Category: Raccontare Romania

  • Canti natalizi all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Canti natalizi all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Il 18 dicembre, dalle ore 15.00, lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita un concerto di canti natalizi, che ha come protagonisti studenti di due importantissimi collegi nazionali della Capitale.



    I protagonisti dellevento patrocinato dallIstituto e organizzato con il contributo della Società Dante Alighieri, Comitato di Bucarest, sono il Coro Vivacissimo del Collegio Nazionale Ion Neculce, coordinato dalla professoressa ssa Iulia Olteanu, con Bogdan Pîrlea al flauto, e le studentesse Izabelle Podgorsky, Rafaella Llontop, Daria Neacșu, Ionela Marin, Miruna Preda (belcanto) e Alberta Badea (pianoforte) del Collegio Nazionale di Musica George Enescu, coordinate dalle prof.sse Antonela Marin (belcanto) e Mihaela Ciuplea (musica da camera).



    Radio Romania Internazionale ha anticipato il concerto con la prof.ssa Nicoleta Silvia Ioana, coordinatrice dellevento.




  • Usanze di San Nicola in Romania

    Usanze di San Nicola in Romania

    In Romania, paese a maggioranza ortodossa, il mese di dicembre inizia con la Festa dell’amatissimo San Nicola. L’arcivescovo celebrato dalla Chiesa il 6 dicembre, il cui nome significa vittorioso, nacque nell’attuale Turchia, da una famiglia benestante, ma rinunciò a tutti i beni materiali dopo la morte dei genitori e si dedicò alla vita monastica. L’arcivescovo Nicola partecipò al primo concilio ecumenico di Nicea, nell’anno 325. Sebbene nello spazio europeo sia conosciuto piuttosto per i doni che porta ai bambini, nella tradizione romena San Nicola era responsabile per i cambiamenti cosmici, per le prime manifestazioni meteorologiche dell’inverno, ma anche per punizioni simboliche, a carattere moralizzante o con ruolo protettivo, come spiega Delia Suiogan, etnologa dell’Università del Nord di Baia Mare.

    San Nicola è colui che custodisce il cielo al Settentrione e non lascia cadere il Sole nel mare. Siamo in un tempo di notti lunghe e giornate brevi, è un tempo in cui la luce è dominata dal buio, e questo santo riesce a rimettere le cose in ordine anche in questo contesto, perché aiuta il Sole a salire nuovamente al cielo. Si dice infatti che, a partire dal 6 dicembre, il Sole cominci a sorgere nel cielo di pari passo con i salti dei pulcini attorno alla chioccia, cioè pochissimo. La giornata però comincia ad allungarsi e la luce torna a splendere. Sempre nel pensiero popolare, San Nicola è considerato un vecchio dalla barba molto lunga, che scuote quando cavalca il suo cavallo bianco sopra le nuvole, pertanto in questo giorno deve nevicare, in segno di abbondanza, fertilità e salute, spiega Delia Suiogan.

    Negli antichi villaggi romeni esisteva un’antica credenza secondo la quale se nel giorno di San Nicola non nevicava, l’inverno sarebbe stato molto lungo. Per questo, i romeni sperano che nella notte tra il 5 e il 6 dicembre cominci a nevicare. I bambini aspettano Babbo Nicola – la nostra Befana – a riempire gli stivali con dolcetti e regalini. Se Babbo Nicola arriva sul suo cavallo bianco, l’inverno sarà breve, aggiunge Delia Suiogan. San Nicola è riconosciuto soprattutto come colui che dona. Insieme a Babbo Natale, fa parte di quei personaggi che fanno regali con lo scopo di portare il bene nel mondo. Inoltre, si dice che Babbo Nicola sia il protettore dei bambini, delle ragazze e delle giovani mogli. La gente rispetta molto questo giorno, soprattutto la vigilia di San Nicola, per mettersi al sicuro da tutto ciò che significa colpo, incidente o malattia. Il 5 dicembre, i bambini ricevevano solo cibo da digiuno. Una volta all’anno, anche i bambini digiunano, per entrare nel nuovo anno più puliti e più protetti dal male, dice ancora l’etnologa.

    Nell’iconografia, l’arcivescovo Nicola è raffigurato diversamente da come lo immaginano i bambini. Il volto severo del vecchietto con un’asticciola in mano, che punisce la disobbedienza, non è specifico solo dello spazio romeno. Anche i bambini tedeschi preparano gli scarponcini alla vigilia della festa e attendono impazienti i doni simbolici o, al contrario, la correzione necessaria per il prossimo anno. Allo stesso modo, anche i bambini francesi apprezzano i dolci ricevuti la notte tra il 5 e il 6 dicembre da San Nicola, considerato il patrono degli studenti. La Chiesa Sfântul Gheorghe Nou (San Giorgio il Nuovo) di Bucarest custodisce la mano destra di San Nicola, offerta in regalo al principe Michele il Bravo dal cardinale di Bari intorno all’anno 1600.

  • Dalla casa ideale agli appartamenti in affitto

    Dalla casa ideale agli appartamenti in affitto

    Otto romeni su dieci apprezzano il valore di una casa in base ai costi di manutenzione, mentre l’efficienza energetica è un attributo principale della casa ideale per il 67% degli intervistati. Uno studio specializzato mostra che l’84% degli intervistati ritiene che i materiali murari utilizzati nella costruzione della casa favoriscono il mantenimento del comfort termico nella stagione fredda o calda, e il 56% degli specialisti dell’edilizia spiega di scegliere il calcestruzzo aerato autoclavato nei propri lavori per le sue elevate proprietà isolanti. Per quanto riguarda i costi delle utenze, il livello di preoccupazione rimane estremamente elevato per il 67% dei romeni per quanto riguarda i prezzi dell’elettricità e per il 64% nel caso dei costi del gas naturale. Circa l’85% degli intervistati ritiene che l’isolamento delle pareti, le finestre e il tetto, nonchè i materiali murari utilizzati nella costruzione, siano gli elementi che favoriscono il mantenimento del calore in casa. Rispetto al 2022, nel 2023 aumenta il desiderio di vivere in futuro in una casa efficiente dal punto di vista energetico, percentuale in aumento del 13% (54% lo scorso anno).

