Tag: Romania

  • Fitch declassa rating Romania

    Fitch declassa rating Romania

    L’agenzia Fitch ha rivisto a “negativo” l’outlook del rating della Romania per i prestiti a lungo termine in valuta estera. Il rating è tuttavia mantenuto al precedente livello BBB-. L’agenzia cita, come elemento essenziale del peggioramento, la crescita sostenuta del debito del paese. Allo stesso tempo, si tiene conto dell’elevato deficit di bilancio della Romania, che l’agenzia stima quest’anno all’8,2% del PIL. Fitch prevede che il debito sovrano della Romania raggiungerà circa il 70% del PIL entro il 2028, rispetto al 49% nel 2023. La valutazione è stata effettuata due mesi prima del calendario abituale e riflette i notevoli rischi che la Romania deve affrontare a causa dell’instabilità politica, degli squilibri fiscali e dell’aumento del debito pubblico.

    L’analista economico Aurelian Dochia afferma che la decisione non è una sorpresa e che la ragione principale è legata all’altissimo livello del deficit di bilancio. “La tendenza per il 2025 non è affatto incoraggiante. Il deficit non può essere corretto facilmente nel 2025, dato che l’economia sta chiaramente subendo un rallentamento. La crescita economica per il 2025 sarà piuttosto debole e le misure volte a ridurre il deficit per il verso della diminuzione delle spese sono difficilmente accettabili, sia dal punto di vista sociale che politico”, spiega Aurelian Dochia.

    La decisione di Fitch può portare ad un aumento dei costi dei prestiti per la Romania, che attualmente sono comunque i più alti nell’Unione Europea. La Romania sta attraversando un periodo di turbolenze causate dall’instabilità politica e dall’annullamento delle elezioni presidenziali, ma la coalizione di governo adotterà misure di consolidamento fiscale e di bilancio per ritornare ad una prospettiva stabile, assicurano i leader politici a Bucarest. Per ora è stato lanciato solo il segnale d’allarme, dichiara il ministro delle Finanze, Marcel Boloş, spiegando che le prossime misure si ritroveranno nella futura ordinanza, che sarà emanata nei prossimi giorni.

    Il primo ministro Marcel Ciolacu, il leader del PSD, precisa che le incertezze sul paese verranno dissipate dalla creazione, entro la fine dell’anno, di una maggioranza pro-europea e di un Governo che si occuperà del piano di bilancio strutturale assunto a livello europeo. Il premier ha aggiunto che la Romania ha la capacità di mobilitare risorse per ritornare su un “percorso stabile”.

    Il deficit di bilancio deve essere fortemente ridotto, dice, a sua volta, il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ma per il momento non si sa esattamente come si potrebbe attrarre più denaro nelle casse dello stato senza aumenti di tasse e imposte. L’USR (all’opposizione) si pronuncia per la riduzione delle spese statali, sostenendo, attraverso la portavoce Cristina Prună, che la decisione di Fitch è stata presa a causa del deterioramento fiscale e dell’enorme deficit di bilancio. Sempre dall’opposizione, il primo vicepresidente dell’AUR, Marius Lulea, accusa l’attuale governo di spingere il paese in un’apocalisse che si stenderà anche l’anno prossimo, poiché non adotta misure per ridurre il deficit e continua a fare prestiti esteri a tassi di interesse molto elevati.

  • Un nuovo Codice Forestale

    Un nuovo Codice Forestale

    Il nuovo Codice Forestale, milestone del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stato adottato dalla Camera dei Deputati di Bucarest, come organo decisionale, con un’ampia maggioranza di voti. La legge prevede, tra l’altro, l’inclusione delle foreste nelle cinture verdi attorno alle città, l’espansione delle superfici boschive, l’introduzione del diritto di prelazione anche per materie prime di qualità a un prezzo conveniente per i produttori nazionali di mobili, l’obbligo dell’organizzazione di corsi di formazione professionale per il personale del settore forestale e l’aumento del 25% della retribuzione base per i dipendenti della Guardia Forestale Nazionale.

    Inoltre, l’atto normativo prevede la videosorveglianza delle strade forestali, la confisca del legname rubato e delle auto utilizzate per trasportarlo, nonché pene detentive da uno a cinque anni per falsificazione di dati informatici di carattere forestale. Allo stesso tempo, appare il concetto di “isole che invecchiano”, un meccanismo attraverso il quale le aree forestali di almeno 1.000 metri quadrati con un ruolo nel mantenimento della biodiversità saranno protette dal taglio.

    Il progetto prevede inoltre l’istituzione del Registro Forestale Nazionale e il rimboschimento e il controllo da parte dello Stato delle foreste completamente abbattute e abbandonate, anche senza il consenso del proprietario. Inoltre, i proprietari delle aziende che sfruttano il legno e i loro parenti non possono più essere dipendenti del gestore forestale. Non in ultimo, l’accesso ai boschi per le escursioni sarà incondizionato.

    La legge segna un nuovo inizio nella gestione delle foreste in Romania, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Mircea Fechet, sottolineando che le misure previste dal progetto garantiscono, tra le altre cose, il rimboschimento dei terreni diboscati.

    “L’area del fondo forestale in Romania ha una leggera tendenza di crescita negli ultimi 30 anni e questo è successo soprattutto nell’ultimo anno, quando siamo riusciti, utilizzando i soldi del PNRR, a rimboschire delle aree che non sono mai appartenute al fondo forestale. Oggi abbiamo quasi 9.000 ettari pronti per la contrattazione, di cui più di 3.000 sono già stati rimboschiti quest’anno e l’anno scorso, e credo che questa sia una tendenza che verrà mantenuta”, ha precisato Mircea Fechet. Il ministro ha aggiunto che il settore forestale, l’industria del legno e l’industria specializzata rappresentano il 3,5% del PIL della Romania. Tuttavia non sono mancate le insoddisfazioni.

