Category: Romania – Italia – Santa Sede – Ordine di Malta – Svizzera

  • “Paesaggio vs Spazio culturale”, artisti di Baia Mare in mostra collettiva a Roma

    “Paesaggio vs Spazio culturale”, artisti di Baia Mare in mostra collettiva a Roma

    Paesaggio vs Spazio culturale è il titolo della mostra che ha portato nella Capitale italiana lavori dei membri dell’Unione degli Artisti Plastici di Baia Mare, città della Romania nord-occidentale. La rassegna, in programma dal 2 al 27 febbraio, è organizzata dall’Accademia di Romania in Roma, in partenariato con l’Unione degli Artisti Plastici di Romania – Filiale di Baia Mare, l’Accademia d’Ungheria in Roma e la Società BEC Artem.



    Per la seconda volta, la prestigiosa istituzione culturale dà vita ad un progetto in collaborazione con l’Academia d’Ungheria in Roma, per mettere in risalto il dialogo multiculturale. Baia Mare è una realtà multietnica in cui la ricca e antica comunità romena collabora e convive con etnici magiari, tedeschi, ruteni, ebrei e slovacchi, spiega a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dell’Accademia di Romania, Oana Boșca-Mălin. La nostra ospite ha ricordato la precedente mostra promossa insieme all’Accademia d’Ungheria nel 2022 e dedicata all’Unione degli Artisti Plastici di Târgu Mureș, città della Romania centrale, dove si nota la stessa effervescenza in un ambiente multiculturale di artisti romeni, ungheresi e tedeschi.



    Da una parte, questo generoso multiculturalismo, d’altra parte il paesaggio stupendo della zona, sicuramente hanno alimentato questo fulcro artistico di cui possiamo vedere un assaggio nella nostra mostra, aggiunge la vicedirettrice dell’Accademia di Romania.



    Gli artisti scelti per presentare i loro lavori nelle due prestigiose sedi culturali romane sono sia già consacrati a livello nazionale e internazionale, che pittori della giovane generazione che già godono dell’apprezzamento della critica e del pubblico. Si tratta di Balaszi Ludovic Robert, Balogh Edgar Laszlo, Nicolae Cațavei, Adrian Vasile Chira, Cristina Cucu, Laura Teodora Ghinea, Valentin Itu, Călin Ovidiu Ițoaie, Botond Bertalan Kovacs, Gyorgy Tamas Madarassy, Camelia Ofelia Moisima, Anamaria Nagy, Ioan Angel Negrean, Dorel Petrehuș, Ioan Pop Prilog, Ioan Pop Vereta, Oana Valentina Pop, Adrian Prikop, Valentin Iosif Rosznyai, Postumia Rus, Anamaria Stanciu, Marcel Stanciu, Andreasz Szanto, Gavrilă Ștețco, Dorel Topan.



    Ognuna delle due sedi espositive accoglie 25 lavori che riflettono le tendenze attuali nella pittura e nelle arti grafiche romene ed europee. Le opere d’arte esposte presso l’Accademia di Romania in Roma illustrano varie tecniche: carbone o matita su carta, olio su tela o su cartone, smalto su metallo, fotografia, opere di digitalizzazione artistica, ecc., precisano gli organizzatori.



    Curata dalla presidente della filiale dell’Unione degli Artisti Plastici di Baia Mare, Laura Teodora Ghinea, la mostra è aperta fino al 27 febbraio da martedì a venerdì tra le ore 15.00-18.00 e sabato tra le ore 11.00-13.00 e 15.00-18.00. L’ingresso è libero, precisa l’Accademia di Romania.




  • “Hellequin” di Michele Modesto Casarin e Teatro Aureliu Manea di Turda, al Carnevale di Venezia

    “Hellequin” di Michele Modesto Casarin e Teatro Aureliu Manea di Turda, al Carnevale di Venezia

    La cultura popolare romena incontra la Commedia dell’arte al Carnevale di Venezia, grazie allo spettacolo Hellequin. Il racconto dei racconti, produzione del Teatro Aureliu Manea di Turda, messa in scena dal noto regista Michele Modesto Casarin. L’evento, in programma dal 9 all’11 febbraio a Campo Santo Stefano e a Piazza San Marco, è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con la Compagnia Teatrale Pantakin.



    Torniamo al Carnevale con la gioia di portare la cultura romena e il teatro romeno qui in Italia, per avvicinare sempre di più i due popoli. In Italia ci sono molti romeni, quindi ho pensato bene anche di creare un ponte attraverso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, spiega a Radio Romania Internazionale il regista Michele Modesto Casarin, ringraziando il direttore Cristian Luca e l’addetta alle relazioni istituzionali, Ortansa Ghindea.



