Author: Adina Vasile

  • Dimore storiche di Bucarest

    Dimore storiche di Bucarest

    Vi invitiamo in alcune dimore importanti della storia di Bucarest, su stradine eleganti, lontano dal rumore dei grandi viali affollati, per dare uno sguardo al patrimonio architettonico della capitale romena. La prima sosta che vi proponiamo è la Casa Macca, un vero tesoro architettonico di Bucarest, che sorge in strada Henri Coandă e che ha una storia di ben 120 anni. Fu eretta in unepoca di grandi cambiamenti politici e sociali, come lUnione dei Principati Romeni, la salita sul trono di un principe straniero, Carlo I, la Guerra di Indipendenza del 1877 e listituzione della monarchia. Tutti eventi che portarono ad un ampio sviluppo urbanistico di Bucarest, soprannominata di seguito “la piccola Parigi”. Allepoca risalgono le prime generazioni di architetti che avevano studiato allestero e, venuti a Bucarest, volevano conferire alla capitale romena un aspetto degno delle maggiori capitali europee. La Casa Macca fu eretta nel 1891 e la sua architettura è caratteristica di un gruppo di case erette negli ultimi decenni del XIXesimo secolo. È contraddistinta da elementi barocchi e classicizzanti, dalla pittura simbolica, romantica e dagli arredi neogotici.



    La Casa Macca fu fatta costruire da Petre Macca, colonnello che si era valso una reputazione da eroe durante la Guerra di Indipendenza, e da sua moglie, Elena Macca, nota per le numerose opere di beneficenza per la Chiesa Ortodossa e le scuole pubbliche. In stile eclettico, con influssi Liberty e barocchi, con decorazioni architettoniche esterne, tra motivi floreali, teste di leoni, madonne, ghirlande e blasoni, la casa a 4 piani ha un ampio ingresso che continua con uno scalone in marmo, sorretto da due putti. Da questo ingresso centrale con illuminazione naturale tramite un soffitto di vetrate a colori si può accedere in qualsiasi delle sette stanze, i cui soffitti e le cui le pareti e porte sono dipinti di motivi floreali romantici, illustrando personaggi allegorici e scene delle 4 stagioni.



    Dal 1912, la Casa Macca, per volontà testamentaria di Elena Macca, passò al Ministero dellIstruzione. Dopo 20 anni, per decisione del governo presieduto da Nicolae Iorga, divenne sede del Museo Nazionale di Antiquità. Dopo lavvento del comunismo, dal 1949, il museo divenne proprietà dellAccademia Romena, e nel 1956, sede dellInstituto di Archeologia (dal 1992 ad oggi, lInstituto di Archeologia “Vasile Pârvan”). La Casa Macca è stata inserita nella Lista dei Monumenti di Patrimonio Nazionale, ma, purtroppo, fino ad oggi, non è mai stata restaurata.



    La nostra seconda sosta è la Casa degli Scienziati (ex Casa Assan), attualmente adibita a ristorante, eretta tra il 1906 e il 1914 in stile neoclassico francese, secondo i piani dellarchitetto Ioan D. Berindei. Essa è molto simile al Museo George Enescu, sul Viale della Vittoria, eretto secondo i piani dello stesso architetto. La casa è appartenuta a Bazil Assan, passato alla storia come il primo romeno ad aver fatto il giro del mondo e il primo proprietario di auto depoca in Romania. È entrata ulteriormente nel patrimonio dellAccademia Romena e dal 1945 è diventata la Casa degli Scienziati.



    Bazil Assan è nato a Bucarest nel 1860. Fu ingegnere, inventore, esploratore e membro della Società Geografica romena. Studiò ingegneria in Svizzera e Francia, e suo padre è noto per aver fatto costruire, a Bucarest, il primo mulino a vapore in Romania, noto come il Mulino di Assan, oggi in rovina. Bazil Assan iniziò il suo giro del mondo a giugno 1898, partendo con la nave dal porto romeno Costanza, sul Mar Nero. Dopo aver attraversato il Canale Suez, giunse col treno al Cairo. Attraversò ulteriormente lOceano Indiano in 11 giorni e in altri 11 la distanza tra Colombo, Singapore ed Hong Kong. In altri 12, Assan percorse la distanza tra Shanghai e Yokohama e raggiunse gli Stati Uniti in altri 12 giorni, attraversando da ovest ad est il territorio americano. Da li parti per Amburgo, dove giunse in 6 giorni, e poi in tre giorni tornò a Bucarest. Bazil Assan è stato, del resto, anche il primo e lunico romeno ad aver visitato lIsola di Spitsbergen, nellOceano Artico. La principale testimonianza della vita sontuosa dellesploratore romeno e della sua famiglia è ai nostri giorni il tesoro architettonico che sorge in Piazza Lahovari di Bucarest, la Casa Assan. A differenza di altre dimore storiche di Bucarest, la Casa Assan conserva ancora gli stupendi ed eleganti interni di una volta, con nomi degni di un palazzo: il Salone degli Specchi e dei Lampadari, la Sala degli Scacchi, la Sala del Consiglio, la Sala Edison e la Sala Zodiaco, illuminata attraverso unimmensa vetrata a colori con tutti i segni zodiacali.



    Vi proponiamo come ultima sosta stasera unimponente casa in stile neogotico, che sorge in Strada Dionisie Lupu, al numero 46, nota come la Casa dei Docenti Universitari, ex Casa Librecht-Filipescu. Fu fatta erigere intorno al 1860 dal banchiere Cezar Librecht, lallora direttore delle Poste. Librecht, di origine belga, fu, per 6 anni, uomo di fiducia del principe Al. I. Cuza. Fu accusato di corruzione per appropriazione di soldi pubblici, essendo il primo simile caso importante della storia moderna della Romania. Venne però assolto e lasciò i Principati Uniti. Subito dopo la sua partenza, la casa fu occupata dallamante del principe Alexandru Ioan Cuza, Maria Obrenovici. Dopo un pò la casa fu messa allasta e venne comprata dal maresciallo del Palazzo Reale, Gheorghe C. Filipescu. La Casa Librecht è stata dichiarata monumento storico. Le merlature stilizzate allesterno, specifiche dello stile neogotico, gli interni ricchi di rivestimenti e decorazioni, le colonne imponenti, le pareti policrome, le finestre in cristallo di Boemia, e il parco sono solo alcuni degli elementi che le conferiscono un particolare valore architettonico ed estetico. Destinata dal 1947 agli insegnanti, la Casa dei Docenti Universitari ha spazi di lettura, spazi per conferenze, un cinema, una sala da concerto e un ristorante, e dal 2007 è proprietà dellUniversità degi Studi di Bucarest. Ogni settimana ospita eventi culturali, riunioni scientifiche o conferenze stampa, organizzate dallUniversità e dai suoi partner.









  • “Il ritratto di Micaela. Viaggio sul Delta del Danubio” – una mostra di Silvia Rocchi a Bucarest

    “Il ritratto di Micaela. Viaggio sul Delta del Danubio” – una mostra di Silvia Rocchi a Bucarest

    Sempre più turisti italiani scoprono il Delta del Danubio, sito naturalistico incluso nella lista del Patrimonio dellUmanità delUnesco e una delle più meravigliose destinazioni turistiche in Romania. Uno dei più fervidi promotori di questa destinazione è la cooperativa sociale italiana ViaggieMiraggi, che propone un turismo responsabile nellEuropa sud-orientale, e che, assieme allorganizzazione Slow Food Internazionale, invita i turisti alla scoperta del secondo fiume più lungo del continente europeo e del suo delta, ricadente in gran parte sul territorio della Romania. Allinsegna della natura, della storia, della tradizioni e della cultura gastronomica locale, il viaggio di turismo responsabile nel Delta del Danubio propone tappe come le città di Tulcea e Sulina, ma anche il meglio conservato paesino tradizionale del Delta del Danubio – Letea – zona in cui cresce una tra le poche foreste sulla sabbia in Romania e una delle ultime in Europa in cui vivono cavalli selvaggi, il paesino Greci, con la sua piccola comunità di friulani e veneti emigrati alla fine dellOttocento oppure il Comune Crisan, che ha dato alla Romania ben 24 campioni mondiali di kayak-canoa, tra cui il grande canoista Ivan Patzaichin, nato nel paesino Mila 23.



    Tra gli ospiti italiani che hanno avuto loccasione di scoprire lunicità del Delta del Danubio si annovera anche la fumettista e illustratrice Silvia Rocchi, arrivata a maggio 2017 in Romania, assieme ad un giornalista e alcuni ascoltatori dellemittente radiofonica Radio Popolare, grazie ad un simile viaggio di turismo responsabile organizzato da ViaggieMiraggi, in collaborazione con Slow Food in Romania, e le associazioni “Ivan Patzaichin Mila 23″ e “Letea in UNESCO”. Silvia è tornata questanno in Romania, questa volta per rendere un omaggio al Delta del Danubio e ai suoi abitanti tramite una serie di bellissimi disegni presentati, lo scorso 17 febbraio, a Bucarest nellambito della mostra “Il ritratto di Micaela. Viaggio sul Delta del Danubio”, che resterà aperta fino al 4 marzo. Levento è stato organizzato da Slow Food Internazionale, lassociazione “Ivan Patzaichin – Mila 23″ e lIstituto Italiano di Cultura a Bucarest. Prima del vernissage della mostra, Silvia Rocchi ha tenuto il laboratorio “Disegna la tua storia” dedicato ai bambini. Lintera serata è stata animata dal coro russo delle donne “Rusalka” del paesino Mila 23. Alcuni dei disegni di Silvia sono stati inclusi in un diario di viaggio illustrato consultabile sul sito: www.viaggiodeltadanubio.eu.