    Dall’opposizione, il deputato Dan Tanasă dell’AUR ha criticato il fatto che la legge non vieta alle imprese straniere di sfruttare il legname delle foreste romene. “Proteggeremo davvero le foreste in Romania quando toglierete le aziende straniere fuori dalla Romania per sfruttare il legno a casa loro, e in Romania le foreste siano sfruttate dai romeni. Solo allora potrete vantarvi di aver fatto qualcosa per le foreste della Romania”, ha detto Dan Tanasă. Sono trascorsi più di sette mesi dall’adozione del nuovo Codice Forestale da parte del Senato, come prima camera, periodo in cui il testo della legge ha subito oltre 200 modifiche. Ora l’atto normativo è stato inviato al presidente della Romania per la promulgazione.

  • Russia, preoccupazioni e sanzioni

    Russia, preoccupazioni e sanzioni

    Quattro senatori americani, repubblicani e democratici, condannano l’ingerenza della Russia nelle elezioni presidenziali in Romania ed esprimono il loro sostegno per Bucarest nella lotta per l’integrità del processo elettorale. Tra i firmatari del messaggio ci sono Ben Cardin, presidente della Commissione per la politica estera del Senato, e Jeanne Shaheen, presidente della Sottocommissione per l’Europa e la cooperazione regionale. In una dichiarazione pubblicata sul sito del Senato degli USA, essi affermano che l’attacco del presidente Vladimir Putin contro le elezioni romene è un nuovo esempio della guerra ibrida condotta dalla Russia contro gli alleati europei e partner degli Stati Uniti.

     

    I senatori assicurano che gli Stati Uniti sono al fianco della Romania mentre il paese sta adottando urgentemente misure per elezioni presidenziali libere e corrette. Il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania del 24 novembre è stato annullato dopo che è stato rivelato che il voto non è stato corretto a causa di pratiche illegali sostenute da Mosca sui social network, in particolare su TikTok. I senatori americani dichiarano di sostenere la Romania, in quanto membro della NATO, nella lotta per l’integrità delle elezioni e condannano la manipolazione da parte di Vladimir Putin della rete TikTok, controllata dal Partito Comunista Cinese, al fine di minare il processo democratico romeno.

     

    Il mondo deve risvegliarsi e rendersi conto della grave minaccia alla democrazia che la manipolazione russa di TikTok rappresenta, in modo tale da minare le nostre società libere, aggiungono i senatori. Essi menzionano che il Governo romeno ha scoperto questo attacco alla democrazia del paese ed esprimono il plauso per la decisione delle autorità romene di declassificare i documenti relativi alle indagini del caso e di informare gli Stati Uniti e la comunità internazionale.

     

    Da parte sua, l’Unione Europea ha annunciato lunedì di aver adottato le prime sanzioni in risposta ad “azioni ibride” sul suo territorio, contro agenti russi accusati di azioni “destabilizzanti” nell’UE. Gli europei accusano Mosca anche di attacchi informatici e disinformazione, soprattutto durante le elezioni nell’UE. Secondo il Consiglio dell’Unione Europea, i soggetti colpiti dalle sanzioni “minano i valori fondamentali dell’UE e dei suoi stati membri, la loro sicurezza, stabilità, indipendenza e integrità, nonché quelli delle organizzazioni internazionali e dei paesi terzi attraverso varie attività ibride”.

     

    In totale, secondo questo testo, sono 16 le persone e tre le entità colpite da sanzioni. Queste misure, vale a dire il congelamento degli assets nell’UE, l’interdizione di viaggiare all’interno dell’UE e il divieto di essere finanziati da aziende europee, sono state decise nell’ambito di un nuovo regime di sanzioni adottato a ottobre. Questo è diverso da quello utilizzato contro la Russia come ritorsione per l’invasione dell’Ucraina a febbraio 2022.

  • Le aspettative degli imprenditori dal futuro Governo

    Le aspettative degli imprenditori dal futuro Governo

    Riuniti lunedì in un evento specializzato svoltosi online, gli imprenditori hanno attirato l’attenzione sul pericolo di una recessione economica in Romania nella seconda parte del 2025 e hanno chiesto al futuro Governo di adottare misure per evitare questo scenario. Essi hanno ricordato che il 2024 è stato un anno pieno di sfide, in cui l’ambiente d’affari ha dovuto affrontare, oltre al difficile contesto economico e geopolitico, anche una significativa instabilità interna in materia fiscale e di bilancio.

     

    “La Romania si trova in un contesto estremamente fragile, essendo l’unico paese dell’UE che combina grandi deficit gemelli: abbiamo un deficit di bilancio stimato al 7,9% e un deficit delle partite correnti dell’8,4%, ma con ipotesi molto elevate di aumento fino alla fine del 2024. I dati statistici mostrano che, negli ultimi cinque anni, a dicembre, il disavanzo delle partite correnti aumenta di almeno l’1,5, soprattutto nel contesto in cui il 2024 è stato segnato dalle elezioni”, ha ricordato Cristina Chiriac, presidente della Confederazione nazionale per l’imprenditoria femminile (CONAF).  Nel primo semestre del 2025 ci saranno nuovamente elezioni.

     

    “Penso che se vogliamo evitare la recessione economica, dobbiamo aggiustare il deficit di bilancio e il disavanzo delle partite correnti senza adottare misure difficili. Dobbiamo cioè ridurre la spesa pubblica, soprattutto quella non produttiva, aumentare l’efficienza della riscossione delle entrate fiscali ed evitare un sovraccarico fiscale sull’ambiente imprenditoriale”, ha detto Cristina Chiriac. Gli imprenditori affermano, inoltre, che nelle condizioni attuali, quando i bilanci devono essere modificati quasi ogni tre mesi per essere adattati ai cambiamenti fiscali o legislativi, le aziende imprenditoriali non hanno più modo di lavorare con bilanci pluriennali, elaborare piani d’affari o fare previsioni per il futuro.

