Category: Romeni in Italia

  • “Male a est” di Andreea Simionel, alla Biblioteca Europea di Roma

    “Male a est” di Andreea Simionel, alla Biblioteca Europea di Roma

    L11 maggio, la Biblioteca Europea di Roma ha ospitato la presentazione del libro “Male a est”, il romanzo desordio di Andreea Simionel, romena per nascita e italiana per adozione.



    Un volume pubblicato nel 2022 presso Italo Svevo Edizioni, che ha portato allautrice anche la candidatura al Premio Strega 2023, su proposta del noto giornalista e critico letterario Gioacchino De Chirico, presente allevento ospitato dalla Biblioteca Europea, accanto allautrice e allambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău.



    La presentazione è stata organizzata dalla Biblioteca Europea in partenariato con lAmbasciata di Romania in Italia, lAccademia di Romania in Roma e Italo Svevo Edizioni. Andreea Simionel e Gioacchino De Chirico hanno raccontato a Radio Romania Internazionale la storia del libro e il modo in cui è stato accolto in Italia.



  • L’artista Stefania Becheanu a “Venise pour la francophonie 2023”

    L’artista Stefania Becheanu a “Venise pour la francophonie 2023”

    Dal 21 marzo al 6 aprile, la sezione di francese del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dellUniversità Ca Foscari di Venezia ha organizzato una rosa di eventi dedicati alla lingua francese e alle culture francofone. La rassegna “Venise pour la francophonie 2023” è stata organizzata in collaborazione con istituzioni culturali locali e internazionali.



    Giunto alla terza edizione, levento è stato incentrato questanno sul tema dellarcipelago, connettendo lidentità locale della Serenissima a quella degli arcipelaghi linguistici e culturali della Francofonia, in particolare allarcipelago caraibico, precisa lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, che, insieme a CREA Cantieri del Contemporaneo, ha collaborato allorganizzazione della mostra e performance artistica “Traduire en archipel(s)/Tradurre in arcipelaghi”.



    Inaugurata il 6 aprile, la mostra dedicata alla traduzione e alla città lagunare, frutto del lavoro svolto nello stesso giorno dallartista franco-romena Stefania Becheanu con le studentesse del corso “Éléments de traduction littéraire” presso latelier di ricerca/creazione artistica CREA alla Giudecca. Tutto con la collaborazione di Giuseppe Sofo, ricercatore di lingua e traduzione francese dellUniversità Ca Foscari, il quale ha raccontato lesperienza in un collegamento con Radio Romania Internazionale.





  • “Itinerari visivi” in mostra all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    “Itinerari visivi” in mostra all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    Si intitola Itinerari visivi la mostra aperta dal 15 al 30 marzo presso la Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Avviato dall’Unione degli artisti visivi di Romania – filiale di Târgu Jiu, in collaborazione con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, il Centro di ricerca, documentazione e promozione «Constantin Brâncuşi» di Târgu Jiu e il Centro per la conservazione e la promozione della cultura tradizionale della provincia di Gorj, il progetto intende far conoscere al pubblico italiano, specialmente a Venezia, l’arte romena contemporanea, e in particolare le più recenti e rilevanti creazioni degli artisti di Gorj, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica.

    Il progetto è dedicato principalmente alla commemorazione del famoso scultore romeno Constantin Brâncuşi e alla valorizzazione del suo importante patrimonio culturale a Târgu Jiu. Il percorso della mostra è aperto dal maestro Mihai Ţopescu, curatore della mostra, membro di spicco della filiale di Târgu Jiu dell’Unione degli artisti visivi di Romania, che negli ultimi anni ha riscosso successo di pubblico e critica in importanti eventi a Venezia e in Europa.

