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  • “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino”Un libro della memoria e dellanalisi della storia, illustrata con eventi della mia vita”. Così riassume a Radio Romania Internazionale la famosa poetessa romena Ana Blandiana il “Falso trattato di manipolazione”, pubblicato questanno da Elliot Edizioni, nella traduzione italiana di Mauro Barindi, che sarà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio. Accanto allautrice, allevento che sarà ospitato dalla Sala Internazionale del Lingotto Fiere venerdì 19 maggio, dalle ore 11:30, saranno presenti Mauro Barindi, Marco Dotti e Bruno Mazzoni.



    “E una bella sorpresa per me da parte di Elliot Edizioni questa edizione italiana di “Fals tratat de manipulare”, poichè il libro è abbastanza vecchio”, aggiunge Ana Blandiana parlando del volume uscito in Romania nel 2013, presso leditrice Humanitas. “E una bella sorpresa anche perchè, generalmente, tradotte sono la poesia, la prosa, e meno i saggi. E per me, negli ultimi dieci anni, i libri di pensiero, di analisi di vita, di storia, sono più importanti, e ho sperato che siano tradotti anche questi libri”, dice ancora lautrice, che racconta in questo volume autobiografico la sua dissidenza durante il comunismo, il crollo del regime e il suo impegno civile.



    Ana Blandiana, pseudonimo letterario di Otilia Valeria Coman-Rusan, fu perseguitata dal comunismo sin da giovane. Suo padre – prete ortodosso – fu detenuto politico durante il regime. E larresto del padre è uno degli episodi ricordati nel libro, proprio sotto il titolo “La prima manipolazione”. Dopo la caduta del comunismo, fece accompagnare la fama letteraria, accanto al compianto marito Romulus Rusan, anche lui scrittore, ad un forte impegno civile. A loro si deve la trasformazione del carcere di Sighet, nel nord della Romania, dove fu sterminata buona parte dellélite, nel Memoriale delle Vittime del Comunismo e della Resistenza.



    In Italia, Ana Blandiana è nota in particolare per le sue poesie, ma anche per il suo primo romanzo “Applausi nel cassetto”, tradotto da Luisa Valmarin. Il volume “Un tempo gli alberi avevano occhi”, pubblicato nel 2004 presso la Donzelli, nella traduzione di Bruno Mazzoni e Biancamaria Frabotta, ha portato alla poetessa romena il Premio Speciale per la Poesia Giuseppe Acerbi nel 2005. Lo stesso Bruno Mazzoni firma anche la versione italiana del volume “Lorologio senza ore”, uscito nel 2018 presso la stessa Elliot Edizioni di Roma, che nel 2021 ha pubblicato anche “Applausi nel cassetto”. “Il mondo sillaba per sillaba” (Saecula 2012) e “La mia patria A4. Nuove poesie” (Aracne 2015) sono gli altri due volumi di Ana Blandiana pubblicati in Italia, con la traduzione di Mauro Barindi.



    La letteratura romena in Italia va avanti, grazie anche alla promozione che lIstituto Culturale Romeno riesce sistematicamente a offrire, sia per i contributi alla traduzione di opere romene sia per linvito ai vari festival di scrittori romeni le cui opere sono state pubblicate nella Penisola, spiega, da parte sua, a Radio Romania Internazionale il romenista e traduttore Bruno Mazzoni, ospite di parecchi eventi organizzati dalla Romania al Salone di Torino.



    Oltre alla presentazione del “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana, lex preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Pisa partecipa oggi, dalle ore 18:00, allo Stand della Romania, assieme a Vanni Santoni, alla presentazione del volume “Melancolia – La nave di Teseo” di Mircea Cărtărescu, uscito lo scorso anno a Milano. Il 19 maggio, dalle ore 19:15, sempre allo Stand della Romania, Bruno Mazzoni dialogherà con Smaranda Vultur su “Memoria è/e patrimonio”, un incontro dedicato a Timişoara – Capitale Europea della Cultura 2023. Il noto romenista interverrà anche alla presentazione del volume “Cronache di guerra e pace. Racconti” di Silvio Guarnieri, accanto a Lorenzo Renzi e Cristian Luca, che si terrà domenica 21 maggio, dalle ore 11:00, allo Stand della Romania.



    “Sono molto contento che ci sono anche degli autori che fino ad oggi non avevano avuto echi o risonanze in Italia”, sottolinea Bruno Mazzoni, parlando dei volumi “Aspettando lApocalisse” e “Morte quotidiana” di Dinu Pillat, pubblicati nel 2022 presso Bonfirraro Editore, nella traduzione di Luca Bistolfi. Un altro libro mai pubblicato finora in Italia è “Il Fenomeno Piteşti” di Virgil Ierunca, tradotto da Elena Di Lernia e uscito sempre nel 2022 presso Cisla Editore.



    Il prof. Mazzoni ha fatto riferimento anche al grande drammaturgo romeno Matei Vişniec, con tre libri presentati a Torino il 20 maggio: “Il Cabaret Dada”, edizione bilingue, nella traduzione italiana di Irma Carannante (Criterion Editrice, Milano, 2022), “Mansarda a Parigi con vista sulla morte”, sempre in edizione bilingue, nella traduzione italiana di Horia Corneliu Cicortaş, uscito nel 2022 presso la stessa editrice milanese, e “Lo spettatore condannato a morte”, a cura di Maria Emanuella Raffi, che firma anche la traduzione italiana, pubblicato nel 2023 presso CLEUP di Padova, con lintroduzione di Lorenzo Renzi.