    D’altra parte, la domanda di arredare appartamenti in affitto o per vacanze è aumentata del 30% nel 2023 rispetto al 2022. I romeni all’estero sono i più interessati ai servizi di design degli interni, come mostra un’analisi specializzata. Sempre più proprietari di casa richiedono servizi di interior design chiavi in mano e preferiscono non essere presenti in cantiere, investendo da 30.000 euro a oltre 100.000 euro nell’allestimento delle proprietà. Oltre il 40% dei richiedenti sono romeni residenti all’estero. Una parte importante delle richieste di arredamenti chiavi in mano arriva anche da beneficiari che vivono in Romania, in altre località, che non hanno tempo e non vogliono gestire un progetto del genere. L’arredamento della casa è una tendenza in crescita, ed è un investimento sicuro ed efficace a lungo termine. L’aumento dei tassi di interesse e dei prezzi degli immobili negli ultimi anni sta alimentando la domanda sul mercato degli affitti e, allo stesso tempo, aumenta anche la domanda per l’arredamento di case da affittare.

    D’altro canto, il mercato degli affitti registra aumenti di mese in mese e crescenti differenze di prezzo tra case nuove e vecchie. Quest’anno si tratta di un aumento del 5-7% a favore dei nuovi spazi residenziali, come indica un’analisi elaborata da uno sviluppatore immobiliare. Ad esempio, se nello stesso periodo del 2022 si poteva affittare un bilocale nuovo a 450 euro al mese, e un vecchio appartamento nella stessa zona a 400 euro al mese (con una differenza di 50 euro), quest’anno la differenza tra i due appartamenti è di almeno 80 euro. A lungo termine, la tendenza si ripercuoterà anche in termini di differenza dei prezzi di vendita tra vecchie e nuove case, per cui i nuovi appartamenti registreranno maggiori apprezzamenti del valore di mercato, parallelamente ad un maggiore aumento degli affitti.

  • Mercatini di Natale in Romania

    Mercatini di Natale in Romania

    In Romania sono già aperti alcuni dei più grandi Mercatini di Natale: quello di Sibiu (centro) è stato inaugurato il 17 novembre e resterà aperto fino al 2 gennaio 2024 a Piaţa Mare (Piazza Grande) e, per la prima volta, nel cortile del Palazzo Brukenthal, dove gli eventi si concluderanno il 27 dicembre. Più di 110 espositori accolgono i visitatori con numerosi prodotti, da regali vari a cibi e bevande di stagione. Tra le attrattive di quest’anno ci sono le proiezioni sugli edifici della Piazza Grande, il Laboratorio di Babbo Natale, la ruota panoramica, il trenino turistico, la pista di pattinaggio. I bambini stanno vivendo esperienze uniche e memorabili nel Laboratorio di Babbo Natale, apprenderanno nuove abilità, si divertono e rimarranno con ricordi indimenticabili. Una novità dell’edizione di quest’anno del Mercatino Natalizio di Sibiu è la sua estensione nel cortile del Palazzo Brukenthal. Questa nuova location è pensata come un’alternativa all’affollamento del pubblico a Piazza Grande. Qui i visitatori incontrano espositori con articoli speciali lavorati a mano, pasticcerie di Sibiu e Cluj-Napoca, un bar gestito da esperti, ma anche tante sorprese culinarie.

    Il 17 novembre è stato inaugurato anche il mercatino di Natale a Craiova, nel sud della Romania, alla presenza di centinaia di persone che hanno partecipato all’accensione delle circa due milioni di luminarie. Il tema principale di quest’anno è stato creato attorno alla fiaba La regina delle nevi di Hans Christian Andersen, a Piazza Mihai Viteazul (Michele il Bravo), dove tutto è decorato in colori bianco-turchese. All’interno del mercatino, organizzato in più aree, con diversi elementi, colori e figurine, sono state collocate delle casette di legno dove i visitatori possono acquistare da oltre 70 commercianti vari prodotti tipici della stagione: cibi tradizionali, vin brulè, pan di zenzero, decorazioni fatte a mano e regali. Il mercatino di Craiova, che sarà aperto fino al 2 gennaio 2024, ha un enorme albero di Natale, una pista di pattinaggio e offrirà concerti e laboratori creativi. È stata installata una giostra alta 40 metri, con 200.000 led e una capienza di 140 persone.

    Ma il mercatino di Natale più grande della Romania, quello di Bucarest, aprirà il 30 novembre, a Piazza della Costituzione, e sarà visitabile fino al 26 dicembre. L’albero alto 30 metri, ricoperto di rami di abete, le decorazioni luminose, le casette addobbate, le prelibatezze tradizionali e internazionali, le attività preparate per tutti i visitatori, i concerti di canti natalizi e la musica specifica per le feste, tutto creerà l’atmosfera magica del Natale, proprio nel cuore della città, affermano gli organizzatori. Le oltre 130 casette natalizie ospiteranno artigiani provenienti da tutte le zone del paese. Non mancheranno la giostra, la ruota panoramica, un trenino tematico e le mascotte. Il mercatino avrà due aree dedicate alla musica natalizia.

  • I Santi Arcangeli nella tradizione romena

    I Santi Arcangeli nella tradizione romena

    Per i cristiani ortodossi, la prima decade di questo mese porta la festa dei Santi Arcangeli Michele e Gabriele, celebrati l’8 novembre. In tutte le regioni della Romania, questa giornata è molto rispettata. Nelle zone di montagna, i Santi Arcangeli erano tradizionalmente considerati protettori dei pastori. Sabina Ispas, direttrice dell’Istituto di Etnografia e Folclore Constantin Brăiloiu di Bucarest, ci offre maggiori dettagli.

    Si tratta in realtà di celebrare un’autorità che è stata oggetto di un momento particolare del Creato. Fa parte del mondo invisibile degli incorporei, creati prima che fosse creato il nostro antenato Adamo. Hanno un ruolo del tutto e del tutto speciale nel rapporto di Dio con la sua creazione, cioè con l’uomo. I Santi Arcangeli Michele e Gabriele occupano un posto speciale nella cultura tradizionale romena. Questa costituzione di schiere angeliche è pensata secondo il modello terreno delle strutture militari, che hanno dei capi. Michele e Gabriele sono due dei capi delle schiere angeliche, che nella storia del rapporto tra l’uomo e Dio hanno avuto un ruolo speciale, spiega Sabina Ispas.

