Category: Attualità

  • Sicurezza stradale in Romania

    Sicurezza stradale in Romania

    Il numero di decessi in incidenti stradali è diminuito leggermente nel 2023 rispetto al 2022. Tuttavia, la Romania registra ancora numerose vittime sulle strade. Secondo i dati contenuti nel Bollettino sulla sicurezza stradale redatto dalla Polizia Romena, nel 2023 hanno perso la vita 1.500 persone, la maggior parte delle quali pedoni. Circa 3.500 persone sono rimaste gravemente ferite. La maggior parte dei circa 4.500 incidenti stradali gravi si è verificata nelle zone rurali. In oltre la metà dei casi, la colpa è dei conducenti: le cause più frequenti degli incidenti stradali gravi sono il mancato adattamento della velocità alle condizioni della strada, ma anche le deviazioni dei ciclisti. In altre parole, il traffico pedonale irregolare e la velocità eccessiva degli automobilisti sono le due cause più frequenti di incidenti stradali gravi in ​​Romania.

     

    Per ridurne il numero, la Polizia Stradale ha già iniziato a monitorare il traffico attraverso il nuovo sistema di sorveglianza ʺe-SIGURʺ. Funzionante, per ora, solo sulle autostrade A1 Bucarest-Piteşti e A2 Bucarest-Constanţa, nonché sul DN2 – E85, nella provincia di Vrancea (est), il sistema utilizza rilevatori di velicità a pistola, con telecamera, montati su un treppiede, visibile ai bordi delle strade. Le videoregistrazioni vengono analizzate dalla polizia e, se viene constatata una violazione del codice della strada, il conducente riceverà la multa a casa, per posta, senza dover essere fermato nel traffico.

     

    L’incremento del salario minimo lordo ha determinato anche l’aumento della multa, per cui la sanzione minima per contravvenzioni parte da 405 lei (circa 80 euro) e può superare i 20.000 lei (l’equivalente di circa 4.000 euro). L’applicazione delle sanzioni per contravvenzione avviene, secondo la legge, in modo graduale, quindi, in base ai controlli effettuati nel database, un conducente che non è stato precedentemente sanzionato può ricevere solo un avvertimento, mentre un altro può essere sanzionato più duramente.

     

    L’operatività del sistema ʺe-SIGURʺ non sarà limitata alle due autostrade e alla strada nazionale sopra menzionate. La Polizia ha annunciato che l’installazione di autovelox fissi proseguirà gradualmente su decine di strade in aree ad alto rischio in tutto il paese. Secondo la legge che istituisce ʺe-SIGURʺ, l’obiettivo è quello di ridurre del 50%, entro il 2030, rispetto al 2019, il numero di persone decedute, e del 50% il numero di persone gravemente ferite in incidenti stradali.

  • Golden Globe per Sebastian Stan

    Golden Globe per Sebastian Stan

    Un ottimo inizio d’anno per l’attore americano di origine romena Sebastian Stan: ha vinto, domenica sera, all’82/ma edizione dei Golden Globe, il premio al miglior attore in una commedia o musical. L’informazione è apparsa sull’account del social network X dedicato a questi premi, che vengono assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association. Sebastian Stan ha vinto il Golden Globe per il suo ruolo nel film “A Different Man”, diretto da Aaron Schimberg, e ha gareggiato in questa categoria con gli attori Jesse Eisenberg, Hugh Grant, Gabriel LaBelle, Jesse Plemons e Glen Powell. È il primo Golden Globe vinto da Sebastian Stan dopo la nomination ricevuta nel 2023 per il ruolo nella miniserie tv ‘Pam & Tommy’. Per la sua interpretazione nel film “A Different Man” è stato insignito del premio all’interpretazione maschile – l’Orso d’argento – al Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel 2024.

    In questo film, l’attore americano-romeno interpreta il ruolo di un aspirante attore, affetto da tumori al viso, che si sottopone a un intervento cosmetico radicale per cambiare drasticamente il suo aspetto, ma il suo nuovo look da sogno si trasforma rapidamente in un incubo. Dopo essersi sottoposto a un trattamento sperimentale per cambiare il suo aspetto e aver simulato la sua morte per iniziare una nuova vita, Edward, il suo personaggio, è ancora una volta costretto ad affrontare i demoni del suo passato quando un’amica mette in scena uno spettacolo basato sulla sua storia: non riconoscendo sé stesso col nuovo aspetto, riesce ad ottenere il ruolo per interpretare la propria storia. Le cose si complicano ancora di più con l’incontro con Oswald, anche lui affetto dalla stessa malattia, ma felice nel proprio corpo e determinato a vivere la sua vita senza che la malattia sia un ostacolo.