    La presenza della Romania alla prestigiosa rassegna editoriale ospitata dal capoluogo piemontese è organizzata dallIstituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e lAccademia di Romania in Roma, in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, lAssociazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre lIstituto Culturale Romeno.


    Scoprite tutti gli eventi organizzati dalla Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino sul sito dellIstituto Culturale Romeno!




  • Salone Libro Torino, Romania porta “Letteratura allo specchio”

    Salone Libro Torino, Romania porta “Letteratura allo specchio”

    Saranno più di 20 gli incontri e le presentazioni allo stand della Romania e nelle sale del Lingotto, in occasione della XXXV edizione del Salone Internazionale di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio. Tutto in sintonia con il tema Attraverso lo specchio che definisce la prestigiosa rassegna editoriale nel 2023. All’insegna della Letteratura allo specchio, lo stand nazionale, organizzato dall’Istituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e l’Accademia di Romania in Roma, promuoverà, oltre alla letteratura romena contemporanea, le opere di autori romeni nel campo della filosofia, storia, critica letteraria e di altri settori del sapere, pubblicate in italiano nello scorso biennio.



    Protagonisti di questi eventi sono personalità romene e italiane, rappresentative per il profilo della manifestazione, scrittori, traduttori, editori, filologi, critici letterari, storici, filosofi, giornalisti, dirigenti di editrici della Penisola: Ciprian Apetrei, Mauro Barindi, Ana Blandiana, Salvo Bonfirraro, Alina Catrinoiu, Dan Octavian Cepraga, Horia Corneliu Cicortaş, Iulian Ciocan, Elisa Copetti, Iulia Cosma, Federica Cugno, Emilia David, Gioacchino De Chirico, Elena Di Lernia, Marco Dotti, Dario Fertilio, Olga Irimciuc, Cristian Luca, Bruno Mazzoni, Giuseppe Motta, Livio Muci, Anita Paolicchi, Violeta Popescu, Ingrid Beatrice Coman Prodan, Maria Emanuela Raffi, Lorenzo Renzi, Armando Santarelli, Vanni Santoni, Marco Sbrozi, Roberto Scagno, Andreea Simionel, Simona Sora, Natale Spineto, Silvia Storti, Francesco Testa, Sara Turetta, Irina Ţurcanu, Alina Monica Ţurlea, Stelian Ţurlea, Alessandro Vagnini, Smaranda Vultur, precisa l’Istituto Culturale Romeno.



    Abbiamo creato uno stand sotto l’insegna Letteratura allo specchio, con una serie di citazioni poetiche da nomi contemporanei: Ana Blandiana, Nichita Stănescu, Mircea Cărtărescu, Marta Petreu, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. I versi di Nichita Stănescu sono stati tradotti dal noto romenista Roberto Merlo proprio per questa occasione, aggiunge la nostra ospite, invitando il pubblico allo stand della Romania, ubicato nel Padiglione 1 (A10/B09) del Lingotto Fiere (Via Nizza 294), a scoprire le nuove apparizioni di volumi usciti in Italia grazie al Programma Translation and Publication Support dell’Istituto Culturale Romeno e alla volontà degli editori italiani. Accanto ai libri tradotti in italiano, presso lo stand della Romania saranno in vendita anche libri nuovi e classici, per bambini e adolescenti, saggistica e romanzi in lingua romena, per i connazionali che vivono nella Penisola.



    Quattro degli incontri dedicati alla cultura romena si terranno nelle sale di Lingotto Fiere: il dibattito Memoria è/e patrimonio dedicato alla città di Timișoara – Capitale Europea della Cultura, che avrà come protagonista la saggista e studiosa Smaranda Vultur (Sala Bianca, 19 maggio, ore 19:15); l’evento dedicato alla personalità di Mircea Eliade e alle nuove pubblicazioni di studi di e su Eliade (Sala Indaco, 18 maggio, ore 12:45); l’incontro con la scrittrice Ana Blandiana per la presentazione della traduzione italiana del volume Falso trattato di manipolazione (Sala Internazionale, 19 maggio, ore 11:30), nonché la presentazione del libro sulla migrazione e l’integrazione Male a est della giovane scrittrice Andreea Simionel (Sala Avorio, 19 maggio, ore 16:00).



    La partecipazione della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino rientra nella strategia dell’Istituto Culturale Romeno di sostenere la presenza della cultura romena in ambito europeo ed internazionale e nel programma delle sue rappresentanze a Venezia e a Roma di promuovere la letteratura romena in Italia.



    La presenza della Romania è organizzata in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, l’Associazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre l’Istituto Culturale Romeno.




  • “Case antiche. Case contemporanee” portate dal Museo Astra di Sibiu all’Accademia di Romania in Roma

    “Case antiche. Case contemporanee” portate dal Museo Astra di Sibiu all’Accademia di Romania in Roma

    Case antiche. Case contemporanee: un invito rivolto al pubblico dal Complesso Museale Nazionale ASTRA di Sibiu e dall’Accademia di Romania, la rappresentanza dell’Istituto Culturale Romeno a Roma, a scoprire tradizione e innovazione nel mondo del villaggio romeno. L’inedita mostra di architettura vernacolare è stata inaugurata il 5 maggio presso la Galleria dell’Accademia di Romania.



    Il modo in cui i nostri colleghi del Museo ASTRA di Sibiu hanno allestito la mostra, la rende un vero e proprio viaggio nell’architettura tradizionale e nel mondo dell’abitare, ma anche nel mondo del costruire e di vivere lo spazio in tre zone della Romania, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. Si tratta di pezzi di tre case delle province di Braşov, Sibiu e Gorj: da una porta di entrata ai pilastri che sorreggono la casa, pezzi di arredamento, abiti e oggetti di uso comune, per riflettere il continuo dialogo tra passato e presente, aggiunge la vicedirettrice dell’Accademia di Romania.