    Il Santo Arcangelo Gabriele è l’unico al quale viene rivelata la notizia della Natività del Redentore, essendo lui a dare notizia alla Vergine Maria e partecipando così all’Annunciazione. L’Arcangelo Michele è conosciuto, nella tradizione romena, come il portatore di anime, che vegliava i malati in gravi condizioni e che conduceva le anime in cielo, per il giudizio, spiega Sabina Ispas.

    Ci sono leggende legate alla presenza dell’Arcangelo Michele tra la gente. In generale, i santi stabiliscono la connessione tra Dio e l’uomo, trasmettono i comandi della Divinità alle persone e le guidano sulla retta via. Secondo la tradizione, con il battesimo, ogni cristiano riceve un angelo custode. Appartengono alla categoria di coloro che vegliano e non si vedono, ma che aiutano le persone a non commettere errori troppo grandi ed evitare il peccato. L’Arcangelo Michele appare nella leggenda popolare soprattutto come compagno dei viaggiatori, come una personalità che mostra alla gente perché la volontà di Dio deve essere rispettata e cosa succede quando questa volontà viene trasgredita. Esiste un ciclo di leggende, oggi per lo più con funzione fiabesca, esempi medievali del tipo L’Arcangelo e il Monaco. San Michele accompagna nel cammino verso il monastero l’eremita, che si ribella in quanto non capisce perché accadono alcune cose che considera ingiustizie e, ogni volta, l’Arcangelo gli mostra cosa avrebbe significato in seguito se quell’evento non fosse avvenuto allora. I due Arcangeli sono sempre dei moralizzatori, in quanto messaggeri di Dio, aggiunge Sabina Ispas.

    Se l’8 novembre, nel giorno della festa dei Santi Michele e Gabriele, fa caldo e il cielo è sereno, quell’autunno è soprannominato degli Arcangeli. Era un segno di buon auspicio, si credeva che sarebbe seguito un inverno più mite e che la stagione calda sarebbe iniziata presto nell’anno successivo. Mediatori tra gli uomini e la Divinità, i Santi Arcangeli Michele e Gabriele sono, nell’antica visione, coloro che cancellano i peccati e liberano le coscienze.

  • L’intelligenza artificiale, studiata alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Bucarest

    L’intelligenza artificiale, studiata alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Bucarest

    Recentemente, la Facoltà di Filosofia dell’Università di Bucarest, tramite il Centro di Ricerca sull’Etica Applicata (CCEA), ha ottenuto un finanziamento europeo di 1,5 milioni di euro, attraverso il programma Horizon, per il progetto avataResponsibility. La squadra coordinatrice ha ottenuto questi fondi dal Consiglio Europeo della Ricerca, dopo aver vinto il prestigioso concorso europeo ERC Starting Grant, edizione 2023, che ha una percentuale di successo di solo il 15%. Il progetto avataResponsibility, che dovrebbe svolgersi tra gennaio 2024 e dicembre 2028, esamina la possibilità della responsabilità etica nell’intelligenza artificiale (AI).

    Mihaela Constantinescu, la coordinatrice del progetto, ci ha fornito maggiori dettagli. Fondamentalmente, nel progetto ci concentriamo su un ambito di nicchia dell’intelligenza artificiale, l’etica dell’intelligenza artificiale, ovvero l’etica degli avatar dotati di intelligenza artificiale. E non stiamo esaminando solo il modo in cui vengono utilizzati gli avatar con intelligenza artificiale, ma anche il modo in cui sono progettati, quali dovrebbero essere effettivamente i requisiti alla base della loro progettazione e i requisiti attinenti piutosto alla regolamentazione e alle politiche pubbliche. Catturiamo tutte queste dimensioni, guardiamo in primo luogo al ruolo delle organizzazioni, perché spesso sono le grandi aziende a sviluppare tali avatar, sia che si parli dello spazio digitale aumentato che della variante robotica nello spazio fisico. E partiamo dal presupposto che nei prossimi 5-10 anni tutte le tecnologie che rendono possibili gli avatar diventeranno convergenti. Probabilmente prenderà il via l’Internet delle cose, di cui si parla da tempo, cioè l’interazione tra possibili entità dotate di intelligenza artificiale. Non si tratterà più solo di Internet che connette le persone, bensì dell’Internet che connette le cose nello spazio fisico. Ma oltre allo spazio fisico, si parlerà anche di realtà aumentata, ad esempio, attraverso gli occhiali che molte aziende già producono, occhiali che indossiamo per strada e che ci permettono di visualizzare alcuni elementi digitali nello spazio fisico. E un’altra dimensione che appartiene all’ambito strettamente virtuale delle varie forme di metaversi riguarda la nostra proiezione in questi spazi virtuali attraverso l’avatar, perché è così che potremo interagire in quegli spazi, spiega Mihaela Constantinescu.

    Piuttosto che il rischio, ancora poco plausibile, che gli avatar dell’intelligenza artificiale diventino autonomi, il progetto del centro di ricerca della Facoltà di Filosofia mira a scoprire in che misura i programmatori di tipi di intelligenza artificiale si attengono a principi morali generalmente validi. Mihaela Constantinescu parla anche di altri scopi del progetto avataResponsibility.

    Vogliamo scoprire quali sono le implicazioni dell’uso degli avatar, ad esempio, per vedere, in definitiva, chi ha la responsabilità morale, chi è biasimevole o, al contrario, può ricevere elogi per ciò che accade attraverso gli avatar. Stiamo valutando con molta attenzione cosa possiamo fare per non perdere quella connessione tra chi c’è dietro un avatar e ciò che accade attraverso l’avatar, affinché la responsabilità di chi sta effettivamente dirigendo l’avatar non si perda, non si diffonda . (…) Ci sono davvero iniziative di ricerca che stanno tentando di allargare i confini in quest’area, per creare ancora più autonomia per un avatar, sia che si parli di un avatar digitale, di un avatar di realtà aumentata o di un avatar robotico. E stiamo anche esaminando i limiti che dovrebbero essere imposti, anche attraverso la regolamentazione, a tali sviluppi, conclude la nostra ospite.