    I protagonisti dello spettacolo presentato dal teatro diretto da Cătălin Grigoraş, sono Raluca-Marina Gheorghiu, Florina Filip-Florian, Valentin-Alin Oncu, Alexandra Tarcea, Cătălin-Ilie Florea, Anca-Ofelia Markos, Călin-Mihail Roajdă e Alexandru-Valentin Condurat, con le maschere di Stefano Perocco di Meduna.



    Si tratta di uno spettacolo sulle leggende del popolo, non solo italiane, ma anche romene, poichè ci sono tante similitudini. Ne abbiamo fatto una storia dove abbiamo inserito il più possibile la cultura romena – le canzoni, la musicalità della lingua, intrecciate con le maschere della Commedia dell’arte e con questo personaggio fantomatico – Hellequin, un demone delle leggende medioevali, che è quello che si dice poi l’archetipo dell’Arlecchino, aggiunge il regista Michele Modesto Casarin, invitando il pubblico a scoprire questa storia d’amore, di redenzione e di sacrificio.



    Gli spettacoli, dalla durata di 40 minuti, si terranno il 9 febbraio a Campo Santo Stefano, dalle ore 12.30 e 15.30, il 10 febbraio, sempre a Campo Santo Stefano, dalle 12.30, e a Piazza San Marco dalle 15.30, e l’11 febbraio a Campo Santo Stefano, dalle 11:00 e a Piazza San Marco dalle 14:30.



    Nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale, il regista Michele Modesto Casarin ha parlato dell’ottima collaborazione con il Teatro Aureliu Manea di Turda, condividendo i suoi bellissimi ricordi sul nostro paese e in particolare su questa città della Romania nord-occidentale che vanta una spettacolare salina.



  • La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del nord-ovest della Romania, a Venezia

    La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del nord-ovest della Romania, a Venezia

    Dal 28 gennaio all8 febbraio, la Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita, proprio nel periodo del Carnevale, la mostra “La gioia della festa: labito tradizionale contadino del Nord-Ovest della Romania”. Organizzata dal Muzeul Ţării Crişurilor di Oradea (Museo della Contrada dei Criş) e dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in partenariato con il Consilio Provinciale di Bihor e il Comune di Oradea, la mostra presenta oggetti appartenenti al patrimonio del museo e provenienti dalla regione di Crişana (ossia Ţara Crişurilor, nella Romania nord-occidentale).



    Si tratta di elementi di abbigliamento tradizionale che compongono sedici costumi popolari, capi autentici e completi risalenti agli anni 30-40 del Novecento, provenienti dalle principali sottozone etnografiche: Crasna-Barcău, Crişul Repede, Crişul Negru e Crişul Alb, quindi accessori tessili, ornamenti contadini, opere in ceramica e in legno e unicona su vetro, questultima esposta per evidenziare gli aspetti della cultura materiale e spirituale della zona, legati allabito tradizionale contadino e alla celebrazione del digiuno quaresimale, precisa lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    La mostra intende portare allattenzione dei visitatori italiani e internazionali la specificità dellabito tradizionale della Crişana, ma anche latmosfera di gioia e comunione che caratterizzava le festività cristiane, quando si andava a fare visita ai parenti più stretti e si organizzavano feste e celebrazioni prima dellinizio del periodo pasquale, si legge nel comunicato dellIstituto.



    La presenza in Italia di oggetti provenienti dalle collezioni del Museo Ţării Crişurilor di Oradea porterà a una migliore conoscenza della cultura e della civiltà tradizionale romena, nonché dei valori materiali e spirituali dellarea etnografica del Bihor, da parte del pubblico italiano e internazionale in visita alla città in occasione del famoso Carnevale, precisa ancora lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Il servizio è stato realizzato grazie alle registrazioni rese disponibili dalla nostra collega Mihaela Helmis di Radio România Actualităţi, presente allinaugurazione della mostra.



  • Cultura romena ed editori italiani, nuovo progetto dell’Accademia di Romania in Roma

    Cultura romena ed editori italiani, nuovo progetto dell’Accademia di Romania in Roma

    La letteratura romena in Italia occupa una posizione di grande interesse. Lo dice a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, presentando “La cultura romena e gli editori italiani”, il nuovo progetto lanciato in questo inizio del 2024 dalla prestigiosa istituzione.



    Liniziativa è dedicata alle case editrici italiane particolarmente interessate a pubblicare volumi di letteratura romena classica e contemporanea, ma anche strumenti di studio della lingua e della cultura romena. Oana Boşca-Mălin ha sottolineato il ruolo fondamentale svolto dalla straordinaria scuola di romenistica in Italia, dagli eccellenti traduttori, dallIstituto Culturale Romeno, attraverso il Programma TPS (Translation and Publication Support), e dalla rosa di editrici che prestano attenzione alla letteratura romena.



