Category: Romeni in Italia

  • La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del nord-ovest della Romania, a Venezia

    La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del nord-ovest della Romania, a Venezia

    Dal 28 gennaio all’8 febbraio, la Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita, proprio nel periodo del Carnevale, la mostra La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del Nord-Ovest della Romania. Organizzata dal Muzeul Ţării Crişurilor di Oradea (Museo della Contrada dei Criş) e dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in partenariato con il Consilio Provinciale di Bihor e il Comune di Oradea, la mostra presenta oggetti appartenenti al patrimonio del museo e provenienti dalla regione di Crişana (ossia Ţara Crişurilor, nella Romania nord-occidentale).

    Si tratta di elementi di abbigliamento tradizionale che compongono sedici costumi popolari, capi autentici e completi risalenti agli anni ’30-’40 del Novecento, provenienti dalle principali sottozone etnografiche: Crasna-Barcău, Crişul Repede, Crişul Negru e Crişul Alb, quindi accessori tessili, ornamenti contadini, opere in ceramica e in legno e un’icona su vetro, quest’ultima esposta per evidenziare gli aspetti della cultura materiale e spirituale della zona, legati all’abito tradizionale contadino e alla celebrazione del digiuno quaresimale, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    La mostra intende portare all’attenzione dei visitatori italiani e internazionali la specificità dell’abito tradizionale della Crişana, ma anche l’atmosfera di gioia e comunione che caratterizzava le festività cristiane, quando si andava a fare visita ai parenti più stretti e si organizzavano feste e celebrazioni prima dell’inizio del periodo pasquale, si legge nel comunicato dell’Istituto.

    La presenza in Italia di oggetti provenienti dalle collezioni del Museo Ţării Crişurilor di Oradea porterà a una migliore conoscenza della cultura e della civiltà tradizionale romena, nonché dei valori materiali e spirituali dell’area etnografica del Bihor, da parte del pubblico italiano e internazionale in visita alla città in occasione del famoso Carnevale, precisa ancora l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • Giorno della Memoria, “Bucarest sefardita” in mostra foto-documentaria a Venezia

    Giorno della Memoria, “Bucarest sefardita” in mostra foto-documentaria a Venezia

    Dal 19 al 27 gennaio, la Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita la mostra foto-documentaria Bucarest sefardita, curata da Felicia Waldman e Anca Tudorancea. L’evento, dedicato alla Giornata Internazionale in memoria delle vittime dell’Olocausto, è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia assieme al Centro di Studi Ebraici Goldstein Goren della Facoltà di Lettere dell’Università di Bucarest.

    L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica precisa che la mostra ripercorre la plurisecolare storia della comunità sefardita di Bucarest in una sequenza tematica: edifici privati e personalità, edifici comunitari, sinagoghe, professioni liberali, artigiani, mercanti, banche e banchieri, medici, personalità della cultura, editori e librai, emigrazione sefardita. Le fotografie utilizzate provengono dall’archivio del Centro per lo studio della storia degli ebrei in Romania, CENTROPA (intervista a Dan Mizrahy, 2005), dagli archivi privati di Anca Halfon Mircea, Alberto Modiano, Ovidiu Morar, Felicia Waldman, Anca Tudorancea, Irina Cajal Marin, Sorin Berman, e dall’archivio NMP. Grafica & DTP sono firmate da Irina Weiner-Spirescu.

    La mostra intende recuperare e restituire al pubblico la storia – in gran parte dimenticata – della Bucarest sefardita, il cui patrimonio fisico sta purtroppo scomparendo (a causa di demolizioni o cambi di destinazione d’uso degli edifici), così come la comunità che l’ha creata. Attraverso fotografie vecchie e nuove e materiale d’archivio, i pannelli esposti documentano i quasi 500 anni di storia degli ebrei spagnoli che hanno prima attraversato e poi si sono stabiliti a Bucarest, portando con sé attività commerciali inedite, ma anche istituzioni comunitarie, istituti scolastici e organizzazioni culturali, di cui spesso beneficiarono gli ebrei ashkenaziti che vennero dopo di loro e che presto divennero molto più numerosi ma meno capaci finanziariamente, e persino i romeni, attraverso le donazioni fatte da banchieri sefarditi all’Accademia Romena e all’Università di Bucarest per borse di studio e premi di cui beneficiarono molte personalità di primo piano dell’intellighenzia romena, precisa ancora l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Maggiori dettagli sul sito dell’Istituto Culturale Romeno.