    La mostra Itinerari visivi, un omaggio al grande Constantin Brâncuşi, a 66 anni dalla scomparsa, porta all’attenzione dei visitatori una visione d’insieme dell’arte nell’area di Gorj, tramite opere di pittura, grafica, scultura, arti decorative e fotografia. È un’importante manifestazione culturale quella che i creatori contemporanei di Târgu Jiu hanno portato a Venezia: le opere di questo gruppo evocano, in generale o in particolare, quella corrente specifica della cultura tradizionale romena che si avverte anche nell’arte di Brâncuşi. L’opera scultorea fondamentale di Brâncuşi a Târgu Jiu è per la maggior parte degli artisti esposti una fonte inesauribile di ispirazione e motivazione per l’atto creativo, sia ora che in futuro.

    Itinerari visivi raggruppa lavori di 22 artisti visivi della filiale di Târgu Jiu dell’Unione degli artisti visivi di Romania: Mihai Ţopescu, Gheorghe Plăveţi, Valer Neag, Vasile Fuiorea, Dragoş Bădiţa, Constantin Dobriţescu, Armand Landh, Georgiana Brandt, Daniel Semenescu, Iliana Gheorghiu, Florin Gheorghiu, Romana Ţopescu Trăistaru, Anca Maria Stănciulescu, Andreea Medar & Mălina Ionescu, Bogdan Epure, Dragoş-Radu Trăistaru, Cristina Cioplea, Laurenţiu Stoicu, Mariana Frătiţa, Cătălin Negrea, Pompiliu Ciolacu, precisano gli organizzatori.

  • Lirica al femminile, Mercoledì letterario all’Accademia di Romania per Festa della Donna

    Lirica al femminile, Mercoledì letterario all’Accademia di Romania per Festa della Donna

    Alla “Lirica al femminile – Alexandra Firiță e Lăcrămioara Maricica Niță in dialogo con Mariapia Ciaghi” è dedicato il Mercoledì letterario in programma allAccademia di Romania in Roma proprio l8 Marzo, in occasione della Festa Internazionale della Donna. Levento è organizzato dalla prestigiosa istituzione culturale in collaborazione con la casa editrice Il Sextante e con il patrocinio dellAmbasciata di Romania in Italia. Il pubblico incontrerà due delle voci liriche femminili della diaspora romena a Roma e il loro universo letterario.



    La Sala Conferenze dellAccademia di Romania ospiterà, dalle ore 18.00, la presentazione dei volumi bilingui “I sogni delle pietre” di Alexandra Firiță e “Scrivo di uomini e angeli” di Lăcrămioara Maricica Niță, in un incontro moderato dalla giornalista Mariapia Ciaghi, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. La serata si concluderà con una lettura di poesie in italiano, creazioni che danno vita ad esperienze femminili, precisano gli organizzatori.




  • “Mărțișor – Leggenda della Primavera” all’Accademia di Romania in Roma

    “Mărțișor – Leggenda della Primavera” all’Accademia di Romania in Roma

    E giunta alla sesta edizione la mostra “Mărțișor – Leggenda della Primavera”, organizzata dallIstituto di Lingua Romena di Bucarest insieme allAccademia di Romania in Roma, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania in Italia. La mostra, che sarà inaugurata venerdì 3 marzo allAccademia di Romania, dalle ore 18.00, sarà preceduta, nello stesso giorno, dalle 15.00 alle 17.00, da un workshop di creazione dei “Mărțișor”, con la partecipazione di professori e alunni del corso di lingua, cultura e civiltà romena che si svolge nelle scuole di Roma e della Regione Lazio, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. Un evento volto a rendere nota la tradizione e a rendere partecipi anche gli amici italiani, aggiunge la nostra ospite.



    Il nome dellamuleto portafortuna legato dal filo intrecciato bianco-rosso chiamato “Mărțișor” deriva dal diminutivo del mese di Marzo, che in romeno si chiama “Martie”. Una tra le più amate e antiche usanze in Romania, inserita dal 2017 nel patrimonio immateriale dellUNESCO, è una ricorrenza festeggiata anche nelle confinanti Repubblica di Moldova e Bulgaria e in altri paesi della zona. E ampiamente diffusa anche nelle scuole europee che hanno aderito al progetto di Lingua, Cultura e Civiltà Romena, coordinato dallIstituto della Lingua Romena di Bucarest.