    La serie è stata inaugurata il 22 gennaio allAccademia di Romania con la presentazione dei volumi pubblicati dallEditrice Hoepli di Milano. Oltre al “Dizionario romeno-italiano e italiano-romeno” di Valentina Negrițescu, uscito nel 2023, levento ha ospitato anche la presentazione dei volumi “Grammatica duso della lingua romena” di Valentina Negrițescu e Nicoleta Neșu, “Comunicare in romeno. Corso di lingua romena per italiani” di Ileana Bunget, e “Bine ați venit! Corso di lingua romena”, scritto da Harieta Topoliceanu.



    Erano presenti il direttore editoriale di Hoepli, Marco Sbrozi, il prof. Paolo DAchille, professore presso lUniversità Roma Tre e Presidente dellAccademia della Crusca, romenista che ha studiato con la famosa professoressa Rosa del Conte, Antonio Ricci del Centro Studi e Ricerche IDOS, insieme alle autrici Nicoleta Neșu, linguista, docente presso lUniversità Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca e lettore di lingua e cultura romena presso lUniversità La Sapienza di Roma, e Harieta Topoliceanu, docente presso la Facoltà di Lettere dellUniversità “Al. I. Cuza” di Iași e lettore presso lUniversità degli Studi di Torino – Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne.



  • 165° anniversario dell’Unione dei Principati Romeni, conferenza a Padova

    165° anniversario dell’Unione dei Principati Romeni, conferenza a Padova

    La lotta per l’unione dei Principati Romeni e il Piemonte di Cavour è il titolo della conferenza che sarà tenuta a Padova dal prof. Antonio D’Alessandri dell’Università degli Studi Roma Tre, nel 165° anniversario dell’Unione dei Principati Romeni. Lo riferisce l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. L’evento, che si terrà il 24 gennaio, dalle ore 16:00, presso il Complesso Universitario Beato Pellegrino dell’Università di Padova, è organizzato dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari del prestigioso ateneo, assieme all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e alla Società di Studi Romeni Miron Costin. Alla conferenza, che sarà introdotta dal prof. Dan Octavian Cepraga, ordinario di Lingua e Letteratura Romena presso l’Università di Padova, interverranno con un breve indirizzo di saluto il direttore del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università, prof. Gabriele Bizzarri, e il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Prof. Cristian Luca.

    Aperta al pubblico, la conferenza analizzerà, sulla base delle fonti d’epoca e della storiografia dell’argomento, il sostegno italiano al progetto di unificazione dei Principati Romeni. L’unione di Moldavia e Valacchia avvenne, con il voto dei delegati nelle Assemblee ad hoc, durante le prime settimane del 1859, periodo in cui il Piemonte di Cavour stava preparando la guerra contro l’Austria, ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. La politica cavouriana verso i Principati Romeni fu parte di una strategia volta a creare le condizioni politiche e diplomatiche per indebolire l’influenza austriaca a Ovest e a Est e contribuire a risolvere il problema dell’indipendenza italiana. Inoltre, la doppia elezione del principe Alexandru Ioan Cuza fornì un precedente importante per l’affermazione in Europa del principio di nazionalità, idea fondante del futuro Stato unitario italiano.

    Camillo Benso, conte di Cavour, primo ministro e ministro degli Esteri del Piemonte, era un forte sostenitore dell’Unione, ritenendo che i Principati Romeni si sarebbero naturalmente orientati verso la politica piemontese di alleanze contro l’Austria. Nella corrispondenza di Cavour con Vittorio Emanuele Taparelli d’Azeglio, ambasciatore del Piemonte a Londra, si chiedeva al diplomatico accreditato nella capitale inglese di ottenere l’accordo di Lord Palmerston, primo ministro della Gran Bretagna, per il sostegno dell’Unione dei Principati Romeni, ritenendo che questo fosse l’indiscusso desiderio del popolo di Moldavia e Valacchia, ricorda ancora l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • Giornata della Cultura Nazionale all’Accademia di Romania in Roma

    Giornata della Cultura Nazionale all’Accademia di Romania in Roma

    E’ con il dialogo poetico romeno-italiano tra Dinu Flămând e Milo De Angelis e la mostra Dalle città invisibili alla città contemporanea che l’Accademia di Romania in Roma celebra nel 2024 la Giornata della Cultura Nazionale, festeggiata il 15 gennaio, la data di nascita del poeta Mihai Eminescu.



    Come anticipato a Radio Romania Internazionale dalla vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, Milo De Angelis e Dinu Flămând, due grandi voci della lirica contemporanea italiana e romena, vi danno appuntamento il 18 gennaio, dalle ore 18:00, presso la Sala Conferenze dell’Accademia di Romania in Roma (Piazza José de San Martin 1), in un dialogo moderato dalla prof.ssa Smaranda Bratu Elian, responsabile della Collana Italiana presso l’Editrice Humanitas, e dal critico letterario Luigi Tassoni.