    E’ un accesso alla visione tradizionale romena del mondo e dell’abitare, ma anche un suggerimento di come riutilizzare le materie prime e gli spazi nel mondo di oggi. Sono cose dette in modo molto bello e ricco dai due curatori della mostra, Ovidiu Baron e Ancuța Ilie, dal direttore generale del Museo ASTRA, Ciprian Ştefan, e dall’architetto Agostino Bossi, spiega ancora la prof.ssa Oana Boşca-Mălin.



    La nostra ospite ricorda che la mostra Case antiche. Case contemporanee nasce dal laboratorio Architettura vernacolare fra tradizione e contemporaneità, organizzato nel 2022 e gestito dall’architetto Agostino Bossi, al quale hanno partecipato professori e studenti romeni e italiani. Da questo workshop è nato anche un volume che accompagna la mostra e funge come guida, ha concluso la nostra ospite.



    La mostra Case antiche.Case contemporanee rimarrà aperta presso la Galleria dell’Accademia di Romania in Roma fino al 28 maggio.




  • Clara Cernat e Thierry Huillet in concerto al Palazzo della Magnifica Tadea di Spilimbergo

    Clara Cernat e Thierry Huillet in concerto al Palazzo della Magnifica Tadea di Spilimbergo

    La violinista romena Clara Cernat e il pianista e compositore francese Thierry Huillet sono i protagonisti del recital concertistico che il Consolato Generale di Romania a Trieste e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia dedicano al 170° anniversario della nascita e ai 140 anni della morte di Ciprian Porumbescu (1853-1883).



    L’evento che rende omaggio ad uno dei più celebrati compositori romeni di tutti i tempi si svolge oggi, 4 maggio, dalle ore 18.00, nella prestigiosa cornice del Palazzo della Magnifica Tadea di Spilimbergo. Una prova in più della forte cooperazione tra l’amministrazione locale del nord-est d’Italia, come il Comune di Spilimbergo, e la diplomazia romena del territorio, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il console generale di Romania a Trieste, Cosmin Victor Lotreanu.



    Il diplomatico ha ringraziato il sindaco di Spilimbergo, Enrico Sarcinelli, e tutta l’amministrazione comunale per la disponibilità ad ospitare questo recital concertistico, che intende offrire al pubblico la bellezza della musica romena. Oltre alla famosa Balada di Ciprian Porumbescu, il programma include brani di Şerban Nichifor e creazioni di Thierry Huillet in omaggio a George Enescu e Grigoraş Dinicu.



    Artisti di portata internazionale, Clara Cernat e Thierry Huillet, vantano una notevole carriera, con una ricca e variegata attività concertistica su grandi palcoscenici de mondo, ricordano gli organizzatori.




  • Atelier Ad Hoc porta “co-LIZA” a Milano Design Week 2023

    Atelier Ad Hoc porta “co-LIZA” a Milano Design Week 2023

    La creatività romena è tornata a Milano Design Week per la terza partecipazione consecutiva, dopo le precedenti due edizioni di successo. Nel 2023, tocca al lavoro “co-LIZA” plasmato nel 2022 dagli architetti George Marinescu e Maria Daria Oancea di Atelier Ad Hoc, nellambito di un progetto pilota avviato per creare un primo contatto con una minoranza sottorappresentata di Bucarest: migranti e rifugiati dal Medio Oriente. La partecipazione di Atelier Ad Hoc alla prestigiosa rassegna, in programma dal 17 al 23 aprile a BASE Milano e incentrata su “WE WILL DESIGN: WE HAVE AN I.D.E.A”, è sostenuta dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con Romanian Design Week.



    WE WILL DESIGN, il grande laboratorio sperimentale promosso da BASE, presenta progetti di designer da tutto il mondo, scuole, università, istituzioni internazionali e giovani studenti, sviluppati attorno allacronimo I.D.E.A. – Inclusione, Diversità, Equità e Accessibilità. Lobiettivo è quello di attivare una riflessione sul concetto di design democratico, plurale e inclusivo, capace di coinvolgere persone di tutte le età, abilità, genere e cultura, ha spiegato a Radio Romania Internazionale direttrice operativa di BASE, Giulia Cugnasca, presentando le novità della Milano Design Week 2023.




  • L’artista Stefania Becheanu a “Venise pour la francophonie 2023”

    L’artista Stefania Becheanu a “Venise pour la francophonie 2023”

    Dal 21 marzo al 6 aprile, la sezione di francese del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dellUniversità Ca Foscari di Venezia ha organizzato una rosa di eventi dedicati alla lingua francese e alle culture francofone. La rassegna “Venise pour la francophonie 2023” è stata organizzata in collaborazione con istituzioni culturali locali e internazionali.



    Giunto alla terza edizione, levento è stato incentrato questanno sul tema dellarcipelago, connettendo lidentità locale della Serenissima a quella degli arcipelaghi linguistici e culturali della Francofonia, in particolare allarcipelago caraibico, precisa lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, che, insieme a CREA Cantieri del Contemporaneo, ha collaborato allorganizzazione della mostra e performance artistica “Traduire en archipel(s)/Tradurre in arcipelaghi”.



    Inaugurata il 6 aprile, la mostra dedicata alla traduzione e alla città lagunare, frutto del lavoro svolto nello stesso giorno dallartista franco-romena Stefania Becheanu con le studentesse del corso “Éléments de traduction littéraire” presso latelier di ricerca/creazione artistica CREA alla Giudecca. Tutto con la collaborazione di Giuseppe Sofo, ricercatore di lingua e traduzione francese dellUniversità Ca Foscari, il quale ha raccontato lesperienza in un collegamento con Radio Romania Internazionale.