    Al termine dei cinque anni, il progetto avataResponsibility intende anche fornire raccomandazioni per un quadro normativo per la responsabilità morale dell’intelligenza artificiale.

  • Storia del commercio romeno: la pittura murale di Cecilia Cuțescu Storck

    Storia del commercio romeno: la pittura murale di Cecilia Cuțescu Storck

    Da agosto all’inizio di ottobre, il Museo Frederic Storck e Cecilia Cuțescu Storck della Capitale, una delle sedi del Museo del Municipio di Bucarest, ha ospitato una mostra che ha presentato al pubblico la complessità e la tecnica del dipinto murale Storia del commercio romeno – pittura murale di Cecilia Cuțescu Storck. Fasi di creazione e restauro. Cecilia Cuțescu Storck (1879-1969) è stata una pittrice con una forte influenza nella vita culturale della Romania nel periodo compreso tra le due guerre mondiali. Il suo lavoro è sempre stato intrecciato con le sue convinzioni femministe.

    Irina Cîrstea della Sezione Arte del Museo del Municipio di Bucarest ci ha offerto maggiori dettagli. La mostra tematica dal titolo Storia del commercio romeno – pittura murale di Cecilia Cuțescu Storck. Fasi di creazione e restauro presenta i disegni dell’artista che precedono la pittura monumentale, nonché spiegazioni riguardanti gli interventi di restauro. Il murale è stato realizzato nel 1933, nell’Aula Magna dell’Accademia di Alti Studi Commerciali, attualmente Accademia di Studi Economici, segnando il 20/o anniversario dell’istituzione. Per questo dipinto monumentale, Cecilia Cuțescu Storck ha realizzato numerosi schizzi a matita e disegni a carboncino, su grandi tavole, coservati per la maggior parte nella collezione del Museo Frederic Storck e Cecilia Cuțescu Storck. L’artista eseguì anche un modello in gesso della parete concava dell’aula, alto due metri, sul quale dipinse l’intera composizione e che servì da base per l’esecuzione del murale finale, spiega Irina Cîrstea, presentando anche la personalità dell’artista.

    Cecilia Cuțescu Storck fu un’artista particolarmente complessa e prolifica, dando il suo contributo non solo all’ambiente artistico della società romena, ma anche nel campo dei diritti delle donne. Studiò all’Accademia d’Arte di Monaco di Baviera, poi a Parigi, dove visse fino al 1909, quando ritornò definitivamente nel paese e sposò lo scultore Frederic Storck. Costruirono insieme una casa che decorarono entrambi: lui con sculture in pietra, lei con pitture murali, scegliendo come soggetto il Giardino del Paradiso. Ricevendo numerose visite in casa e implicitamente nella sua bottega, i suoi murali furono molto apprezzati e apparvero così i primi ordini per la decorazione di edifici pubblici, aggiunge la nostra ospite.

    Come venne dipinto il murale della Storia del commercio romeno e quali processi di restauro subì nel tempo? Cecilia Cuțescu Storck racconta nel suo libro di memorie Affresco di una vita come nacque questo lavoro ultimato nel 1933. L’artista ricorda l’importanza dei bozzetti e delle tavole con i personaggi a grandezza naturale per l’ideazione del dipinto monumentale. E noi, in questa mostra, abbiamo portato davanti al pubblico proprio questi disegni che sono stati alla base dell’ideazione del murale. L’esposizione conserva la specificità tematica della pittura murale, che è stata concepita in registri ordinati cronologicamente e suddivisi in vari soggetti, con l’idea unitaria quella del commercio. La mostra documenta anche il passaggio nel tempo del dipinto monumentale Storia del commercio romeno, portando in discussione gli ulteriori restauri. Nel 1966 avvennero i primi interventi sulla pittura murale nell’Aula dell’Accademia. Sofferente per il terremoto del 1977, il dipinto ha subito altri interventi di restauro nel 1982, 1997 e recentemente nel 2021-2022. L’obiettivo della mostra è stato quello di presentare nel dettaglio cosa comporta un processo creativo, dai primi schizzi alla definizione del progetto attraverso disegni con personaggi a grandezza naturale e un modello. In ugual misura, ha documentato la tecnica di realizzazione del murale a olio e ha anche presentato il complesso processo di restauro di un simile dipinto, conclude Irina Cîrstea della Sezione Arte del Museo del Municipio di Bucarest.

  • 95/o anniversario di Radio Romania

    95/o anniversario di Radio Romania

    Radio Romania celebra oggi 95 anni di trasmissioni ininterrotte. In segno di riconoscimento del suo ruolo determinate nella storia della Romania, a dicembre 2019 il Parlamento ha istituito il 1 novembre come Giornata Nazionale della Radio. Oltre tre milioni di persone ascoltano ogni giorno Radio Romania. Questa sera, la sua Sala concerti ospita il Galà Radio Romania, che rende onore al momento della prima trasmissione della Società Romena di Radiodiffusione. A Timişoara, Capitale Europea della Cultura quest’anno, fino al 5 novembre si svolge la Fiera del Libro Gaudeamus Radio Romania. Venerdì, 3 novembre, è programmato il concerto anniversario dell’Orchestra Nazionale Radio. Dal 22 al 26 novembre, al Centro Romexpo di Bucarest sarà organizzata una nuova edizione della Fiera Gaudeamus Radio Romania, il più longevo progetto del genere nel paese.