    Nel suo discorso alla cerimonia di premiazione, l’attore romeno-americano ha parlato di accettazione e di come fermare l’ignoranza e il disagio riguardo alla disabilità. Sebastian Stan ha menzionato anche sua madre e il suo Paese d’origine, la Romania, che i due lasciarono negli anni ’80, gli anni più duri della dittatura di Ceaușescu, in cerca di una vita migliore. Sebastian Stan ha avuto una nomination anche per il film “The Apprentice”, in cui interpretava Donald Trump, ma in quella categoria il premio è andato ad Adrien Brody, grazie al ruolo interpretato nel film “The Brutalist”. Nel 2024, il premio di questa categoria è stato vinto dall’attore Paul Giamatti, per il suo ruolo nel film ‘The Holdovers’. Assegnati per la prima volta nel 1944, i Golden Globe premiano le migliori interpretazioni e produzioni dell’industria cinematografica e televisiva, raggruppate in 27 categorie.

  • Messaggio di Capodanno del presidente Klaus Iohannis ai romeni

    Messaggio di Capodanno del presidente Klaus Iohannis ai romeni

    La Romania è un Paese stabile, democratico, sicuro ed europeista, un partner affidabile per i nostri alleati esterni – afferma il presidente romeno Klaus Iohannis nel suo messaggio di Capodanno ai romeni. Iohannis ricorda che, nel 2024, la Romania ha compiuto notevoli progressi economici, ha ridotto i divari rispetto agli altri stati membri dell’Unione Europea e ha raggiunto importanti obiettivi, come la piena adesione allo spazio Schengen, di libera circolazione, e l’abrogazione dei visti per gli Stati Uniti. Il tenore di vita e i redditi hanno continuato ad aumentare nel 2024, sebbene il contesto esterno non fosse affatto semplice – ha aggiunto il presidente romeno in carica.

    Iohannis ammette che, nel contesto di una giustificata insoddisfazione a livello sociale, il Paese si trova davanti a un bivio. “Per superare bene il momento, abbiamo bisogno del rafforzamento della solidarietà e del recupero della fiducia nella classe politica” – afferma Iohannis. Solo se preserveremo la nostra democrazia e i valori che ci hanno definito come parte autentica della famiglia europea supereremo questa fase difficile – ha detto il presidente, e “la classe politica deve dimostrare di aver imparato la lezione del 2024 e rispondere con misure concrete e rapide ai bisogni della società”. Insieme possiamo mantenere la Romania sulla sua strada filo-occidentale, guidati dai principi e dai valori fondamentali che ci definiscono – giustizia, libertà e democrazia – conclude il presidente il suo messaggio di Capodanno.

    Il 21 dicembre a Klaus Iohannis sarebbe scaduto il suo secondo e ultimo mandato presidenziale di cinque anni al quale la Costituzione gli dava diritto. Resta, però, in carica fino all’elezione di un nuovo capo di stato, che dovrà essere convalidata dalla Corte Costituzionale.

  • Buon Natale e serenissimo Anno Nuovo!

    Buon Natale e serenissimo Anno Nuovo!

    Radio Romania Internazionale vi rivolge i migliori auguri di Buon Natale e serenissimo e prospero 2025!

  • Le conclusioni del Vertice europeo

    Le conclusioni del Vertice europeo

    I capi di stato e di governo dell’Unione Europea si sono incontrati a Bruxelles per discutere della guerra in Ucraina, dell’immigrazione, della situazione in Medio Oriente, della Repubblica di Moldova e della Georgia, della risposta dell’Unione alle crisi e dell’ingerenza della Russia nelle elezioni romene. Ospite del vertice, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che il suo paese ha soprattutto bisogno che sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti d’America continuino a sostenere Kiev. Zelensky auspica che Donald Trump, che tornerà alla Casa Bianca dal 20 gennaio 2025, sia dalla parte dell’Ucraina nella guerra contro l’invasione russa, aggiungendo che l’Ucraina avrà bisogno di garanzie di sicurezza da parte dell’UE e degli Stati Uniti per assicurare la pace a lungo termine.

    Il ritorno di Trump alla guida degli Stati Uniti è anche motivo di preoccupazione per gli stati europei, che si aspettano che la sua politica sovranista incida nuovamente sulle relazioni commerciali, come accaduto nel suo precedente mandato. Si teme che la nuova amministrazione americana possa aumentare le tariffe di importazione dei prodotti europei fino al 20%. In questo contesto, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Kaja Callas, ha dichiarato che le due parti dovrebbero evitare a tutti i costi una guerra commerciale perché entrambe le economie ne risentirebbero. Non esiste un vincitore in una guerra commerciale, ha affermato, e se dovessimo affrontare uno scenario del genere, la Cina sarebbe quella che si divertirebbe di più.

