Sala Concerti di Radio Romania.


    Intanto, il 9 aprile, Sînziana Mircea sarà anche ospite del Festival Pianistico Internazionale Lago di Lecco, con un concerto ospitato dall’Auditorium Casa dell’Economia.



  • “Umbre și lumini/Ombre e luci” in versi di Lucia Ileana Pop presso Rediviva Edizioni

    “Umbre și lumini/Ombre e luci” in versi di Lucia Ileana Pop presso Rediviva Edizioni

    Si intitola “Umbre și lumini/Ombre e luci” il secondo volume di versi firmati da Lucia Ileana Pop, in unedizione bilingue romeno-italiana pubblicata di recente presso Rediviva, leditrice del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, con la prefazione di Ingrid Beatrice Coman Prodan. Una raccolta di 60 poesie su temi diversi, scritte durante la pandemia, specialmente nei momenti più bui, che hanno come sottofondo la preoccupazione per gli inconvenienti portati dalla situazione sanitaria, per limpossibilità di muoversi e di rivedere i familiari, ma anche la ricerca delle cose positive che ci sono in ogni parte oscura della vita e la speranza in giorni migliori, spiega a Radio Romania Internazionale lautrice Lucia Ileana Pop.



    “Ombre e luci è un volume di poesie attraverso il quale lAutrice pare abbia bussato alle porte di tutti noi, in un momento in cui nessuno bussava più alle porta di qualcuno, per raccogliere da ognuno di noi un barlume di pensiero, una paura, una disperazione, una speranza, metterle assieme e trasformarle in poesie da restituire a noi come lettori”, scrive nella Prefazione la responsabile della collana “Quaderni romeni di Rediviva Edizioni, Ingrid Beatrice Coman Prodan.



    Appassionata in particolare di belle arti, Lucia Ileana Pop ha voluto che il volume avesse 30 esemplari personalizzati, con 15 disegni e 15 segnalibri, tutti diversi, realizzati dallartista Daniela Strună, con la quale collabora da tempo e alla quale si deve anche il disegno di copertina della raccolta.



    Nata nel 1977 a Desești, in provincia del Maramureș, Lucia Ileana Pop ha conseguito la laurea in Lettere e un master in Etnologia e Antropologia sociale in Romania, e successivamente una laurea triennale in Scienze dellEducazione in Italia. Dal 2001 ha insegnato la lingua romena nel Paese di origine e dal 2014 è docente di Lingua, cultura e civiltà romena a Roma e nei dintorni. Inoltre fa parte della Poetry Sound Library ed è autrice di articoli, saggi, traduzioni e poesie pubblicati da testate nel Paese di origine e nella Penisola, come ricordano Rediviva Edizioni e il Centro Culturale Italo-Romeno di Milano nella sua scheda biografica.



    Il suo precedente volume di poesie, intitolato “Scântei de suflet/Scintille dellanimo”, è stato pubblicato dalla stessa Rediviva nel 2020 sempre in versione bilingue romeno-italiana. Lucia Ileana Pop è anche autrice del volume “Jurnal de departe în timp de pandemie”, uscito nel 2021 presso leditrice Eikon di Bucarest, e ha anche tradotto in italiano due volumi dei poeti romeni Darie Ducan e Daniela Marchetti.




  • Radici a metà. Trent’anni di immigrazione romena in Italia

    Radici a metà. Trent’anni di immigrazione romena in Italia

    Il 22 marzo, la Pontificia Università Gregoriana di Roma ospiterà la presentazione del volume “Radici a metà. Trentanni di immigrazione romena in Italia”, frutto della collaborazione tra lIstituto di Studi Politici “S. Pio V” e il Centro Studi e Ricerche IDOS. La ricerca, presentata anche in un recente incontro virtuale, è nata con lobiettivo di contribuire a inquadrare limmigrazione romena in Italia in tutti i suoi aspetti, con correttezza e obiettività, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il vicepresidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, Antonio Ricci, che presenterà il volume allevento del 22 marzo, insieme a Benedetto Coccia, ricercatore presso lIstituto di Studi Politici “S.Pio V” e alla giornalista Miruna Căjvăneanu, nel corso dellincontro moderato da Alessandra Ciurlo della Pontificia Università Gregoriana.