    Gli amuleti creati dai giovani verranno integrati nella mostra che riunisce oggetti realizzati da materiali naturali (semi, fiori essiccati, bucce di frutta) e riciclati (carta, tappi di sughero, stoffa) con tecniche moderne, come il quilling, pouring, modelling, ma anche tradizionali – punto croce, intreccio di fili, pittura su ceramica, legno e carta. Saranno collegati online anche collaboratori dellIstituto della Lingua Romena e i loro alunni di Spagna, Belgio e Francia. La novità delledizione 2023 sarà la presenza di Adina Hulubaş, ricercatrice scientifica presso lAccademia Romena, filiale Iaşi, che parlerà delle tradizioni primaverili in Romania.



    Tutto “condito” dai “Mărțișor” musicali offerti dal gruppo corale polifonico Arpeggio e dal coro di bambini Cantus Mundi, ha concluso la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma.



  • Festa del Mărţişor con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    Festa del Mărţişor con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    Il 1 marzo, quando in Romania, ma anche nelle confinanti Repubblica di Moldova e Bulgaria e in altri paesi della zona si celebra la Festa del Mărțișor, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia invita il pubblico ad evento volto a valorizzare la ricchezza e la bellezza delle nostre tradizioni e artigianato.

    Mercoledì, a partire dalle ore 18:00, la prestigiosa istituzione inaugura la mostra URZELI între FĂURAR şi MĂRŢIŞOR delle artiste Vali Cioban e Ioana Palicica, che saranno presenti all’evento. Il pubblico potrà ammirare una collezione ispirata all’abbigliamento tradizionale romeno, firmata dalla stilista Vali Cioban, e accessori unici derivati dalle componenti del telaio, oltre a tessuti intrecciati e ricamati a mano, creazioni dell’artista Ioana Palicica.

    La mostra rimarrà aperta al pubblico nella Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia fino al 4 marzo, nei seguenti orari: 10:00-12:00 e 16:00-19:00.

  • “Phoenix. Har/Jar” all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    “Phoenix. Har/Jar” all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    Il 22 febbraio, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha ospitato la proiezione del docufilm Phoenix. Har/Jar, alla presenza del regista Cornel Mihalache. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Consolato Generale di Romania a Trieste. La TV pubblica romena celebra con questo documentario realizzato dalla sua Casa di Produzione alla fine del 2022, il 60/o anniversario dalla fondazione del leggendario gruppo rock romeno Phoenix, diventato un importante riferimento culturale per generazioni intere. E’ un film che parla di persone, non di musica. Gente bella, con grandi orgogli, anziani con anime da bambini. I padroni della Romania ad un certo momento, ha detto il regista Cornel Mihalache.

  • “Constantin Brâncuşi, tra Terra e Cielo sul Sentiero delle Anime”, all’Accademia di Romania in Roma

    “Constantin Brâncuşi, tra Terra e Cielo sul Sentiero delle Anime”, all’Accademia di Romania in Roma

    E con la proiezione online del documentario “Constantin Brâncuşi, tra Terra e Cielo sul Sentiero delle Anime” che lAccademia di Romania in Roma, in collaborazione con Trinitas TV, celebra il 19 febbraio la giornata dedicata al grande artista romeno che ha segnato larte universale e ridefinito la nozione di “scultura”. Uno scultore ancora da scoprire, spiega a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania, Oana Boșca-Mălin, aggiungendo che il documentario porta allattenzione del pubblico un Brâncuşi con unidentità locale estremamente forte e allo stesso tempo un artista di notorietà internazionale.



    Prodotto da Trinitas TV e realizzato dalla giornalista Cristina Liberis, il documentario si concentra sul “Sentiero degli Eroi” della città di Târgu Jiu, il più grande complesso monumentale dedicato ai caduti nella Grande Guerra, attraverso le voci di familiari, amici dinfanzia dello scultore, critici darte, personalità culturali romene quali il filosofo Mihai Şora, gli scrittori Eugène Ionesco e Geo Bogza oppure internazionali, come il poeta Ezra Pound, il pittore Reginald Pollack o la famosa collezionista Peggy Guggenheim, aggiunge la vicedirettrice dellAccademia di Romania.