  • “Raccolto”, fiera del libro autunnale a Bucarest

    “Raccolto”, fiera del libro autunnale a Bucarest

    Mettiamo insieme libri, persone e buone azioni sono le parole d’ordine della fiera del libro Raccolto, che ha debuttato il 30 settembre presso la libreria Seneca Anticafe di Bucarest. Fino all’8 ottobre, i bambini e le loro famiglie hanno partecipato a presentazioni, incontri con gli autori e laboratori di illustrazione. Non è stata la prima edizione di questa fiera unica volta sia ad aprire e a stimolare l’appetito per la lettura, che ad avvicinare genitori e figli, come ci racconta la coordinatrice del progetto Valentina Bâcu. Si tratta di un’edizione autunnale dedicata ai libri per bambini, ma anche per genitori. Proponiamo di incontrarci due volte l’anno alla libreria Seneca Anticafe, intorno a due fiere: in primavera, alla fiera Coltiva, per vedere in autunno quanti buoni libri abbiamo raccolto durante l’anno. E quest’anno è un’edizione speciale, nel senso che abbiamo diversificato il programma. Abbiamo come ospiti scrittori, illustratori, persone che vogliono venire a parlare con lettori piccoli, grandi o adolescenti, su temi di filosofia, ma anche di astronomia. E abbiamo un programma, come dicevo, diversificato durante la settimana e soprattutto nel weekend, spiega Valentina Bâcu.

    In effetti, il programma di quest’autunno è stato davvero vario, oltre ai laboratori creativi. Tra le altre cose, sono state preparate Vetrine di libri – una selezione di titoli di valore con buoni sconti, Presentazioni speciali – una discussione filosofica con Laurentiu Staicu sul suo libro Socrate in jeans e un incontro con l’astronomo Adrian Șonka, che ha anche lanciato il volume Universo esotico. Guinness dei Primati astronomici, come anche il programma del Teatro delle Ombre. Tutti dedicati sia ai bambini che ai genitori che riescono così a trascorrere un po’ di tempo nell’universo dell’infanzia. Vogliamo che i genitori si siedano accanto ai figli più piccoli e scoprano quali titoli li attraggono. Inoltre, volevamo diversificare il pubblico degli adulti. Magari nella prossima edizione avremo anche dibattiti dedicati ai libri per adulti. Nell’offerta di questa edizione ci sono anche degli sconti per i libri per adulti, ma abbiamo puntato davvero sull’incontro tra lettori picccoli e grandi e autori, aggiunge la nostra ospite.

    Inoltre, la fiera Raccolto ha offerto ai visitatori anche l’opportunità di portare avanti le proprie iniziative in materia di lettura. I genitori che sono venuti oggi mi hanno detto che hanno cambiato i loro piani perchè alcuni ragazzi hanno deciso di venire ad una fiera del libro ed è il nostro vantaggio rispetto ad altri eventi. Detto da ragazzini di 11 anni, è davvero un bel complimento. Inoltre consigliavano dei libri e li sentivo anche discutere dell’idea di tornare e fondare un club del libro. Aspettiamo che questo accada, che nascano iniziative da loro, perché abbiamo voluto che la nostra libreria diventasse anche un luogo di incontro tra i lettori e chi li scrive, conclude Valentina Bâcu.

  • I villaggi più belli della Romania

    I villaggi più belli della Romania

    I circuiti sono forse il miglior modo per scoprire una zona o un Paese. Ci sono circuiti intesi a far scoprire le bellezze della natura, ma il più delle volte sulla lista degli obiettivi da visitare ci sono musei, edifici di patrimonio e siti archeologici. Costin Corboianu è una guida turistica sperimentata ed ha avuto l’idea di inventariare i più belli villaggi romeni. Alcuni si possono visitare in una gita di quattro giorni, con partenza da Bucarest e rientro sempre nella capitale: “Vi propongo un itinerario che include 15 villaggi tra i più belli della Romania e comincia nella zona meridionale dei Carpazi, avendo come punto di partenza Bucarest. Il primo villaggio è Şirnea, poi si continua verso Bran. Da Bran, andiamo verso Sibiel, dove passeremo anche la prima notte. Certo, dopo aver incontrato gli artigiani popolari della zona, andremo a vedere il Museo delle Icone su Vetro, unico in Romania. Poi continueremo la nostra gita verso Rimetea, nella provincia di Alba, un’altra zona bellissima.”



    Rimetea si fa notare per l’architettura unica delle case, del 19/esimo secolo. Dopo che, un secolo e mezzo fa, un incendio ha distrutto quasi tutte le case, il villaggio è rinato, le nuove case essendo erette secondo lo stesso modello architettonico. Si tratta di case alte, con pareti bianche e con telai dipinti di verde, con porte alte, giardini e frutteti dietro. Una parte di esse funzionano come agriturismi. Per la conservazione dei propri valori architettonici, Rimetea ha ricevuto da parte dell’Unione Europea, nel 1999, il premio “Europa Nostra”, tramite l’omonimo programma europeo di restauro rurale. Da Rimetea, il nostro itinerario prosegue verso nord, nella provincia di Bistriţa-Năsăud, con una sosta nella località di Salva, dove si può visitare la casa dell’Abito Tradizionale. Particolari dalla guida turistica Costin Corboianu: “Alla Casa dell’Abito Tradizionale incontriamo la signora Virginia Linu, la fondatrice di questo museo. Lei è riuscita a mobilitare 50 donne della zona, che conoscono l’arte tradizionale e insieme sono riuscite a creare questo marchio, abbinando il vecchio e il nuovo. Ci sono anche camice stilizzate, compresa la camicia tradizionale romena, la ie, gonne e così via. La storia è molto interessante, ma non ve la svelerò tutta. Raccomando vivamente a tutti di fermarsi a visitare questa casa se arrivano nella zona. Virginia Linu ha contribuito alla creazione dell’associazione “Le blouse roumaine” che ha riscoperto la camicia tradizionale romena, la ie, diventata successivamente fonte di ispirazione per molti creatori di moda di tutto il mondo.”



    Da Bistriţa Năsăud il nostro itinerario va nel Maramureş, nel nord della Romania, in villaggi tradizionali come Breb e Botiza, famosi per le loro chiesette in legno e per le imponenti porte di legno, veri e propri capolavori dell’artigianato tradizionale. Il circuito dei più belli villaggi romeni continua poi in Bucovina. Qui i turisti possono visitare il Museo dell’Uovo nella località di Vama, con una collezione di oltre 11 mila oggetti esposti, lavorati con tecniche e stili diversi. Un terzo di queste uova decorative proviene da 82 Paesi. Nella località Vama in Bucovina esiste un museo delle uova dipinte, ma qui la peculiarità è il fatto che le mura esterne delle case sono dipinte, come dicono gli abitanti, con motivi tradizionali, ispirati agli abiti dei romeni di una volta.