    Interverrà anche il critico letterario Marco Lucchesi, membro dell’Accademia Brasiliana delle Lettere ed ex presidente della stessa, buon conoscitore dell’opera dei due poeti. L’evento è organizzato dall’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con le editrici Humanitas e Raffaelli Editore e con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia.



    Milo De Angelis ha recentemente pubblicato in Romania l’antologia bilingue: In apnea. Poesie/In apnee. Poezii, edita da Humanitas, con la prefazione di Luigi Tassoni e tradotto da Aurora Firța-Marin e Dana Barangea. Dinu Flămând, invece, ha pubblicato in Italia il volume Uomo con remo in spalla, uscito presso presso Raffaelli Editore nella traduzione di Smaranda Bratu Elian, con il contributo dell’Istituto Culturale Romeno, ricorda la vicedirettrice dell’Accademia di Romania.



    Sempre nella rosa di eventi dedicati alla Giornata della Cultura Nazionale, l’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con UNARTE – Università d’Arte di Bucarest e la Società Dante Alighieri – Comitato di Bucarest, invita il pubblico Dalle città invisibili alla città contemporanea, dedicata al centenario Italo Calvino, celebrato nel 2023.



    Aperta dal 16 gennaio presso la Galleria dell’Accademia di Romania (Viale delle Belle Arti 110), la mostra d’arte contemporanea, che si svolge con il patrocinio del Centro di ricerca Laboratorio Calvino dell’Università La Sapienza di Roma, è curata dalla prof.ssa. Nicoleta Silvia Ioana, con il contributo della prof.ssa Smaranda Bratu Elian. Scoprirete 27 lavori di grafica e scultura creati da 19 studenti dell’UNARTE, nonché un libro bibliofilo con illustrazioni d’autore, tutte opere ispirate dal romanzo Le città invisibili di Italo Calvino, ha concluso Oana Boşca-Mălin.



  • Cultura romena, fine anno ricco di eventi a Roma

    Cultura romena, fine anno ricco di eventi a Roma

    “Mundus 3. Ricordi dal paradiso” dipinti su tela, legno o carta dagli artisti romeni Elena Minodora e Doru Tulcan vi aspettano fino al 10 gennaio 2024 alla Galleria darte dellAccademia di Romania in Roma, che invita il pubblico a scoprire Timișoara e il suo spirito libero. La mostra darte contemporanea, aperta il 15 dicembre, è organizzata dalla prestigiosa istituzione in collaborazione con lAssociazione Timișoara 2023 – Capitale Europea della Cultura, la Facoltà di Arti e Design dellUniversità di Ovest e lUnione degli Artisti Figurativi (UAP) di Timișoara. Dal 14 novembre al 4 dicembre, levento è stato preceduto dalla rassegna “Emergenze”, dedicata sempre alla bella città della Romania occidentale, Capitale Europea della Cultura nel 2023, che ha riunito le opere di 14 giovani artisti, dottorandi di ricerca presso la Facoltà di Arti e Design dellUniversità di Ovest, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, passando in rassegna i riferimenti delle presenze culturali romene nella Capitale italiana in questo fine anno.



    La nostra ospite ricorda al pubblico che, fino al 21 aprile 2024, le Terme di Diocleziano ospitano la mostra “Dacia – lultima frontiera della Romanità”, curata dal Museo Nazionale di Storia della Romania e dal Museo Nazionale Romano, e organizzata dallAmbasciata di Romania in Italia in partenariato con il Museo Nazionale di Storia della Romania, il Ministero della Cultura romeno, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Difesa Nazionale, lIstituto Culturale Romeno, attraverso lAccademia di Romania in Roma, nonchè con il Ministero della Cultura italiano. Nel fine settimana, nellambito della mostra, lAssociazione Terra Dacica Aeterna di Cluj-Napoca e lAsssociazione Romanitas di Roma hanno tenuto lezioni di storia interattive soprattutto per i piccoli visitatori. Allevento ha partecipato anche il noto artista romeno Mircea Cantor. A margine della mostra, lAccademia di Romania in Roma, rappresentanza dellIstituto Culturale Romeno, ha organizzato a novembre le conferenze internazionali “On the Fringe of the Empires. Society, Economy and Artefacts in Late Antiquity and the Middle Ages (3rd-15th c. AD)” e Roman bridges and bridgeheads across the Danube: Drobeta and Sucidava”.



    I libri e il teatro non potevano mancare dalla rosa di presenze romene di fine anno in Italia. Un vero successo di pubblico è stato riscosso dallo scrittore romeno Matei Vișniec, presente l8 dicembre alla Fiera del Libro di Roma “Più libri, più liberi” per presentare “Il venditore di incipit di romanzi”, il suo nuovo libro pubblicato in Italia presso la Voland Edizioni, nella traduzione di Mauro Barindi, aggiunge la prof.ssa Oana Boşca-Mălin. Inoltre, il 14 dicembre, lAmbasciata di Romania in Italia ha avuto come ospite nella “Serata a casa” di fine anno Rodica Fleșariu Marinescu, lautrice del volume “Impronte italiane”, in dialogo con la prof.ssa Nicoleta Neșu.