    Il film sottotitolato in italiano verrà trasmesso sulla pagina Facebook dellAccademia di Romania in Roma. “Lartista non è altro che un umile strumento nelle mani del Creatore”, diceva il maestro Constantin Brâncuși.




  • “La linea della vita” di Cristina Stănescu, nuova Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia

    “La linea della vita” di Cristina Stănescu, nuova Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia

    Un affresco della società romena negli anni 20 del Novecento, ispirato alla storia della propria famiglia. Così definisce Cristina Stănescu, scrittrice e giornalista romena che vive in Italia, “La linea della vita”, il suo più recente romanzo pubblicato nel 2022 presso la SEM Società Editrice Milanese. La scrittrice anticipa a Radio Romania Internazionale la nuova “Serata a Casa dellAmbasciata di Romania in Italia“, dedicata alla presentazione di questo libro, in programma il 9 febbraio, dalle ore 18:00, alla sede della rappresentanza diplomatica. La protagonista del romanzo è Nina, una donna bella e coraggiosa, figlia del prefetto della Bessarabia, ispirata alla figura della nonna paterna di Cristina Stănescu.



    “La linea della vita” è nata dalla ricerca fatta dallautrice durante il lockdown della pandemia, attraverso una serie di lettere, fotografie e documenti delle radici della sua famiglia. Il padre e la nonna si erano trasferiti in Italia negli anni 60. “Ho voluto entrare in questo mondo a me sconosciuto, ma che ho trovato estremamente affascinante, ricco, pieno di eventi e vicissitudini. Allora ho detto: non è soltanto uno scavo che io vorrei fare per potera dare ai miei figli un po il senso delle loro origini, ma è anche un qualcosa che io vorrei regalare al mio mondo, allItalia”, spiega Cristina.



    “Accanto alla storia ispirata alla mia famiglia, ho voluto tracciare un affresco di quello che erano la società, la cultura, il mondo romeno in quegli anni di grande fermento culturale quali erano gli anni 20, quando la Romania era appena diventata la Grande Romania e poi, via via, attraverso gli anni, le vicissitudini della storia: lestrema destra, la discesa in guerra al fianco della Germania nazista, larmata rossa, loccupazione e il regime comunista. Tutto questo excursus storico è alla base delle vicende di questa saga familiare, di questi fratelli che nascono in una condizione un po privilegiata, perchè il capostipite era il prefetto della Bessarabia – il mio bisnonno, in effetti, e da lì scenderanno nei gironi infernali che hanno vissuto tante famiglie in quegli anni, e lotteranno per la sopravvivenza, con una grande forza e un grande coraggio”, puntualizza Cristina Stănescu. E ricorda con emozione che la nonna era rimasta molto legata alle sue radici, trasmettendole tante cose della terra di origine: qualcosa della lingua, le canzoncine, le ricette romene, la tradizione del “Mărțișor”, celebrata a marzo, ricorda la nostra ospite.



    Nata a Milano nel 1970, Cristina Stănescu si è laureata in Filosofia presso lUniversità Cattolica del capoluogo lombardo con la specializzazione in comunicazioni sociali. Giornalista, autrice e blogger, lavora a Mediaset dal 1995, dove si occupa di esteri e attualità, ma anche di costume, soprattutto sui reali inglesi. Nel 2019, la stessa presso editrice SEM di Milano ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato “Quando le foglie ridono”.



    Nel corso della “Serata a Casa dellAmbasciata di Romania in Italia”, presenterà “La linea della vita” in un incontro moderato da Miruna Căjvăneanu, giornalista romena che vive in Italia dal 1999. Esperta di comunicazione, Miruna ha studiato Scienze Politiche allUniversità di Bucarest e ha una laurea magistrale in Scienze Politiche allUniversità “La Sapienza”, con la specializzazione in Relazioni Internazionali e una tesi sulla corruzione nellImpero Ottomano, precisa lAmbasciata di Romania in Italia, che organizza levento in partenariato con lAccademia di Romania in Roma e la casa editrice SEM di Milano.