  • “Perpetuazioni” di Mihail György, in mostra all’Accademia di Romania in Roma

    “Perpetuazioni” di Mihail György, in mostra all’Accademia di Romania in Roma

    Si intitola “Perpetuazioni” la mostra dellapprezzato artista grafico Mihail György, inaugurata il 5 aprile allAccademia di Romania in Roma.



    Una selezione delle opere del raffinato artista 92enne, diventato “cittadino del mondo”, in seguito allopposizione manifestata contro il regime comunista, pari a Camilian Demetrescu, Constantin Udroiu o Doina Botez, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania, Oana Boşca-Mălin.



    La rassegna, accolta con entusiamo dal pubblico presente al vernissage, rimarrà aperta fino al 22 aprile presso la Galleria dellAccademia di Romania (Viale delle Belle Arti 110), la prima rappresentanza dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest allestero ad ospitarla, ha ricordato la nostra ospite.



    Curata da Luminiţa Vasile e Bogdan Vasile, la mostra è organizzata in collaborazione con la Galleria Basil e con il patrocinio dellUnione degli Artisti Plastici-Bucarest.




  • Giornata Unione dei Principati Romeni, eventi a Udine e Roma

    Giornata Unione dei Principati Romeni, eventi a Udine e Roma

    Ogni anno, il 24 gennaio, la Romania celebra l’Unione dei Principati Romeni della Moldavia e della Valacchia nel 1859, il primo passo verso la creazione dello Stato unitario romeno, portata a compimento nel 1918. Investito principe della Moldavia il 5 gennaio 1859 a Iasi (est), il colonnello Alexandru Ioan Cuza, appartenente alla generazione del Risorgimento, venne eletto nella stessa carica il 24 gennaio anche a Bucarest, capitale della Valacchia.

    Le rappresentanze dell’Istituto Culturale Romeno a Chişinău, Venezia, Roma, Varsavia, Istanbul, Londra e Vienna dedicano una rosa di eventi al 164/o anniversario dell’Unione dei Principati.

    Il 24 gennaio, dalle ore 17.00, il Palazzo Garzolini di Toppo-Wassermann a Udine (Via Gemona 92) ospiterà una conferenza aperta al pubblico, incentrata sulle relazioni italo-romene sotto il regno del principe Alexandru Ioan Cuza e sul percorso simmetrico seguito dai due popoli nel conseguire l’unità nazionale. L’evento è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, assieme al Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine e al Consolato Generale di Romania a Trieste. In apertura interverranno le autorità dell’Università degli Studi di Udine, il console generale di Romania a Trieste, Cosmin Victor Lotreanu, e il prof. Cristian Luca, rappresentante dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Dopo una breve introduzione di Alessandro Zuliani, docente di Lingua e Letteratura Romena del Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine, Raluca Tomi, ricercatrice presso l’Istituto di Storia Nicolae Iorga di Bucarest dell’Accademia Romena delle Scienze, terrà una conferenza in lingua italiana intitolata Alexandru Ioan Cuza e l’Italia, che ripercorrerà l’evoluzione dei rapporti di Cuza, nella sua veste di principe eletto dei Principati Uniti di Moldavia e Valacchia e, successivamente, nel periodo dell’esilio, con l’Italia, al tempo ancora in fase di unificazione sotto lo scettro di Casa Savoia, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia in un comunicato. La fonte ricorda che, nel 2023, ricorrono anche 150 anni dalla prematura scomparsa, all’età di 53 anni, del principe Alexandru Ioan Cuza (1820-1873).

    A sua volta, l’Accademia di Romania in Roma celebra la Giornata dell’Unione dei Principati in collaborazione con il Museo Nazionale di Storia della Romania, presentando su Facebook un film dedicato al ritratto ufficiale del principe Alexandru Ioan Cuza, realizzato dal pittore e fotografo Carol Popp di Szatmari nel periodo 1863-1865. Il ritratto fa parte della collezione di pittura moderna romena del Museo Nazionale di Storia della Romania, precisa l’Istituto Culturale Romeno.

  • “Constantin Udroiu – l’artista di due culture”, in mostra all’Accademia di Romania in Roma

    “Constantin Udroiu – l’artista di due culture”, in mostra all’Accademia di Romania in Roma

    Una mostra dedicata ad una personalità di spicco della diaspora romena in Italia celebra quest’anno la Festa della Cultura Nazionale all’Accademia di Romania in Roma. Il pubblico avrà modo di ammirare una selezione di dipinti su vetro e tela e incisioni appartenenti a Constantin Udroiu – l’artista di due culture, considerato dalla critica italiana un espressionista bizantino.



    La mostra, che sarà inaugurata il 13 gennaio, ore 17.30, presso la Galleria d’Arte dell’Accademia di Romania (Viale delle Belle Arti 110), è curata dalla professsoressa universitaria e nota romenista Luisa Valmarin, la consorte del compianto artista, nato nel 1930 e venuto a mancare nel 2014.



    Patrocinato dall’Ambasciata di Romania in Italia, il progetto ha come partener l’Associazione Nikopeia – Fucina d’Arte, l’Associazione Arte per la Valle e il Liceo Artistico Mario Festa Campanile di Melfi.



    Indetta per legge nel 2010, la Festa della Cultura Nazionale viene celebrata in Romania ogni anno il 15 gennaio, la data di nascita del poeta, drammaturgo, narratore e pubblicista Mihai Eminescu (1850-1889).