    Un altro tema ampiamente dibattuto è stato quello dell’ingerenza della Russia nei processi elettorali. Presente al vertice, il presidente romeno Klaus Iohannis ha dichiarato che questo comportamento di Mosca non rappresenta solo una minaccia per la Romania, ma per tutte le democrazie. Iohannis ha chiesto agli stati dell’UE di lavorare insieme, anche a livello di scambio di informazioni, in modo che tali interferenze possano essere rapidamente individuate e contrastate.

    Riguardo a questo argomento, il primo ministro polacco, Donald Tusk, ha affermato che tutti i leader europei, compresi gli scettici, sono ora consapevoli dell’aggressività con cui la Russia sta cercando di destabilizzare i sistemi democratici degli stati comunitari e ha portato come esempio l’ingerenza della Russia in Georgia, Repubblica di Moldova e Romania.

    Non in ultimo, i leader europei hanno discusso degli sviluppi in Siria, dopo la rimozione di Bashar al-Assad. Gli stati europei hanno comunicato di aver stabilito contatti diplomatici con la nuova leadership, ma di attendere fatti dal nuovo governo di Damasco per continuare il loro sostegno finanziario e umanitario. L’UE è interessata che la situazione si stabilizzi per poter rimpatriare una parte dei migranti siriani rifugiati in Europa, dato che la loro presenza ha reso acute le tensioni sociali e ha portato alla crescita dell’estrema destra sotto profilo politico.

  • Fitch declassa rating Romania

    Fitch declassa rating Romania

    L’agenzia Fitch ha rivisto a “negativo” l’outlook del rating della Romania per i prestiti a lungo termine in valuta estera. Il rating è tuttavia mantenuto al precedente livello BBB-. L’agenzia cita, come elemento essenziale del peggioramento, la crescita sostenuta del debito del paese. Allo stesso tempo, si tiene conto dell’elevato deficit di bilancio della Romania, che l’agenzia stima quest’anno all’8,2% del PIL. Fitch prevede che il debito sovrano della Romania raggiungerà circa il 70% del PIL entro il 2028, rispetto al 49% nel 2023. La valutazione è stata effettuata due mesi prima del calendario abituale e riflette i notevoli rischi che la Romania deve affrontare a causa dell’instabilità politica, degli squilibri fiscali e dell’aumento del debito pubblico.

    L’analista economico Aurelian Dochia afferma che la decisione non è una sorpresa e che la ragione principale è legata all’altissimo livello del deficit di bilancio. “La tendenza per il 2025 non è affatto incoraggiante. Il deficit non può essere corretto facilmente nel 2025, dato che l’economia sta chiaramente subendo un rallentamento. La crescita economica per il 2025 sarà piuttosto debole e le misure volte a ridurre il deficit per il verso della diminuzione delle spese sono difficilmente accettabili, sia dal punto di vista sociale che politico”, spiega Aurelian Dochia.

    La decisione di Fitch può portare ad un aumento dei costi dei prestiti per la Romania, che attualmente sono comunque i più alti nell’Unione Europea. La Romania sta attraversando un periodo di turbolenze causate dall’instabilità politica e dall’annullamento delle elezioni presidenziali, ma la coalizione di governo adotterà misure di consolidamento fiscale e di bilancio per ritornare ad una prospettiva stabile, assicurano i leader politici a Bucarest. Per ora è stato lanciato solo il segnale d’allarme, dichiara il ministro delle Finanze, Marcel Boloş, spiegando che le prossime misure si ritroveranno nella futura ordinanza, che sarà emanata nei prossimi giorni.

    Il primo ministro Marcel Ciolacu, il leader del PSD, precisa che le incertezze sul paese verranno dissipate dalla creazione, entro la fine dell’anno, di una maggioranza pro-europea e di un Governo che si occuperà del piano di bilancio strutturale assunto a livello europeo. Il premier ha aggiunto che la Romania ha la capacità di mobilitare risorse per ritornare su un “percorso stabile”.

    Il deficit di bilancio deve essere fortemente ridotto, dice, a sua volta, il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ma per il momento non si sa esattamente come si potrebbe attrarre più denaro nelle casse dello stato senza aumenti di tasse e imposte. L’USR (all’opposizione) si pronuncia per la riduzione delle spese statali, sostenendo, attraverso la portavoce Cristina Prună, che la decisione di Fitch è stata presa a causa del deterioramento fiscale e dell’enorme deficit di bilancio. Sempre dall’opposizione, il primo vicepresidente dell’AUR, Marius Lulea, accusa l’attuale governo di spingere il paese in un’apocalisse che si stenderà anche l’anno prossimo, poiché non adotta misure per ridurre il deficit e continua a fare prestiti esteri a tassi di interesse molto elevati.