  • Giornata della Cultura con le Ambasciate di Romania e della Repubblica di Moldova a Roma

    Giornata della Cultura con le Ambasciate di Romania e della Repubblica di Moldova a Roma

    Per le Ambasciate di Romania e della Repubblica di Moldova in Italia, è ormai una tradizione la celebrazione congiunta della Giornata della Cultura, festeggiata in entrambi gli Stati il 15 gennaio, la data di nascita del poeta Mihai Eminescu. Come riferisce l’Ambasciata di Romania in un post su Facebook, nel corso dell’evento Tutto è vecchio, tutto è nuovo, ospitato il 12 gennaio dall’Ambasciata della Repubblica di Moldova, Mirela Nițu, lettrice e professoressa associata presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma, ha parlato al pubblico della Lirica di Mihai Eminescu – quintessenza della cultura romena. Per la stessa occasione, sono stati presentati il volume Ad ascoltare le doine di Armando Santarelli e brani della collezione annuale di testi appartenenti ai membri del Cenacolo Letterario di Roma. Tutto accompagnato da un recital di chitarra tenuto da Dan Chebac.

    Nel suo intervento, l’ambasciatore di Romania a Roma, Gabriela Dancău, ha evidenziato il ricco calendario di eventi con i quali la missione diplomatica ha celebrato la cultura romena per tutta la durata del 2023. Ha ricordato l’inaugurazione della mostra archeologica Dacia. L’ultima frontiera della Romanità, la più grande esposizione sintetica dedicata all’antichità di questo territorio organizzata negli ultimi 25 anni, che riunisce oltre 1000 reperti di Romania, Repubblica di Moldova e Italia. Inoltre, Gabriela Dancău ha incoraggiato tutti i romeni che vivono in Italia a rimanere orgogliosi della ricca eredità culturale, che ha generato e genera ancora valori autentici, e a continuare a promuoverla, precisa la fonte.

    Da parte sua, l’ambasciatore della Repubblica di Moldova, Anatolie Urecheanu, ha sottolineato i legami storici che uniscono i cittadini dei due Stati, ringraziando le autorità romene e i rappresentanti dell’Ambasciata di Romania per il supporto costante e la sincera amicizia mostrata lungo il tempo. La celebrazione della Giornata della Cultura ha goduto di una numerosa presenza di membri della comunità romena e cittadini della Repubblica di Moldova che vivono in Italia, nonchè di italiani vicini alla cultura romena. Nell’organizzazione dell’evento è stato coinvolto il Cenacolo Letterario di Roma.

  • Giornata Cultura Nazionale, mostra foto-documentaria e concerto a Venezia

    Giornata Cultura Nazionale, mostra foto-documentaria e concerto a Venezia

    E’ con la mostra foto-documentaria Il Museo Memoriale di Ipoteşti – Centro Nazionale di Studi Mihai Eminescu … nella terra d’origine del grande poeta romeno Mihai Eminescu (1850-1889) e con un concerto che l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia celebra la Giornata della Cultura Nazionale, festeggiata il 15 gennaio. Aperta dal 12 al 18 gennaio nella Galleria dell’Istituto, la rassegna è organizzata con il sostegno del Consiglio provinciale di Botoşani e in collaborazione con il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Padova e con la Società di Studi Romeni «Miron Costin».

    Grazie alla dedizione e all’impegno instancabile degli studiosi del polo museale di Ipoteşti, la mostra mette in luce la rilevanza del pensiero e dell’opera di Mihai Eminescu, figura di straordinaria importanza nella cultura romena ed europea, raccogliendo suggestive immagini di documenti e fotografie, corredate di sintetiche descrizioni in italiano, riguardanti l’organizzazione e il funzionamento del Museo Memoriale di Ipoteşti, nonché schede biografiche che riassumono i momenti fondamentali della vita di Mihai Eminescu, le sue opere, le tematiche e lo stile che le contraddistinguono, il patrimonio familiare, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nel comunicato dedicato all’evento.

    Sempre in occasione della Giornata della Cultura Nazionale Romena, il 15 gennaio, alle ore 18.00, il Teatro Arnaldo Momo di Venezia Mestre ospiterà il Concerto straordinario dell’Orchestra da Camera della Filarmonica «George Enescu» di Botoşani, con un
    programma che include composizioni rappresentative di maestri romeni classici e
    contemporanei: Ciprian Porumbescu, George Enescu, Constantin Dimitrescu o
    Pascal Bentoiu, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    L’evento è organizzato dalla Filarmonica «George Enescu» di Botoşani, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Botoşani, e dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con la collaborazione del Consolato Generale di Romania a Trieste, del Museo Memoriale di Ipoteşti – Centro Nazionale di Studi «Mihai Eminescu», del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Padova, della Società di Studi Romeni «Miron Costin» e del Teatro Arnaldo Momo.