     

    La necessità di prevedibilità è stata sottolineata anche da Feliciu Paraschiv, vicepresidente dell’Associazione nazionale dei piccoli e medi commercianti di Romania. “Abbiamo grossi problemi con il deficit di bilancio, abbiamo problemi con l’inflazione persistente, questi vanno insieme. Ma se andiamo un po’ più attentamente, vediamo che abbiamo una tassazione incerta, con più cambiamenti legislativi che mai. (…) Non potevamo nemmeno sederci per fare un piano per i prossimi mesi, perché qualcosa sarebbe venuto fuori”, afferma Feliciu Paraschiv.

     

    Gli imprenditori hanno sottolineato anche l’importanza di tenere sotto controllo l’inflazione, ma anche di evitare l’applicazione di altre misure simili a quelle come la fattura elettronica o e-trasporto, che hanno reso difficile l’attività delle imprese. Allo stesso tempo, hanno lanciato alla classe politica l’appello di utilizzare l’esperienza dell’ambiente imprenditoriale e adottare le misure riguardanti il funzionamento dell’economia solo dopo una reale consultazione con tutte le parti interessate.

  • Romania entra a pieno titolo nell’Area Schengen

    Romania entra a pieno titolo nell’Area Schengen

    Dopo anni di attesa, la Romania e la Bulgaria diventano membri a pieno titolo dell’Area Schengen. Il Consiglio Giustizia e Affari Interni ha approvato giovedì l’adesione dei due paesi anche con le frontiere terrestri a partire dal 1° gennaio 2025.

    “I vantaggi della nostra appartenenza allo spazio comune di libera circolazione sono molteplici e hanno un impatto diretto sui cittadini, sull’economia e sull’immagine del nostro Paese all’estero. La rimozione dei controlli ai confini interni significherà spostamenti più veloci e più semplici per chi viaggia, tempi trascorsi alle frontiere notevolmente ridotti e costi logistici diminuiti per le aziende, il che aumenterà rapidamente la competitività dei prodotti e servizi romeni sul mercato europeo”, ha detto il presidente Klaus Iohannis.

    “È una decisione storica, una vittoria della giustizia e della dignità nazionale e un chiaro segnale che non accetteremo mai di essere cittadini di seconda classe in Europa”, ha sottolineato il primo ministro Marcel Ciolacu. Questa decisione, ha spiegato il premier, porta benefici concreti e immediati per i romeni, soprattutto per quelli all’estero che viaggiano spesso in Romania.

    Il pieno ingresso di Romania e Bulgaria nell’Area Schengen comporta una serie di incontestabili vantaggi per i due paesi. Innanzitutto una maggiore libertà di movimento verso l’Europa occidentale. Lo stesso vale per il sud: i romeni non verranno più fermati né alla frontiera con la Bulgaria, né a quella successiva, con la Grecia. I vantaggi maggiori saranno per i trasportatori che non aspetteranno più delle ore alle frontiere, il più delle volte in condizioni precarie.

    Tuttavia, ci sarà un periodo di sei mesi di controlli parziali alle frontiere con l’Ungheria e la Bulgaria. Tali controlli sono stati temporaneamente avviati alle varie frontiere interne dello spazio Schengen, a seguito del numero crescente di migranti illegali dall’esterno verso l’interno dell’Unione.

    Il ministro della Giustizia romeno, Cătălin Predoiu, ha fornito maggiori dettagli. “Ogni volta che gli agenti della polizia di frontiera notano che qualcosa non va con un mezzo di trasporto o nell’auto su cui viaggiano persone fisiche o hanno delle informazioni che potrebbero presentare un rischio dal punto di vista dell’osservanza della legislazione, allora intervengono e fanno controlli”, ha spiegato il ministro.

    La Bulgaria e la Romania, membri dell’UE dal 2007, hanno aderito parzialmente a Schengen a marzo, con le frontiere aeree e marittime. La Romania è stata oggetto di parecchi rapporti di valutazione Schengen antecedenti il 2011, la prima scadenza assunta per entrare nell’area di libera circolazione. Successivamente, nel corso degli anni, paesi come Francia, Germania, Belgio, Svezia, Finlandia, Paesi Bassi e Austria si sono opposti all’adesione della Romania, invocando problemi legati alla corruzione, alla criminalità organizzata, alle riforme giudiziarie e all’immigrazione.

    Con una popolazione di quasi 420 milioni di persone, Schengen è lo spazio di libera circolazione più grande del mondo, copre oltre 4 milioni di chilometri quadrati e include ora 29 paesi.

  • Soldi per investimenti locali

    Soldi per investimenti locali

    Almeno teoricamente negli ultimi giorni del suo mandato, il Governo PSD-PNL ha deciso nella riunione svoltasi giovedì di stanziare fondi complessivi di miliardi di lei per una serie di nuovi investimenti. Sono soldi volti a sostenere obiettivi delle comunità locali, così come progetti nel campo dell’industria e della sanità. L’Ospedale Clinico d’Urgenza Bagdasar-Arseni di Bucarest è la più grande clinica neurologica della Romania. Dispone di 263 posti letto e cura già patologie traumatiche, tumorali, vascolari, craniche, degenerative e spinali. Lì verrà costruito anche un centro di oncologia e radiochirurgia stereotassica, su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati.

    “Continuiamo a investire nella sanità e stanziamo oltre 200 milioni di lei (l’equivalente di 40 milioni di euro – ndr) al centro di oncologia e radiochirurgia dell’Ospedale Bagdasar-Arseni di Bucarest. Questo centro offrirà trattamenti innovativi ai pazienti affetti da patologie oncologiche”, ha spiegato il primo ministro Marcel Ciolacu. Il suo governo ha inoltre approvato un documento volto a ridurre il rischio sismico per gli edifici vulnerabili in un paese dove i terremoti si verificano frequentemente. Il valore del finanziamento non rimborsabile concesso a un beneficiario è di 300.000 euro al massimo.

    Il portavoce del Governo, Mihai Constantin, ha precisato che il piano è valido fino al 31 dicembre 2030, e i pagamenti verranno effettuati fino alla fine del 2036. Il budget stimato è di oltre 1,3 miliardi di lei. Verrà finanziata la progettazione e l’esecuzione di opere di intervento per spazi in cui si svolgono attività economiche, nonché per edifici di interesse o utilità pubblica. Il consolidamento delle case private non è incluso nel finanziamento tramite questo programma. Secondo le stime, 750 imprese potranno beneficiare di questa forma di sostegno.