    Sono andata al vernisagge per conoscere Silvia e sapere le sue impressioni sul viaggio dellanno scorso nel Delta del Danubio, che riportiamo di seguito.




    Allinaugurazione della mostra è stato presente anche il responsabile di ViaggieMiraggi per larea dei Balcani, Eugenio Berra, che mi ha parlato dei progetti di turismo responsabile della cooperativa sociale e non solo.


  • La Settimana della Cultura Italiana all’Università di Bucarest

    La Settimana della Cultura Italiana all’Università di Bucarest

    Al via, da oggi, la prima edizione de “La Settimana della Cultura Italiana allUniversità di Bucarest”, nellambito del progetto “Le Settimane Internazionali dellUniversità di Bucarest”, partito nel 2017. “La Settimana della Cultura Italiana” è organizzata dal Dipartimento Linguistica Romanza, Lingue e Letterature Iberoromanze e Italiano della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, in partenariato con lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, varie facoltà e università e la prestigiosa casa editrice romena Humanitas. Ospite donore dellevento è lambasciatore dItalia in Romania, Sua Eccellenza Marco Giungi.



    Le altre istituzioni ospiti sono la Nunziatura Apostolica in Romania, lAmbasciata della Romania a Roma e lUfficio ICE di Bucarest. Oana Boşca-Mălin, coordinatrice de “La Settimana della Cultura Italiana allUniversità di Bucarest” e docente presso il Dipartimento Linguistica Romanza, Lingue e Letterature Iberoromanze e Italiano della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Bucarest, ha raccontato in unintervista a RRI comè nata questa bellissima iniziativa e quali sono i principali appuntamenti in programma fino al 25 febbraio.




  • Vecchie dimore storiche di Bucarest

    Vecchie dimore storiche di Bucarest

    Le dimore storiche di Bucarest, alcune delle quali ospitano attualmente istituzioni pubbliche o culturali, altre essendo residenze private, sono testimonianze dei tempi pieni di fasto e sontuosità della capitale romena.



    Carrozze eleganti, frac, lussuosi vestiti da sera, balli e serate stravaganti. Questa latmosfera di una delle più belle ville della Bucarest di una volta, la Casa Lenş-Vernescu, monumento architettonico simbolo della capitale romena, carico di storia. La storia di questa casa che sorge su uno dei più vecchi e belli viali della capitale, il Viale della Vittoria, iniziò intorno al 1763, quando il nobile franceseJean-Baptiste Linche diventò segretario del principe romeno Constantin Racovita e sposò una romena con cui ebbe un figlio, Filip Lenş. Questi fece costruire la Casa Lenş nel 1821 e la offri a sua moglie come regalo di nozze. Nel 1853, dopo la morte di Filip Lenş, la casa divenne sede di diverse istituzioni come il Ministero della Difesa o lo Stato Maggiore dellEsercito Russo, epoca in cui venne visitata dallo scrittore Lev Tolstoj. Nel 1886, gli eredi di Filip Lenş vendettero la casa a Guţa Vernescu, un famoso avvocato e politico, uno dei fondatori del Partito Liberale, che commissionò allarchitetto Ion Mincu la ristrutturazione della casa. Fu in quegli anni che la Casa Lenş-Vernescu conobbe la gloria degli anni doro della Piccola Parigi, comera soprannominata la capitale romena Bucarest, diventando luogo di ritrovo dellartistocrazia. I balli e le serate organizzati qui erano alla pari di quelli a Vienna e Parigi. Gli arredi lussuosi, le colonne imponenti, le arcate dorate e la scala monumentale in marmo di Guatemala, le vetrate a colori e gli specchi grandissimi contraddistinguono questo luogo di leggenda della capitale. Sui soffitti il pittore George Demetrescu Mirea ha dipinto delle vere e proprie allegorie, un mondo da sogno, con nuvolette e putti. Sempre sui soffiti sono scritti i nomi di personalità come Seneca, Pascal o Shakespeare. Verso la fine della sua vita, a causa della bancarotta, Guţa Vernescu dovette vendere la casa allo stato romeno. Fu il momento in cui iniziò il suo declino e fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale essa diventò sede del Ministero dellEconomia, del Ministero dellIndustria e del Commercio e del Governo romeno. Nel 1944, fu acquistata dallEsercito Rosso, che distrusse parte degli affreschi, e dopo il 1945 diventò proprietà del Governo comunista che la adoperò per gli eventi ufficiali. Nel 1990 divenne sede dellUnione degli Scrittori della Romania e nel 1993 la Casa Vernescu fu ristrutturata e diventò ristorante a 5 stelle.



    Unaltra casa che resistette alla prova del tempo, costruita per accogliere le visite della famiglia reale della Romania secondo gli standard dellepoca, e che è giunta intatta nelle mani degli eredi dopo il crollo del comunismo, appartiene alla famiglia Chrissoveloni. La villa signorile Chrissoveloni, in strada Negustori (Negozianti) di Bucarest, ha una storia di oltre 100 anni. La sua sala da ballo era frequentata dalla Regina di Romania. Fu la villa del più importante banchiere in Romania del periodo interbellico, fondatore di un vero impero bancario e industriale, il greco Zannis Chrissoveloni, che, nel 1848, si trasferì nei Principati Romeni, dove aprì una banca, la quale, con lapertura di alcune succursali, cominciò a svilupparsi. La famiglia fece investimenti anche in affari immobiliari, industria e agricoltura, soprattutto dopo la prima Guerra Mondiale. La banca aveva delle succursali persino a Parigi, Londra, New York ed Atene. Fu costruita personalmente dal nonno materno dellattuale proprietario, Constantin Colibaseanu, ingegnere-edile. La sua fondazione è sopravvisuta a due forti terremoti, quelli del 1940 e del 1977. È stata confiscata dai comunisti e adoperata come sede per diverse istituzioni dello stato, il che fu la sua fortuna perchè fu meglio conservata rispetto ad altri edifici che nel periodo comunista servirono come abitazioni collettive. Ci vollero 10 anni affinchè la villa fosse restituita ai suoi proprietari, che vi sono legati da cari ricordi. Qui fu celebrato il matrimonio della nipote di Constantin Colibaseanu con Nicky Chrissoveloni, lerede della celebre famiglia di banchieri. I lampadari spettacolari, la scala in legno minuziosamente lavorata, le colonne in stucco, la cantina per i vini e la camera mansardata alla francese si sono conservati come una volta. Originale anche la cassaforte nella biblioteca, che legò i genitori dellattuale proprietario Jean Chrissoveloni ancor prima della loro nascita. Era distribuita dalla compagnia Youell&Watson, e Youell era il nonno di suo padre.



    Unaltra casa famosa è la Casa Melik, la più antica abitazione di Bucarest, che sorge nel centro del quartiere armeno e risale alla seconda metà del 18esimo secolo. Conserva ancora intatta la sua architettura originale. Fatta costruire da un boiardo con rango di spătar (alto dignitario della corte principesca, comandante delle forze armate in assenza del principe), nel 1822 divenne proprietà del negoziante armeno Nazaretoglu e fu data in dote ad Anna Nazaretoglu, che sposò larchitetto Iacob Melik, donde anche il suo nome. Durante la Rivoluzione del 1848, nota come la Primavera dei Popoli, in questa casa si nascosero importanti rivoluzionari romeni come Ion Heliade Radulescu, C. A. Rossetti e Ion Bratianu. Dopo la repressione della rivoluzione, i coniugi Melik andarono in esilio per 9 anni ad Istanbul e Parigi. Quando tornarono nel 1857, fecero restaurare ledificio. Anna Melik lasciò la casa in eredità alla comunità armena affinchè fosse adoperata come asilo per le vedove anziane, ma la casa fu vinta in tribunale dal nipote del marito, che successivamente, però, la perse e, cosi, il desiderio di Anna Melik fu esaudito fino allavvento del comunsimo, quando la casa fu nazionalizzata e affittata. Fu ulteriormente adibita a museo su richiesta di due appassionati romeni darte, che posero ciò come condizione per la donazione della loro collezione di dipinti del famoso pittore romeno Theodor Pallady allo stato romeno. Dagli anni 70 la casa Melik ospita il Museo Nazionale dArte “Theodor Pallady”.





  • Fiere e sagre stagionali in Romania

    Fiere e sagre stagionali in Romania

    Vi invitiamo a sfogliare insieme il calendario delle sagre e delle fiere stagionali che si svolgeranno in Romania a febbraio e marzo.



    Febbraio è, per tradizione, il mese degli innamorati, i quali in Romania vengono festeggiati due volte: la prima volta a San Valentino, il 14 febbraio, e la seconda il 24 febbraio, quando cade lantica Festa romena dellamore, chiamata “Dragobete”.



    Il nome della festa tipica romena degli Innamorati, “dragobete”, deriva dalla parola “drag” ossia “caro” in romeno. Gli etonologi associano il nome con un personaggio della mitologia popolare romena, il dio campestre dellamore, raffigurato come un giovane svelto, forte, buono e molto bello cui sarebbe infatti dedicata la festa. Ma Dragobete è più che la festa dellamore e degli innamorati, è anche simbolo della primavera, del risveglio della natura e di fertilità. La tradizione vuole che i ragazzi e le ragazze festeggino il Dragobete per restare innamorati tutto lanno. Una volta, la festa era unoccasione per gli innamorati di dichiarare il loro amore davanti allintera comunità. Vestiti di festa, essi sincontravano nei villaggi dinanzi alla chiesa e andavano a cercare insieme fiori di primavera nelle foreste. Se si baciavano davanti a tutti ciò significava il loro fidanzamento ufficiale. Unaltra usanza dice che se le donne non incontrano gli uomini in questo giorno di festa resteranno non amate per tutto lanno e se gli uomini non scherzano, anzi litigano con le donne, le cose andranno male per loro fino alla fine dellanno.