    Infine, il 16 dicembre, la Basilica Santi XII Apostoli di Roma ha ospitato lVIII edizione del Concerto di Natale “Le tradizioni attraverso gli occhi dei bambini”, organizzato dallAssociazione italiana “Insieme per lAthos-Onlus”, in partenariato con lAccademia di Romania in Roma, la Diocesi Ortodossa Romena dItalia e Radio Romania, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, dellAmbasciata di Romania presso la Santa Sede e dellAmbasciata della Repubblica di Moldova in Italia. La vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, rivolge a tutti i migliori auguri di Buon Natale e un 2024 più sereno!




  • Giornata Nazionale Italiana dello Spazio, seminario al Politecnico di Bucarest

    Giornata Nazionale Italiana dello Spazio, seminario al Politecnico di Bucarest

    In occasione della Giornata Nazionale Italiana dello Spazio, celebrata l11 dicembre, lAmbasciata dItalia in Romania e lUniversità Politecnica di Bucarest hanno organizzato un evento dedicato alla ricerca nel campo delle onde gravitazionali.



    Ospitato nello stesso giorno dal prestigioso ateneo, il seminario dal tema “Onde gravitazionali: la frontiera della ricerca sul cosmo. Il contributo scientifico e tecnologico italiano”, moderato dallastrofisico e divulgatore scientifico Luca Perri, ha riunito esperti e scienziati dei due paesi: Marica Branchesi del Gran Sasso Science Institute, in collegamento da remoto, Alessandro Cardini, direttore della Sezione di Cagliari dellIstituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fulvio De Persio dellAgenzia Spaziale Italiana, Laurențiu-Ioan Caramete, capo del Laboratorio di Cosmologia e Fisica delle Astroparticelle dellIstituto di Scienze Spaziali di Măgurele, e Andrea Possenti dellINAF – Osservatorio Astronomico di Cagliari.



    Levento, patrocinato dal Ministero della Ricerca, dellInnovazione e della Digitalizzazione di Romania, è stato aperto dallambasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, e dal prorettore dellUniversità Politecnica, prof.univ.dr. Horia Iovu.



    “Anzitutto partiamo dalla consapevolezza del livello, dellalta qualità della ricerca in Romania e quindi dellinteresse dellAmbasciata dItalia e delle istituzioni italiane a collaborare con le controparti romene”, ha spiegato a Radio Romania Interanzionale lambasciatore Alfredo Durante Mangoni. Alliniziativa dedicata questanno in Romania alla Giornata Nazionale dello Spazio è stato dato un taglio scientifico e divulgativo, essendo dedicata allo studio sulle onde gravitazionali e al contributo italiano alla ricerca internazionale in questo campo, ha aggiunto il diplomatico.



    “Allo stesso tempo, vogliamo segnalare la candidatura dellItalia ad ospitare in Sardegna il cosiddetto Einstein Telescope, che sarà una grandissima infrastruttura di ricerca e osservazione dello spazio, per la quale lItalia compete con altri paesi”, ha detto ancora Alfredo Durante Mangoni.



    A sua volta, il direttore della Sezione di Cagliari dellIstituto Nazionale di Fisica Nucleare, Alessandro Cardini, ha presentato a Radio Romania Internazionale le particolarità del progetto Einstein Telescope, mentre Laurențiu-Ioan Caramete, capo del Laboratorio di Cosmologia e Fisica delle Astroparticelle dellIstituto di Scienze Spaziali di Măgurele ha parlato del contributo della Romania allAgenzia Spaziale Europea e della sua partecipazione alla missione LISA (Laser Interferometer Space Antenna).



    Sempre in occasione della Giornata Nazionale dello Spazio, allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest è stata inaugurata l11 dicembre la mostra di immagini satellitari “Looking Beyond”, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con lAgenzia Spaziale Italiana e Telespazio/e-GEOS, a cura di Filippo Maggia. Attraverso un percorso di immagini acquisite dalla costellazione satellitare italiana COSMO-SkyMed di proprietà dellASI e del Ministero della Difesa, il progetto offre unopportunità di riflessione sul contributo delle tecnologie satellitari allosservazione della Terra, alla promozione dello sviluppo sostenibile e alla tutela del patrimonio naturale e culturale.