    “Radici a metà”, un valore aggiunto nella odierna società globalizzata intitola la Prefazione firmata dal presidente dellIstituto di Studi Politici “S.Pio V”, Paolo De Nardis, seguita dallIntroduzione ad “Un volume che vuole contribuire a leggere il presente e a proporsi come testimonianza”, come lhanno intitolata i curatori Miruna Căjvăneanu, Benedetto Coccia e Antonio Ricci.



    Strutturato in tre grandi sezioni – Ricerca “Romeni in in Italia”, Romania e Italia: aspetti transnazionali e Dimensione storico-culturale, il libro riunisce contributi multidisciplinari di docenti universitari, studiosi, ricercatori ed esponenti della comunità romena in Italia: Viviana Anghel, Maria Francesca Atzeni, Oana Boșca-Mălin, Miruna Căjvăneanu, Ion Cârja, Maria Rosaria Chirico, Benedetto Coccia, Paolo De Nardis, Luca Di Sciullo, Ginevra Demaio, Ioan-Mircea Farcaș, Andrei Iacob, Maria Paola Nanni, Antonio Ricci, Roberta Ricucci, Luisa Salaris, Dumitru Sandu, Tanja Schroot, Bianca Vasile e Bogdan Voicu.



    Se il Censimento del 1991 indicava quasi 10.000 romeni in Italia, la loro presenza è arrivata oggi a 1.076.412 persone, riconfermandosi come la prima collettività straniera nella Penisola. Dei 602.312 lavoratori romeni, 128.001, soprattutto donne, risultano occupati nei servizi domestici, mentre gli uomini, in quattro casi su dieci, nelledilizia. Crescente il protagonismo nel settore dellimprenditoria, dove i titolari di impresa nati in Romania sono 50.230, di cui 30.426 nelle costruzioni, indica lo studio. Negli anni più recenti, limprenditoria romena ha trovato nuova linfa grazie al ruolo crescente delle donne, sottolinea Antonio Ricci, ricordando che i lavoratori romeni contribuiscono ogni anno ad almeno il 2% del PIL italiano.



    Nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale, il vicepresidente del Centro Studi e Ricerche IDOS ha fatto riferimento anche agli effetti della crisi pandemica sulla presenza dei romeni in Italia, ma anche al modo in cui percepiscono la propria identità. “La maggior parte dei cittadini romeni intervistati dicono che si sentono bene sia in Italia che in Romania, come degli alberi con due radici”, spiega Antoni Ricci, aggiungendo che lo studio indica unidentità “mezzo e mezzo” per le seconde generazioni, che si sentono piuttosto cittadini europei che cittadini italiani o romeni. “Rappresentano un po quello che è il futuro che tutti ci auguriamo per questa grande costruzione che è la Casa Comune dellUnione Europea”, conclude il vicepresidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, Antonio Ricci.




  • FRANCOFILM 2022, Romania porta “Collective” di Alexander Nanau

    FRANCOFILM 2022, Romania porta “Collective” di Alexander Nanau

    E’ il pluripremiato Collective di Alexander Nanau a rappresentare la Romania alla XII edizione di FRANCOFILM – il Festival del Film Francofono di Roma, in corso fino al 18 marzo. Lo riferisce l’Accademia di Romania in Roma, precisando che la pellicola sarà proiettata stasera, alle ore 21:00, all’Istituto Francese presso la Santa Sede – Centre Saint Louis (Largo Toniolo 21/22).

    Ideato e organizzato dall’Istituto Francese – Centre Saint Louis in occasione della Giornata Internazionale della Francofonia, il festival invita il pubblico a proiezioni di pellicole provenienti dai Paesi membri dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia. La presenza romena è promossa dall’Ambasciata di Romania in Italia e dall’Accademia di Romania in Roma, con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno.

    Tutti i dettagli sono disponibili sul sito dell’Istituto Culturale Romeno e sulla pagina Facebook dell’Accademia di Romania in Roma.

  • Novità Rediviva: “Il mulino fortunato” e “La vita in campagna. Tănase Scatiu”

    Novità Rediviva: “Il mulino fortunato” e “La vita in campagna. Tănase Scatiu”

    La collezione “Quaderni romeni” di Rediviva, leditrice del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, si è recentemente arricchita di due nuovi riferimenti della letteratura romena in versione italiana: “Il mulino fortunato” di Ioan Slavici (1848-1925), nella traduzione di Irina Țurcanu, e “La vita in campagna. Tănase Scatiu” di Duiliu Zamfirescu (1858-1922), tradotto da Ingrid Beatrice Coman-Prodan.