    Per celebrare lamore e gli innamorati, la capitale Bucarest vi aspetta, il 10 febbraio, ad una bellissima fiera dedicata appunto a loro – La fiera degli Innamorati – dove poterete trovare dei regalini unici. In un pub del centro storico, dalle 12.30 – 19.30, potrete scoprire centinaia di gioielli, vestiti, accessori e prodotti ecologici. Ci sarà solo limbarazzo della scelta.



    Un altro festival stagionale si terrà dal 16 al 18 febbraio, a Cluj Napoca, nel centro della Romania: il Festival del Lardo Affumicato o LardoFest, molto gettonato dagli appassionati, organizzato principalmente dalla Corporazione degli Artigiani della Transilvania. Il festival si svolge in un periodo in cui i lardo affumicato è ben maturato, pronto per essere assaggiato accanto alla cipolla, alla verza in salamoia o al formaggio tipico.



    Nellambito del LardoFest si svolgerà una sagra di prodotti tradizionali di carne cui parteciperanno produttori locali, nonchè un concorso del lardo, delle salsicce e dei salumi caserecci, rivolto a chi ama preparare in casa simili prodotti. Sabato, 18 febbraio, alla “Competizione culinaria tradizionale”, i prodotti saranno presentati su taglieri e saranno accompagnati da ingredienti, come la cipolla, laglio, formaggi, pomodori, peperoni e peperoncini, pane casereccio, verdure sottaceto, e dalla famosa grappa, dal vino cotto o da altre bevande proposte dai concorrenti.



    Sempre dal 16 al 18 febbraio, a Campina, sulla Valle del Prahova, nel sud della Romania, si svolgerà la Sagra del Miele, uno dei più importanti eventi del genere in Romania. Campina è, accanto a Sulina, la città romena col maggior numero di giorni assolati, in cui vivono oltre 100 apicoltori che allevano migliaia di famiglie dapi. La fiera si aprirà come sempre come una serie di concorsi che si rivolgono agli apicoltori e ai visitatori. La Sagra è organizzata dallAssociazione Apicola “La Valle del Prahova” di Campina, membro della Federazione delle Associazioni Apicoli in Romania – ROMAPIS. La Sagra riunisce apicoltori dallintero Paese ed è unoccasione per degustare il miele e i dolci romeni a base di questo prodotto. La lunga tradizione mielaia degli abitanti di Campina ha portato alla produzione di mieli caratteristici, quali quello di tiglio, menta, colza, coriandro, girasole, oltre che allonnipresente millefiori. Le degustazioni di miele e di altri prodotti del territorio sono completate da concorsi, musica e dalla presenza degli artigiani popolari.



    Uno dei concorsi che si svolgono nellambito della sagra si rivolge ai migliori degustatori, che devono azzeccare il maggior numero di tipi di miele tra 10-12 tipi. Un altro concorso è dedicato al più vorace consumatore di miele che deve mandar giù un chilo e mezzo di miele in al massimo tre minuti.



    Sempre una sagra dedicata al miele è programmata, questa volta il 24 e il 25 marzo, a Blaj, in Transilvania. Si chiama la “Festa del Miele – Blaj” ed è una sagra di portata internazionale, con ospiti da vari Paesi, come Polonia, Ucraina, Bulgaria, Ungheria, Croazia, Italia, Germania, Francia, e persino da Paesi più lontani come il Giappone e o Israele, dove i prodotti romeni sono apprezzati e promossi. La sagra è ospitata dal centro storico di Blaj, dove sono attesi circa 5000 apicoltori.



    Poi, a fine febbraio e inizio marzo, troverete, dapperttutto in Romania, fiere dedicate al Martisor (il marzolino), festa in occasione della quale le donne recano appeso ai vestiti lomonimo ciondolino con due fili intrecciati, uno bianco e uno rosso. Una delle più visitate fiere dedicate allusanza è ospitata dal Museo del Contadino Romeno di Bucarest, dove potete ammirare e comprare questi carinissimi simboli della primavera, fatti da artigiani popolari e artisti figurativi.



    Il 1 marzo, che segna linizio calendaristico della primavera, in Romania si festeggia il Marzolino, una delle più vecchie e belle usanze romene. Le radici del Martisor risalgono allantichità, il nome di Martisor derivando da Martius, nome latino del dio Marte. Martisor si chiama anche il ciondolino con il cordoncino di fili intrecciati, rosso e bianco, di cui si dice che porti fortuna. Il cordoncino era fatto nel passato dalle donne anziane, per essere legato al polso, alla caviglia, a volte sopra le anche, oppure attorno alla vite. Lo portavano anche i giovani, le ragazze o le giovani spose, ma veniva messo anche al bestiame, soprattutto agli agnelli, ai vitelli e ai cavalli. Più tardi, al Martisor si aggiunse una moneta bucata, che poteva essere, a seconda della posizione sociale di chi la portava, doro, argento o rame.



    Il Martisor, diventato un ciondolo portafortuna, veniva portato, per tradizione, per almeno 9 giorni e spesso per tutto il mese di marzo, finquando fioriva il primo albero da frutta. Veniva appeso ai rami del rispettivo albero, gesto accompagnato da un incantensimo per la salute e la bellezza.








  • Invito al Carnevale delle Lole

    Invito al Carnevale delle Lole

    Ogni anno, a fine gennaio-inizio febbraio, a Sibiu, una delle più belle città della Transilvania, regione nel centro della Romania, e Agnita, cittadina della provincia di Sibiu, si svolge il tradizionale Carnevale delle Lole, noto anche come La Corsa delle Lole.



    La leggenda dice che le Lole salvarono la citadella di Agnita durante un assedio dei tartari. Circondati dai nemici, gli abitanti, che si erano rifugiati nella chiesa fortificata, si sarebbero salvati dopo che la figlia di un pellicciaio, dal nome Orsola, spaventò e mise in fuga i nemici indossando stracci di tela bianca e nera e una maschera demoniaca e facendo rumori molto forti con un campanaccio e una frusta. I tartari credettero fosse il diavolo e si diedero alla fuga. Ai nostri giorni, tramite questa usanza si caccia via, in modo simbolico, l’inverno, e si dà il benvenuto al nuovo anno.



    Fortificata dai romani, che le diedero il nome di Cibinum, nel dodicesimo secolo Sibiu fu colonizzata, come tutta la Transilvania, dai Sassoni dell’Ordine teutonico, e prese il nome di Hermannstadt. A partire dal Medioevo conobbe un continuo sviluppo economico grazie all’attivita delle corporazioni degli artigiani, dalla cui attività trae l’origine anche il Carnevale delle lole. Nel 14esimo secolo le corporazioni erano circa 19, mentre nella seconda metà del 16esimo secolo ce n’erano 29, e verso il 1780 ben 40. Anche l’altro borgo sassone della Transilvania in cui si svolge il Carnevale delle Lole, Agnita, vanta una lunga tradizione delle arti artigianali.



    Facciamo, però, un tufo nel passato per ricordarci com’e nata l’usanza delle lole, connessa alla sfilata delle corporazioni degli artigiani.



    Ogni anno, nell’ultima domenica di gennaio, si svolgevano le elezioni delle corporazioni. In questa occasione veniva consegnato il baùle con tutti i documenti della corporazione al nuovo capo mastro e ai nuovi garzoni di bottega. La consegna era assecondata dalle lole, personaggi umoristici che avevano la missione di proteggere e scortare i bauli, interpretati dai membri della stessa famiglia, dai loro parenti e vicini, che sfilavano per le vie della città. Fu così che nacque un’usanza popolare molto importante per la comunità sassone della zona. Il nome di lole proviene dal verbo tedesco lallen- balbettare e accenna al modo di parlare sotto la maschera di questi partecipanti-personaggi.



    Quando le corporazioni furono sciolte, nel 1882, il carnevale fu messo al bando. L’usanza fu ripresa con delle interruzioni a causa dei vari avvenimenti storici. A partire dal 1969, per 30 anni, durante il regime comunista, l’antica usanza fu rinvigorita e il Carnevale fu organizzato ogni anno. Durante la Sfilata storica delle Lole erano presentati i prodotti artigianali locali fatti nelle fabbriche sorte al posto dei vecchi laboratori artigianali.. Dopo l’esodo massiccio degli etnici sassoni della Transilvania verso la Germania, nel 1990, questa prestigiosa tradizione della comunità sassone è stata, però, dimenticata. Fu riportata alla ribalta da un piccolo gruppo di iniziativa di Agnita, presieduto dall’insegnante Bodgan Patru, con il sostegno delle autorità locali. Nel 2008, è nata ad Agnita l’associazione La Corporazione delle Lole, che conta oltre 150 membri, con la missione di salvaguardare e promuovere la pittoresca usanza sassone.



    Il Carnevale delle lole fa rivivere le tradizioni delle corporazioni degli artigiani, le arti tradizionali, e simboleggia, in un contesto umoristico, il passaggio nel nuovo anno. La Sfilata storica delle Lole è seguita dalla Corsa delle lole e si conclude in bellezza con il Ballo delle Lole. Nella Sfilata storica delle Lole i personaggi si susseguiscono a seconda dell’importanza rivestita nel passato dalla corporazione che rappresentano. Cosi’ la sfilata è aperta dal capomastro della corporazione degli stivalai, seguita dalla corporazione dei sarti e da quella dei pellicciai, mentre l’ultima a sfilare è la corporazione dei bottai. I partecipanti-personaggi indossano maschere dipinte e sono muniti di frittelle. Essi corrono in gruppi lungo le strade per scacciare gli spiriti maligni a colpi di frusta e suoni di campanaccio. Lungo il percorso, le lole coinvolgono il pubblico in una danza tradizionale e quelli che vi partecipano e riescono ad indovinare chi si nasconde dietro la maschera ricevono in premio una frittella.