    Il progetto “Le Serate a Casa dellAmbasciata” rappresenta un formato di eventi dedicati alla comunità romena in Italia e agli amici della Romania, volto, da un lato, ad avvicinare le personalità romene al pubblico e, dallaltro, a creare una piattaforma per la promozione degli scrittori e degli artisti romeni in Italia, precisa ancora la rappresentanza diplomatica.



  • “Le Serate a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia” con la scrittrice Cristina Stănescu

    “Le Serate a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia” con la scrittrice Cristina Stănescu

    Sarà la scrittrice di origine romena Cristina Stănescu la protagonista della prossima Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia, in programma il 9 febbraio, dalle ore 18:00, presso la sede della rappresentanza diplomatica (Via Nicolò Tartaglia 40). L’evento è organizzato dall’Ambasciata in partenariato con l’Accademia di Romania in Roma e l’editrice SEM di Milano. Insieme alla giornalista Miruna Căjvăneanu, la scrittrice Cristina Stănescu presenterà al pubblico La linea della vita, il suo più recente romanzo, pubblicato a maggio 2022 presso la SEM Società Editrice Milanese, precisa l’Ambasciata di Romania in Italia in un post su Facebook.

    Il progetto Le Serate a Casa dell’Ambasciata rappresenta un formato di eventi dedicati alla comunità romena in Italia e agli amici della Romania, volto, da un lato, ad avvicinare le personalità romene al pubblico e, dall’altro, a creare una piattaforma per la promozione degli scrittori e degli artisti romeni in Italia, precisa ancora la rappresentanza diplomatica. La protagonista della precedente Serata a Casa dell’Ambasciata, svoltasi il 26 gennaio, è stata la scrittrice Corina Ozon, in dialogo con Anca Mihai, giornalista romena che vive in Italia.

  • “I romeni in Italia tra vecchi stereotipi e nuovi orizzonti”, convegno al Campidoglio

    “I romeni in Italia tra vecchi stereotipi e nuovi orizzonti”, convegno al Campidoglio

    “I romeni in Italia tra vecchi stereotipi e nuovi orizzonti” è il titolo del convegno che si terrà il 23 gennaio alla Sala della Protomoteca del Campidoglio, alla presenza dellambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, e del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Allevento organizzato dallAmbasciata di Romania in Italia, dallIstituto di Studi Politici “S. Pio V” e dal Centro Studi e Ricerche IDOS, verranno presentati i dati statistici aggiornati sulla comunità romena in Italia e offerta gratuitamente ai partecipanti una copia del volume “Radici a metà – 30 anni di immigrazione romena in Italia”. Frutto della collaborazione tra lIstituto di Studi Politici “S. Pio V” e il Centro Studi e Ricerche IDOS, il volume è stato pubblicato nel 2022 a Roma presso Edizioni IDOS.



    “Radici a metà”, un valore aggiunto nella odierna società globalizzata intitola la Prefazione firmata dal presidente dellIstituto di Studi Politici “S.Pio V”, Paolo De Nardis, seguita dallIntroduzione ad “Un volume che vuole contribuire a leggere il presente e a proporsi come testimonianza”, come lhanno intitolata i curatori Miruna Căjvăneanu, Benedetto Coccia e Antonio Ricci, che lo presenteranno anche in Campidoglio, dopo il tour dello scorso anno che ha incluso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, la Camera dei Deputati del Parlamento italiano o lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    “Abbiamo scelto di intitolare questo incontro “Romeni in Italia tra vecchi stereotipi e nuovi orizzonti” proprio perchè la comunità romena in Italia ha mutato nel tempo, è diventata molto più stabile. I romeni vivono qui come in una seconda casa, quindi porteremo i numeri post-pandemici per quanto riguarda i dati demografici e gli ultimi dati statistici rilevati dagli istituti competenti in Italia, con un particolare punto sulla situazione dei romeni a Roma”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la giornalista Miruna Căjvăneanu, che vive nella Penisola da oltre 20 anni. Nuovi orizzonti significano anche nuovi cittadini, perchè i romeni dovrebbero essere più coinvolti come cittadinanza attiva. “Romeni – nuovi elettori, romeni che vogliono dare non soltanto il loro contributo alleconomia, ma anche un contributo sociale attivo alla vita della città”, puntualizza Miruna, ricordando che a Roma vivono circa 90.000 connazionali residenti.