    Sempre giovedì, il governo presieduto da Marcel Ciolacu ha approvato anche la riorganizzazione dell’Agenzia Nazionale Antidroga, in un momento in cui il traffico e il consumo di stupefacenti sono diventati pratiche ampiamente diffuse in Romania. La nuova visione non si limita solo all’applicazione della legge penale, ma si concentra sulla prevenzione e sull’assistenza integrata alle vittime del consumo di droga, soprattutto ai minori, che necessitano di un sostegno speciale.

    L’assistenza si sposta dal Ministero degli Interni al sistema sanitario, e il coordinamento delle politiche antidroga diventa attribuzione diretta del primo ministro. Verranno inoltre istituiti centri speciali per la prevenzione delle dipendenze, dove tutti coloro che ne avranno bisogno riceveranno assistenza medica specializzata. Il progetto, spiega il Governo, è stato elaborato attraverso la consultazione con organizzazioni non governative ed esperti del settore.

  • Cartoline QSL 2024

    Cartoline QSL 2024

    Accennando alla celebre opera “La saggezza della Terra” del più grande scultore romeno, Constantin Brâncuşi, la scultura in sale “UnWorlding” di Anca Benera e Arnold Estefán, è il fiore all’occhiello della mostra dedicata ai due artisti dalla Fondazione Art Encounters di Timișoara. La mostra potrà essere visitata fino al 1 marzo 2025 alla sede della Fondazione, nella città della Romania occidentale.

    Anca Benera e Arnold Estefán vivono e lavorano a Vienna, ma è Timișoara la città con la quale gli artisti mantengono un legame speciale, poichè è qui che hanno avviato i primi progetti di collaborazione, negli anni 2000.

    Un’altra mostra di eccezione, organizzata dalla Fondazione Art Encounters, è stata “Meandri senza ambagi”, dedicata al grande pittore di origine croata Julije Knifer (1924-2004). La sua opera, incentrata sull’utilizzo delle linee semplici e delle forme geometriche, esplorano concetti quali il tempo, lo spazio e la ripetizione. La sua carriera artistica ha influenzato profondamente l’arte contemporanea ed è riconosciuto come uno degli artisti astratti più importanti del Novecento.

    Vi ringraziamo vivamente per il fatto che ascoltate le nostre trasmissioni, sempre fedeli alla nostra emittente!

     

    Maggiori dettagli sulle due mostre ai seguenti link:

    UnWorlding, a rare opportunity to explore recent works by the artistic duo Anca Benera and Arnold Estefán

     

    Julije Knifer – Meanders Without Bounds

     

     

  • Romania a pieno titolo nell’Area Schengen

    Romania a pieno titolo nell’Area Schengen

    Il Consiglio Giustizia e Affari Interni dell’Unione Europea ha deciso stamattina l’adesione di Romania e Bulgaria all’Area Schengen anche con le frontiere terrestri. A marzo 2024, i due paesi erano entrati nell’area di libera circolazione con le frontiere aeree e marittime.

    “E’ un momento storico accogliere finalmente la Bulgaria e la Romania, come membri a pieno titolo dell’Area Schengen. La rimozione dei controlli sulle persone alle frontiere terrestri con e tra questi stati membri, è stata una priorità della Presidenza ungherese (del Consiglio dell’UE – ndr) e oggi l’abbiamo trasformata in realtà. Questo passo sarà benefico non solo per i cittadini bulgari e romeni, ma anche per l’UE nel suo insieme”, ha detto il ministro dell’Interno ungherese, Sándor Pintér.

    La decisione è stata accolta con soddisfazione anche dalla Commissione Europea. “Un’Area Schengen solida rafforza l’unità dell’UE e rende l’UE più forte a livello mondiale”, sottolinea l’Esecutivo comunitario.

    “L’adesione all’Area Schengen rappresenta un passo naturale e necessario nel consolidare lo status della Romania come membro a pieno titolo dell’Unione Europea”, ha dichiarato il presidente Klaus Iohannis. “La rimozione dei controlli ai confini interni significa circolazione più rapida e più semplice per chi viaggia, i tempi alle frontiere saranno considerevolmente ridotti, e i costi logistici per le compagnie diminuiranno, il che aumenterà velocemente la competitività dei prodotti e sei servizi romeni sul mercato europeo”, ha aggiunto Iohannis, esprimendo il plauso per gli sforzi dei ministeri degli Interni e degli Esteri per ottenere questa decisione.

    “E’, in effetti, una vittoria della giustizia e della dignità nazionale e un segnale chiaro che non accetteremo mai di essere cittadini di seconda classe in Europa. E’, prima di tutto, un trionfo di tutti i romeni, a prescindere dall’opzione politica o dalla situazione sociale”, ha sottolineato, a sua volta, il premier Marcel Ciolacu. “E’ una vittoria del lavoro di squadra, per il bene della Romania”, ha aggiunto il premier, ricordando il contributo di leader di opinione dal paese e dall’estero, di personalità pubbliche, di gente comune, accanto a ministri, diplomatici, eurodeputati e tecnici di decine di istituzioni. “Per le aziende romene che hanno partner d’affari negli stati europei, la rimozione dei controlli alle frontiere faciliterà il commercio e ridurrà i costi logistici”, ha detto ancora Marcel Ciolacu.

  • Inflazione in salita a novembre

    Inflazione in salita a novembre

    I servizi postali, la frutta fresca o la margarina erano in cima alla classifica dei rincari in Romania a novembre. Lo rilevano i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, indicando che il tasso di inflazione annuale è aumentato di nuovo rispetto al mese precedente. Più precisamente, è arrivato al 5,11% del Prodotto Interno Lordo, dal 4,67% a ottobre, raggiungendo un livello simile a quello registrato ad agosto, ma anche a quello osservato a maggio. È l’illustrazione della traiettoria oscillante che l’indicatore ha seguito nel 2024, dopo essere sceso dal 6,61% registrato a dicembre 2023. Quindi, i romeni hanno pagato di più per la frutta fresca – oltre il 6,5%, ma anche per l’energia elettrica – circa il 3,4%.