    La sfilata si ferma davanti al Comune dove si fanno auguri di salute e prosperità per il nuovo anno. Il momento culminante è quello in cui tutte le lole si tolgono le maschere. Dopo il tramonto la gente rientra a casa per continuare a festeggiare fino all’alba.



    Quest’anno, se vi capita di giungere a Sibiu e Agnita, siete attesi, il 28 gennaio, al Festival delle lole, per scoprire non solo questa usanza, ma anche le danze tradizionali degli etnici tedeschi, e per assaggiare delle prelibatissime frittelle, tè caldo e vino cotto.


  • Il 2017 turistico in Romania (II)

    Il 2017 turistico in Romania (II)

    Vi invitiamo alla seconda puntata dedicata ai più interessanti eventi che hanno segnato il 2017 turistico in Romania. A settembre 2017, la Romania è tornata a Bra, in Piemonte, per partecipare a Cheese – importante fiera del formaggio che resta un punto di riferimento per gli artigiani della filiera lattiero-casearia mondiale, giunta alla ventesima edizione. Organizzata dallAssociazione Slow Food Italia e dalla Città di Bra, Cheese ha offerto spazi di dibattito, degustazioni, educazione e un grande mercato con i migliori formaggi del mondo, soprattutto i più rari o sconosciuti.



    Oltre ai 40 Presìdi dei formaggi italiani, sono stati 11 i Presìdi dei formaggi stranieri presenti a Cheese 2017 con un proprio stand, tra cui i formaggi balcanici e dellEuropa Orientale che testimoniano dellantica pratica della transumanza. Al centro delledizione 2017 le produzioni artigianali bulgare, romene e slovacche.



    A “Cheese” è stato presente anche nel 2017 il più pregiato dei formaggi romeni, il branza de burduf stagionato in corteccia di abete, specialità difesa e promossa dallomonimo presidio Slow Food. Questo formaggio si ottiene dal latte crudo misto vaccino e ovino e solo destate in alpeggio. Viene stagionato per almeno due mesi nella corteccia di pino o di abete, grazie alla quale acquista un sapore speciale. I Presidi sono progetti volti a sostenere le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire. In Romania esistono due Presidi: uno produce il formaggio stagionato in corteccia di pino “branza de bruduf” dei Monti Bucegi, mentre laltro produce confetture tipiche dei villaggi sassoni della Transilvania. Uno dei produttori del branza de burduf impegnati in prima linea nella difesa di questa eccellenza casearia romena è Marian Popoiu, che ha costruito un caseificio-modello in quota – la Fattoria Bucegi – in una zona con unantica tradizione casearia: Bran-Moeciu-Fundata, nella provincia di Brasov, nel centro della Romania. Il suo piccolo caseificio valorizza questa tradizione romena e lantica ricetta del formaggio branza de burduf, conservando la stessa tecnica e lo stesso tipo di vasi in legno, adoperati da generazioni, ma adeguati alle esigenze Ue e a quelle vigenti in Romania. Nel passato, il formaggio branza de burduf, la cui ricetta risale al 1730, era moneta di scambio tra i produttori dei Monti Bucegi e quelli delle pianure. Da anni Marian Popoiu e la Fattoria Bucegi partecipano non solo a Cheese, ma anche al Salone del Gusto e a diversi scambi di esperienza, organizzati da Slow Food Internazionale, ad esempio, con i casari delle zone alpine in Italia.



    Alcune tra le più interessanti offerte di turismo gastronomico per tutte le stagioni ci sono state proposte nel 2017 dallassociazione “La mia Transilvania”, che promuove il patrimonio culturale e rurale tramite una serie di eventi gastronomici annuali. Due dei più importanti sono stati il festival “La Transilvania gastronomica”, volto a portare il settore della ristorazione e i produttori locali allinsegna della scoperta del territorio e della cucina locale, e lormai tradizionale “Transilvanian Brunch” – una serie di eventi alternativi nel sud della Transilvania, pubblici o realizzati su richiesta, ospitati soprattutto dallarea Hârtibaciu -Târnave – Mărginimea Sibiului.



    Hârtibaciu è una zona etnografica sassone in cui ricadono antichi villaggi che conservano ancora larchitettura tipica. Dal canto suo, la Vallata delle Târnave ospita il maggior numero di chiese fortificate sassoni della zona e due siti nella lista del patrimonio mondiale dellUmanità dellUnesco: le chiese di Biertan e di Valea Viilor. Sulla Valle del fiume Hârtibaciu è cominciata la tradizione dei “brunch alla transilvana”, che promuovono la conoscenza del territorio, i prodotti gastronomici locali e il concetto di cibo biologico e di “slow food”. Il brunch è nato da una necessità di incontro e conoscenza reciproca delle comunità coinvolte nei progetti locali di sviluppo rurale in Transilvania, in progetti turistici, di restauro del patrimonio architettonico.



    Nellautunno del 2017, lAssociazione “My Transilvania” ha proposto agli appassionati un incontro inedito tra la gastronomia e il cinema, nellambito dellevento “Cinema culinario”. Gli ospiti hanno avuto loccasione di assaporare menù ispirati alle sceneggiature dei film proiettati in un ristorante della città di Sibiu e preparati a base di prodotti locali e da stagione. Un secondo appuntamento con la gastronomia proposto dallassociazione sono state le “Degustazioni musicali”, volte a promuovere Paesi, regioni e la loro musica tipica, abbinando lascolto di canzoni alle ricette della zona, preparate sempre col maggior numero di ingredienti locali e da stagione.



    Un terzo evento si è svolto allinsegna del lardo affumicato e della cipolla, il più noto e consumato abbinamento culinario in Transilvania, proponendo assaggi dalle numerose varietà di questi prodotti, ma anche piatti ispirati a vecchie ricette di cui il lardo affumicato e la cipolla sono gli ingredienti di base.



    Ed è continuata anche la tradizione dei “brunch”, questa volta con un “Brunch dinverno”, svoltosi ogni seconda domenica del mese, e che ha riportato alla ribalta prodotti emblematici della Transilvania. Dai formaggi ovini di Mărginimea Sibiului, zona nota come “patria del formaggio”, ricca di paesini con una lunga tradizione pastorale e casearia, alla torta di pasta frolla sassone chiamata “hanklich”, agli sciroppi di frutta, alle marmellate, al miele della Valle dellHârtibaciu, alla frutta tipica. I “Brunch dinverno” continueranno fino a marzo 2018 a Sibiu.



    Sempre nel 2017, a Sibiu, che, nel 2019 sarà Capitale Europea della Gastronomia, è nato, lIstituto Nazionale di Gastronomia, il primo nel Paese. Liniziativa di fondare questo istituto è appartenuta alla Comunità Europea dellelite degli chef, con oltre 4000 membri, fondata nel 1986, che milita per la salvaguardia del Patrimonio Culinario Europeo – Euro Toques Romania – e allAssociazione Culturale Euro Est Alternativo (una delle più importanti associazioni professionali di cultura gastronomica in Romania). “LIstituto avrà due missioni: una di promozione delle tradizioni culinarie romene allestero e laltra di ricerca, di sviluppo e innovazione culinaria”, precisava in quelloccasione Radu Zărnescu, il presidente di Euro Toques Romania. Dal canto suo , Iulia Drăgut, manager di progetto, precisava che Sibiu sarà un centro culinario per vari training, per la preparazione e la formazione delle nuove generazioni di chef, ma sarà impegnata anche nella ricerca in campo gastronomico: dallinnovazione culinaria, agli studi sociologici, storici, antropologici ed etnologici.



    Vi aspettiamo numerosi anche agli eventi turistici che segneranno il 2018 in Romania.


  • Il 2017 turistico in Romania

    Il 2017 turistico in Romania

    Nel 2017, il nostro Paese è stato scelto tra le cinque più accattivanti destinazioni da non perdere in una classifica realizzata dai più famosi travel blogger del mondo. Uno dei blogger è stato Derek Baron, che ha indicato tra le attrattive imperdibili della Romania i maestosi monti della Transilvania, i castelli e paesini medievali, alcuni tra i meglio conservati in Europa, ma anche la ricca offerta di attività allaperto.



    “La Romania è una destinazione incredibile, che offre moltissime soddisfazioni a prescindere dagli interessi e dallo stile di viaggio del visitatore”, scriveva il blogger Derek Baron. Allo stesso tempo, la Romania offre “città piene di fervore e giovanili, una cultura affascinante, cibi eccellenti e molto di più”, raccontava lo stesso blogger. La Transilvania è stata ricordata come la sua zona preferita, in quanto “meditativa e misteriosa, una terra con città medievali ben conservate e strane leggende popolari”. Tra le raccomandazioni del blogger si è annoverata anche la miniera di sale di Turda, chiamata “unimponente cattedrale di sale”. E tra le altre tappe imperdibili, la strada alpina Transfăgărăşan, “la quale è diventata, secondo Derek Baron, la Mecca degli appassionati di auto e moto dellintero mondo”.



    Sempre nel 2017, il Ministero del Turismo di Bucarest, in partenariato con una ditta di Sibiu, ha realizzato la prima guida turistica digitale della Romania – “Explore Romania!” – disponibile per chi vuole scoprire, anche se solo virtualmente, il Paese. Lapplicazione, in inglese, è stata lanciata, a marzo, alla Fiera del Turismo ITB di Berlino, ed è scaricabile dal link http://explore-romania.eventya.net/ su iOS e Android.