  • Rivoluzione 1989: “Addio Ceausescu” di Andrea Riceputi e Maurizio Paganelli, presentato a Timişoara

    Rivoluzione 1989: “Addio Ceausescu” di Andrea Riceputi e Maurizio Paganelli, presentato a Timişoara

    Addio Ceausescu. Tre giovani romagnoli alla scoperta e all’avventura oltre la Cortina di Ferro, il libro di Andrea Riceputi e Maurizio Paganelli si legge ora anche in Romania. Il volume è stato pubblicato presso l’Editrice Pavesiana, con la traduzione della sua fondatrice e direttrice, prof.ssa Mara Chiriţescu. Un’avventura dalla quale è stato tratto anche il film Est – Dittatura Last Minute di Antonio Pisu, definito dal famoso regista Oliver Stone come bello, semplice, avvincente.



    Addio Ceausescu in traduzione romena sarà presentato il 15 dicembre a Timişoara, nell’ambito degli eventi che commemorano la Rivoluzione del 1989. Fu in questa città della Romania occidentale che si accese la scintilla della rivolta anticomunista, che poi dilagò in tutto il Paese. La professoressa Mara Chiriţescu è stata invitata dalla Società Timişoara a presentare il volume, come ha spiegato lei stessa in un’intervista a Radio Romania Internazionale. Per la stessa occasione, sarà proiettato anche il film Est – Dittatura Last Minute.




  • “Fede, vita, diplomazia”, Mons. Miguel Maury Buendía in dialogo con Diana Turconi

    “Fede, vita, diplomazia”, Mons. Miguel Maury Buendía in dialogo con Diana Turconi

    “Credinţă, viaţă, diplomaţie”/ “Fede, vita, diplomazia” è il titolo del volume che ha come protagonista Mons. Miguel Maury Buendía, già Nunzio Apostolico in Romania, in dialogo con la scrittrice e diplomatica romena Diana Turconi, e lanciato il 25 novembre alla Fiera del Libro Gaudeamus Radio Romania. Pubblicato presso leditrice Curtea Veche, con la prefazione del segretario di stato vaticano, Cardinale Pietro Parolin, il libro è stato presentato in anteprima il 24 novembre alla sede del Ministero degli Esteri romeno.



    Accanto alla diplomatica Diana Turconi e al Mons. Miguel Maury Buendía, arrivato a Bucarest da Londra, dove da maggio svolge sempre la missione di Nunzio Apostolico, alla presentazione ospitata dal Ministero degli Esteri sono intervenuti il segretario di stato Traian Hristea, lambasciatore dellOrdine di Malta in Romania, Roberto Musneci, e la capo redattrice di Curtea Veche Publishing, Anca-Maria Pănoiu. Mons. Miguel Maury Buendía e la scrittrice e diplomatica Diana Turconi hanno parlato di questa esperienza a Radio Romania Internazionale.




  • “Dacia – l’ultima frontiera della Romanità” alle Terme di Diocleziano

    “Dacia – l’ultima frontiera della Romanità” alle Terme di Diocleziano

    Dacia – l’ultima frontiera della Romanità, la più grande e prestigiosa mostra di archeologia organizzata dalla Romania all’estero negli ultimi 25 anni, si apre oggi alle Terme di Diocleziano a Roma. Si tratta di oltre mille reperti provenienti da 47 musei di Romania, Repubblica di Moldova e Italia, spiega l’ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, parlando a Radio Romania Internazionale alla vigilia dell’inaugurazione.



    Tutto questo per ripercorrere lo sviluppo storico e culturale dell’attuale territorio della Romania nell’arco di oltre 1500 anni. Sarà un’occasione unica per il pubblico romeno, italiano e internazionale per acquisire informazioni su reperti unici, quali l’Elmo principesco di Coţofeneşti, il Serpente Glycon, i braccialetti d’oro dei daci o gli elementi del Tesoro d’oro di Pietroasa – la cosiddetta Chioccia dai pulcini d’oro, precisa l’ambasciatrice.



    Posta sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Romania e del Presidente della Repubblica Italiana, la mostra segna un doppio anniversario per i rapporti bilaterali italo-romeni: sono trascorsi 15 anni dalla firma del Partenariato Strategico Consolidato tra la Romania e l’Italia e 150 anni dalla costituzione della prima Agenzia diplomatica romena in Italia. Per la celebrazione di questo doppio anniversario, l’ingresso alla mostra sarà gratuito per i cittadini della Romania e della Repubblica di Moldova, puntualizza Gabriela Dancău.



    L’ambasciatrice precisa che, a margine della mostra, è stato immaginato un percorso culturale italo-romeno, con eventi, mostre e conferenze in luoghi di grande prestigio di Roma, nonchè al Complesso Museale delle Terme di Diocleziano, al Palazzo Massimo e alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea. Sono fiduciosa che tali eventi porteranno la Romania a brillare sotto una nuova luce e costituiranno una vera e propria vetrina per mettere in mostra i profondi legami di natura storica e culturale tra i nostri due paesi, conclude l’ambasciatore Gabriela Dancău, rivolgendo al pubblico un caloroso invito a visitare la mostra.