  • La Natività della Beata Vergine Maria, la prima festa del calendario liturgico e popolare

    La Natività della Beata Vergine Maria, la prima festa del calendario liturgico e popolare

    L’8 settembre, la Natività della Madre di Dio segna l’inizio del calendario popolare romeno e la prima festa di quello liturgico. Come in tutte le festività importanti dell’anno, nelle comunità tradizionali le donne in particolare non fanno lavori domestici. Secondo la credenza, le preghiere di chi desidera figli, ma anche quelle delle future mamme, vengono esaudite in questo giorno.

    Delia Suiogan, etnologa dell’Università del Nord di Baia Mare, ci offre maggiori dettagli. È una celebrazione molto onorata. Pertanto, poiché non si tratta di una festa preceduta da un digiuno particolare, la gente ha stabilito un giorno prima e un giorno dopo da osservare con la cessazione di ogni attività e con le preghiere. Il 7 e il 9 settembre sono popolarmente conosciuti come i cerchi della Beata Vergine. Come sappiamo, avevamo dei cerchi anche all’Assunzione della Madonna, ma erano legati a un certo rito di circondare la chiesa in ginocchio in preghiera. Adesso, però, i due giorni che precedono e seguono l’8 settembre hanno il chiaro nome di cerchi, perché la Vergine Maria è una delle figure emblematiche del Cristianesimo e allora occorre questo passaggio. Oggi, come dicevo, viene istituito anche uno stato simile al digiuno. Questi giorni vanno rispettati soprattutto attraverso molta preghiera, perché la Vergine Maria è colei che media direttamente tra l’uomo e la Divinità, spiega l’etnologa.

    La festa dell’8 settembre annuncia anche l’arrivo dell’autunno. Dopo la partenza dei greggi di pecore, il 15 agosto, la festa dell’Assunzione della Madre di Dio, per tornare in pianura e svernare, alla Natività i pastori si accordano sulla sistemazione dei greggi per l’anno successivo e condividono i prodotti caseari ottenuti in montagna, durante l’estate. La Natività della Beata Vergine Maria segna anche il passaggio dalla stagione calda a quella fredda, perché la tradizione romena divide l’anno in due grandi stagioni e due intermedie. L’autunno rappresenta, quindi, un momento di transizione. Delia Suiogan ha parlato anche dell’importanza di questa soglia del calendario.

    Si dice che l’autunno inizi effettivamente in questo giorno. Se finora, con la festa dell’Assunzione della Madonna si parlava del passaggio dall’estate all’autunno, invece a partire dall’8 settembre non si può più indossare il cappello. Nelle comunità tradizionali, coloro che indossavano il cappello da quel momento in poi venivano considerati fuori luogo, derisi e ritenuti non più adatti ai tempi. Molti riti avevano ora luogo in relazione alla pastorizia. Le pecore sono tornate negli ovili, scendono dalle montagne, e si preparano le grandi feste dell’accoppiamento. Allo stesso modo, si sta preparando il momento in cui la gente stabilisce chiaramente la spettante quantità di formaggio e di latte, aggiunge la nostra ospite.

    I cristiani ortodossi accendono candele a tutte le icone della Vergine Maria nelle chiese, ma anche in casa, e offrono frutti autunnali soprattutto ai bambini per le anime dei perduti. La Nativitaà della Beata Vergine Maria è la prima grande celebrazione del nuovo anno liturgico e, sempre in questo giorno, più di due milioni di romeni festeggiano l’onomastico.

  • “Messaggi scolpiti nella pietra”, un nuovo progetto di cultura urbana

    “Messaggi scolpiti nella pietra”, un nuovo progetto di cultura urbana

    Il Museo del Municipio di Bucarest (MMB) ha annunciato l’avvio di un nuovo progetto di cultura urbana. Messaggi scolpiti nella pietra è un’iniziativa che mira a digitalizzare le croci di pietra di Bucarest, portarle alla coscienza del pubblico, creare una mappa di questi monumenti e una mostra all’interno del Museo. Il manager del Museo, Cezar Petre Buiumaci, ha offerto maggiori dettagli a Radio Romania internazionale.

    Il Museo del Municipio di Bucarest ha lanciato quest’estate il progetto Messaggi scolpiti nella pietra. Digitalizzazione delle croci di pietra di Bucarest, cofinanziato dall’Amministrazione della Fondo Culturale Nazionale, che prevede due componenti principali. La prima interessa l’identificazione, l’inventario e la ricerca delle croci di pietra di Bucarest. La seconda riguarda l’inserimento nel circuito pubblico, attraverso un sito web dedicato, una mostra accompagnata da un catalogo, una conferenza e workshop di storia urbana con gli alunni dei licei Iulia Hașdeu, Ady Endre e George Coșbuc e con gli studenti della Facoltà di Lettere dell’Università di Bucarest. Lo scopo del progetto è quello di identificare e valorizzare le croci di pietra di Bucarest affinché diventino oggetto di ricerca, per identificare le modalità di trasmissione del messaggio, delle modalità di commemorazione di alcuni eventi accaduti nel periodo medievale e moderno romeno, delle modalità di risoluzione di situazioni critiche, delle promesse o del modo di evidenziare determinati comportamenti sia per chi studia storia, geografia e antropologia urbana, sia tra le comunità locali in cui si trovano tali obiettivi, per la coscientizzazione di elementi importanti legati all’identità locale. Inoltre il progetto prevede anche la creazione di una mappa interattiva con tutti questi obiettivi, spiega il direttore del Museo, indicando anche dove si possono trovare le croci di pietra nella capitale.