    Abbiamo pensato di riportare all’attenzione del pubblico questo artista complesso e molto dedicato al Paese di origine, ma anche a quello in cui ha saputo inserirsi e fare arte, ma anche scuola, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, Oana Boșca-Mălin.



    L’ultima mostra dedicata a Constantin Udroiu era stata ospitata dalla prestigiosa istituzione nel 2010, in occasione dell’80/o anniversario dell’artista. Pittore, affrescatore, diffusore della cultura e della spiritualità romena, manifestata con i tratti dell’iconografia, con la tipologia bizantina, quindi un artista insolito per l’Italia che, però, l’Italia ha accolto già dagli anni ’70 a braccia aperte, aggiunge la nostra ospite.



    Le opere del maestro esposte nella mostra che rimarrà aperta fino al 15 febbraio, saranno accompagnate dai lavori artistici firmati da giovani talenti della Puglia e della Basilicata, vincitori del Premio Constantin Udroiu – I edizione, 2019, ha detto ancora la prof.ssa Oana Boșca-Mălin, auspicando che l’iniziativa del concorso sia portata avanti, insieme all’Associazione Nikopeia – Fucina d’Arte, all’Associazione Arte per la Valle e al Liceo Artistico Mario Festa Campanile di Melfi.



  • Cultura romena, fine anno ricco di eventi a Roma

    Cultura romena, fine anno ricco di eventi a Roma

    Si intitola “Stati danimo” la mostra darte contemporanea di Anca Boeriu, aperta fino al 29 dicembre allAccademia di Romania in Roma. Curato da Ana Negoiță, levento è organizzato dalla rappresentanza dellIstituto Culturale Romeno nella Capitale italiana in collaborazione con il Centro di Eccellenza nello Studio delle Immagini (CESI) dellUniversità di Bucarest e con la Galleria Galateca.



    Radio Romania Internazionale ne ha parlato con la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, la quale ha fatto ugualmente riferimento alle altre presenze culturali romene di portata che hanno segnato questo mese a Roma: Le Giornate del Cinema Romeno, svoltesi dall8 al 10 dicembre presso la Casa del Cinema, aperte dallambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, e dal ministro della Cultura, Lucian Romașcanu, e da una conferenza tenuta dal critico e storico cinematografico Manuela Cernat.



    Inoltre, il 7 dicembre, in occasione della messa in scena dello spettacolo “Riccardo III non sha da fare” di Matei Vişniec al Metis Teatro, la regista Alessia Oteri ha ricevuto dal ministro della Cultura romeno, Lucian Romaşcanu, un attestato di eccellenza come segno di alto riconoscimento ed apprezzamento per il contributo alla promozione della cultura romena in Italia.



    Infine, il 10 dicembre, la Basilica Santi XII Apostoli di Roma ha ospitato la VII edizione del Concerto di Natale “Le tradizioni attraverso gli occhi dei bambini”. Levento è stato organizzato dallAssociazione italiana “Insieme per lAthos-Onlus”, in partenariato con lAccademia di Romania in Roma, la Diocesi Ortodossa Romena dItalia e Radio Romania, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, dellAmbasciata di Romania presso la Santa Sede e dellAmbasciata della Repubblica di Moldova in Italia, ha spiegato la prof.ssa Oana Boşca-Mălin, rivolgendo a tutti i migliori auguri. Buon Natale e un 2023 più sereno!




  • Buon centenario, Accademia di Romania in Roma!

    Buon centenario, Accademia di Romania in Roma!

    Per una felice coincidenza, il 1 novembre sia Radio Romania che l’Accademia di Romania in Roma celebrano l’anniversario. Per la prestigiosa istituzione particolarmente attiva nel paesaggio culturale italiano, il 2022 segna una ricorrenza speciale, in quanto si tratta del suo centenario. Grazie all’impegno dello storico Nicolae Iorga e dell’archeologo Vasile Pârvan, nel 1920 il Parlamento romeno approvava una legge che prevedeva la creazione di due accademie romene all’estero: la Scuola Romena di Fontenay-aux-Roses, a Parigi, e la Scuola Romena di Roma. L’8 luglio 1921, il Governatore di Roma metteva a disposizione dello Stato romeno un terreno a Valle Giulia per la costruzione di un immobile che accogliesse un’Accademia di Storia, Archeologia e Belle Arti. Il 1 novembre del 1922 si apriva la Scuola Romena di Roma, in una sede provvisoria in Via Emilio de’ Cavalieri 11. L’attuale sede di Valle Giulia (Piazza Josè de San Martin 1), inaugurata a gennaio 1933, fu edificata sotto la guida dell’architetto Petre Antonescu, con le spese di costruzione sostenute dalla Banca Centrale di Romania.



    La Scuola Romena di Roma nasce dopo la Grande Guerra, principalmente come espressione della volontà di vari accademici romeni – in primo luogo Nicolae Iorga, Duiliu Zamfirescu, Vasile Pârvan – il suo primo direttore, in seguito alla propria esperienza avuta in Italia come ricercatori. Sono personalità della cultura romena che hanno subito più o meno lo stesso fascino e impatto culturale straordinario che la Città Eterna ha esercitato su migliaia di ricercatori e uomini di cultura dell’Europa, spiega a Radio Romania Internazionale il direttore dell’Accademia di Romania in Roma, prof.univ.dr. Rudolf Dinu. Quello che hanno scoperto fu l’esistenza della straordinaria famiglia accademica delle scuole straniere che svolgevano la loro attività ormai dal 17/o secolo a Roma ed ebbero subito l’idea – Iorga lo dice sia per Roma che per Venezia più tardi – di fondare un istituto per ospitare i ricercatori romeni, per avere l’opportunità in maniera sistematica di studiare questo straordinario patrimonio culturale che la città di Roma e l’Italia in generale offrono, sottolinea il prof. Rudolf Dinu.