    La mostra, inaugurata alla presenza dei ministri della Cultura di Romania, Repubblica di Moldova e Italia – Raluca Turcan, Sergiu Prodan e Gennaro Sangiuliano, rimarrà aperta al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano dal 21 novembre 2023 al 21 aprile 2024.



    Curata dal Museo Nazionale di Storia della Romania e dal Museo Nazionale Romano, Dacia – l’ultima frontiera della Romanità, è organizzata dall’Ambasciata di Romania in Italia in partenariato con il Museo Nazionale di Storia della Romania, il Ministero della Cultura romeno, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Difesa Nazionale, l’Istituto Culturale Romeno, attraverso l’Accademia di Romania in Roma, nonchè con il Ministero della Cultura italiano.



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    Italy & Romania: Building Together con focus sull’infrastruttura ospedaliera e relativi equipaggiamenti è il titolo della conferenza di follow-up della missione infrastrutture ICE-OICE-ANCE-ANIE in Romania, che si terrà il 14 novembre a Bucarest. L’evento è organizzato da ITA – Agenzia italiana per il Commercio Estero (ICE), con il coordinamento dell’Ambasciata d’Italia e in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana per la Romania e Confindustria Romania. 20 aziende italiane valutano le opportunità di collaborazione con aziende romene nell’ambito dell’infrastruttura ospedaliera, a partire dalle costruzioni, fino agli equipaggiamenti, ai servizi e al know-how.



    La delegazione italiana sarà guidata da Vincenzo Ercole Salazar Sarsfiel, coordinatore per la promozione all’estero del settore delle infrastrutture e dei grandi progetti presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. A Bucarest arriveranno anche rappresentanti dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili e dell’Associazione Italiana Società di Ingegneria, Design, Architettura e Consulenza Tecnico-Economica, precisa ITA Bucarest.



    Radio Romania Internazionale ha anticipato l’evento in un collegamento con la direttrice dell’Ufficio ICE Bucarest, Micaela Soldini.




  • Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, cerimonia a Bucarest

    Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, cerimonia a Bucarest

    La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate del 4 novembre è stata ricordata in Romania con una cerimonia organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest e dall’Ufficio dell’Addetto per la Difesa. Erano presenti il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, autorità civili e militari romene e italiane, addetti militari, esponenti della comunità italiana di Romania.



    Abbiamo ricordato i caduti italiani sepolti in Romania, che hanno contribuito con il sacrificio della loro vita a completare il disegno dell’Unità Nazionale, ha dichiarato a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, dopo la cerimonia svoltasi il 6 novembre al Cimitero Militare Italiano – Ghencea della Capitale romena. Al tempo stesso, il ricordo del loro sacirifico deve aiutarci oggi a comprendere quali sono le sfide del presente, come costruire una pace basata sul rispetto, sui diritti umani, sulla difesa dei valori in cui crediamo e in cui abbiamo ricostruito l’Europa dopo la seconda Guerra Mondiale: la libertà e la democrazia, ha puntualizzato l’ambasciatore.



    Il diplomatico ha aggiunto che il ministro della Difesa romeno ha dimostrato anche quest’anno la sua particolare vicinanza al nostro paese, la sua amicizia e apprezzamento, e ha ricordato la visita effettuata a fine settembre a Roma da Angel Tîlvăr, su invito dell’omologo Guido Crosetto. Abbiamo posto le basi per un ulteriore rafforzamento della collaborazione bilaterale nel settore della difesa e in quella della cooperazione industriale, ha precisato inoltre l’ambasciatore.



    Sono convinto che i 1.750 militari italiani sepolti in questo cimitero hanno condiviso gli stessi ideali con i militari romeni. I romeni e gli italiani, uniti da una vecchia amicizia storica, hanno avuto una visione comune sullo stato nazionale e, nella Prima Guerra Mondiale, hanno combattuto nella stessa alleanza, al fianco delle grandi potenze occidentali, ha dichiarato il ministro Angel Tîlvăr nel discorso alla cerimonia dedicata alla Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate Italiane, rendendo il suo omaggio ai caduti dei due paesi.



    La commemorazione dei militari italiani è un atto di riconoscenza per una generazione che ha capito la necessità del sacrificio nel servizio del paese. Il modo in cui guardiamo ai nostri eroi ci definisce come popolo, rende onore al nostro passato e ci incute fiducia nel futuro. Attualmente Bucarest e Roma si ritrovano nelle stesse strutture di sicurezza, parte dell’Alleanza Nord-Atlantica e dell’Unione Europea, condividendo i valori che stanno alla base del funzionamento di queste organizzazioni. La memoria degli eroi delle nostre nazioni è onorata dai militari romeni e italiani in servizio in vari teatri operativi per difendere la pace e garantire un clima prevedibile di sicurezza, ha detto inoltre il ministro.