    Le croci di pietra di Bucarest sono sparse in diverse zone della città, alcune abbastanza visibili, ma altre sono più difficili da scoprire. Troviamo così nel centro della città un gruppo di croci di pietra presso l’Università, un gruppo che commemora l’eroismo di coloro che si sacrificarono per la libertà nel dicembre 1989. La croce principale è fu eretta nel XVIII secolo dal metropolita Neofit, come pietra di confine delle terre della Chiesa Metropolitana. Le croci ancora esistenti furono costruite tra il XVIII e il XX secolo e avevano diversi scopi: stabilire i confini di una proprietà, menzionare la vittoria di un sovrano in una battaglia, come nel caso della Croce di Leon Vodă alla Chiesa di San Demetrio Slobozia, che celebra la sua vittoria contro Matei Basarab nel 1631 e che è la più antica croce non funeraria di Bucarest, poi la Croce di Papa Brâncoveanu, che ha la funzione di cenotafio, ricordando la sua uccisione durante una rivolta nel 1655 e che oggi si trova ai piedi della collina della Chiesa Metropolitana. C’è una croce di pietra nell’altare della chiesa di Oborul Vechi, che fu eretta all’inizio del XVIII secolo, con la speranza di porre fine all’epidemia di peste che a quei tempi perseguitava la città. E così la croce acquista una doppia valenza, quella di proteggere le persone dalle disgrazie e di ricordare loro i guai che le avevano colpite, aggiunge il nostro interlocutore.

    Quali altri tipi di croci in pietra si possono trovare a Bucarest? Un altro tipo di croce è quella che ricorda chi costruiva una fontana ed è la tipologia più diffusa. Era consuetudine per le persone più benestanti o l’intera comunità costruire una fontana, piantare un albero, innalzare una croce per ricordare chi aveva fatto queste cose. Era considerato molto importante placare la sete di un passante, per questo i fondatori fecero l’elemosina durante la loro vita. Il passante veniva, si dissetava all’ombra dell’albero e leggeva l’iscrizione sulla croce. Le croci furono scolpite dai muratori, conclude il manager del Museo del Municipio di Bucarest, Cezar Petre Buiumaci.

  • La fiera delle ragazze sul Monte Găina (Gallina)

    La fiera delle ragazze sul Monte Găina (Gallina)

    Collocati in Transilvania, nella Romania occidentale, i Monti Apuseni non si distinguono necessariamente per l’altitudine, poichè la vetta più alta non supera i 1849 metri, bensì per le molteplici possibilità di trascorrere il tempo libero, le particolari attrattive naturali, ma anche le antiche tradizioni. Oggi parliamo di un evento speciale, che viene organizzato da queste parti ogni anno a partire dal 1816: la Fiera delle ragazze sul Monte Găina. È una festa per la gente del posto e per i turisti che arrivano nella zona, una manifestazione etno-culturale.

    Sandu Heler, il sindaco del comune Avram Iancu, in provincia di Alba, è uno degli organizzatori e ci offre maggiori dettagli. Quest’anno, la fiera si svolge il 22 e 23 luglio, con eventi artistici sia sul Monte Găina che nel centro del comune Avram Iancu. Consiglio agli amanti della montagna di venire al più presto a vedere i luoghi della zona dei Monti Apuseni e della località Avram Iancu. Abbiamo il museo memoriale dedicato al grande rivoluzionario risorgimentale, e non dovete perdervi una visita, come anche cascate, sentieri sui Monti Biharia e Găina. Vi aspettano tanti agriturismi, con gente laboriosa e ospitale. Sabato sera, è meglio che i turisti siano in montagna, dove sono attesi con musica pop (Randi, DJ Hara), fuochi d’artificio e un falò. Per coloro che non possono salire sul Monte Găina, abbiamo preparato un programma di musica folcloristica al Centro Culturale con Radu Ille e Paula Hristu tra gli ospiti. Domenica, in montagna, alle 10:00, inizia la cerimonia di deposizione delle corone. Abbiamo lì un busto del grande eroe Avram Iancu. Durante la cerimonia, alla presenza delle autorità e delle persone che vorranno deporre corone, suoneranno i corni alpini, chiamati in romeno tulnice, dopodiché avremo un programma artistico abbastanza ampio. Tra gli ospiti, Nicolae Furdui Iancu, il noto cantante originario della zona dei Monti Apuseni, Ionuț Folia, come anche artisti di altre province, spiega il sindaco Sandu Heler.

    A 1487 metri di altitudine, la gente si riunisce per diversirsi. Tuttavia, il nome dell’evento – Fiera delle ragazze, può creare una certa confusione, aggiunge il sindaco del comune Avram Iancu. Non dovete pensare che sia un mercato in cui le ragazze vengono vendute. Una volta, i pastori della zona di Hunedoara, ma anche delle province di Alba Iulia e Arad, si davano appuntamento lì, in montagna. Si conoscevano e in effetti negoziavano le doti di matrimonio dei figli. Ognuno veniva con quello che aveva, dopodiché i ragazzi e le ragazze si presentavano e, se si piacevano, decidevano anche di sposarsi. Abbiamo ancora giovani che si sono conosciuti e sposati qui, nel comune Avram Iancu, quindi invitiamo i giovani a venire a unire i destini lassù, con noi, in montagna, aggiunge il sindaco.

    Nel comune di Avram Iancu troverete anche artigiani famosi. È qui che vengono fatti i famosi corni alpini chiamati tulnice, che danno il via alla Fiera delle ragazze sul Monte Găina. Proprio in questi giorni, abbiamo tenuto un concorso a Călineasa, a Gârda de Sus, initolato Cultura per la cultura, in cui vengono promossi i costumi e le tradizioni della zona dei Monti Apuseni. Siamo orgogliosi di essersi piazzati i primi. Dopo diversi anni di partecipazione, competizione e lavoro, quest’anno, tra i sei comuni partecipanti, il comune di Avram Iancu è arrivato al primo posto. Non vediamo l’ora di vedervi non solo alla Fiera delle ragazze sul Monte Găina, ma anche nel comune Avram Iancu e nelle zone circostanti, conclude il sindaco sandu Heler.

    Il prossimo anno sarà davvero speciale per questa località. È in preparazione un ampio programma di eventi, in quanto ricorre il 200° anniversario della nascita del rivoluzionario romeno Avram Iancu e il 100° anniversario dell’attestazione del comune.