    Nel 2017, un paesino romeno è stato incluso nella classifica delle più belle destinazioni turistiche nel mondo dalla scrittrice di viaggi Sylvie Bigar. Si tratta del paesino Viscri, promosso da anni dal principe Carlo di Galles. “Questo piccolo paesino può offrire elementi di avventura, novità, bellezza, e il sentimento di immersione nella storia”, scriveva Sylvie Bigar su Viscri. Il paesino sassone ha beneficiato lungo il tempo degli interessantissimi progetti della Fondazione “Mihai Eminescu Trust”, fondata dal Principe Carlo, con la missione di salvaguardare il patrimonio culturale della Transilvania. Viscri, la cui chiesa fortificata risale al XIIesimo secolo, è stato incluso nellalista del patrimonio mondiale dellumanità dellUNESCO.



    Sempre patrimonio mondiale dellumanità è anche il Delta del Danubio, che si stende nella parte sud-orientale della Romania. Il Delta danubiano rappresenta il punto in cui il fiume Danubio sfocia nel Mar Nero, alla fine di un percorso di oltre 2840 km. Oltre ad essere una delle più estese zone umide del mondo, il Delta del Danubio vanta la più complessa biodiversità in Europa. Destinazione ideale per i turisti amanti della natura e dellavventura, ma anche del turismo enogastronomico e culturale, il delta danubiano è larea più multietnica in Romania, grazie alla convivenza di circa 14 minoranze nazionali.



    Nel 2017, un fervido promotore di questa bellissima zona della Romania, il plurititolato campione olimpionico e mondialedi cayac-canoa romeno Ivan Patzaichin, vincitore della medaglia doro a varie edizioni dei Giochi Olimpici, è stato insignito dallAssociazione Nazionale di Turismo Rurale, Ecologico e Culturale romena (ANTREC) del Premio per la Promozione dellEcoturismo nel Delta del Danubio. Il premio è stato assegnato alla XIIIesima edizione del concorso “La Margherita dOro”, che premia le eccellenze del settore.



    Ivan Patzaichin è nato nel paesino Mila 23, del Comuna Crişan, nel Delta, e sogna da sempre di trasformare il Delta del Danubio, nel più importante centro ecoturistico del mondo. È cofondatore dellAssociazione “Ivan Patzaichin – Mila 23”, impegnata assiduamente nella promozione dellecoturismo nel delta. “Noi come associazione cerchiamo di sviluppare progetti-pilota, per mostrare al mondo che si può fare anche un altro tipo di turismo. Questo riconoscimento resta il più importante per me, perchè è il primo assegnato per il mio lavoro di promozione turistica. Credo che il Delta debba diventare la regina dellecoturismo in Europa e non solo. Ed è proprio questo che fa la nostra associazione, cerca di promuovere un tipo di turismo che dia agli abitanti loccasione di promuovere la tradizione, la gastronomia, le bellezze locali”, dichiarava Ivan Patzaichin nel ricevere il premio.



    Nata 8 anni fa, lAssociazione “Ivan Patzaichin – Mila 23” ambisce a diventare unesponente di successo del concetto di imprenditoria sociale, contribuendo alla tutela dellambiente, della biodiversità, e al sostegno della crescita economica e delloccupazione della manodopera nel Delta del Danubio. Uno dei suoi progetti propone la scoperta di questarea naturale unica con la canotca, un mix tra canoa e lotca, limbarcazione da pesca in legno tipica del delta. La canotca è stata ideata da Ivan Patzaichin e dal cofondatore dellassociazione “Ivan Patzaichin-Mila 23”, Teodor Frolu, nellambito del progetto di ecoturismo “Rowmania”, nome ispirato allinglese “row”, ossia remare. “Rowmania” significa remare e godersi la natura in canotca, considerata una “bici delle acque”, su modello delle campagne di cicloturismo nelle città, per incoraggiare la scoperta delle attrattive turistiche con mezzi ecologici.




  • Suceava – Destinazione Europea di Eccellenza

    Suceava – Destinazione Europea di Eccellenza

    Suceava, capoluogo dellomonima provincia nella regione storica Bucovina, nel nord-est della Romania, è stata premiata, lo scorso novembre, alla Fiera del Turismo della Romania di Bucarest, nellambito del Progetto Europeo EDENdestinazioni europee di eccellenza, dedicato nel 2017 al “turismo culturale tangibile”. Suceava si è collocata al primo posto al concorso nazionale EDEN, seguita dalla Contrada del Chioaru, Sighetu Marmatiei, dalle Colline della Transilvania e Scheii Brasovului. La destinazione sarà premiata anche nellambito di una cerimonia il prossimo marzo a Bruxelles.



    I punti di forza della città di Suceava nel concorso EDEN sono stati la vecchia Reggia di Suceava e il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina. Il premio Suceava – Destinazione Europea di Eccellenza è stata consegnato a Ion Lungu, il sindaco di Suceava.”Il premio rappresenta un riconoscimento degli sforzi del Comune Suceava e del Consiglio Provinciale per la promozione del turismo culturale e unopportunità di promozione di questa categoria di turismo a livello nazionale e internazionale”, ha sottolineato il sindaco Ion Lungu.



    Come Destinazione Europea di Eccellenza, Suceava beneficerà di una serie di facilità, sia da parte del Ministero del Turismo, che della Commissione Europea. Sarà inclusa dal Consiglio Provinciale Suceava nel calendario delle azioni di promozione 2018 e godrà di mediatizzazione su internet (sul sito del Ministero del Turismo, su una pagina speciale sul sito www.romania.travel e sulla pagina di Facebook Romania EDEN Destinations, di un video realizzato dalla Comissione Europea sul canale Youtube, di una pagina speciale sui siti www.edenineurope.eu/www.edentourism.eu). Verrà inoltre presentata nei materiali dedicati al progetto EDEN del Ministero del Turismo e nei materiali informativi delle istituzioni europee.



    Suceava è uno dei più antichi insediamenti urbani del principato medievale della Moldavia, la sua prima capitale attestata nei documenti. Della Suceava medievale, sono rimaste ancora in piedi le due fortezze tra le quali si è sviluppata la città. La prima, Şcheia o la Fortezza Occidentale di Suceava, nel nord-ovest della città, su una collina alta 384 metri, era parte del sistema fortificato fatto costruire dal principe Petru I alla fine del XIVesimo secolo. Ai tempi di Alessandro il Buono, agli inizi del XVesimo secolo, la fortezza fu abbandonata. La seconda fortezza, e la più visitata attrattiva turistica di Suceava, la vecchia Reggia è stata fatta costruire alla fine del XIVesimo secolo da Petru I Musat, essendo ulteriormente fatta rinforzare dal principe Stefano il Grande, per far fronte agli attacchi ottomani. Si trova nellest della città, a 70 metri di altezza. I suoi ruderi sono attualmente sito archeologico nella lista dei monumenti storici della Provincia di Suceava e le sue mura sono state restaurate di recente con fondi europei.È lunica attrattiva turistica in Romania in cui sono allestite mostre sulle rovine. Uno dei suoi punti di maggiore attrazione è una stanza in cui i visitatori possono indossare virtualmente abiti principeschi tipici del Medioevo.



    Laltra attrattiva di Suceava, il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina, è il più giovane museo allaperto in Romania. Sito nei pressi del capoluogo di provincia Suceava, il museo è concepito come un villaggio tradizionale della Bucovina, custodendo su una superficie di 6 ettari le sue costruzioni rurali tipiche: una chiesa, una scuola, masserie contadine, laboratori degli artigiani, un mulino e losteria del villaggio. Il Museo della Civiltà Rurale della Bucovina illustra fedelmente i principi architettonici tipici della zona, custodiendo edifici di patrimonio nazionale, risalenti a secoli fa e portati qui da varie zone della Bucovina. Gli interni delle case nel museo sono decorati con tessuti e arredi specifici della Bucovina e oggetti originali. Inedite le mostre di figurine di cera ospitate da tre delle case contadine del museo, che illustrano i riti del battesimo, del matrimonio e della sepoltura tipici della BucovinaIl museo organizza, di solito, laboratori artigianali, dove i curiosi possono imparare larte delle uova dipinte, un vero e proprio marchio artigianale della Bucovina, possono imparare a tessere tappetti, a fare intagli in legno oppure oggetti in ceramica. Il museo ospita, tra laltro, un laboratorio degli artigiani tipico del famoso centro ceramistico Marginea, dove si fa ceramica nera, molto antica.



    Va detto che la Bucovina resta una sosta dobbligo per chi vuole fare un tufo nelle usanze e tradizioni tipiche romene durante le feste invernali, perchè qui esse vengono conservate gelosamente da secoli. Il più gettonato programma turistico in Romania nel periodo delle festività invernali è “Natale in Bucovina”, curato da anni, dal Consiglio Provinciale Suceava. Si tratta di eventi organizzati in decine città e paesini della regione che fanno immergere i turisti nellatmosfera tipica delle feste natalizie romene e che durano fino a Capodanno. Il fiore allocchiello sono i mercatino di Natale, aperti fino a gennaio.



    Tra Natale e Capodanno, le strade dei villaggi della Bucovina fanno da palcoscenico per le tradizioni popolari invernali romene, come anche le stazioni turistiche Gura Humorului e Vatra Dornei. Se passate il Natale in Bucovina, non lasciatevi perdere una visita ai monasteri della provincia di Suceava, le cui chiese ad affreschi esterni sono state inserite nella lista del patrimonio mondiale dellumanità dellUnesco. A Natale, i monasteri Sucevita, Moldovita, Voronet e Putna ospitano concerti natalizi. Dal cenone natalizio romeno degli agriturismi locali non mancano gli involtini di carne suina macinata in foglie di verza, la gelatina allaglio e al maiale chiamata “piftie”, lenorme salsiccia preparata con gli organi del suino, chiamata “toba” o il saporitissimo panettone tipico. Il calendario degli eventi che si svolgono nellambito del programma “Natale in Bucovina” è disponibile negli aeroporti romeni, nelle agenzie viaggi e nei punti dinformazione turistica.