    Il convegno ospitato dal Campidoglio si aprirà con i saluti istituzionali dellambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, e del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, seguiti dallintroduzione del presidente dellIstituto di Studi Politici “S.Pio V”, Paolo De Nardis, e dagli interventi dei curatori del volume “Radici e metà” – la giornalista Miruna Căjvăneanu, Benedetto Coccia, ricercatore pressolIstituto di Studi Politici S.Pio V, e Antonio Ricci, ricercatore presso il Centro Studi e Ricerche IDOS, con le testimonianze di tre note rappresentanti della comunità romena in Italia: la famosa attrice Mădălina Ghenea, il medico endocrinologo Anda Naciu e la campionessa mondiale di ginnastica Andreea Ștefănescu. Lincontro sarà moderato dal presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, Luca Di Sciullo.



    Per tutta la durata del convegno (23 gennaio ore 16-18), il volume integrale sarà scaricabile gratuitamente in pdf dal sito www.dossierimmigrazione.it, spiegano gli organizzatori.




  • Giornata della Cultura Nazionale Romena all’Università di Padova

    Giornata della Cultura Nazionale Romena all’Università di Padova

    AllUniversità di Padova, il romeno si studia da 90 anni e si trova a casa. Così il professore Dan Octavian Cepraga, ordinario di Lingua e letteratura romena presso il prestigioso ateneo, presentando a Radio Romania Internazionale levento di alto profilo scientifico e divulgativo che sarà ospitato da questa università, tra le più antiche del mondo, in occasione della Giornata della Cultura Nazionale Romena. Indetta per legge nel 2010, la Giornata viene celebrata in Romania ogni anno il 15 gennaio, la data di nascita del poeta, narratore e pubblicista Mihai Eminescu (1850-1889).



    Lincontro culturale si terrà il 16 gennaio, dalle ore 17.00, presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dellUniversità di Padova (Aula 7, Complesso Beato Pellegrino, Via E. Vendramini 13), organizzatore dellevento assieme allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e al Consolato Generale di Romania a Trieste, con la collaborazione della Società di studi romeni «Miron Costin» e con il Patrocinio dellUniversità di Padova.



    Interveranno in apertura il prof. Sergio Bozzola, direttore del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari, il console generale di Romania a Trieste, Cosmin Victor Lotreanu, il prof. Cristian Luca, rappresentante dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, nonché un rappresentante del Comune di Padova.



    Seguirà la conferenza intitolata «La lingua romena: ieri, oggi e domani», tenuta dal prof. Cristian Moroianu, vicepreside della Facoltà di Lettere dellUniversità di Bucarest, per sottolineare limportanza della lingua nella costruzione dellidentità nazionale. La serata si concluderà con un recital dallopera in versi di Mihai Eminescu: il capolavoro “Luceafărul”/ “Espero”, tradotto dal compianto romenista Marco Cugno, e brani da alcuni testi preparatori del grande poema, come «Fata-n grădina de aur», «Miron şi frumoasa fără corp», «Peste codri stă cetatea». “Noi collaboriamo già da tempo con il noto regista e attore di Padova, Pierantonio Rizzato, che ci ha aiutato molto negli anni precedenti nel nostro laboratorio di teatro in lingua romena che ogni anno organizziamo con gli studenti, mettendo in scena un testo teatrale romeno. Questa volta, Pierantonio Rizzato, assieme agli studenti e alle studentesse di Padova, reciterà i versi di Eminescu”, spiega il prof. Dan Octavian Cepraga, parlando anche dellinteresse per la cultura romena nella Penisola.