     

    A novembre rispetto a ottobre, invece, i servizi di trasporto aereo hanno registrato un calo – oltre l’8,2%, seguiti dall’energia termica – quasi il 5%. Una statistica degli ultimi 12 mesi rivela un aumento dei prezzi dei servizi postali, con una crescita media di quasi il 18%, seguiti dalla frutta fresca con oltre il 17%, e dalla margarina con circa il 16%. Rispetto a novembre 2023, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati in media del 5% e dei servizi del 7,5%.

     

    L’analista finanziario Adrian Codirlaşu, presidente di CFA Romania, associazione che riunisce i professionisti nel campo degli investimenti, ci offre maggiori dettagli. ʺLa componente dei servizi, se guardiamo tutti i resoconti mensili, vediamo che rimane consistentemente su livelli elevati. Abbiamo avuto aumenti successivi del salario minimo. La maggior parte dei lavoratori, impiegati con il salario minimo, si trovano in questa componente dei servizi, e quindi, in materia di servizi, abbiamo avuto un aumento dei costi, che si riflette poi nei prezzi, come è normale. Da qui arriva questo leggero aumento dell’inflazione. Abbiamo anche un deficit di bilancio elevato. L’elevato deficit di bilancio è inflazionistico. Perché? Quando il Governo emette debito per finanziarlo è come se fosse, praticamente, moneta stampata che serve per comprare beni e servizi, quindi la domanda aumenta e anche i prezzi salgono automaticamente”, spiega Adrian Codirlaşu.

     

    Per il 2025, gli analisti anticipano un’inflazione sempre intorno al 5%, con un valore più elevato possibile all’inizio dell’anno. La Banca Nazionale della Romania ha rivisto al rialzo al 4,9% la previsione di inflazione per la fine del 2024 e prevede che raggiungerà il 3,5% solo alla fine del prossimo anno. Ma la politica fiscale e gli incrementi salariali a livello nazionale, così come, su piano esterno, l’evoluzione delle economie europee, la dinamica del prezzo del petrolio o i conflitti in Ucraina e Medio Oriente generano incertezze.

  • Verso una maggioranza governativa e parlamentare

    Verso una maggioranza governativa e parlamentare

    Il 4 dicembre, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e il gruppo delle minoranze nazionali hanno firmato un documento come patto per una coalizione pro-europea ed euroatlantica. È successo poco dopo le elezioni politiche e la convalida del primo turno delle presidenziali da parte della Corte Costituzionale e prima di quello che avrebbe dovuto essere il secondo turno, l’8 dicembre. Il patto mirava a bloccare l’accesso alla massima carica dello stato dell’indipendente Călin Georgescu, il candidato estremista filorusso e antioccidentale, la cui vittoria al primo turno aveva stupito e preoccupato i partner strategici della Romania.

    Il patto del 4 dicembre parlava della formazione di una coalizione per la stabilità e la modernizzazione, dell’impegno per lo sviluppo e le riforme, della riaffermazione del cammino europeo ed euroatlantico della Romania. I firmatari lanciavano ai cittadini l’appello di votare al secondo turno in modo informato e razionale, per scegliere una Romania pro-europea, democratica e sicura e per respingere l’isolazionismo, l’estremismo e il populismo.

    Il 6 dicembre, la CCR ha annullato le elezioni presidenziali, sulla base del fatto che l’intero processo elettorale era stato viziato e il beneficiario era Călin Georgescu. Anche se lui sembra fuori competizione, i partiti che lo avrebbero sostenuto al ballottaggio e che condividono, almeno in parte, le sue idee, cioè i sovranisti AUR, SOS Romania e POT, sono in Parlamento, dove detengono un terzo dei seggi.

    In questo contesto, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e le minoranze nazionali diverse da quella ungherese, hanno rinnovato i loro impegni antecedenti la decisione della Corte Costituzionale. Dopo nuovi colloqui, hanno promesso di formare una maggioranza nel Parlamento e un governo pro-europeo e di sostenere un possibile candidato comune pro-europeo alle elezioni presidenziali.

    In virtù di questo impegno, i quattro partiti e i rappresentanti delle minoranze nazionali lavoreranno ad un programma governativo comune, basato sullo sviluppo e sulle riforme e che terrà presenti le priorità dei cittadini romeni. I firmatari hanno convenuto che è necessario un piano concreto per rendere efficiente e ridurre la spesa pubblica e la burocrazia nella pubblica amministrazione. Hanno inoltre convenuto di aumentare il ritmo attuale degli investimenti e delle riforme nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

    Le formazioni pro-europee si impegnano anche ad aumentare la fiducia nelle istituzioni e nella classe politica, a portare trasparenza nella spesa del denaro pubblico e rispetto per il cittadino. George Simion, leader dell’AUR, partito portabandiera dello schieramento sovranista nel Parlamento, ha attaccato duramente le formazioni pro-europee, accusandole di aggrapparsi al potere. Il futuro Governo si conoscerà solo dopo l’investitura del nuovo Parlamento, il 21 dicembre. Tra le sue priorità ci sarà la costruzione del bilancio per il prossimo anno e la definizione del calendario delle elezioni presidenziali.

  • Schengen, Austria non è più contraria

    Schengen, Austria non è più contraria

    Il ministro degli Interni austriaco, Gerhard Karner, annuncia che il suo Paese non si opporrà più all’ingresso di Romania e Bulgaria in Schengen anche con le frontiere terrestri. Una decisione verrà presa questa settimana a Bruxelles, durante la riunione dei ministri dell’Interno e della Giustizia comunitari. La sua adozione richiede il voto unanime degli stati membri dell’Unione.