  • Serate a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia con Rodica Fleșariu Marinescu

    Serate a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia con Rodica Fleșariu Marinescu

    Roma mi ha chiamata a Lei tantissime volte, con tutta la sua gentilezza, e in tutti questi quasi 30 anni ho voluto fare qualcosa per lei: articoli, libri e mostre di fotografia in dialogo tra la Romania e l’Italia. Sono le parole di Rodica Fleșariu Marinescu, l’autrice del volume Impronte italiane, protagonista dell’ultima edizione del 2023 delle Serate a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia, che sarà ospitata il 14 dicembre, dalle ore 19.00, dalla sede della rappresentanza diplomatica a Roma, in Via Nicolò Tartaglia 40.



    Il volume che verrà presentato dall’autrice in dialogo con la professoressa Nicoleta Neșu, pubblicato nel 2022 presso l’editrice Peter Pan Art, raccoglie 47 racconti – 24 dedicati a Roma e 23 ad altre città italiane. Si tratta di un altro libro d’amore per l’Italia e per Roma, dopo Roma – tra diario e fotografia (2004) e Roma inedita (2016), quest’ultimo in edizione bilingue romeno-italiana, spiega Rodica Fleșariu Marinescu a Radio Romania Internazionale, parlando della sua passione per il Bel Paese.



    Il progetto Le Serate a Casa dell’Ambasciata, avviato dalla rappresentanza diplomatica del nostro Paese a Roma, è un formato di eventi dedicati alla comunità romena in Italia e agli amici della Romania, volto, da un lato, ad avvicinare le personalità romene al pubblico e, dall’altro, a creare una piattaforma per la promozione degli scrittori e degli artisti romeni in Italia.



    Nata nel 1957 a Braşov, nella Romania centrale, Rodica Fleșariu Marinescu ha cambiato il percorso professionale di ingegnere nel 1999, quando si è stabilita a Bucarest, dove, fino al 2018, ha lavorato presso la Direzione Ricerca del Museo Nazionale del Contadino Romeno. Nel 2005, ha conseguito un master in cultura italiana e interculturalità europea presso l’Università di Bucarest, con una tesi sul pittore Pietro Cavallini. Ha beneficiato di tre borse di ricerca libera in arte a Roma, nel 2004, 2007 e 2009. Lungo gli anni, è stata protagonista di numerose mostre fotografiche nel paese, al Museo del Contadino Romeno e all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e, in Italia, all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e all’Accademia di Romania in Roma.




  • “Dacia, l’ultima frontiera della Romanità” porta anche “Columna mutãtio – LA SPIRALE”

    “Dacia, l’ultima frontiera della Romanità” porta anche “Columna mutãtio – LA SPIRALE”

    Parallelamente alla mostra Dacia, l’ultima frontiera della Romanità, inaugurata il 20 novembre alle Terme di Diocleziano, il pubblico avrà modo di scoprire nelle sedi del Museo Nazionale Romano anche un percorso dedicato all’arte romena contemporanea, organizzato con il supporto della Presidenza della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati Italiana e dell’Intergruppo Parlamentare Cultura Arte e Sport. Lo riferisce il Museo Nazionale Romano, In effetti, presso il Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli, sempre dal 21 novembre 2023 al 21 aprile 2024, è esposta l’installazione Columna mutãtio – LA SPIRALE dell’artista Luminița Țăranu, un’interpretazione contemporanea della Colonna Traiana.



    Sono felice di esporre l’installazione Columna mutãtio – LA SPIRALE come parte artistica contemporanea nella grande mostra di archeologia Dacia, l’ultima frontiera della Romanità, per il forte legame che la mia opera ha con il contenuto della mostra, essendo un’interpretazione della Colonna di Traiano, ispirata al mondo Romano e al mondo Dace, ma soprattutto per il messaggio che ho voluto trasmettere, e cioè la mutazione di significato che avviene nel volgersi della storia, spiega Luminița Țăranu a Radio Romania Internazionale. Nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e la Romania e dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra i due paesi, acquisendo per questo una forte valenza multiculturale, aggiunge l’artista. Sono felice che Sua Eccellenza, dott.ssa Gabriela Dancău, l’ambasciatrice della Romania in Italia, conoscendo il contenuto evocativo, simbolico e semantico dell’opera, l’ha accolta nel grande progetto espositivo, puntualizza l’artista.