  • TikTok nel mirino dell’UE

    TikTok nel mirino dell’UE

    La Commissione Europea ha avviato un procedimento formale contro la piattaforma TikTok per presunta violazione della Legge sui servizi digitali, alla luce delle elezioni presidenziali in Romania. Il primo turno del 24 novembre ha visto la vittoria inaspettata di un candidato indipendente, nazionalista ed euroscettico, poco conosciuto dal pubblico, che ha sollevato tanti interrogativi. Le elezioni sono state annullate dopo che la Corte Costituzionale ha ricevuto prove sull’ingerenza di Mosca nel processo elettorale, fornite dai servizi segreti romeni.

    Allo stesso tempo, quattro influenti senatori americani hanno ammonito, in una dichiarazione congiunta, sul pericolo rappresentato da TikTok in Romania. “L’attacco di Vladimir Putin contro le elezioni in Romania è un altro esempio della guerra ibrida che il leader russo sta conducendo contro i nostri alleati e partner europei. In quanto forte alleato della NATO, sosteniamo la Romania nella lotta per l’integrità delle sue elezioni. Condanniamo la manipolazione, da parte di Putin, del TikTok controllato dal Partito Comunista Cinese, al fine di minare il processo democratico in Romania”, hanno affermato i quattro senatori statunitensi.

    La Commissione Europea solleva la questione se la piattaforma cinese abbia adeguatamente valutato e mitigato i rischi sistemici legati all’integrità delle elezioni. “Dobbiamo proteggere le nostre democrazie da qualsiasi tipo di interferenza straniera. Ogni volta che sospettiamo un’interferenza di questo tipo, soprattutto durante le elezioni, dobbiamo agire con rapidità e fermezza. A seguito di gravi indizi che indicano che attori stranieri hanno interferito nelle elezioni presidenziali romene utilizzando TikTok, stiamo ora indagando a fondo per verificare se TikTok abbia violato la legge sui servizi digitali attraverso il fatto di non aver affrontato tali rischi. Dovrebbe essere chiaro che nell’UE tutte le piattaforme online, compresa TikTok, devono essere ritenute responsabili”, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

    In risposta a queste accuse, TikTok ha precisato di aver protetto l’integrità della piattaforma in più di 150 elezioni a livello globale. Non accettiamo pubblicità politiche a pagamento, rimuoviamo in modo proattivo i contenuti che violano le nostre regole sulla disinformazione, le molestie e l’incitamento all’odio e continueremo a collaborare con la Commissione Europea, hanno trasmesso i rappresentanti della piattaforma cinese.

    Il 5 dicembre, l’Esecutivo di Bruxelles ha emesso un ordine a TikTok, chiedendo alla piattaforma di congelare e conservare i dati relativi a rischi sistemici reali o prevedibili che il suo servizio potrebbe presentare nei confronti dei processi elettorali e del discorso civico nell’UE, tra il 24 novembre 2024 e il 31 marzo 2025.

    I rischi della disinformazione nell’ambiente online verso l’integrità delle elezioni sono stati oggetto di dibattito anche al Parlamento Europeo, a Strasburgo. A seconda dell’appartenenza politica, le opinioni degli eurodeputati sono state differenti: mentre alcuni ritengono che le piattaforme online siano diventate terreno fertile per la disinformazione o che gli algoritmi rappresentino un pericolo per le elezioni, altri esprimono la convinzione che la libertà di espressione non sia negoziabile.

  • Le aspettative degli imprenditori dal futuro Governo

    Le aspettative degli imprenditori dal futuro Governo

    Riuniti lunedì in un evento specializzato svoltosi online, gli imprenditori hanno attirato l’attenzione sul pericolo di una recessione economica in Romania nella seconda parte del 2025 e hanno chiesto al futuro Governo di adottare misure per evitare questo scenario. Essi hanno ricordato che il 2024 è stato un anno pieno di sfide, in cui l’ambiente d’affari ha dovuto affrontare, oltre al difficile contesto economico e geopolitico, anche una significativa instabilità interna in materia fiscale e di bilancio.

     

    “La Romania si trova in un contesto estremamente fragile, essendo l’unico paese dell’UE che combina grandi deficit gemelli: abbiamo un deficit di bilancio stimato al 7,9% e un deficit delle partite correnti dell’8,4%, ma con ipotesi molto elevate di aumento fino alla fine del 2024. I dati statistici mostrano che, negli ultimi cinque anni, a dicembre, il disavanzo delle partite correnti aumenta di almeno l’1,5, soprattutto nel contesto in cui il 2024 è stato segnato dalle elezioni”, ha ricordato Cristina Chiriac, presidente della Confederazione nazionale per l’imprenditoria femminile (CONAF).  Nel primo semestre del 2025 ci saranno nuovamente elezioni.