    Celebriamo i 100 anni di esistenza di un’istituzione che, lungo questo lasso di tempo, ha avuto più funzioni e ha seguito vari obiettivi, non solo quelli della formazione accademica post-universitaria, aggiunge il direttore dell’Accademia di Romania, ricordando la storia abbastanza travagliata dell’istituzione. Membro fondatore dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma, la Scuola ebbe questa funzionalità di ricerca e formazione accademica fino al 1947, quando, purtroppo, fu chiusa, in seguito all’avvento del regime comunista in Romania. Quindi, dopo la seconda Guerra Mondiale, funziona con interruzioni. Dal 1969 fino alla caduta del regime fu aperta come centro culturale e dagli anni ’80 soltanto come biblioteca. Rientra nella famiglie delle scuole straniere della Città Eterna nel 1998, grazie all’impegno del compianto professore Marian Papahagi, che giustamente deve essere chiamato il rifondatore della Scuola Romena di Roma, aggiunge il direttore dell’Accademia di Romania, istituzione che svolge la propria attività in base all’Accordo Culturale tra i due Paesi. Grazie alle borse di studio Vasile Pârvan all’Accademia di Romania e Nicolae Iorga all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, i giovani romeni hanno la possibilità di continuare in Italia il perfezionamento dopo laurea e post-dottorato. Dal 2003, l’Accademia di Romania è diventata anche rappresentanza dell’Istituto Culturale Romeno, attivamente coinvolta nella promozione della cultura romena. Praticamente, la gestione dell’Accademia di Romania è affidata al Ministero degli Esteri di Bucarest, le attività scientifiche sono coordinate dall’Accademia Romena e dal Ministero dell’Istruzione romeno, mentre quelle culturali dall’Istituto Culturale Romeno.



    I 100 anni di attività sono stati celebrati da una rosa di eventi che culminano il 2 e il 3 novembre con il convegno italo-romeno La Romanità Orientale e l’Italia dall’Antichità fino al secolo XX, giunto alla quarta edizione. L’incontro è organizzato dall’Accademia di Romania, in collaborazione con la Facoltà di Storia dell’Università Alexandru Ioan Cuza di Iași, la Facoltà di Storia dell’Università di Bucarest, la Facoltà di Storia dell’Università Babeș Bolyai di Cluj-Napoca, l’Università degli Studi di Bari, l’Università degli Studi di Perugia, l’Università degli Studi Roma Tre, l’Università degli Studi di Trieste, l’Associazione Italiana di Studi di Storia dell’Europa Centrale e Orientale (AISSECO), l’Associazione Italiana di Studi del Sud-Est Europeo (AISSEE) e il Centro Romeno-Italiano di Studi Storici dell’Università di Bucarest e dell’Università Roma Tre (CeRISS), sotto il patrocinio dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma, dell’Associazione Internazionale di Archeologia Classica, dell’Accademia Romena di Bucarest e con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno. Un incontro accademico che propone la rilettura di una realtà molto complessa e di grande interesse per la storiografia e la ricerca romena, italiana ed europea, puntualizza il prof. Rudolf Dinu, spiegando che si tratta di un convegno multidisciplinare, che riunisce, accanto a storici e archeologi, anche architetti, filologi e ricercatori di altre discipline umanistiche.



    A chiudere gli eventi celebrativi del centenario sarà una conferenza dedicata all’archeologia del Basso Danubio, della Moesia Inferior, in programma a fine novembre, organizzata dall’Accademia di Romania in collaborazione con il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e l’École Française de Rome, ha detto ancora il prof. univ. dr. Rudolf Dinu.




  • Festival Letterario “I Dialoghi di Trani”, Romania porta libri e film

    Festival Letterario “I Dialoghi di Trani”, Romania porta libri e film

    La Romania torna questanno con tre eventi culturali al Festival Letterario “I Dialoghi di Trani“, la cui 21° edizione, in programma dal 21 al 25 settembre, è incentrata sul tema del “Convivere”. E per la quarta volta che il nostro Paese partecipa alla rassegna ospitata dalla città pugliese, grazie alla bella collaborazione con lAccademia di Romania in Roma, ha spiegato a Radio Romania Internazionale Lucia Perrone Capano, la presidente dellAssociazione Culturale di Promozione Sociale “La Maria Del Porto”, che organizza il festival.



    Venerdì 23 settembre 2022, ore 9.15, il pubblico è invitato ad un incontro con la scrittrice Liliana Corobca e il suo volume “Kinderland”, accanto al giornalista Gianpaolo Balsamo. Seguirà, dalle ore 17.00, la proiezione del docufilm “Untamed Romania/La Romania Indomita” di Tom Barton-Humphreys, resa possibile per gentilezza dello sceneggiatore e produttore Alex Păun, come ricorda lAccademia di Romania in Roma, la cui vicedirettrice Oana Boşca-Mălin interverrà allevento. LAccademia di Romania coordina la presenza del nostro Paese al prestigioso evento, come rappresentanza dellIstituto Culturale Romeno, in collaborazione con lAssociazione Culturale “La Maria del Porto” e con il patrocinio dellAmbasciata di Romania in Italia e del Consolato Generale di Romania a Bari.



    Sabato 24 settembre 2022, dalle ore 12:00, il pubblico avrà modo di (ri)scoprire il volume “Archeologia dellamore”, insieme al suo autore Cătălin Pavel, al traduttore del libro, prof. Bruno Mazzoni, e alla storica dellarte Silvia Panichi. Alle presentazioni interverrà anche la Console Generale di Romania a Bari, Lucreția Tănase.