    Con l’attuale esposizione, si compie il progetto espositivo iniziato nel 2017-2018, quando Columna mutãtio – LA SPIRALE fu progetto di rappresentanza culturale dell’Ambasciata di Romania in Italia, dice ancora Luminița Țăranu, ringraziando anche il direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger, per aver accolto l’opera, e citando le parole dello storico e critico d’arte Alessandro Masi, incluse nel catalogo pubblicato da Gangemi Editori: La collocazione dell’opera nel Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli, c.d. Ludovisi, delle Terme di Diocleziano intende stabilire una connessione visiva con la preziosa collezione Romana ricca di statue e reperti arcaici dal V secolo a.c. del Santuario degli Arvali, creando interferenze sinergiche in un campo seminato da frammenti di memoria storica, fortemente evocativi. La cromaticità dell’installazione diventa un punto di energia che richiama la vitalità del mondo Romano, invece i simboli neri presenti sul lato interno evocano il mondo neolitico pre – Dacico, omaggiando la storia dell’antica Dacia e il suo popolo.



    La chiave della sua lettura sulla Colonna di Traiano, che l’ha portata al concetto di Columna mutãtio quale conclusione contemporanea, riguarda la perdita nel tempo della funzione originaria del monumento di omaggiare l’Imperatore Traiano attraverso la più importante delle sue conquiste – la Dacia, e quella di monumento funerario, spiega ancora il critico Alessandro Masi, spiegando che oggi il capolavoro di arte e architettura è fonte di informazioni storiche, come un reperto archeologico conservato e custodito in un museo, che ci permette di indagare il nostro passato ma anche di ricostruire attraverso l’immaginazione, scenari futuri. Da cui l’impostazione orizzontale dell’installazione Columna mutătio – LA SPIRALE che non allude un ribaltamento fisico o virtuale del monumento di grande potenza fisica ed evocativa, ma lo interpreta come oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre in orizzontale.



    Oltre all’installazione Columna mutãtio – LA SPIRALE dell’artista Luminița Țăranu presso il Chiostro piccolo della Certosa di Santa Maria degli Angeli, a Palazzo Massimo, invece, è visitabile la mostra Camilian Demetrescu – DACICA, che riunisce alcune delle opere create dal grande artista di origine romena, ispirate alle divinità venerate dai daci, precisa il Museo Nazionale Romano.



    Curata dal Museo Nazionale di Storia della Romania e dal Museo Nazionale Romano, Dacia – l’ultima frontiera della Romanità, che si svolge sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Romania e del Presidente della Repubblica Italiana, è organizzata dall’Ambasciata di Romania in Italia in partenariato con il Museo Nazionale di Storia della Romania, il Ministero della Cultura romeno, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Difesa Nazionale, l’Istituto Culturale Romeno, attraverso l’Accademia di Romania in Roma, nonchè con il Ministero della Cultura italiano.



  • BookCity Milano, Rediviva invita “Ad ascoltar le doine” di Armando Santarelli

    BookCity Milano, Rediviva invita “Ad ascoltar le doine” di Armando Santarelli

    Alla XII edizione di BookCity Milano, che si svolge dal 13 al 19 novembre allinsegna del “Tempo del sogno”, Rediviva Edizioni, la prima editrice romena fondata in Italia nel 2012, invita il pubblico “Ad ascoltar le doine. Scritti sulla Romania” di Armando Santarelli. Il volume, che ha arricchito questanno la collana “Quaderni romeni” di Rediviva, con la prefazione del romenista Giovanni Rotiroti, e fa emergere lamore dellautore per la Romania, sarà presentato il 18 novembre, dalle ore 11.00, presso il Museo delle Culture del Mondo del capoluogo lombardo (Spazio delle Culture – Via Tortona 56).



    “Uno spazio ormai conosciuto dal pubblico lettore, un polo multidisciplinare dedicato alle culture del mondo”, spiega a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Violeta Popescu, responsabile di Rediviva Edizioni e del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, che interverrà alla presentazione del volume assieme allautore Armando Santarelli e a Florentina Niţă.



    Il libro proposto da Rediviva, che porta già nel titolo la bellissima e preziosa parola romena “doina” – un canto nostalgico, fondamentale del folclore romeno, inserito nel 2009 nel Patrimonio culturale immateriale dellUNESCO, comprede una bellissima raccolta di saggi, articoli e riflessioni sul nostro paese, aggiunge Violeta Popescu. “Armando Santarelli è uno scrittore che coinvolge e sorprende con il ricco tessuto emotivo della sua scrittura e le bellissime immagini che riesce a materializzare negli occhi del lettore”, dice ancora la nostra ospite.



    La prestigiosa rassegna BookCity propone anche nel 2023 un ricco palinsesto di eventi, laboratori e appuntamenti con scrittori, giornalisti, editori che si svolgeranno tra Milano, Cremona e Lodi. Liniziativa è promossa dallAssessorato alla Cultura del Comune di Milano, assieme allAssociazione BookCity Milano e allAssociazione Italiana Editori.