    L’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni e l’addetto per la Difesa, il colonnello Vincenzo Ingrosso, nonchè il ministro Angel Tîlvăr hanno deposto corone ai monumenti dei caduti, per ricordare tutti i militari immolatisi per l’onore della Patria. Deposte corone anche da parte di autorità e organizzazioni presenti.



    Il Capo dello Stato Maggiore della Difesa romeno, generale Daniel Petrescu, e rappresentanti del Parlamento e del Governo romeno erano presenti al ricevimento ospitato la sera del 6 novembre alla Residenza d’Italia dall’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni e dall’addetto per la Difesa, col. Vincenzo Ingrosso.



  • Expo 2030, la candidatura di Roma promossa anche a Bucarest

    Expo 2030, la candidatura di Roma promossa anche a Bucarest

    “Una candidatura con forti connotati e sostegni europei, una candidatura che, per valori e contenuti, si ispira a molti dei progetti europei sulla transizione energetica, sulla transizione digitale e sul rapporto tra uomo e le comunità con i loro territori”. Così il ministro plenipotenziario Sem Fabrizi, Special Ambassador per il Comitato Promotore Expo 2030 Roma, presentando a Radio Romania Internazionale i punti forti della candidatura della Città Eterna ad ospitare il prestigioso evento.



    Lambasciatore Fabrizi si trova in questi giorni a Bucarest, alla guida di una delegazione di cui fanno parte il direttore tecnico del progetto, architetto Matteo Gatto, e il direttore generale del consorzio Rome Technopole, Dott. Ruben Sacerdoti, per incontrare le autorità e presentare le opportunità legate alla candidatura di Roma e richiedere il sostegno della Romania. La scelta finale della sede di EXPO 2030 avverrà il 28 novembre al Bureau International des Expositions a Parigi.



    In vista di tale decisione, e alla luce del sostegno, tra gli altri, di Business Europe alla candidatura di Roma, lAmbasciata dItalia a Bucarest ha organizzato il 23 ottobre un incontro aperto a rappresentanti di vertice delle associazioni dimpresa romene ed italiane, esponenti della stampa e personalità politiche amiche dellItalia, per presentare le opportunità legate alla candidatura di Roma. Lintroduzione dellambasciatore dItalia, Alfredo Durante Mangoni, è stata seguita da un briefing e un video di presentazione della candidatura, a cura della delegazione italiana.



    “Questa visita è parte di una campagna che lItalia e il Comitato promotore dellExpo stanno conducendo da quasi due anni”, spiega lambasciatore Sem Fabrizi, ricordando che la candidatura di Roma ad ospitare lEsposizione Universale nel 2030 è stata presentata al Bureau International des Expositions a novembre 2021, passando per selezioni ed esami molto intensi. Nellintervista a Radio Romania Intenazionale, il diplomatico ha parlato anche delle ricadute positive che lExpo 2030 ospitata da Roma possa avere per la Romania e per la comunità romena in Italia.






  • Settimana Lingua Italiana in Romania, dalle Città Invisibili alla città contemporanea

    Settimana Lingua Italiana in Romania, dalle Città Invisibili alla città contemporanea

    Dalle Città invisibili alla città contemporanea: un’iniziativa promossa nella Settimana della Lingua Italiana da tre grandi atenei della Capitale romena: l’Università Nazionale di Belle Arti, con i Dipartimenti di Grafica e Scultura, l’Università di Architettura e Urbanesimo Ion Mincu e l’Università di Bucarest, attraverso la Sezione italiana della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere.



    La XXIII edizione della SLIM, svoltasi dal 16 al 22 ottobre, è stata incentrata su L’italiano e la sostenibilità, con l’obiettivo di promuovere nel mondo, attraverso la lingua italiana, la cultura della sostenibilità portata avanti da un Paese all’avanguardia sulle tematiche ambientali. Come ogni anno, la Settimana della Lingua Italiana è stata organizzata dalla rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura in collaborazione con i principali partner della promozione linguistica (MiC, MIM, MUR, CePeLL, Governo della Confederazione Elvetica, Accademia della Crusca, CGIE, Comunità Radiotelevisiva Italofona, Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, RAI Italia e Società Dante Alighieri).



    Il 2023 segna anche il centenario della nascita di Italo Calvino e la rosa di eventi organizzati nell’ambito del progetto Dalle Città Invisibili alla città contemporanea ha incluso l’inaugurazione di una mostra, una tavola rotonda e la presentazione di un workshop. Radio Romania Internazionale ne ha parlato con la prof.ssa Smaranda Bratu Elian dell’Università di Bucarest, responsabile della Collana Italiana presso l’editrice Humanitas.