    Rediviva Edizioni ricorda che entrambi i volumi erano stati pubblicati in Italia sin dal periodo compreso tra le due Guerre mondiali: “Il mulino fortunato” nel 1930 e successivamente nel 1965, presso Edizioni Paoline, mentre “La vita in campagna” nel 1932, seguita da unulteriore pubblicazione nel 1966, presso le stesse Edizioni Paoline.



    Già segretario della Legazione di Romania a Roma, Duiliu Zamfirescu, dalla cui scomparsa nel 2022 ricorre il centenario, visse per quasi due decenni nella Capitale italiana, tra la fine dellOttocento e i primi del Novecento, sposando Henriette Allevi, la figlia di un senatore, e svolgendo unintensa attività culturale. Una targa in Via dei Condotti ricorda Duiliu Zamfirescu come “instancabile fautore dellamicizia tra i popoli Romeno e Italiano legati dalla comune origine Latina”.



    Ospite a Radio Romania Internazionale, la responsabile della collana “Quaderni romeni” di Rediviva Edizioni, Ingrid Beatrice Coman-Prodan, ha presentato al pubblico italiano i due volumi.




  • DEI E SCRITTURE di Luminița Țăranu nel progetto #EX_TRA

    DEI E SCRITTURE di Luminița Țăranu nel progetto #EX_TRA

    E con lopera DEI E SCRITTURE che Luminița Țăranu, artista romena che vive e lavora a Roma, partecipa al progetto espositivo #EX_TRA, ideato e progettato dal Gruppo Pouchain, con Silvia Salama Pouchain – presidente, Chiara Nicolini – curatrice, e Claudio Presta – direttore del progetto. Si tratta effettivamente di una galleria darte en plein air sui ponteggi delle facciate dei palazzi del centro storico della Capitale italiana. Riprodotta sul ponteggio della Via dei Chiavari, Piazza dei Satiri dal 27 gennaio, lopera “DEI e SCRITTURE”, Spira 3, è parte dellInstallazione monumentale Columna mutãtio – LA SPIRALE, esposta da Luminița Țăranu ai Mercati di Traiano nel 2017-2018.



    Il progetto #EX_TRA è nato con lo scopo di portare allaperto, nella città, nelle strade, montata sui ponteggi per il tempo del restauro, unopera darte che ci spinga a fermarci, ad alzare lo sguardo, a lasciarci distrarre per un momento e ammirare il lavoro di unartista, come spiegano gli organizzatori, definendo liniziativa come “un dono per Roma”. Lartista Luminița Țăranu ha offerto maggiori dettagli a Radio Romania Internazionale.




  • 6 spettacoli di Matei Vișniec al Teatro Marconi di Roma

    6 spettacoli di Matei Vișniec al Teatro Marconi di Roma

    L’Associazione Culturale MetisTeatro con il Patrocinio della Uilt Lazio – Unione Italiana Libero Teatro e dell’Accademia di Romania in Roma, presenta una rassegna di sei spettacoli tratti dalle opere di Matei Vișniec, noto drammaturgo, poeta e giornalista romeno naturalizzato francese, che verranno messi in scena al Teatro Marconi di Roma tra gennaio e febbraio 2022. Lo riferisce in un comunicato l’Accademia di Romania in Roma, precisando che il 28, 29 e 30 gennaio verranno presentati Paparazzi, Occidental Express, Il comunismo spiegato ai malati di mente, mentre il 4, 5 e 6 febbraio saranno presentati Riccardo III non s’ha da fare, Migranti, Dello zerbino considerato dal punto di vista dei ricci.

    Maggiori dettagli sul sito dell’Istituto Culturale Romeno e sulla pagina Facebook dell’Accademia di Romania in Roma.

  • Il dono delle ali, Giornata della Cultura Romena a Venezia

    Il dono delle ali, Giornata della Cultura Romena a Venezia

    Il documentario Il dono delle ali, diretto da Corina Voicu, sarà presentato online dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia in occasione della Giornata della Cultura Nazionale, celebrata il 15 gennaio. Il film, che racconta la vita e la creazione dello scultore Pavel Bucur (1945 – 2016), apre la serie online dedicata dalla prestigiosa istituzione agli artisti romeni la cui esistenza e il cui lavoro sono legati all’Italia, precisa l’IRCRU Venezia.