    “In Italia, linteresse per la nostra lingua, la letteratura e la cultura cè, perchè cè una forte e numerosa comunità romena che vive nella Penisola, arrivata ormai alla seconda generazione”, dice il nostro ospite. Molti dei giovani nati o arrivati da bambini in Italia trovano anche il romeno nellofferta didattica e scientifica delle università italiane. “A Padova, noi abbiamo sempre avuto studenti italiani che si avvicinano al romeno per diverse ragioni, a volte per il loro percorso accademico, e studenti appartenenti alla comunità romena in Italia, delle seconde generazioni. E una bella esperienza. Nel 2023 ricorrono 90 anni da quando la lingua e la letteratura romena si insegnano ininterrottamente allUniversità di Padova”, puntualizza il prof. Dan Octavian Cepraga, aggiungendo che il pubblico ha imparato a conoscere anche le attività extra-accademiche della Cattedra di romeno, come lo spettacolo teatrale in romeno con sottotitoli in Italiano, messo in scena ogni anno con il coordinamento del regista Pierantonio Rizzato.



    “Abbiamo avuto moltissimi spettatori ogni anno, anche italiani oltre che romeni. Quindi linteresse per la cultura romena cè. Siccome a Padova il romeno è insegnato da così tanto tempo, cè anche una tradizione di collaborazione scientifica, accademica fra me e i miei colleghi. Il mio maestro, il prof. Lorenzo Renzi, è stato uno dei grandi romenisti italiani, un grande amico della Romania e della sua cultura. In università, il romeno si trova a casa e piano piano sta uscendo anche fuori dalle mura universitarie”, dice ancora il prof. Cepraga.



    “Bisogna continuare ad aver fiducia nelle potenzialità della lingua e della cultura romena, nella sua potenzialità anche di dialogo con le altre grandi lingue e letterature di cultura europee. E questo il messaggio che ci viene anche dai versi di Eminescu che noi leggeremo. Sarà un programma tutto dedicato a “Luceafărul” e al suo “laboratorio”, ai testi preparatori del grande, notissimo poema di Eminescu. In fondo, il messaggio è questo: lapertura della cultura nazionale romena allalterità, allo spazio europeo”, conclude il prof. Dan Octavian Cepraga.




  • Giornata Cultura Romena, omaggio allo scrittore Liviu Rebreanu al Museo Nena di Roma

    Giornata Cultura Romena, omaggio allo scrittore Liviu Rebreanu al Museo Nena di Roma

    Liviu Rebreanu, uno dei maggiori scrittori romeni del Novecento, sarà omaggiato a Roma in occasione della Giornata della Cultura Nazionale, celebrata il 15 gennaio. Levento si terrà oggi, 12 gennaio, dalle ore 18.30, presso il Museo Nena (Via Edoardo dOnofrio 35), organizzatore dellevento insieme allAssociazione “Nuovo Fidia”.



    Verrà presentato il libro “Tutti e due”, lultimo sorprendente romanzo di Liviu Rebreanu, pubblicato nel 2022 nella Collana “Quaderni Romeni” di Rediviva Edizioni, nella traduzione di Alina Monica Turlea e Alessio Colarizi Graziani. “Come Rediviva, abbiamo accolto con gioia ed entusiasmo liniziativa avviata dallAssociazione Nuovo Fidia e dal Museo Nena”, ha detto a Radio Romania Internazionale la responsabile della prima editrice romena nata in Italia nel 2012, prof.ssa Violeta Popescu.



    “Per il merito degli stessi traduttori, due anni fa Rediviva Edizioni ha pubblicato in italiano il volume “La Ciuleandra” del grande classico romeno, un libro che ha suscitato molto intereresse in Italia sin dal periodo interbellico, quando fu tradotto nel 1930″, aggiunge Violeta Popescu.



    Sempre nella collana “Quaderni Romeni” di Rediviva, Liviu Rebreanu gode di unaltra opera letteraria pubblicata in italiano: il romanzo “Adamo ed Eva”, tradotto da Davide Arrigoni, ha aggiunto la responsabile di Rediviva Edizioni, invitando il pubblico romeno e italiano di Roma a partecipare alla serata letteraria dedicata alla Giornata della Cultura Romena e ringraziando i relatori che porteranno il loro contributo alla conoscenza del grande scrittore romeno nel paesaggio culturale italiano.