     

    “Penso che se vogliamo evitare la recessione economica, dobbiamo aggiustare il deficit di bilancio e il disavanzo delle partite correnti senza adottare misure difficili. Dobbiamo cioè ridurre la spesa pubblica, soprattutto quella non produttiva, aumentare l’efficienza della riscossione delle entrate fiscali ed evitare un sovraccarico fiscale sull’ambiente imprenditoriale”, ha detto Cristina Chiriac. Gli imprenditori affermano, inoltre, che nelle condizioni attuali, quando i bilanci devono essere modificati quasi ogni tre mesi per essere adattati ai cambiamenti fiscali o legislativi, le aziende imprenditoriali non hanno più modo di lavorare con bilanci pluriennali, elaborare piani d’affari o fare previsioni per il futuro.

     

    La necessità di prevedibilità è stata sottolineata anche da Feliciu Paraschiv, vicepresidente dell’Associazione nazionale dei piccoli e medi commercianti di Romania. “Abbiamo grossi problemi con il deficit di bilancio, abbiamo problemi con l’inflazione persistente, questi vanno insieme. Ma se andiamo un po’ più attentamente, vediamo che abbiamo una tassazione incerta, con più cambiamenti legislativi che mai. (…) Non potevamo nemmeno sederci per fare un piano per i prossimi mesi, perché qualcosa sarebbe venuto fuori”, afferma Feliciu Paraschiv.

     

    Gli imprenditori hanno sottolineato anche l’importanza di tenere sotto controllo l’inflazione, ma anche di evitare l’applicazione di altre misure simili a quelle come la fattura elettronica o e-trasporto, che hanno reso difficile l’attività delle imprese. Allo stesso tempo, hanno lanciato alla classe politica l’appello di utilizzare l’esperienza dell’ambiente imprenditoriale e adottare le misure riguardanti il funzionamento dell’economia solo dopo una reale consultazione con tutte le parti interessate.

  • Fondi strutturali e di coesione per la Romania

    Fondi strutturali e di coesione per la Romania

    La Romania ha incassato 1,9 miliardi di euro dai fondi strutturali e di coesione disponibili nell’esercizio finanziario 2021-2027, ha annunciato alla fine della scorsa settimana il ministro degli Investimenti e dei Progetti europei, Adrian Câciu, in un post su Facebook. Secondo lui, il grado di assorbimento generale, del 6,11%, fa rientrare la Romania nella media dell’Unione Europea, che è del 6,19%. Va ancora meglio per i programmi gestiti centralmente dal Ministero degli Investimenti e Progetti Europei e dal Ministero dei Trasporti, dove l’assorbimento dei fondi strutturali e di coesione è pari al 7,3%.

    Solo negli ultimi giorni sono stati incassati più di 650 milioni di euro dai fondi strutturali e di coesione relativi all’esercizio finanziario 2021-2027, e i rimborsi da parte della Commissione Europea continuano al ritmo che avevamo previsto, considerando che la Romania ha firmato contratti del valore oltre 31 miliardi di euro, ha scritto Adrian Câciu. Egli ha pecisato, però, che la Romania deve ancora recuperare sui programmi regionali, dove il tasso di assorbimento è solo del 3,2%. Adrian Câciu si è dichiarato convinto che il modello stabilito dall’attuale coalizione PSD – PNL in termini di gestione e attuazione dei fondi europei, compreso il loro decentramento, sarà portato avanti dalla futura coalizione di governo e il tasso di assorbimento dei fondi europei sarà sostenuto in modo da ripetere il successo dell’assorbimento dei fondi europei dell’esercizio 2014-2020.

    D’altro canto, l’ex commissaria europea Corina Creţu afferma che non esiste località della Romania che non abbia beneficiato dei fondi europei, fatto dovuto all’appartenenza all’Unione Europea. Il comunicato arriva come per dare una risposta agli instancabili detrattori dell’Unione Europea, inclusivamente quelli nel nuovo Parlamento, a coloro che, sotto il titolo di sovranisti, difficilmente nascondono il loro anti-occidentalismo.

    Nel 2023, la Romania si trovava al primo posto in termini di fondi ricevuti, rispetto alla popolazione, ha affermato Corina Creţu citando un’analisi di Euronews. L’ex commissaria alla Politica regionale ricorda che, da quando è entrata nell’Unione Europea nel 2007, la Romania ha ricevuto oltre 95 miliardi di euro in fondi non rimborsabili, per un contributo inferiore a 30 miliardi di euro. Tra i grandi progetti che hanno beneficiato dei fondi europei ci sono diversi grandi ospedali regionali, il Master Plan dei Trasporti, tratti di autostrada, la ristrutturazione delle ferrovie, la linea metropolitana che collegherà Otopeni, il più grande aeroporto del Paese, alla Stazione Ferroviaria Nord e non in ultimo il ponte sospeso sul Danubio a Brăila, il terzo più grande d’Europa e uno dei progetti infrastrutturali più importanti realizzati in Romania negli ultimi 30 anni.