    Il tema del “Convivere” scelto per ledizione 2022 dei “Dialoghi di Trani” trasmette un messaggio europeo, sottolinea Lucia Perrone Capano. “La convivenza vuol dire bisogno di un dialogo europeo, un dialogo che guardi a tutte le dimensioni dellEuropa in questo momento. Molto importante è il dialogo con lEuropa dellEst, con i Paesi che sono a noi molto vicini e affini, proprio come la Romania, per motivi linguistici e culturali, e anche sociali”, puntualizza Lucia Perrone Capano, ricordando il ruolo dei romeni nella Penisola, che “arricchiscono la società italiana e interagiscono con questa in una dimensione interculturale e plurireligiosa che vogliamo conservare”.



    Trani è una città che tiene molto anche al dialogo interreligioso, sottolinea ancora la presidente dellAssociazione Culturale di Promozione Sociale “La Maria Del Porto”, ricordando la presenza della Chiesa Ortodossa Romena. Allo stesso tempo, Lucia Perrone Capano aggiunge che la Romania è un Paese ancora poco noto in Italia.



    La partecipazione della Romania alla 21° edizione del Festival precede quella del 2023, quando sarà Paese ospite ai “Dialoghi di Trani”, uno status concesso per la prima volta.




  • Serata all’insegna dell’arte contemporanea all’Ambasciata d’Italia a Bucarest

    Serata all’insegna dell’arte contemporanea all’Ambasciata d’Italia a Bucarest

    Una serata per scoprire come l’arte contemporanea dell’Italia e della Romania costituisce un balsamo per l’anima in un momento molto difficile come quello che stiamo vivendo, a causa della guerra. Così l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, che il 13 luglio ha ospitato nella sua residenza un evento all’insegna della Biennale di Venezia. I protagonisti sono stati la regista e artista Adina Pintilie, il cui progetto You Are Another Me – A Cathedral of the Body/ Tu sei un altro me – una cattedrale del corpo rappresenta quest’anno la Romania alla prestigiosa Esposizione Internazionale d’Arte, e il pittore italiano Marco Petrus, presente alla stessa rassegna nel 2011, nel 150/o anniversario dell’Unità d’Italia, alla mostra collettiva L’Arte non è cosa nostra.



    All’evento ospitato dall’ambasciatore d’Italia, erano presenti il commissario della Romania per la Biennale di Venezia, Attila Kim, accanto alla squadra che ha lavorato al progetto, nonchè numerose personalità del mondo artistico e culturale romeno. La biennale costituisce un filo che lega tante esperienze professionali e personali, ha spiegato a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni, ribadendo il suo impegno a far dialogare i mondi dell’arte dei due Paesi, unire gli artisti e sviluppare progetti comuni.



    Al Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale, la mostra You Are Another Me – A Cathedral of the Body/ Tu sei un altro me – una cattedrale del corpo propone un’esperienza sensoriale multimediale, nata da una lunga ricerca artistica di Adina Pintilie sull’intimità e sulla corporeità, che porta avanti l’impresa avviata con il suo primo lungometraggio Touch Me Not/ Ognuno ha diritto ad amare, che nel 2018 ha vinto l’Orso d’Oro alla Berlinale. Curato da Cosmin Costinaș e Viktor Neumann, il progetto di Adina Pintilie è stato selezionato in seguito al Concorso nazionale organizzato dal Ministero della Cultura, insieme al Ministero degli Affari Esteri e all’Istituto Culturale Romeno.



    La mostra è completata da un’installazione VR presso la Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Il progetto è stato ottimamente accolto sia dal pubblico che dai media, ha detto a Radio Romania Internazionale Adina Pintilie, spiegando che è stato sviluppato anche un programma di mediazione.



    Si tratta di un programma educativo, che media la relazione tra i visitatori e i lavori che presentiamo. Per noi, questo programma di mediazione, organizzato in partenariato con alcune università romene e l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV), è molto importante, perchè ci offre il feedback dei visitatori. Ed è un feedback particolarmente emozionale, complesso, soggettivo e diverso, in quanto le problematiche dell’intimità e della corporeità sono talmente importanti nella vita di ognuno di noi, ma allo stesso tempo sono particolari per ogni singolo individuo, a seconda del contesto culturale o della storia familiare. E’ molto interessante vedere la diversità culturale nelle reazioni dei visitatori che arrivano dall’intero mondo e osservare che, praticamente, al di là di ogni confine o differenza culturale, esistono alcune zone comuni, ha spiegato Adina Pintilie a Radio Romania Internazionale.



    Da parte sua, Sabin Şerban, in rappresentanza di Augmented Space Agency, ci ha offerto dei dettagli sulla dimensione della realtà virtuale che il pubblico è invitato a scoprire all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Abbiamo voluto invogliare il visitatore a sentirsi nei panni di uno dei personaggi del racconto presentato da Adina Pintilie ai Giardini della Biennale, e in questo modo farlo scoprire da solo certi modi di interagire con il mondo, di capire se stesso e la relazione con gli altri, alla fine, quindi un rapporto di embodiment, spiega Sabin Şerban.