  • Artisti romeni alla Biennale di Firenze

    Artisti romeni alla Biennale di Firenze

    Si intitola Coraggio l’opera che l’artista romena Alexandra Oancea presenterà alla XIV edizione della Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea e Design di Firenze (Florence Biennale), in programma dal 14 al 22 ottobre presso la Fortezza da Basso. Incentrata quest’anno su I AM YOU – Individual and Collective Identities in Contemporary Art and Design, la rassegna riunisce oltre 600 artisti provenienti da 85 paesi, con più di 1000 lavori.


    Alla XIV Biennale di Firenze, la Romania è rappresentata da 11 artisti: Irina Biatturi, Nicoleta Bică-Bucșaru, Cosmin Brendea, Bogdan Severin Hojbotă, Corina Irsik, Alexandra Oancea, Vladimir Păun-Vrapciu, Ana-Maria Rugescu, Ramona Russu (Romania/Francia), Vasile Ștefănoiu, Mihai Topescu, precisa l’Accademia di Romania in Roma.




    Il dipinto di Alexandra Oancea, selezionato dagli organizzatori della Biennale, è stato tra le opere più apprezzate dal pubblico che ha visitato la mostra personale intitolata Io sono!, ospitata nel 2020 dall’Accademia di Romania, che, da rappresentanza dell’Istituto Culturale Romeno, sostiene la partecipazione dell’artista alla Biennale di Firenze.



    In un collegamento con Radio Romania Internazionale, Alexandra Oancea ha spiegato che messaggio trasmette il suo Coraggio e dove cerca ispirazione per i suoi lavori.




  • La “ie”, camicetta tradizionale romena, in mostra al Castello D’Albertis di Genova

    La “ie”, camicetta tradizionale romena, in mostra al Castello D’Albertis di Genova

    Dopo l’esposizione all’Accademia di Romania a Roma, viene proposta al Castello D’Albertis di Genova la mostra di etnografia romena Cămașa maramureșeană, măiestrIE și simbol / Sulle scIE delle tradizioni popolari del Maramureș: la simbolistica della camicetta femminile. Strutturata in due sezioni, una fotografica e una etnografica, la mostra ci rivelerà un autentico universo rurale, affascinante per la sua semplicità e le sue tradizioni.

    Nella mostra etnografica, il Museo di Etnografia e Arte Popolare del distretto di Maramureș estrae dal tesoro custodito nel suo patrimonio oggetti di grande valore e bellezza e li presenta in modo non convenzionale, con un impatto visivo di effetto. Elementi di costumi popolari della tradizione romena, principalmente camicette femminili provenienti dalle quattro aree etnografiche di Maramureș, illustreranno la finezza dell’arte tradizionale e la valorizzazione degli antichi saperi.

    La bellezza delle camicie sarà esaltata da immagini suggestive che rappresentano istantanee della vita del villaggio, oltre ai volti di coloro che portano il loro messaggio attraverso il tempo. Le immagini sono state colte dai fotografi Mariana Scubli, Gabriel Motica, Vlad Dumitrescu, Dan Griga, Vasile Chira e Marius Ionuțaș, nelle peregrinazioni attraverso l’intera zona di Maramureș, a loro tanto cara. Sui volti delle donne, dei giovani o degli anziani, troviamo impresse le tracce della nostra identità, tutto ciò che di più prezioso e sacro abbiamo, come popolo.

    Il distretto di Maramureș comprende quattro aree etnografiche, dette anche paesi: Țara Maramureșului, Țara Lăpușului, Țara Chioarului e parte di Țara Codrului. Ci sono molti criteri di riconoscimento, ma a prima vista si capisce da quale paese, ovvero area etnografica, provengono le persone grazie agli abiti che indossano con orgoglio.

    Țara Maramureșului – Voivodato di Maramureș si distingue per le camicette femminili con scollature quadrate intorno al collo, caratterizzate da una decorazione sofisticata e da volant di pizzo lavorati all’uncinetto. Mentre alcune parti dell’abito popolare sono state modificate in base alla moda, una cosa è rimasta invariata rispetto a centinaia di anni fa, la bisaccia.

    Țara Lăpușului è definita dalla camicia con chept (petto della camicia con ricamo a fiori), che sembra essere scesa dalla Colonna Traiana, un capo di abbigliamento conservato in queste zone e sui Monti Apuseni. La camicia da uomo, pur sembrando semplice a prima vista, è di un’eleganza particolare proprio per le discrete rifiniture del colletto e del polsino che conferiscono, a chi la indossa, particolare finezza.

    Il costume popolare che si trova in Țara Chioarului si colloca al primo posto in termini di eleganza. Molteplici motivi, collocati in punti chiave della camicia, realizzati nelle più complesse tecniche di ricamo eseguite esclusivamente con cotone bianco, conferiscono a questa una particolare raffinatezza.