  • Soldi per investimenti locali

    Soldi per investimenti locali

    Almeno teoricamente negli ultimi giorni del suo mandato, il Governo PSD-PNL ha deciso nella riunione svoltasi giovedì di stanziare fondi complessivi di miliardi di lei per una serie di nuovi investimenti. Sono soldi volti a sostenere obiettivi delle comunità locali, così come progetti nel campo dell’industria e della sanità. L’Ospedale Clinico d’Urgenza Bagdasar-Arseni di Bucarest è la più grande clinica neurologica della Romania. Dispone di 263 posti letto e cura già patologie traumatiche, tumorali, vascolari, craniche, degenerative e spinali. Lì verrà costruito anche un centro di oncologia e radiochirurgia stereotassica, su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati.

    “Continuiamo a investire nella sanità e stanziamo oltre 200 milioni di lei (l’equivalente di 40 milioni di euro – ndr) al centro di oncologia e radiochirurgia dell’Ospedale Bagdasar-Arseni di Bucarest. Questo centro offrirà trattamenti innovativi ai pazienti affetti da patologie oncologiche”, ha spiegato il primo ministro Marcel Ciolacu. Il suo governo ha inoltre approvato un documento volto a ridurre il rischio sismico per gli edifici vulnerabili in un paese dove i terremoti si verificano frequentemente. Il valore del finanziamento non rimborsabile concesso a un beneficiario è di 300.000 euro al massimo.

    Il portavoce del Governo, Mihai Constantin, ha precisato che il piano è valido fino al 31 dicembre 2030, e i pagamenti verranno effettuati fino alla fine del 2036. Il budget stimato è di oltre 1,3 miliardi di lei. Verrà finanziata la progettazione e l’esecuzione di opere di intervento per spazi in cui si svolgono attività economiche, nonché per edifici di interesse o utilità pubblica. Il consolidamento delle case private non è incluso nel finanziamento tramite questo programma. Secondo le stime, 750 imprese potranno beneficiare di questa forma di sostegno.

    Sempre giovedì, il governo presieduto da Marcel Ciolacu ha approvato anche la riorganizzazione dell’Agenzia Nazionale Antidroga, in un momento in cui il traffico e il consumo di stupefacenti sono diventati pratiche ampiamente diffuse in Romania. La nuova visione non si limita solo all’applicazione della legge penale, ma si concentra sulla prevenzione e sull’assistenza integrata alle vittime del consumo di droga, soprattutto ai minori, che necessitano di un sostegno speciale.

    L’assistenza si sposta dal Ministero degli Interni al sistema sanitario, e il coordinamento delle politiche antidroga diventa attribuzione diretta del primo ministro. Verranno inoltre istituiti centri speciali per la prevenzione delle dipendenze, dove tutti coloro che ne avranno bisogno riceveranno assistenza medica specializzata. Il progetto, spiega il Governo, è stato elaborato attraverso la consultazione con organizzazioni non governative ed esperti del settore.

  • Repubblica di Moldova, opzione euro-atlantica

    Repubblica di Moldova, opzione euro-atlantica

    Le relazioni tra la NATO e la Repubblica di Moldova, stato a maggioranza romenofona, hanno conosciuto, lungo il tempo, diverse fasi di evoluzione, segnate da cambiamenti politici regionali e globali. Attualmente, i rapporti tra Chișinău e l’Alleanza Nord Atlantica si sono intensificati e si stanno sviluppando sotto l’effetto dell’invasione russa nella confinante Ucraina. In visita a Bruxelles, la presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, ha ribadito al quartier generale della NATO l’impegno dello stato per la pace e la sicurezza regionale.

     

    Il Partenariato per la Pace tra la Repubblica di Moldova e la NATO “ha contribuito a creare un ambiente più sicuro per i cittadini, a rafforzare le capacità di difesa dell’esercito e alla resilienza della nostra società nel suo insieme”, ha detto Maia Sandu, incontrando il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, come precisa un comunicato della presidenza a Chișinău. Le discussioni si sono concentrate su temi riguardanti la sicurezza regionale, le minacce ibride, comprese le interferenze nelle elezioni e la corruzione elettorale, nonché la necessità di azioni congiunte per proteggere le democrazie nella regione.