    Presente alla Biennale nel 2011, Marco Petrus ha rivisitato, più recentemente, attraverso la pittura, la famosa Colonna Infinita del grande scultore romeno Constantin Brâncuşi. Ho avuto come un’evocazione della Colonna Infinita quando stavo allestendo una mia composizione di quatro astratti, fatti a righe. E mi è venuto in mente Brâncuşi…questa composizione potrebbe andare avanti all’infinito, spiega a Radio Romania Internazionale Marco Petrus, lui stesso figlio d’arte, confessando di aver tradito un po’ lo scultore romeno. La scultura è stata scomposta e ricomposta. Per me, il concetto era quello della tavolozza infinita, dice ancora l’artista, giunto ora per la prima volta in Romania. Quando ho ricevuto l’invito dell’ambasciatore d’Italia a Bucarest a prestare un’opera in residenza, stavo proprio lavorando a questi quadri scomposti della Colonna di Brâncuşi. E allora ho detto che è arrivato il momento di andare in Romania, ha detto ancora Marco Petrus, che in questi giorni sta esplorando la capitale Bucarest e i suoi ambienti artistici.




  • Giornata universale della camicia tradizionale all’Accademia di Romania

    Giornata universale della camicia tradizionale all’Accademia di Romania

    In occasione della Giornata universale della ie, la camicia tradizionale romena, celebrata il 24 giugno, l’Accademia di Romania in Roma inaugura nello stesso giorno, alle ore 18.30, nella sua Galleria d’arte, la mostra Poemi intrecciati. Il pubblico avrà modo di scoprire una selezione di pregiati tappeti e costumi tradizionali appartenenti alla collezione del Complesso Artigianale Artă Rustică di Clișova Nouă, Repubblica di Moldova, precisa l’Accademia di Romania.

    Curata da Ecaterina Popescu, la mostra Poemi intrecciati è frutto della collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Moldova in Italia, l’Ambasciata di Romania in Italia, il Ministero della Cultura della Repubblica di Moldova e l’Istituto Culturale Romeno.

    I Poemi intrecciati propongono al pubblico un breve viaggio nella storia dell’arte popolare nella Repubblica di Moldova, grazie alla collezione appartenente al Complesso Artigianale Artă Rustică nel villaggio di Clișova Nouă e alla sua fondatrice, Ecaterina Popescu. Insieme a tappeti risalenti all’Ottocento e al Novecento, raccolti e restaurati dalla stessa fondatrice, sono esposti oggetti di recente realizzazione, precisa ancora l’Accademia di Romania.

    La mostra sarà aperta dal 24 giugno all’8 luglio 2022, dal martedì al venerdì (ore 14-18) e sabato e domenica (11-18).

  • Incontri con Matei Vișniec a Roma

    Incontri con Matei Vișniec a Roma

    Il drammaturgo, poeta e giornalista romeno di notorietà internazionale, Matei Vișniec, è in questi giorni il protagonista di una rosa di eventi a Roma. Il primo, intitolato Serile Acasă ale Ambasadei/ Serate a domicilio dell’Ambasciata e dedicato alla comunità dei connazionali che vivono nella Penisola, sarà ospitato stasera, dalle ore 19.00, dalla sede della nostra rappresentanza diplomatica (Via Nicolò Tartaglia 40). Matei Vișniec dialogherà con il prof. Bruno Mazzoni, uno dei più importanti traduttori e romenisti in Italia. L’Ambasciata di Romania in Italia precisa in un comunicato che la rosa delle Serate a domicilio è volta ad avvicinare ai cittadini personalità romene di spicco e, in ugual misura, ad articolarsi in una piattaforma di promozione degli artisti romeni in Italia.

    Domani, 22 giugno, alle ore 21.00, Matei Vișniec incontrerà negli spazi del Teatro Marconi di Roma il pubblico e i curatori italiani delle sue opere. L’appuntamento, organizzato da MetisTeatro in collaborazione con l’Accademia di Romania in Roma, l’Ambasciata di Romania in Italia e Teatro Marconi, sarà un’occasione per un dialogo aperto con l’autore, un approfondimento delle tematiche legate al suo teatro, della sua poetica e del laboratorio creativo da cui esse scaturiscono, come precisa l’Accademia di Romania in Roma nel comunicato dedicato all’evento. All’incontro coordinato dal prof. Bruno Mazzoni, dialogheranno con l’autore la prof.ssa Oana Boşca-Mălin, coordinatrice dei programmi culturali dell’Accademia di Romania, il regista Christian Angeli, il presidente dell’UTR – Unione Teati Romani, Felice Della Corte, esponenti dell’Editrice Voland e di MetisTeatro, che ha curato e messo in scena tra il 2018 e il 2022 molteplici testi di Matei Vișniec, dedicando all’autore due rassegne tematiche comprendenti alcuni inediti, mai rappresentati in Italia, precisa ancora l’Accademia di Romania.

    L’incontro sarà anticipato alle 19.00 da un omaggio al Teatro di Matei Vișniec, brevi azioni sceniche a cura dell’Associazione MetisTeatro, che animeranno gli spazi interni ed esterni del Teatro Marconi con personaggi tratti dal repertorio degli spettacoli portati in scena. Nel foyer del teatro sarà inoltre allestita una mostra dedicata al teatro di Vișniec a cura del fotografo freelence Paolo Sasso.

    Invitato in anteprima al Festival delle Letterature di Roma, in programma dal 12 al 21 luglio, Matei Vişniec, il cui volume Sindrome da panico nella città dei lumi è stato pubblicato nel 2021 presso la Voland, a cura di Mauro Barindi, incontrerà il pubblico alla Casa delle Letterature il 23 giugno alle ore 18:00. Insieme all’autore interveranno il prof. Bruno Mazzoni e la prof.ssa Martine van Geertruijden, specialista in letteratura francese contemporanea. L’evento è organizzato dalla Casa delle Letterature in collaborazione con l’Accademia di Romania – Istituto Culturale Romeno e l’Ambasciata di Romania in Italia.