    Țara Codrului ci presenta una speciale camicetta da donna. Quelle più antiche hanno decorazioni intricate realizzate in cotone rosso e nero, esclusivamente con motivi geometrici. Invece, la camicia con carré viene adottata dagli abitanti della Terra di Oaș, insieme alla novità dell’ornamento della manica dalle numerose increspature. La camicia da uomo, più conservatrice, rimane bianca, con decorazioni bianche e solo piccoli punti di colore sul colletto risvoltato, che compaiono dopo la metà del Novecento.
    Chi conosce già i villaggi nella zona di Maramureș sarà felice di ritrovarli. Invece chi non li conosce, sarà lieto di scoprirle e, osiamo credere, di meravigliarsi della semplicità, che caratterizza questi luoghi affascinanti.

    Organizzatori: Ambasada României în Italia / Ambasciata di Romania in Italia, Consiliul Judeţean Maramureş – Consiglio distrettuale di Maramureș: Muzeul de Etnografie şi Artă Populară Baia Mare – Museo di di Etnografia e Arte Popolare del distretto di Maramureș, Centro distrettuale per la Conservazione e la Promozione della Cultura Tradizionale Liviu Borlan di Maramureș, Consolato Generale di Romania a Torino, Consolato Onorario di Romania a Genova, Accademia di Romania, Comune di Genova – Genoa Municipality, Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo – Genova, Musei di Genova.

    Comunicato – Consolato Generale di Romania a Torino

  • “Pathfinders of the Waters, Danube Delta” dell’Associazione Ivan Patzaichin, Premio Europa Nostra

    “Pathfinders of the Waters, Danube Delta” dell’Associazione Ivan Patzaichin, Premio Europa Nostra

    Il progetto Pathfinders of the Waters, Danube Delta / Gli esploratori delle Acque, Delta del Danubio dell’Associazione Ivan Patzaichin, che ha ideato e fondato il Centro Culturale e del Museo Ivan Patzaichin di Mila 23, in provincia di Tulcea, nella Romania sud-orientale, sarà insignito del Premio Europa Nostra 2023 nella categoria Istruzione, formazione e competenze, come ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia in un comunicato. I vincitori degli European Heritage Awards/Europa Nostra Awards 2023 saranno celebrati oggi, 28 settembre, al Palazzo del Cinema di Lido di Venezia, alla presenza della presidente di Presidente di Europa Nostra, Cecilia Bartoli. Durante la cerimonia di consegna dei premi, organizzata congiuntamente da Europa Nostra e dalla Commissione Europea, saranno proclamati i cinque vincitori del Grand Prix e il vincitore del Public Choice Award, premiati per i progetti di rilievo in materia di patrimonio culturale.

    In questa occasione, a Venezia sarà presente una delegazione dell’Associazione Ivan Patzaichin. L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica (Palazzo Correr, Cannaregio 2214) ospiterà il 29 settembre, alle ore 17:00, la conferenza e la videoproiezione Il Delta del Danubio di Ivan Patzaichin. Inoltre, il 30 settembre, alle ore 12:00, presso il Padiglione Romania alla Biennale di Venezia, Giardini della Biennale, Sestiere Castello, sarà presentato il Museo Ivan Patzaichin – Centro per l’innovazione civica nel Comune di Mila 23.

    Maggiori dettagli nel comunicato dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, la rappresentanza dell’Istituto Culturale Romeno a Venezia.

  • “Gesti” dell’artista romeno Florin Stoiciu in mostra a Venezia

    “Gesti” dell’artista romeno Florin Stoiciu in mostra a Venezia

    Dal 17 al 21 luglio, la Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita la mostra di xilografie su tela Gesti dell’artista Florin Stoiciu, professore ordinario di tecniche dell’incisione e grafica d’arte presso la Facoltà di Belle Arti dell’Università degli Studi «Ovidius» di Constanţa. Organizzata in collaborazione con l’Unione degli Artisti di Romania, l’esposizione curata da Anastasia Stoiciu è accompagnata dal più recente libro dell’artista, Il gesto nella xilografia, pubblicato presso la Casa Editrice del Museo Nazionale della Letteratura Romena, con la prefazione firmata dalla compianta critica d’arte Doina Păuleanu (1948-2020).

    Maggiori dettagli nel comunicato dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • “Il cielo dell’acqua” all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    “Il cielo dell’acqua” all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    Fino al 5 luglio, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita l’evento espositivo Il cielo dell’acqua che ha come protagonisti gli artisti Bogdana Contraș, Eugen Pană e Daniel Răgușitu. La mostra, inaugurata il 30 giugno e curata da Alexandra Crăciun, è organizzata in collaborazione con l’Unione degli Artisti Visivi di Romania e l’Università di Bucarest. L’ingresso è libero con orario di apertura 16:00-21:00.