    Sempre nei villaggi della Bucovina potete scoprire, le maschere popolari, indossate durante il Carnevale delle tradizioni popolari invernali, alla vigilia di Capodanno. In quel periodo, nei villaggi romeni cè lusanza che gruppi di giovani mascherati organizzino piccoli spettacoli di strada indossando costumi popolari e maschere che illustrano il mondo degli abitanti delle montagne e gli animali con cui vengono in contatto: lorso, il camoscio nero alpino, il cervo, le pecore, il cavallo. Oppure maschere che si vogliono ironiche nei confronti del male, del brutto, dei vizi e dei difetti umani. La “danza dellorso”, ad esempio, è una tradizione romena specifica per il Capodanno, molto viva in Bucovina. Il significato di questa usanza è la purificazione e la fertilizzazione della terra nel nuovo anno. Il culto dellorso è ereditato dai geto-daci, che ritenevano questo animale sacro. Lusanza racconta la morte e la rinascita miracolosa dellorso che riesce a sopravvivere al duro inverno, una metafora per la successione delle stagioni.Suceava ospita a fine dicembre la Sfilata dei cortei di auguratori di Capodanno, che si possono vedere anche nei villaggi della Bucovina.


  • Invito ad Alba Iulia e Sibiu

    Invito ad Alba Iulia e Sibiu

    La tecnologia ci porta più vicino alla città in cui sorge la maggiore fortezza di tipo Vauban in Romania e nel sud-est Europa: la Fortezza Alba Carolina, eretta nel 18esimo secolo sulle vestigia di un castrum romano e, ulteriormente, di una fortezza medievale. Si tratta della città di Alba Iulia, soprannominata “la città dellunità”, nel centro della Romania, la cui storia la possiamo scoprire ora con laiuto del telefonino. Basta scaricare lapplicazione e-alba iulia, applicazione di turismo intelligente, sviluppata nellambito delliniziativa “Alba Iulia Smart City”. Va precisato che Alba Iulia svolge il ruolo di città-pilota nellimplementazione di soluzioni intelligenti per la mobilità, lefficienza, ma anche per la promozione turistica, nellambito di questa iniziativa avviata dal Comune di Alba Iulia, che ha messo finora in atto ben 70 progetti smart, ossia intelligenti.



    Lapplicazione e-alba iulia porta alla scoperta della Fortezza Alba Carolina, invitandoci a interagire con le sue attrattive turistiche. È scaricabile gratuitamente sia dallApp Store, che da Google Play. Dovete solo attivare il Bluetooth, in quanto lapplicazione adopera questa tecnologia e i trasmettitori radio chiamati “beacons”. Se vi recate ad Alba Iulia, laccesso a internet è gratuito tramite gli hotspot Wi-Fi esistenti nei posti-chiave della Fortezza Alba Carolina.



    Alba Iulia è nota per gli eventi storici che ospitò. 99 anni addietro, qui fu compiuta, il 1 Dicembre del 1918, lunione della Transilvania alla Romania e nacque la Grande Romania. La città ha ospitato, lo scorso 1 Dicembre, importanti celebrazioni per la Festa Nazionale della Romania, celebrata in questa data. Alba Iulia è divisa tra la città alta, che ospita monumenti storici millennari, molto ben conservati, e la città bassa, costruita molto più recentemente. Vanta importanti monumenti religiosi e militari, tra questi ultimi la fortezza con bastioni Alba Carolina, risalente al XVIIIesimo secolo. Dopo lassedio di Vienna e la sconfitta dellesercito turco nel 1683, la regione romena Transilvania venne occupata gradualmente dalle truppe austriache. Vi furono costruite cinture di fortificazioni per assicurare il dominio austriaco sulla zona e difendere i nuovi confini dellImpero. Le fortezza di Alba Iulia fece parte di questo sistema militare asburgico.Fu commissionata allarchitetto italiano Giovanni Morando Visconti dallimperatore austriaco Carlo VI di Asburgo e fu costruita secondo un modello famoso allepoca, ideato dal francese Vauban, di ettagono irregolare. Vauban fu larchitetto militare di re Luigi XIVesimo ed era considerato ai suoi tempi un genio dellarte fortificatoria. Le fortificazioni di tipo Vauban erano le più forti in Europa nel XVIIIesimo secolo. Con un perimetro delle mura di circa 12 chilometri, Alba Carolina si stende su settanta ettari, racchiusi in sette bastioni posti a stella e solide mura di difesa, elementi tipici dello stile Vauban. Gli elementi che la rendono unica tra le fortezze con bastioni europee sono quelli barocchi. Quattro dei suoi sei portoni sono in stile barocco. Non sono solo la forma stellata e i portoni monumentali a contraddistinguere la fortezza Alba Carolina, ma anche gli edifici al suo interno. Alcuni sono importanti centri di cultura e insegnamento come la sede locale della Biblioteca Nazionale, Bathyaneum. Tra quelli religiosi spiccano la cattedrale romano-cattolica, un mix di stili – romanico, gotico, rinascimentale e barocco-, ma anche i monasteri degli Agostiniani, dei Domenicani, dei Gesuiti, dei Francescani e dei Trinitariani. Dopo il 1918, fu costruito anche il primo edificio con architettura romena, la Cattedrale dellIncoronazione, dove il 15 ottobre 1922, furono incoronati i primi sovrani della Grande Romania: re Ferdinando e la regina Maria.



    Se giungete ad Alba Iulia, non lasciatevi sfuggire una visita al Museo dellUnità, che custodisce reperti dellepoca preistorica, romana e medievale e appartenenti alle civiltà succedutesi lungo i secoli in questa parte della Romania. Il museo ospita anche una sezione di etnografia transilvana.



    Lapplicazione e-alba iulia viene a completare il pacchetto di promozione turistica della città, che include anche i cartelli con codice a barre QR (Quick Response), leggibili con lo smartphone, reperibili su circa 64 attrattive turistiche e culturali, nella Fortezza Alba Carolina e nella città bassa. Le zone con internet gratuito nella città sono segnate con cartelli FREE WI-FI. Lapplicazione necessaria per leggere il codice QR è anchessa scaricabile da internet. Dopo la scansione del codice, giungete alla storia della rispettiva attrattiva, disponibile come testo, ma anche come audio-video e avete la possibilità di selezionare la lingua in cui volete leggerla: romeno, inglese, francese o italiano. Cosi avete accesso gratuito ad una guida turistica in tempo reale. Tra le attrattive visitabili con questo app, i portoni della Fortezza Alba Carolina, lObelisco “Horea, Cloşca e Crişan”, il Portone meridionale del Castrum Romano, il Museo Nazionale dellUnità, la Sala dellUnione, la Cattedrale Romano-cattolica, la Cattedrale dellIncoronazione, il Palazzo Apor, la Sinagoga.



    Questa iniziativa del Comune di Alba Iulia è stata implementata nellambito del progetto “Scopri il patrimonio culturale di Alba Iulia tramite un codice a barre!”.



    E andiamo ora in unaltra citta della Transilvania, Sibiu, che, nel 2019, sarà Capitale Europea della Gastronomia, e dove, lo scorso 22 novembre, è nato, lIstituto Nazionale di Gastronomia, il primo nel Paese. Liniziativa di fondare questo istituto è appartenuta alla Comunità Europea dellelite degli chef, con oltre 4000 membri, fondata nel 1986, che milita per la salvaguardia del Patrimonio Culinario Europeo – Euro Toques Romania – e allAssociazione Culturale Euro Est Alternativo (una delle più importanti associazioni professionali di cultura gastronomica in Romania). “LIstituto avrà due missioni: una di promozione delle tradizioni culinarie romene allestero e laltra di ricerca, di sviluppo e innovazione culinaria”, ha precisato Radu Zărnescu, il presidente di Euro Toques Romania.Iulia Drăgut, manager di progetto, ha spiegato che Sibiu sarà un centro culinario per vari training, per la preparazione e la formazione delle nuove generazioni di chef, ma sarà impegnata anche nella ricerca in campo gastronomico: dallinnovazione culinaria, agli studi sociologici, storici, antropologici ed etnologici.



    “La nostra ambizione è che sia un istituto nel vero senso della parola, che organizzi eventi importanti destinati a promuovere la gastronomia tradizionale romena. Ad esempio, nel 2019 organizzeremo, a Sibiu, la seconda edizione del Congresso mondiale delle tradizioni culinarie. Oltre agli eventi culinari, saranno organizzati corsi per i giovani chef e gli appassionati della gastronomia, e sarà allestito anche un centro di sovraspecializzazione per quelli che hanno vinto tutti i titoli nazionali, tra cui il più alto è quello di maestro nellarte culinaria”, ha aggiunto Iulia Drăgut, che è anche presidente dellAssociazione Culturale Euro Est Alternativo. Sono quasi 300 attualmente i membri dellIstituto Nazionale di Gastronomia, tra cuochi e chef vincitori di vari premi internazionali.