  • Estate Magica, musica classica e intelligenza artificiale nel recital di Sînziana Mircea

    Estate Magica, musica classica e intelligenza artificiale nel recital di Sînziana Mircea

    La XII edizione del Festival Vara Magică/ Estate Magica, organizzata dal 5 luglio al 23 agosto da Lanto Communication allAteneo Romeno di Bucarest, propone un nuovo progetto innovativo con musicisti di Romania, Italia e Ucraina. Il 12 luglio, la pianista e compositrice Sînziana Mircea torna per la quarta volta sul palcoscenico dellEstate Magica e, insieme allorganista Davide Mariano e alla flautista ucraina di origine romena Mariia Velia, invita il pubblico al recital “Imagine Baroque – Quasi una fantasia”. Un mix tra musica classica e tecnologia, accompagnato da proiezioni di live video mapping plasmate dal noto artista visivo romeno Adistu con laiuto dellintelligenza artificiale.



    Il programma include la “Sonata al chiaro di luna” di Beethoven e il “Chiaro di Luna” di Debussy, seguite dalla “Toccata” di Bach, da “Passacaglia” di Händel, dal “Tango” di Isaac Albéniz e da composizioni originali di Sînziana Mircea, quali “Anonimo Veneziano”, “Insieme”, ma anche la “Suite Aurora” per pianoforte e organo, frutto delle ricerche condotte dallartista nella Biblioteca del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, che mette insieme la mitologia greca e il Rinascimento italiano, come spiega lei stessa a Radio Romania Internazionale.



    “Ringrazio di cuore il direttore Dorin Ioniță per questa bellissima opportunità, perchè ogni anno mi dà la libertà totale di proporre un nuovo progetto e di portare delle vere novità nel festival”, sottolinea Sînziana Mircea. “Se lanno scorso abbiamo provato un progetto tutto nuovo, dal Barocco veneziano fino alla musica elettronica, insieme al pianoforte, questanno di nuovo torniamo nel Barocco italiano ed europeo, in generale, però da un altro punto di vista”, aggiunge la nostra ospite, che in questo concerto farà “sposare” il pianoforte allorgano.



    E molto raro ascoltare questi due strumenti insieme, sottolinea, a sua volta, il noto organista Davide Mariano, elogiando lo storico e affascinante organo dellAteneo Romeno che suonerà in questo concerto allinsegna della ricchezza timbrica, come lha definito lartista stesso a Radio Romania Internazionale. Davide Mariano, che ha già suonato insieme a Sînziana Mircea in concerti a Timişoara, Capitale Europea della Cultura nel 2023, e in Sardegna, vanta performance sui palscocenici di Musikverein e Konzerthaus Vienna, Notre-Dame a Parigi o Suntory Hall a Tokyo.



    La flautista ucraina di origine romena Mariia Velia, laltra ospite in concerto, che studia presso lUniversità Nazionale di Musica di Bucarest, sarà insignita del riconoscimento “Youth of Music – Apprezza la Vita”, concesso dallAssociazione MuseArt, coordinata da Sînziana Mircea e dalla Fondazione “Apprezza la Vita”, diretta da Andreea Marin.



    Un concerto che parla di Dio e del dialogo tra lUomo e la Divinità, nel più profondo spirito barocco, ma anche un viaggio attraverso un Universo spirituale, guidato dalla musica, in un mondo sempre più tecnologizzato.






  • Mangalia

    Mangalia

    Situata all’estremità sud-orientale della Romania, in riva al Mar Nero, la città di Mangalia è un’importante destinazione di vacanza, perché dal punto di vista amministrativo, include anche le stazioni turistiche del sud del litorale romeno: Olimp, Neptun, Jupiter, Cap Aurora, Venus e Saturn. Con una popolazione di oltre 35 mila abitanti, Mangalia è la seconda città in riva al Mar Nero come misura, dopo Costanza.



    Mangalia ha una storia di oltre 2.500 anni. Le sue basi furono gettate nel quinto secolo avanti Cristo dai coloni greci ed era conosciuta con il nome di Callatis. Poco dopo, la fortezza di Callatis diventò un importante centro artigianale e commerciale, ma anche culturale. Tracce dell’antica fortezza si conservano in un sito archeologico, rinvenuto durante i lavori di costruzione di un edificio in riva al mare, destinato a ospitare un centro d’affari e un albergo. Nel Medioevo, la fortezza di Callatis si trasformò in una piccola città turca conosciuta con il nome di Pangalia. La denominazione di Mangalia apparve per la prima volta in documenti risalenti al 16/o secolo. Perciò non deve destare sorpresa la struttura etnica della popolazione della città: l’80% è di nazionalità romena e il restante 20% include nella maggior parte turchi e tartari. Nel periodo tra le due guerre mondiali, a Mangalia venivano personalità importanti della politica romena, imprenditori, artisti e persone molto abbienti.



    Andreea Radu, direttrice di un importante tour-operator della Romania, ci offre alcuni argomenti per cui visitare la Mangalia di oggi: “Anche se a prima vista sembra essere una città sul litorale del Mar Nero, Mangalia offre molte attrattive ai nostri turisti. Oltre alla meravigliosa spiaggia dove troviamo cigni che incantano lo sguardo, ci sono anche l’allevamento di cavalli, la fortezza di Callatis, molti obiettivi turistici, il porto turistico di Mangalia, dove ci sono terrazze in cui assaggiare un caffè squisito ammirando il mare, la spiaggia. Abbiamo anche alberghi con centri di cura. Mangalia è anche una stazione balneo-climatica che offre servizi di qualità ai turisti e ottimi risultati in seguito alle cure.



    Durante la stagione estiva, ma non solo, Mangalia offre un abbinamento eccezionali tra vacanza e cura balneo-climatica, valorizzando i fattori tipici marini, le sorgenti d’acqua mesotermale sulfurea e il fango di torba. Le cure balneo-climatiche non sono però l’unico vantaggio turistico offerto dalla città di Mangalia e dai suoi dintorni. Andreea Radu: “A Mangalia e nella zona offriamo molte attrattive e attività che includono il movimento. E penso al parco d’avventura di Neptun, vicino Mangalia, alle foreste intorno alla città, dove si possono fare gite, ammirare la fauna e la flora della zona, ma anche agli allevamenti di pesce intorno a Mangalia.



    Sulla lista degli obiettivi turistici potremmo aggiungere il Museo di archeologia di Callatis, in cui sono esposti artefatti rinvenuti nella zona e, non in ultimo, la moschea Esmahan Sultan, un monumento di architettura mora del 16/o secolo.