    L’Austria è stata contraria all’allargamento di Schengen due anni fa, nonostante la raccomandazione della Commissione Europea, perché riteneva che il confine esterno dell’UE non fosse ben protetto in Romania e Bulgaria contro l’immigrazione clandestina. Gerhard Karner ha spiegato che le richieste dell’Austria riguardo alla lotta contro l’immigrazione clandestina hanno portato ad una diminuzione del numero di migranti intercettati vicino al confine con l’Ungheria, la via d’ingresso più frequente per i rifugiati nel suo Paese.

    Questa massiccia riduzione degli attraversamenti illegali delle frontiere non sarebbe avvenuta se non ci fossimo opposti fino ad ora, ha insistito il ministro austriaco. Lo scorso anno, abbiamo avuto 70.000 intercettazioni fino a ottobre e solo 4.000 nello stesso periodo di quest’anno, ha aggiunto Karner, ma non è affatto sicuro che dei migranti clandestini arrivassero in Austria attraverso la Romania.

    A dicembre 2023, il Consiglio dell’UE ha deciso di ammettere nell’area di libera circolazione la Bulgaria e la Romania, membri dell’UE dal 2007. A marzo 2024 i due paesi hanno aderito parzialmente a Schengen, con le frontiere aeree e marittime. I ministri degli Interni di Austria, Romania e Bulgaria, e la Presidenza ungherese del Consiglio dell’UE, hanno recentemente concordato un nuovo pacchetto di misure di sicurezza delle frontiere.

    Secondo il documento firmato a Budapest, anche dopo l’adesione terrestre, ci sarà un periodo di transizione di sei mesi di controlli alla frontiera della Romania con l’Ungheria e la Bulgaria, condizione imposta dall’Austria. Al confine greco-bulgaro, invece, saranno aboliti. La Romania è stato oggetto di parecchi rapporti di valutazione Schengen antecedenti il 2011, la prima scadenza assunta per entrare nell’area di libera circolazione.

    Successivamente, nel corso degli anni, paesi come Francia, Germania, Belgio, Svezia, Finlandia, Paesi Bassi e Austria si sono opposti all’adesione della Romania, invocando problemi legati alla corruzione, alla criminalità organizzata, alle riforme giudiziarie e all’immigrazione. A maggio 2022, la Commissione Europea ha ripreso la raccomandazione relativa all’ingresso di Bulgaria, Romania e Croazia in Schengen. Membro dell’UE dal 2013, la Croazia ha aderito il 1° gennaio 2023 sia all’area di libera circolazione che all’eurozona, mentre la Romania e la Bulgaria hanno aspettato.

    A ottobre 2024, il Parlamento Europeo ha adottato una nuova risoluzione – la quarta del genere dal 2011 – chiedendo l’immediata ammissione di Bulgaria e Romania. Schengen è lo spazio di libera circolazione più grande del mondo. Attualmente copre oltre 4 milioni di chilometri quadrati, con una popolazione di quasi 420 milioni di persone, e include 27 paesi.

  • 08.12.2024 (aggiornamento)

    08.12.2024 (aggiornamento)

    Elezioni – Decine di romeni hanno protestato davanti alle ambasciate di Romania o di seggi elettorali in diverse capitali europee, scontenti dell’annullamento delle presidenziali, il cui secondo turno era programmato l’8 dicembre. Venerdì, la Corte Costituzionale di Romania ha deciso la ripresa integrale delle presidenziali, valutando che il processo elettorale è stato viziato per tutta la durata del suo svolgimento, che è stato leso il carattere trasparente ed equo della campagna elettorale, nonchè che sono state trascurate le norme legali riguardanti il suo finanziamento. Il candidato indipendente Călin Georgescu, classificato al primo posto nel primo turno, ma al centro di uno scandalo sull’ingerenza della Russia nelle elezioni, si è recato oggi, insieme ad altri sostenitori, davanti al seggio nel quale avrebbe dovuto votare. Georgescu ha dichiarato che la democrazia è stata “cancellata” insieme alle elezioni. Elena Lasconi, che doveva essere la sua sfidante, ha invitato i sostenitori a non rispondere agli incitamenti, affermando che, se la Corte Costituzionale di Romania annullerà le elezioni per dieci volte, lei si candiderà anche per l’11esima. Mentre Călin Georgescu ed Elena Lasconi hanno criticato la decisione relativa all’annullamento delle presidenziali, altri politici l’hanno definita come giusta.

    Inchiesta – Sette persone sono sotto controllo giudiziario in un’inchiesta penale aperta in Romania dopo che la scorsa settimana più di 100 persone hanno partecipato alla commemorazione di Corneliu Zelea Codreanu, il leader dell’ex movimento dei legionari (i fascisti romeni del periodo compreso tra le due guerre), dove hanno esposto simboli fascisti e legionari, atti vietati dalla legge. Secondo la Procura, le persone prese di mira dalle indagini hanno utilizzato bandiere, simboli dei legionari, e hanno distribuito su TikTok dei video sull’evento. D’altra parte, il Pubblico Ministero ha reso noto che cinque persone sono state poste sotto controllo giudiziario in un fascicolo legato all’espressione di minacce di morte nei confronti di alcuni sostenitori dell’ex candidata alle presidenziali, Elena Lasconi. Un altro fascicolo riguarda il finanziamento della campagna elettorale presidenziale e, secondo alcune fonti giudiziarie, le perquisizioni avvenute a Braşov (centro) hanno riguardato Bogdan Peşchir, possessore di un account TikTok, sospettato dalla procura di aver corrotto gli elettori, nonchè di riciclaggio di denaro e frode informatica. I documenti declassificati dal Consiglio Supremo di Difesa del Paese indicano che Peşchir ha contribuito al finanziamento della campagna elettorale di Călin Georgescu.