  • Turisti italiani alla scoperta del Delta del Danubio

    Turisti italiani alla scoperta del Delta del Danubio

    Il giornalista Claudio Agostoni, direttore dei programmi di Radio Popolare di Milano, è stato ospite in Romania, questanno, assieme ad alcuni suoi ascoltatori, durante un viaggio alla scoperta del Delta del Danubio e dei suoi tesori naturalistici e culturali. I turisti italiani hanno scoperto dal vivo la biodiversità del delta del secondo fiume più lungo del continente europeo, delta dichiarato patrimonio dellumanità dallUnesco e riserva della biosfera, e hanno fatto un tufo nella cultura locale e nelle prelibatezze tipiche. Il viaggio è stato organizzato dallAssociazione “Viaggiare i Balcani”, diretta da Eugenio Berra, in collaborazione con Slow Food International e Slow Food Romania, nellambito del progetto “Navigando lungo i sapori del Danubio”. Nato nel 2002, il progetto è volto alla promozione del turismo responsabile nellEuropa sud-orientale. Gli ospiti si sono fermati nel delta formato dal fiume allo sbocco nel Mar Nero, ma anche nella capitale Bucarest, in città-porto sul Danubio, come Tulcea e Sulina. Il Delta del Danubio è casa di tante minoranze storiche, le cui tradizioni culturali sono ancora molto vive, tra cui Greci, che vanta unimportante comunità di friulani emigrati alla fine dellOttocento, che Claudio Agostoni ha avuto loccasione di conoscere. Unaltra sosta speciale è stata quella nel paesino natio del grande canoista romeno Ivan Patzaichin, Mila 23. Riportiamo di seguito lintervista al giornalista di Radio Popolare.



  • Eventi gastronomici in Transilvania

    Eventi gastronomici in Transilvania

    Vi invitiamo in Transilvania, nel centro della Romania, terra multiculturale, ricca di storia, chiese fortificate sassoni, formaggi e paesaggi mozzafiato, alla scoperta delle sue offerte di turismo gastronomico per tutte le stagioni. Alcune tra le più interessanti sono proposte dallassociazione “MyTransilvania” (“La mia Transilvania”), che promuove il patrimonio culturale e rurale tramite una serie di eventi gastronomici annuali, tra cui il festival “La Transilvania gastronomica”, volto a portare insieme il settore della ristorazione ai produttori locali allinsegna della scoperta del territorio e della cucina locale oppure lormai tradizionale “Transilvanian Brunch”. Si tratta di una serie di eventi alternativi nel sud della Transilvania, pubblici o realizzati su richiesta, ospitati soprattutto dallarea Hârtibaciu -Târnave – Mărginimea Sibiului.



    Hârtibaciu è una zona etnografica sassone in cui ricadono antichi villaggi che conservano ancora larchitettura tipica. Dal canto suo, la Vallata delle Târnave ospita il maggior numero di chiese fortificate sassoni della zona e due siti nella lista del patrimonio mondiale dellUmanità dellUnesco: le chiese di Biertan e di Valea Viilor. Sulla Valle del fiume Hârtibaciu è cominciata la tradizione dei “brunch alla transilvana”, che promuovono la conoscenza del territorio, i prodotti gastronomici locali e il concetto di cibo biologico e di “slow food”. Il brunch è nato da una necessità di incontro e conoscenza reciproca delle comunità coinvolte nei progetti locali di sviluppo rurale in Transilvania, in progetti turistici, di restauro del patrimonio architettonico.



    Questautunno, lAssociazione “My Transilvania” ci propone un incontro inedito tra la gastronomia e il cinema, nellambito dellevento “Cinema culinario”. Siamo invitati ad entrare nel mondo dei film che seguiamo assaporando menù ispirati alle loro sceneggiature. Per 5 settimane, ogni giovedi, siete aspettati ad una proiezione cinematografica che si terrà in un ristorante della città di Sibiu. Alla fine della proiezione, avrete loccasione di assaggiare i piatti preparati apposta per la rispettiva serata, che non si ritrovano nel menù abituale del ristorante. Le proiezioni si svolgono su iniziativa de “LArte in città – La città nellarte” e vengono organizzate in collaborazione con lAssociazione “My Transylvania”, che si assicurerà che le pietanze internazionali che assaggerete saranno preparate a base di prodotti locali e da stagione. Levento si svolge tra il 26 ottobre e il 23 novembre.



    Un secondo appuntamento sono le “Degustazioni musicali”, una collaborazione tra “My Transilvania” e “The Hipodrome of Music”, che mira a promuovere Paesi, regioni e la loro musica tipica, abbinando lascolto di canzoni alle ricette della zona, preparate con il maggior numero di ingredienti locali e da stagione. Siamo, quindi, invitati ad una serie di viaggi musicali e degustazioni dalla Romania, Turchia, dal Libano, dalla Germania, Italia, Africa del Sud, dal Belgio, Cuba, Israel o dalla Grecia. “The Hipodrome of Music” è un blog nato nel 2009 nel quartiere Ippodromo di Sibiu, con la missione di promuovere la musica meno nota al pubblico. Su “Hipodrome” si può scoprire un mix di musica elettronica, new wave, psy-rock, jazz, disco, da varie zone del mondo (le due Americhe, Africa, Europa o il Medio Oriente). LAssociazione “My Transilvania” preparerà la cena e “Hipodrome” porterà la musica. Levento è in programma dal 16 novembre del 2017 a marzo del 2018 ed è ospitato sempre dai ristoranti di Sibiu.



    Un terzo evento si svolge allinsegna del lardo affumicato e della cipolla, il più noto e consumato abbinamento culinario in Transilvania. Ci vengono proposti assaggi dalle numerose varietà di questi prodotti, ma anche piatti ispirati a vecchie ricette di cui il lardo affumicato e la cipolla sono gli ingredienti di base. Lappuntamento è per il 12 novembre, alle 11.30, nella chiesa fortificata di Cristian.



    Dal calendario degli eventi non mancano le dimostrazioni culinarie che puntano sulla riscoperta delle ricette rurali e dei prodotti locali accompagnati dai vini locali, nellambito del “Transylvanian Home Cooking”. I cuochi dei paesini nel sud della Transilvania porteranno davanti agli appassionati gli ingredienti e le ricette locali, ma anche le loro storie. Sarà un viaggio alla scoperta della cultura gastronomica della regione, nellambito del quale potrete assistere anche alla preparazione di alcuni piatti, e che inizierà questo novembre e si concluderà il prossimo marzo.



    E continua anche la tradizione dei “brunch”. Questa volta ci viene proposto un “Brunch dinverno”, che si svolgerà ogni seconda domenica del mese, e che riporta alla ribalta prodotti emblematici della Transilvania. Dai formaggi ovini di Mărginimea Sibiului, zona nota come “patria del formaggio”, ricca di paesini con una lunga tradizione pastorale e casearia, alla torta di pasta frolla sassone chiamata “hanklich”, agli sciroppi di frutta, alle marmellate, al miele della Valle dellHârtibaciu, alla frutta tipica, ci vengono proposte tematiche diverse a seconda della zona di provenienza degli ingredienti. Il menù punta su almeno dieci specialità locali. Inoltre, vi raccomandiamo un viaggio lungo la “Strada del formaggio”, per scoprire tramite assaggi i formaggi di Mărginimea Sibiului, tra cui i più pregiati sono il branza de burduf, prodotto tipico delle malghe di fine estate, stagionato in rami di pino, e il telemea, che a Sibiu si mangia solo stagionato, ambedue formaggi fatti con latte ovino. I “Brunch dinverno” si svolgono tra novembre del 2017 e marzo del 2018 a Sibiu.





    Un ultimo evento proposto si chiama “Picnic in famiglia nei Monti Cindrel”. Si tratta di uno snack romantico oppure unesperienza meravigliosa durante unescursione in famiglia che vi aiuta ad organizzare lAssociazione “My Transilvania”. Sarà un viaggio alla scoperta dei paesini alle falde dei Monti Cindrel dei Carpazi Meridionali, occasione in cui viene messo a disposizione dei turisti un cestino da picnic già pronto. Il cestino contiene tutto il necessario per un picnic invernale: un thermos con una tisana calda e uno con vino cotto, una coperta da picnic, piatti e posate, bicchieri e tovaglioli, nonchè prodotti locali. Le porzioni sono per 4 persone, due adulti e due bimbi, e non mancherà il depliant che presenta le attività di svago nella zona. “I picnic in famiglia” sono disponibili tra ottobre 2017 ed aprile 2018.




  • Incontro con il regista Michele Modesto Casarin

    Incontro con il regista Michele Modesto Casarin

    Il prossimo 5 ottobre, il Teatro “Tony Bulandra”, di Targoviste, ospiterà lanteprima dello spettacolo di commedia dellarte “Tito Andronico”, tratto dallomonima tragedia di William Shakeaspeare, con la regia di Michele Modesto Casarin. Non è il primo spettacolo messo in scena in Romania dal regista e attore italiano, socio fondatore della Compagnia Pantakin di Venezia. Michele Modesto Casarin collabora, infatti, con gli attori e i teatri romeni, tra cui il Teatro “Masca” di Bucarest, da anni. È noto per il suo lavoro di rivisitazione della commedia dellarte come genere attuale, capace di adattarsi ad ogni testo, e per le sue interessanti rappresentazioni di un classico della letteratura come Shakespeare con le sue maschere farsesche. Lo spettacolo di Targoviste rientra in un progetto triennale, ideato dallUniversità Cà Foscari e dallIstituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, finanziato dalla Commissione Europea e chiamato “Shakespeare in and beyond the Ghetto”. Tappa dello stesso progetto è stato anche lo workshop “Sylock dopo Shylock: le maschere di Shakespeare”, tenuto da Michele Modesto Casarin e dalla sua collega Manuela Massimi, a gennaio 2017, presso il teatro municipale Tony Bulandra, uno dei partner del progetto, e volto alla selezione di attoriprofessionisti per la produzione dello spettacolo “Tito Andronico”. “Shakespeare in and beyond the Ghetto”, che prevede varie iniziative, tra simposi, laboratori creativi e spettacoli, è dedicato ai 400 anni dalla morte di Shakespeare e ai 500 anni dalla fondazione del Ghetto di Venezia, come racconta il regista Michele Modesto Casarin nellintervista rilasciata a RRI.