     

    Rivolgendosi al Consiglio Nord Atlantico, la principale struttura decisionale della NATO, che include i rappresentanti dei 32 stati membri, la presidente Maia Sandu ha sottolineato gli sforzi della Repubblica di Moldova per mantenere la pace e la stabilità con una guerra al confine e per rafforzare la propria resilienza di fronte alle minacce ibride. Maia Sandu ha richiamato l’attenzione sulle tattiche di ingerenza esterna nei processi democratici, come il finanziamento illegale dei partiti e la manipolazione dell’informazione, che minano la democrazia e la fiducia dei cittadini.

     

    La presidente della Repubblica di Moldova ha evidenziato anche l’importanza della cooperazione internazionale per la difesa delle democrazie nel mondo e la promozione della pace. Secondo Maia Sandu, la visita al quartier generale della NATO sottolinea l’impegno di Chișinău a cooperare con i paesi partner per garantire la sicurezza dei cittadini, proteggere i processi democratici nella Repubblica di Moldova e rafforzare il suo ruolo di partner affidabile per la sicurezza regionale.

     

    La visita a Bruxelles fa seguito alla conferma del percorso europeo nel referendum con il quale i cittadini della Repubblica di Moldova hanno scelto che l’obiettivo nazionale dell’adesione all’Unione Europea sia inserito nella Costituzione. La visita si è svolta poco dopo l’inizio del mandato della nuova Commissione Europea, sottolineando la continuità e il rafforzamento delle strette relazioni tra la Repubblica di Moldova e l’Unione Europea. La leader di Chișinău, Maia Sandu, ha incontrato anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ha annunciato martedì un sostegno di 60 milioni di euro a favore della Repubblica di Moldova, destinati alla riforma della giustizia e alla stabilità economica.

  • Dichiarazioni sull’appartenenza alla NATO e all’UE

    Dichiarazioni sull’appartenenza alla NATO e all’UE

    A giugno 2021, il 42% degli intervistati in un sondaggio condotto da INSCOP in Romania, alla domanda in quale paese preferirebbe lavorare o studiare per un periodo più lungo, ha optato per l’Occidente (Unione Europea, Stati Uniti o Canada), meno del 4% per Russia e Cina, mentre il 47,9% ha dichiarato che non lascererebbe il proprio Paese. Il 66,6% ha affermato di preferire i diritti e le libertà di tipo occidentale ai valori tradizionali che la Russia putinista pretende di promuovere, e solo il 16,2% ha optato per i cosiddetti valori russi. Il 56,2% dei romeni diceva che l’adesione della Romania all’Unione Europea ha portato dei vantaggi, mentre il 35,1% ha riscontrato degli svantaggi.

    Il 65,8% degli intervistati preferiva che la Romania sia membro della NATO, perché in questo modo sarà ben difesa dal punto di vista militare. Il 28,6% preferiva la neutralità, ritenendo che in questo modo la Romania non verrà attaccata da nessuno. Il 73,8% riteneva che l’esistenza di basi militari americane in Romania aiuta a difendere il Paese in caso di aggressione esterna. E, nella stragrande maggioranza, gli intervistati esprimevano sin da allora l’insoddisfazione per il comportamento dei governanti di Bucarest, indipendentemente dal loro colore politico. La conclusione dei sociologi era che i romeni non contestano l’appartenenza del loro Paese al mondo libero, ma solo la legittimità di una classe politica che li ignora e li disprezza.

    La Romania rimane fermamente impegnata nel percorso euro-atlantico assunto, e la decisione di recare il proprio contributo al rafforzamento della sicurezza nella regione rimane solida, ha dichiarato martedì il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr. Insieme all’ambasciatrice degli Stati Uniti a Bucarest, Kathleen Kavalec, il ministro ha visitato la base aerea Mihail Kogălniceanu (sud-est), dove ha incontrato una delegazione di addetti alla difesa dei paesi membri della NATO accreditati a Bucarest, nonché i militari americani dispiegati lì e i loro compagni spagnoli, francesi e romeni. Secondo l’ambasciatrice Kavalec, la parte romena investe moltissimo nello sviluppo della base, che è una delle più importanti della NATO e che aiuta a difendere il fianco orientale dell’Alleanza.

    Sempre martedì, la Custode della Corona di Romania, la Principessa Margareta, ha affermato che “mai, nella sua storia moderna, la Romania ha goduto di un livello di sicurezza più alto e di migliori condizioni di prosperità economica della come oggi, in quanto membro a pieno titolo dell’Unione Europea e NATO”. D’altro canto, la Principessa Margareta ha descritto le recenti elezioni presidenziali e politiche come un grido di aiuto da parte degli elettori, che si sentono ignorati, in un contesto di sviluppo economico rapido ma ineguale. Ed ha portato come esempio il contrasto tra il lusso di Bucarest e la povertà nei villaggi o gli investimenti nelle tecnologie moderne, mentre la spesa per la sanità resta la più bassa dell’Unione Europea.