    Giorno della Costituzione – L’8 dicembre si celebra il Giorno della Costituzione della Romania. La legge fondamentale è stata adottata dall’Assemblea Costituente il 21 novembre 1991 e approvata con referendum nazionale l’8 dicembre dello stesso anno, con una maggioranza di oltre il 77%. La Costituzione romena, modificata nel 2003, comprende 156 articoli suddivisi in 8 titoli e regola, tra le altre cose, i principi generali dell’organizzazione statale, i diritti, le libertà e i doveri fondamentali dei cittadini e delle autorità pubbliche. Nel messaggio inviato oggi, il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato che la legge fondamentale è un impegno per la democrazia, la libertà e la difesa dei diritti dei cittadini. “La legge fondamentale resta il garante della stabilità della vita politica e istituzionale, dell’equilibrio della pace sociale della nazione e del mantenimento del nostro cammino europeo ed euro-atlantico”, afferma nel suo messaggio il premier Marcel Ciolacu.

    Siria – Il Ministero degli Affari Esteri romeno sta monitorando attentamente gli sviluppi in Siria ed è in contatto permanente con i partner europei e regionali. Stando al MAE, la situazione è fluida e in evoluzione. Il personale dell’Ambasciata di Romania a Damasco è in sicurezza e sono state incrementate le misure di sicurezza. Il MAE ricorda ai cittadini romeni di contattare l’Ambasciata per annunciare la presenza nella regione, comunicando i riferimenti per essere contattati in situazioni di emergenza.

    Gaudeamus – Oggi, nell’ultimo giorno della Fiera del Libro Gaudeamus, organizzato a Bucarest da Radio Romania, sono stati conferiti dei premi, assegnati da giurie, ma anche dal voto del pubblico. Dal 4 all’8 dicembre, la 31/a edizione della fiera ha dato spazio ad oltre 600 presentazioni di libri, nonchè a conferenze, dibattiti e workshop letterari. Il presidente onorario di Gaudeamus 2024 è stato lo scrittore Mircea Cărtărescu, uno dei più conosciuti e apprezzati autori romeni contemporanei, pluripremiato in Romania e all’estero.

     

     

     

  • Mercatini di Natale in Romania

    Mercatini di Natale in Romania

    Nel centro del Paese, la città di Sibiu si propone di diventare nuovamente la “Capitale del Natale” attraverso il mercatino a Piaţa Mare (Piazza Grande), nel centro storico. Con il tema “Christmas Unboxed”, il mercatino di Sibiu, inaugurato il 15 novembre, offre attrazioni memorabili per tutte le età. Le 120 casette accolgono i visitatori con prelibatezze per tutti i gusti, dal cozonac (il panettone tradizionale romeno) al cioccolato di Dubai, e con numerosi souvenir e regali speciali. L’apertura festiva è stata segnata dallo spettacolo “Magia di Natale”. La 17a edizione del Mercatino di Natale di Sibiu, aperto fino al 5 gennaio 2025, auspica di portare centinaia di migliaia di visitatori e turisti nell’ex Capitale Europea della Cultura.

    Quest’anno, il Mercatino di Natale di Sibiu si espande in altri due luoghi del centro storico, Piaţa Mică (Piazza Piccola) e Piaţa Huet. La Casa di Babbo Natale con l’Ascensore Incantato è una delle nuove attrazioni, dove i visitatori vengono trasportati in un mondo magico, a casa di Babbo Natale. Un’altra nuova esperienza è a Piaţa Mică, dove è stato collocato un enorme chalet di legno tradizionale tirolese, costruito in una bottega austriaca. Sempre a Piaţa Mică si trova la Terra di Babbo Natale, dove ci sono attrazioni per bambini, come il trenino e la giostra, oltre a proiezioni colorate sugli edifici storici. Per la prima volta, i cittadini di Bucarest possono raggiungere il Mercatino natalizio di Sibiu con autobus appositamente ersi disponibili. Sibiu Christmas Shuttle parte da Bucarest nei primi due fine settimana di dicembre.

    Il 15 novembre, migliaia di persone hanno partecipato all’accensione delle luci natalizie e all’apertura del Mercatino di Natale a Craiova, nel sud della Romania. Le luminarie sono state accese a Piazza Mihai Viteazul e ci sono state proiezioni di luci dinamiche sul Palazzo Amministrativo, giochi pirotecnici e video mapping sull’edificio del Collegio Carol I. Premiato per quattro volte tra i migliori d’Europa, il mercatino natalizio di Craiova si stende quest’anno su una superficie più ampia, porta elementi inediti, molti dei quali unici in Romania.

    La slitta volante più alta dell’Europa dell’Est, l’ascensore di Babbo Natale, casette ispirate ai film di fantascienza, ambientazioni da favola, oltre due milioni di luci, spettacoli, prodotti tradizionali romeni e tante sorprese sono state preparate per i visitatori fino al 5 gennaio 2025. 90 commercianti hanno messo in vendita diversi prodotti specifici della stagione. Tante sorprese e luoghi appositamente allestiti per i bambini: giostrine, ruota panoramica, trenini, roller-coaster, pista di pattinaggio, film VR.

    Infine, Bucarest si è unita ai Mercatini di Natale il 29 novembre, quando a Piazza della Costituzione è stato inaugurato uno dei più grandi e spettacolari in Romania. Resterà aperto fino al 26 dicembre.

  • 08.12.2024

    08.12.2024

    Elezioni – Il Patriarcato Romeno esorta le parrocchie, i monasteri e i fedeli a non coinvolgersi e a non partecipare ad azioni contrarie alla legge e alla pace sociale. Un comunicato dell’Ufficio Stampa del Patriarcato precisa che all’interno di gruppi di rappresentanti di alcuni partiti politici della Romania è stato deciso che essi si rechino oggi nelle parrocchie, per mobilitare i fedeli, al fine di organizzare proteste e movimenti di piazza contro la Corte Costituzionale della Romania e altre istituzioni statali. I rappresentanti della Chiesa Ortodossa Romena richiamano l’attenzione che tali incitamenti possono avere conseguenze negative sia per il clero che per i fedeli, e ricordano che la Chiesa promuove la preghiera e la tranquillità dell’anima per il bene della società. La reazione della Chiesa Ortodossa Romena arriva anche dopo che l’ex candidato indipendente alle presidenziali Călin Georgescu (estremista, sovranista, al centro di uno scandalo per l’ingerenza della Russia nelle elezioni) ha esortato la gente a recarsi oggi alle urne, anche se non è aperto nessun seggio elettorale. Le elezioni sono state annullate dalla Corte Costituzionale. Anche i membri dell’AUR (sovranista), che ha ugualmente contestato l’annullamento del voto, sono stati chiamati dalla direzione del partito davanti agli ex seggi elettorali per accendere delle candele. Venerdì la CCR ha deciso la ripresa integrale delle elezioni presidenziali. Nella motivazione la decisione, i giudici costituzionali affermano che il processo elettorale è stato viziato per tutta la sua durata. Inoltre, è stato leso il carattere trasparente ed equo della campagna elettorale e non sono state rispettate le norme legali relative al suo finanziamento.