  • Celebrazioni per la Giornata Europea delle Lingue anche in Romania

    Celebrazioni per la Giornata Europea delle Lingue anche in Romania

    Il 26 settembre di ogni anno si festeggia la Giornata Europea delle Lingue, proclamata nel 2001 con il patrocinio dellUnione Europea e del Consiglio dEuropa per incoraggiare i cittadini europei ad imparare più lingue straniere e promuovere le diversità linguistiche e culturali in Europa. La Giornata Europea delle Lingue si celebra con numerose iniziative per tutte le età, tra programmi televisivi e radiofonici, corsi di lingue ed attività per bambini. Con questa iniziativa si cerca di sottolineare che il plurilinguismo è un valore e uno strumento per una migliore comprensione interculturale. Secondo il Consiglio dEuropa, conoscere più lingue significa unapertura verso le altre popolazioni e le loro culture e un modo per lanciare il messaggio che lEuropa è un luogo dove persone di qualsiasi provenienza sono benvenute. Allo stesso tempo, con questo evento si mira ad incoraggiare lapprendimento delle lingue durante tutto larco della vita. Anche in Romania, la Giornata Europea delle Lingue viene celebrata con numerose iniziative a cura degli Istituti di Cultura, delle Università, delle Associazioni culturali, in collaborazione con autorità e vari partner.



    Per festeggiare la diversità linguistica europea, il 23 settembre, la Casa Filipescu-Cesianu di Bucarest ospita una fiera linguistica, promossa dalla Rappresentanza della Commissione Europea in Romania e dai membri del Cluster EUNIC Romania (la rete degli Istituti Nazionali di Cultura dellUe). 14 Istituti e Rappresentanze diplomatiche organizzano laboratori linguistici per bambini, lezioni dimostrative e sessioni di «speak dating» per studenti e adulti. I partecipanti sono invitati a scoprire la ricchezza culturale del continente europeo attraverso attività educative e a partecipare ad una tombola con in palio corsi di lingue, partecipazioni a laboratori linguistici, inviti a eventi culturali e dizionari. Alla celebrazione della Giornata Europea delle Lingue 2017 in Romania partecipano lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, lInstituto Francese di Cultura, il Centro Culturale Ceco, lInstituo di Cultura “Cervantes”, lInstituto Polacco di Cultura, lIstituto Romeno di Cultura, il Centro Culturale Turco “Yunus Emre”, il Forum Culturale Austriaco, la Fondazione Culturale Greca, il British Council, lInstituto Balassi – lInstituto Magiaro di Bucarest, lAmbasciata della Svezia e il Centro Nazionale di Cultura dei Rrom-Romano Kher.


  • Torna a “Cheese” il formaggio romeno “branza de burduf”

    Torna a “Cheese” il formaggio romeno “branza de burduf”

    A Bra, in Piemonte, si svolgerà, dal 15 al 18 settembre, il più importante evento internazionale dedicato al settore lattiero-caseario – Cheese – che festeggia, nel 2017, il suo ventesimo compleanno. Organizzato dallAssociazione Slow Food Italia e dalla Città di Bra, Cheese offre spazi di dibattito,degustazioni, educazione e un grande mercato con i migliori formaggi del mondo, soprattutto i più rari o sconosciuti. Allattuale edizione, i riflettori sono puntati sui formaggi a latte crudo, lunico in grado di trasferire ai formaggi gli aromi e profumi del territorio, ma anche sui formaggi naturali, prodotti senza fermenti industriali.



    Limportante fiera del formaggio resta un punto di riferimento importante per gli artigiani della filiera lattiero-casearia mondiale. Sono previsti, come al solito, appuntamenti con i Laboratori del Gusto, sul percorso del latte, con tutte le sue trasformazioni e metamorfosi, sul lavoro di chi partecipa a questa lunga filiera (tra pastori e malgari, casari, affinatori, cuochi e molti altri) e con eccellenze gastronomiche uniche, che si possono gustare nellambito della sezione Appuntamenti a tavola, le conferenze della Casa della Biodiversità, cucine di strada e food truck, cene Slow Food, con grandi chef italiani e internazionali. Immancabile la Via dei Presidi dei Formaggi, che porta alla scoperta di un centinaio di prodotti da tutto il mondo. Saranno 40 i Presìdi dei formaggi italiani e 11 i Presìdi dei formaggi stranieri presenti a Cheese 2017 con un proprio stand. Vi aspettano in una strada a loro dedicata, tra via Principi di Piemonte e via Marconi. Tra di loro, i formaggi balcanici e dellEuropa Orientale che testimoniano dellantica pratica della transumanza. Al centro delledizione 2017 le produzioni artigianali bulgare, romene e slovacche.



    Tra i giovani che hanno scelto di vivere e lavorare tra le cime montane, le valli e gli alpeggi in Romania anche Marian Popoiu, che riporta alla ribalta, anche allattuale edizione della Cheese, il più pregiato dei formaggi romeni, il branza de burduf stagionato in corteccia di abete, specialità difesa e promossa dallomonimo presidio Slow Food. Questo formaggio si ottiene dal latte crudo misto vaccino e ovino e solo destate in alpeggio. Viene stagionato per almeno due mesi nella corteccia di pino o di abete, grazie alla quale acquista un sapore speciale. I Presidi sono progetti volti a sostenere le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, e che valorizzano territori, recuperando antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvando dallestinzione razze autoctone, varietà di ortaggi e frutta. In Romania esistono due Presidi: uno produce il formaggio stagionato in corteccia di pino “branza de bruduf” dei Monti Bucegi, mentre laltro produce confetture tipiche dei villaggi sassoni della Transilvania. Cè, inoltre, un”Arca del Gusto”, secondo un modello Slow Food, che ha la missione di ritrovare, catalogare, descrivere e far conoscere i sapori quasi dimenticati, di ricercare i prodotti in via di estinzione da salvare. Il formaggio “branza de burduf” stesso si annovera tra i prodotti Slow Food segnalati in questo catalogo on line dei prodotti tradizionali tutelati.



    Marian Popoiu è uno dei produttori del branza de burduf dei Monti Bucegi impegnati in prima linea nella difesa di questa eccellenza casearia romena. Ha costruito un caseificio-modello in quota – la Fattoria Bucegi – che si trova in una zona con unantica tradizione casearia: Bran-Moeciu-Fundata, nella provincia di Brasov, nel centro della Romania. Il piccolo caseificio di montagna di Marian Popoiu valorizza questa tradizione romena e lantica ricetta del formaggio branza de burduf, conservando la stessa tecnica e lo stesso tipo di vasi in legno, adoperati da generazioni, ma adeguati alle esigenze Ue e a quelle vigenti in Romania. Nel passato, il formaggio branza de burduf, la cui ricetta risale al 1730, era moneta di scambio tra i produttori dei Monti Bucegi e quelli delle pianure. Da anni Marian Popoiu e la Fattoria Bucegi partecipano non solo a Cheese, ma anche al Salone del Gusto e a diversi scambi di esperienza, organizzati da Slow Food Internazionale, ad esempio, con i casari delle zone alpine in Italia. Il Presidio è nato nel 2005, quando una delegazione della Slow Food ha chiesto al Comune di Brasov informazioni sui produttori



    “A Cheese 2017 saremo presenti in tutte le 4 giornate, a varie sezioni, come quella dedicata ai Presidi, ai laboratori del gusto o alle conferenze. È la quarta edizione cui saremo presenti. Siamo stati scoperti dalla Slow Food Internazionale a caso, dopo che i produttori locali hanno inviato una lista di 100 prodotti tradizionali alle autorità romene, dalla quale è stato selezionato anche il formaggio branza de burduf in corteccia di pino. Nel 2005, è venuta una delegazione della Slow Food Internazionale a trovarci, e poi una seconda, più complessa, nel 2011, la quale ci ha consegnato una guida di buone pratiche. Sempre quellanno, è nato anche il nome di Fattoria Bucegi. I principali requisiti perchè ci qualificassimo come presidio Slow Food sono stati che il nostro formaggio fosse al 100% naturale e che conservasse la tradizione locale. È un formaggio ottenuto dal latte crudo e con stagionatura naturale. Nella guida di buone pratiche consegnataci dalla Slow Food è indicata una zona ben delimitata per la sua produzione: Bran-Moeciu-Fundata, perchè solo qui si può ottenere un prodotto genuino grazie ai pascoli speciali che abbiamo. Vi aspettiamo non solo al nostro stand a Cheese 2017, a Bra, ma anche nella zona di Bran, in Romania, i cui fiori allocchiello, oltre al formaggio branza de burduf stagionato in corteccia di pino, sono il castello passato alla storia come dimora del conte vampiro Dracula, che sorge nel paesino Bran, e gli stupendi paesaggi montani”, ha detto Marian Popoiu a RRI.



    Secondo un recente annuncio del Ministero dellAgricoltura e dello Sviluppo Rurale, in Romania ci sono 300 prodotti alimentari con potenziale di riconoscimento a livello europeo, di cui 100 rientrano tra i prodotti che potrebbero ottenere il marchio di qualità comunitario. Circa 20 prodotti individuati sono allattenzione del Ministero per lultimazione della documentazione che sarà inviata allUe. Tra questi oltre al formaggio Branza de burduf di Bran, i formaggi Telemea di Vaideeni e Telemea di Sibiu, la Trota affumicata in rami di pino della Valle del Putna, la Ciambella di Muscel e le Salsicce di Oltenia. Attualmente, la Romania ha 4 prodotti alimentari ad indicazioni geografica registrati: la Marmellata di prugne di Topoloveni, il Salume di Sibiu, la Carpa testa grossa affumicata della Contrada di Bârsa, il formaggio Telemea di Ibăneşti. Le salsicce di Pleşcoi, lalosa affumicata del Danubio e il Cacio di Săveni sono in attesa del riconoscimento europeo.