    Maggiori dettagli sul sito dell’Istituto Culturale Romeno e sulla pagina facebook dell’IRCRU Venezia.

  • (IN)CORRECT di Leta Popescu a Teatri di Vita di Bologna

    (IN)CORRECT di Leta Popescu a Teatri di Vita di Bologna

    Dal 14 al 16 gennaio, il Teatro Reactor della città romena di Cluj-Napoca invita il pubblico di Bologna allo spettacolo (IN)CORRECT della regista Leta Popescu. I protagonisti delle performances, che saranno presentate a Teatri di Vita nel capoluogo dell’Emilia-Romagna venerdì 14 gennaio, ore 21, sabato 15 gennaio, ore 20, e domenica 16 gennaio, ore 17, con le scene di Lucia Mărneanu, sono gli attori Cătălin Filip, Oana Mardare, Alina Mișoc, Emőke Pál, Paul Sebastian Popa, Lucian Teodor Rus, Doru Taloș e Sânziana Tarța. Il progetto è sostenuto dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Il pubblico potrà scoprire come un viaggio sul Danubio fa esplodere lo scontro tra vecchie e nuove generazioni sulle minoranze etniche, sul lavoro all’estero e sulle tematiche LGBT. E’ il primo viaggio all’estero di questo spettacolo, che fa parte della trilogia Collage, assieme a (IN)VISIBILE e (IN)CREDIBILE, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la regista Leta Popescu.



    E’ per la prima volta che (IN)CORRECT va all’estero, anche perchè la première è stata presentata in un momento abbastanza infelice, a febbraio 2020, e, come sappiamo, dal mese successivo la nostra vita è completamente cambiata a causa della pandemia. E’ anche per la prima volta che andiamo a Teatri di Vita di Bologna, il cui direttore mi ha contattata dopo aver visto online (IN)CORRECT stesso e (IN)VISIBILE, sempre della trilogia Collage, dice Leta Popescu, ricordando che i tre spettacoli sono accomunati dal tema della vulnerabilità e, ovviamente, dalla struttura del collage.



    E’ uno spettacolo che promette un conflitto, visto che stiamo attraversando un periodo segnato dal discorso della correttezza e della scorrettezza politica. Però alla fine invito gli spettatori ad una sorpresa, cioè ad una riconciliazione con questo tipo di ragionamento. Alla fine, la sorpresa e il messaggio ci portano ai nostri genitori, nonni, zii e zie che sono andati a lavorare all’estero forse per il nostro bene. Perciò invito i romeni di Bologna a vedere questo spettacolo che è anche un omaggio a tutti coloro che lavorano per una generazione come la nostra, aggiunge Leta Popescu, sottolineando che il messaggio trasmesso da (IN)CORRECT è incentrato sull’importanza della famiglia.



    Lo spettacolo con sopratitoli in italiano è stato inserito nella stagione Fuori, casa di Teatri di Vita di Bologna, che, nel difficilissimo contesto della pandemia, invita il pubblico a ritrovarsi insieme dentro a un teatro che è una casa, ha detto a Radio Romania Internazionale il suo direttore artistico, Stefano Casi.



    Ci piace andare a cercare interlocutori che vengano da altre culture, capaci di portare temi importanti. In questo senso, la Romania è per noi un punto di riferimento molto importante. Anche negli anni passati abbiamo portato artisti romeni a Bologna, nel nostro teatro. Quindi, l’incontro con Reactor è stato un felice incontro con una realtà teatrale, giovane, indipendente, che ci sembra molto forte e molto capace di portare una novità o almeno un’interrogazione sui temi del contemporaneo, ha spiegato Stefano Casi.



  • Giornata della Cultura, concerto della pianista Naomi Handaric all’Accademia di Romania in Roma

    Giornata della Cultura, concerto della pianista Naomi Handaric all’Accademia di Romania in Roma

    Sarà la giovane pianista romena Naomi Handaric, studentessa presso il Conservatorio Santa Cecilia, la protagonista del concerto ospitato dall’Accademia di Romania in Roma in occasione della Giornata della Cultura Nazionale, celebrata il 15 gennaio. L’evento, organizzzato dall’Accademia di Romania e il Conservatorio Santa Cecilia, in partenariato con l’EUNIC Roma, con il patrocinio dell’Ambasciata del nostro Paese in Italia, rientra nella stagione 2021-2022 del progetto Europa in musica, promosso dal prestigioso cluster degli istituti di cultura.