    Indetta per legge nel 2010, la Giornata della Cultura Nazionale viene celebrata in Romania ogni anno il 15 gennaio, la data di nascita del poeta, drammaturgo, narratore e pubblicista Mihai Eminescu (1850-1889).





  • BookCity Milano, Rediviva porta “Dai romani ai romeni. Elogio della latinità” di Ioan Aurel Pop

    BookCity Milano, Rediviva porta “Dai romani ai romeni. Elogio della latinità” di Ioan Aurel Pop

    Ospite per la decima volta di seguito al prestigioso Festival BookCity Milano, Rediviva Edizioni, la prima editrice romena fondata in Italia nel 2012, invita il pubblico a leggere Dai romani ai romeni. Elogio della latinità dello storico e professore Ioan Aurel Pop, il presidente dell’Accademia Romena. Il volume, con la prefazione del professore e romenista Bruno Mazzoni e tradotto in italiano durante la pandemia da Ida Garzonio e Violeta Popescu, la responsabile di Rediviva Edizioni, sarà presentato sabato 19 novembre, alle ore 11.00, al Museo delle Culture del Mondo din Milano MUDEC (Via Tortona 56).



    Interverranno Diana de Marchi, consigliere presso il Comune di Milano, prof. Cesare Alzati, prof. Cristian Luca dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Ida Garzonio e Violeta Popescu. Dai romani ai romeni. Elogio della latinità fa parte della collana Culture e civiltà, che include altri due lavori dello storico Ioan Aurel Pop: L’identità romena (2019) e Storia della Transilvania (2018, co-autore insieme allo storico Ioan Bolovan), ricorda Violeta Popescu, anticipando l’evento a Radio Romania Internazionale.



    L’XI edizione di BookCity Milano, in programma dal 16 al 20 novembre, propone oltre 1.350 eventi ed è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BookCity, costituita da prestigiose fondazioni culturali quali Corriere della Sera, Feltrinelli o Mondadori. La partecipazione di Rediviva Edizioni è inclusa nel programa SCRITTI DALLA CITTÀ MONDO.





  • “La storia della mia vita” di Maria, Regina di Romania, in uscita presso Rediviva

    “La storia della mia vita” di Maria, Regina di Romania, in uscita presso Rediviva

    La storia della mia vita, il diario della Regina Maria di Romania, si legge ora di nuovo in italiano, grazie all’iniziativa di Rediviva Edizioni di Milano. La prima editrice romena nata nella Penisola nel 2012 l’ha ripubblicato per rendere omaggio alla sua personalità nel Centenario dell’Incoronazione di Re Ferdinando e Regina Maria, avvenuta il 15 ottobre 1922 nella città di Alba Iulia.



    Intitolata The Story of my life, la versione originale venne pubblicata contemporaneamente a Londra e New York negli anni 1934-1936. Successivamente, tra il 1936 e il 1938, le memorie dell’eccezionale sovrana vennero stampate anche in italiano nei volumi Maria di Romania. La Storia della mia vita e Maria di Romania. Il mio diario di guerra, presso la prestigiosa editrice Mondadori, nella traduzione di Mario Borsa, giornalista e scrittore italiano che per qualche tempo visse a Londra, poi, per due decenni, fu corrispondente da Milano per il quotidiano The Times, come ricordano Rediviva Edizioni e la sua responsabile, prof.ssa Violeta Popescu, ringraziando Sua Maestà Margareta, Custode della Corona Romena, che ha accolto con favore la necessaria e importante iniziativa di pubblicare in italiano le memorie della regina.



    La nuova edizione italiana è stata curata dalla linguista e traduttrice Silvia Storti Shelyta, in un volume di 900 pagine diviso in cinque parti: Infanzia; La giovinezza; Inizio del matrimonio; 1906-1914; Gli anni della guerra. Silvia Storti Shelyta ha raccontato questa preziosa esperienza a Radio Romania Internazionale.