     

    Inchiesta – Sette persone sono sotto controllo giudiziario in un’inchiesta penale aperta in Romania dopo che la scorsa settimana più di 100 persone hanno partecipato alla commemorazione di Corneliu Zelea Codreanu, il leader dell’ex movimento dei legionari (i fascisti romeni del periodo compreso tra le due guerre), dove hanno esposto simboli fascisti e legionari, atti vietati dalla legge. Secondo la Procura, le persone prese di mira dalle indagini hanno utilizzato bandiere, simboli dei legionari, e hanno distribuito su TikTok dei video sull’evento. D’altra parte, il Pubblico Ministero ha reso noto che cinque persone sono state poste sotto controllo giudiziario in un fascicolo legato all’espressione di minacce di morte nei confronti di alcuni sostenitori dell’ex candidata alle presidenziali, Elena Lasconi. Un altro fascicolo riguarda il finanziamento della campagna elettorale presidenziale e, secondo alcune fonti giudiziarie, le perquisizioni avvenute a Brasov (centro) hanno riguardato Bogdan Peşchir, possessore di un account TikTok, sospettato dalla procura di aver corrotto gli elettori, nonchè di riciclaggio di denaro e frode informatica. I documenti declassificati dal Consiglio Supremo di Difesa del Paese indicano che Peşchir ha contribuito al finanziamento della campagna elettorale di Călin Georgescu.

     

    Giorno della Costituzione – L’8 dicembre si celebra il Giorno della Costituzione della Romania. La legge fondamentale è stata adottata dall’Assemblea Costituente il 21 novembre 1991 e approvata con referendum nazionale l’8 dicembre dello stesso anno, con una maggioranza di oltre il 77%. La Costituzione romena, modificata nel 2003, comprende 156 articoli suddivisi in 8 titoli e regola, tra le altre cose, i principi generali dell’organizzazione statale, i diritti, le libertà e i doveri fondamentali dei cittadini e delle autorità pubbliche. Nel messaggio inviato oggi, il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato che la legge fondamentale è un impegno per la democrazia, la libertà e la difesa dei diritti dei cittadini. “La legge fondamentale resta il garante della stabilità della vita politica e istituzionale, dell’equilibrio della pace sociale della nazione e del mantenimento del nostro cammino europeo ed euro-atlantico”, afferma nel suo messaggio il premier Marcel Ciolacu.

     

    Siria – Il Ministero degli Affari Esteri romeno raccomanda ai connazionali di lasciare immediatamente la Siria, su qualsiasi rotta sicura esistente, alla luce dell’escalation della situazione in questo paese. Il MAE sottolinea in un comunicato che attualmente non ci sono voli diretti verso la Romania e suggerisce una rotta via terra per Beirut, in Libano, attraverso il valico di frontiera di Masnaa. Si consiglia ai romeni di annunciare la propria presenza nella zona e di comunicare i riferimenti all’Ambasciata a Damasco in modo da poter essere contattati in situazioni di emergenza.

     

    Gaudeamus – È l’ultimo giorno della Fiera del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania a Bucarest dal 4 all’8 dicembre. I visitatori sono attesi ad acquistare novità editoriali a prezzi attraenti e a partecipare a numerose presentazioni di libri e dibattiti. Sabato si sono svolti quasi 200 eventi tra lanci editoriali, incontri con gli scrittori, dibattiti o laboratori di lettura e illustrazione di libri. Presidente onorario di questa edizione è stato nominato lo scrittore Mircea Cărtărescu, uno dei più conosciuti e apprezzati autori romeni contemporanei, pluripremiato in Romania e all’estero.

     

    Notre Dame – Una grandiosa festività, alla presenza di numerosi capi di stato e reali, ha segnato sabato sera, a Parigi, la riapertura della cattedrale Notre-Dame de Paris, completamente restaurata dopo il devastante incendio di cinque anni fa. Migliaia di esperti e artigiani hanno riportato all’antico splendore il monumento del XII secolo, uno dei più amati e visitati della capitale francese. In occasione delle cerimonie, il presidente francese Emmanuel Macron ha organizzato un dialogo strategico tra il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e il futuro presidente degli USA, Donald Trump, al suo primo viaggio all’estero dopo la vittoria alle elezioni di novembre. In un post sui social, il leader di Kiev ha definito “buoni e fruttuosi” i colloqui tripartiti, aggiungendo che hanno concordato di continuare a lavorare insieme. Donald Trump ha rivolto oggi un appello al cessate il fuoco immediato in Ucraina e a negoziati per la fine del conflitto.

     

     

  • Elezioni: Corte Costituzionale decide annullamento del primo turno delle presidenziali

    Elezioni: Corte Costituzionale decide annullamento del primo turno delle presidenziali

    In pratica, in seguito a questa decisione, i risultati del primo turno vengono annullati e le elezioni presidenziali ricominciano da zero. La decisione arriva dopo che il candidato indipendente Călin Georgescu ha vinto inaspettatamente il primo turno delle elezioni, il 24 novembre. Georgescu è accusato di essere stato favoreggiato dall’ingerenza russa nel processo elettorale, principalmente attraverso una campagna aggressiva e concertata di manipolazione della piattaforma TiKTok. Georgescu è accusato di simpatie filorusse e di estrema destra.