    Aspetto questo evento con grande emozione, perchè sono molto legata alla Giornata della Cultura Romena, e sono molto contenta di poter rappresentare questo grande evento, ha detto a Radio Romania Internazionale la pianista Naomi Handaric, presentando anche il programma che include brani di Gyorgy Ligeti, Ludwig van Beethoven, Robert Schumann, Frédéric Chopin e Sergej Rachmaninov.



    Nata nel 2000 in Romania, Naomi Handaric vanta parecchi premi e riconoscimenti internazionali, come ricorda l’Accademia di Romania in Roma nella sua scheda biografica. Attualmente frequenta il terzo anno di triennio presso il Conservatorio Santa Cecilia. Ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di 8 anni con la prof.ssa Carmen Almășanu.



    Grazie alla sua spinta e al suo incoraggiamento di accompagnare il coro della chiesa di cui faccio parte, la mia passione per la musica è cresciuta molto, finchè ho deciso di intraprendere seriamente questo percorso, dice la giovane artista, particolarmente grata a tutti i professori che hanno accompagnato il suo viaggio musicale. Sono stata benedetta con professori davvero valorosi sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista umano. Mi hanno insegnato non solo la disciplina musicale che è la musica, ma anche il vero senso dell’altruismo e della solidarietà, conclude Naomi Handaric.



    L’accesso del pubblico al concerto che sarà ospitato il 15 gennaio, dalle ore 19.00, dalla Sala concerti dell’Accademia di Romania in Roma (Piazza Josè de San Martin 1), sarà consentito in ottemperanza alle norme sanitarie vigenti.




  • Docu-film su Esperimento Pitești chiude Festival Propatria 2021

    Docu-film su Esperimento Pitești chiude Festival Propatria 2021

    Sarà la proiezione del docu-film “La “rieducazione” di Pitești – Il dramma di unintera generazione” della regista e giornalista Lucia Hossu Longin della tv pubblica romena a chiudere lXI edizione del Festival Internazionale Propatria – Giovani Talenti Romeni. La rassegna è iniziata il 29 novembre con un concerto ospitato dalla Basilica di San Petronio di Bologna, in occasione della Festa Nazionale della Romania, celebrata il 1 dicembre, per proseguire con una rosa di concerti a Roma. La proiezione del docu-film con sottotitoli in italiano, che rappresenta un omaggio alla memoria delle vittime della Rivoluzione romena del dicembre 1989 e della Resistenza al regime comunista, sarà ospitata il 16 dicembre, dalle ore 17:30, dalla Biblioteca Franco Basaglia di Roma (Via Federico Borromeo 67). Levento è organizzato dallAccademia di Romania in Roma, insieme alla Fondazione Culturale Memoria – Filiale di Argeș, allAssociazione culturale romeno-italiana Propatria e alle Biblioteche di Roma.



    Un film della serie “Il memoriale della sofferenza”, creato dalla conduttrice televisiva Lucia Hossu Longin stessa, che ricorda il più selvaggio esperimento di tortura e lavaggio del cervello della storia moderna, svolto dalle autorità comuniste romene dal 1949 al 1952 nel carcere di Piteşti, città della Romania meridionale. Lorrendo Esperimento Piteşti, concepito dal regime ateista secondo il modello sovietico, era destinato a “rieducare” le élite romene, cancellando la propria identità per far posto a quella di stampo bolscevico. Centinaia di studenti hanno vissuto linferno in quel carcere, dove venivano seviziati in modo brutale e continuo, costretti, a loro volta, a torturare i compagni.



    “Dobbiamo ringraziare prima di tutto la Fondazione Culturale Memoria – Filiale di Argeș, la quale ha ideato e sponsorizzato le sei puntate del film “La “rieducazione” di Pitești – Il dramma di unintera generazione”, realizzato in modo ineccepibile da Lucia Hossu Longin”, spiega a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. “E un dovere proporre al pubblico della comunità romena, ma anche al pubblico italiano, questo fenomeno unico che Aleksandr Solženicyn, nel suo celebre “Arcipelago Gulag”, considerava come la più teribile barbarie del mondo contemporaneo”, ricorda la vicedirettrice dellAccademia di Romania.



    Laccesso del pubblico allevento si svolgerà in ottemperanza alle norme sanitarie vigenti, precisano gli organizzatori.