    Maggiori dettagli nel comunicato dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • Giornata universale della camicia tradizionale romena, celebrazioni a Roma

    Giornata universale della camicia tradizionale romena, celebrazioni a Roma

    Le spettacolari camicie tradizionali del Maramureș, regione della Romania settentrionale, arrivano prossimamente a Roma. In occasione della Giornata universale della “ie”, famosa ormai nellintero mondo, e celebrata il 24 giugno, allAccademia di Romania in Roma sarà inaugurata la mostra “Cămașa maramureșeană, măiestrIE și simbol”/ “Sulle scIE delle tradizioni popolari del Maramureș: la simbolistica della camicetta femminile”.



    Una rassegna fotografica ed etnografica, aperta dal 23 giugno al 15 luglio, che svela al visitatore un autentico universo rurale, affascinante per la sua semplicità e le sue tradizioni, spiegano gli organizzatori: lAccademia di Romania in Roma, il Consiglio provinciale di Maramureș, il Museo di Etnografia e Arte Popolare del Maramureș, il Centro per la Conservazione e la Promozione della Cultura Tradizionale “Liviu Borlan” della stessa provincia, e lAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana.



    Saranno esposti elementi di costumi popolari della tradizione romena, principalmente camicie femminili, ma anche maschili, provenienti dalle quattro aree etnografiche del Maramureș, dette anche “terre” o “paesi”: Țara Maramureșului, Țara Lăpușului, Țara Chioarului e parte di Țara Codrului.



    In Italia, le loro particolarità forse andrebbero definite campanilistiche, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. “Si riconosce la provenienza delle persone in base alle increspature oppure alla ricchezza della lavorazione sui polsi o sullalto della manica, e soprattutto alla decorazione sulla scollatura”, aggiunge la vicedirettrice dellAccademia di Romania. “Sono convinta che la direttrice del Museo di Etnografia e Arte Popolare del Maramureș, Monica Mare, ci farà una lezione scientifica, che ci introdurrà nella storia, nellarte e nellantropologia di queste zone”, sottolinea la prof.ssa Oana Boşca-Mălin.



    La mostra combina nel modo più felice gli elementi del costume tradizionale con una serie di immagini scattate dai fotografi Mariana Scubli, Gabriel Motica, Vlad Dumitrescu, Dan Griga, Vasile Chira e Marius Ionuțaș, ha detto ancora la nostra ospite.



    “Sulle scIE delle tradizioni popolari del Maramureș: la simbolistica della camicetta femminile” sarà inaugurata allAccademia di Romania il 23 giugno, ore 19.00, e rimarrà aperta fino al 15 luglio, da martedì a venerdì – 15.00-18.00 e sabato 10.00-12.00 e 15.00-17.00, con ingresso libero.



    Il 24 giugno 2013, in occasione della Festa della Natività di San Giovanni Battista e di quella che ricorda gli antichi rituali delle fate chiamate Sânziene, la comunità virtuale “La Blouse Roumaine” istituiva e celebrava la prima Giornata universale della “ie”. Lanciata dalla connazionale Andreea Tănăsescu, la comunità è stata intitolata al famoso omonimo quadro del pittore francese Henri Matisse che ha reso celebre la nostra camicia tradizionale. LAccademia di Romania in Roma ha celebrato la camicia tradizionale romena sin dalla sua prima Giornata universale.



  • Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia con Lucia Ileana Pop e Bruno Mazzoni

    Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia con Lucia Ileana Pop e Bruno Mazzoni

    Saranno la poetessa romena Lucia Ileana Pop e il noto professore e traduttore Bruno Mazzoni i protagonisti della prossima “Serata a Casa dellAmbasciata di Romania in Italia“. Levento, che sarà ospitato il 12 giugno dalle ore 19.00 dalla sede della rappresentanza diplomatica, è dedicato alla Giornata Internazionale del Bambino. Verranno presentati quattro volumi di poesie di Lucia Ileana Pop: “Scântei de suflet”/ “Scintille dellanimo” e “Umbre și lumini” / “Ombre e luci”, pubblicati in edizione bilingue presso Rediviva Edizioni di Milano rispettivamente nel 2020 e 2022, e altri due, editi finora solo in romeno.



    “Jurnalul de departe în timp de pandemie”, uscito nel 2021 presso leditrice Eikon di Bucarest, contiene 25 articoli scritti durante la pandemia per diversi giornali e riviste con cui collabora lautrice, mentre “Poezii vii pentru cei mai frumoși copii”, pubblicato nel 2022 presso leditrice Vatra Veche di Târgu Mureș, è un libro con il quale lautrice ha giocato e lavorato anche in classe, al corso di lingua, cultura e civiltà romena che insegna in Italia, come ha spiegato Lucia Ileana Pop stessa a Radio Romania Internazionale.



    La poetessa è particolarmente lieta di dialogare con il prof. Bruno Mazzoni, “un amico vero della nostra lingua e della nostra cultura”. E altrettanto lieta di essere insieme in questa “Serata a Casa dellAmbasciata di Romania in Italia” con alcuni suoi alunni ed ex alunni che reciteranno versi dal volume “Poezii vii pentru cei mai frumoși copii”: Alexandra Apetrei, Maria Beatrice Florea, Alessia Pătrinjei, Arianna Pătrinjei, Alexandru Stănilă e David Toc, dellIstituto Comprensivo “Santa Beatrice” di Roma, Ștefan Eduard ed Elena Loredana Mocănița, dellIstituto Comprensivo “Alberto Manzi” di Villalba di Guidonia, Silvia Pal e Sonia Pal, dellIstituto Comprensivo “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” di Morlupo.



    “Tutto questo in un contesto in cui siamo ancora molto vicini alla Giornata Internazionale del Bambino e la nostra ambasciatrice Gabriela Dancău, molto attenta alle nuove generazioni dei romeni che vivono in Italia, ha voluto probabilmente far loro un ulteriore regalo”, ha detto ancora Lucia Ileana Pop.



    Il progetto “Le Serate a Casa dellAmbasciata”, avviato dalla rappresentanza diplomatica del nostro Paese a Roma, è un formato di eventi dedicati alla comunità romena in Italia e agli amici della Romania, volto, da un lato, ad avvicinare le personalità romene al pubblico e, dallaltro, a creare una piattaforma per la promozione degli scrittori e degli artisti romeni in Italia.



    Nata nel 1977 a Desești, in provincia del Maramureș, Lucia Ileana Pop ha conseguito la laurea in Lettere e un master in Etnologia e Antropologia sociale in Romania, e successivamente una laurea triennale in Scienze dellEducazione in Italia. Dal 2001 ha insegnato la lingua romena nel Paese di origine e dal 2014 è docente di Lingua, cultura e civiltà romena a Roma e nei dintorni. Inoltre fa parte della Poetry Sound Library ed è autrice di articoli, saggi, traduzioni e poesie pubblicati da testate nel Paese di origine e nella Penisola.



  • Rediviva Edizioni di Milano al Salone Internazionale del Libro di Torino

    Rediviva Edizioni di Milano al Salone Internazionale del Libro di Torino

    La partecipazione della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino è una vetrina importante non soltanto come spazio che riunisce autori ed editrici interessate a proporre varie pubblicazioni, ma proprio per la visibilità della cultura romena in Italia. Così la responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano e di Rediviva Edizioni, Violeta Popescu, presentando a Radio Romania Internazionale le proposte della prima editrice romena nata in Italia nel 2012 alla XXXV/a edizione della prestigiosa rassegna.



    Ospite dello Stand della Romania – Padiglione 1 (A10/B09) del Lingotto Fiere (Via Nizza 294), allinsegna di “Letteratura allo specchio”, Rediviva Edizioni invita il pubblico oggi, 18 maggio, dalle ore 15:00, alle presentazioni dei volumi “Ad ascolar le doine. Scritti sulla Romania” di Armando Santarelli, pubblicata questanno, e “Maria, Regina di Romania. La storia della mia vita”, uscito lo scorso anno presso la stessa Rediviva, nella traduzione di Mario Borsa, con la revisione e ladattamento del testo di Silvia Storti Shelyta.



    Domani, 19 maggio, dalle ore 12:00, Rediviva presenta “La colonia (quasi come un blues)” di Stelian Țurlea, nella traduzione italiana di Ingrid Beatrice Coman Prodan, pubblicata nel 2023. Gli ospiti di Rediviva Edizioni sono Stelian Țurlea, Ingrid Beatrice Coman-Prodan, Armando Santarelli, Silvia Storti, Irina Țurcanu Francesconi e Violeta Popescu.



    Ringraziando gli organizzatori per linvito, la responsabile di Rediviva ha sottolineato anche la visibilità conferita dalla presenza del nostro Paese al Salone di Torino agli scrittori e poeti romeni che vivono in Italia e ha fatto riferimento ai titoli proposti lungo gli anni alla prestigiosa rassegna dalleditrice di Milano.



    La presenza della Romania alla prestigiosa rassegna editoriale ospitata dal capoluogo piemontese è organizzata dallIstituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e lAccademia di Romania in Roma, in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, lAssociazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre lIstituto Culturale Romeno.