  • Deficit di bilancio paragonabile al periodo della pandemia

    Deficit di bilancio paragonabile al periodo della pandemia

    Nei primi 11 mesi del corrente anno, il deficit di bilancio della Romania ha raggiunto il 7,11% del PIL, ovvero circa 125,7 miliardi di lei (l’equivalente di oltre 25 miliardi di euro), secondo le informazioni ottenute dai media a Bucarest. Per il 2024, il Governo ha come target un deficit pari all’8,58% del PIL, 152 miliardi di lei, il che significa che anche per dicembre sono previste spese sostanziali. Un disavanzo di bilancio più elevato come peso nel PIL è stato registrato più recentemente nel 2020, l’anno della pandemia di Covid-19, quando l’indicatore si attestava al 9,6%.

    Il deficit è la differenza tra le entrate minori dello stato e le spese maggiori che deve coprire. Siccome lo stato non ha questi soldi, deve prenderli in prestito. Quanto più i deficit sono elevati e contratti su periodi di tempo più lunghi, tanto più allarmante diventa il ritmo di crescita del debito pubblico. Insieme ad un ritmo più lento di crescita economica, come previsto per la Romania nei prossimi anni, i deficit di bilancio elevati possono portare a situazioni allarmanti, come quella prevista per il 2031. Per quell’anno, il piano fiscale prevede che la Romania pagherà per gli interessi sul debito statale il 3,5% del PIL (100 miliardi di lei), rispetto al 2% attuale.

    I dati ufficiali e quelli raccolti dalla stampa indicano che il futuro governo dovrà farsi carico di una situazione economica difficile: un enorme deficit di bilancio, interessi sui prestiti statali che hanno battuto il record nell’Unione Europea e fondi europei parzialmente sospesi. In questo momento, il governo in carica PSD-PNL non può fare la Finanziaria per il prossimo anno. Siccome il nuovo Legislativo non si è ancora riunito, non è chiara la futura maggioranza parlamentare, da cui dipendono diversi capitoli di bilancio. Senza il budget nazionale, i comuni non possono preparare i propri bilanci e i cittadini ne sentiranno immediatamente gli effetti. Il ministro delle Finanze liberale, Marcel Boloş, ha ammesso “che l’instabilità politica genera difficoltà riguardo alla strategia dei prestiti sui mercati esteri, per garantire il finanziamento del deficit di bilancio e del debito pubblico, poiché il bilancio per l’anno 2025 non può essere ultimato”.

    Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu affermava nei mesi scorsi che i colossali prestiti contratti dalla sua squadra esecutiva sono destinati principalmente agli investimenti. Il premier faceva l’esempio di alcuni paesi dell’Europa occidentale, come il Portogallo, la Spagna o l’Italia, che si sono indebitati massicciamente prima di creare le notevoli infrastrutture di oggi. I commentatori affermano, tuttavia, che buona parte del deficit è dovuta alle misure elettorali – incrementi sostanziali delle pensioni e degli stipendi nel settore pubblico, adottate dal governo nel 2024, che, in Romania, doveva essere l’anno di tutte le elezioni: amministrative, europee, politiche e presidenziali.

  • Le grandi piattaforme e la disinformazione online

    Le grandi piattaforme e la disinformazione online

    “La libertà di opinione degli elettori presuppone il diritto a ottenere informazioni corrette sui candidati, per cui deve essere esclusa l’ingerenza di enti statali e non statali nello svolgimento di campagne di propaganda elettorale o di disinformazione”, ha affermato venerdì la Corte Costituzionale romena, nella motivazione della decisione con la quale ha annullato le elezioni presidenziali in Romania.

    Secondo le note informative presentate dai servizi segreti al Consiglio Supremo di Difesa, poi declassificate, “i principali aspetti imputati al processo elettorale riguardante l’elezione del Presidente della Romania nel 2024 sono la manipolazione del voto degli elettori e la distorsione delle pari opportunità dei concorrenti elettorali, attraverso un uso non trasparente e tramite la violazione della normativa elettorale sulle tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale nello svolgimento della campagna elettorale, nonché tramite il finanziamento della campagna elettorale con fonti non dichiarate, inclusivamente online”, ha affermato la CCR.

    Arrivato al secondo turno delle elezioni presidenziali dalla posizione di quasi sconosciuto, l’ex candidato indipendente Călin Georgescu, estremista, sovranista e ammiratore di Vladimir Putin, è colui al quale sono mosse tutte queste accuse. Già ad agosto, l’Autorità nazionale per l’amministrazione e la regolamentazione delle comunicazioni (ANCOM) e l’Autorità elettorale permanente (AEP) hanno informato le grandi piattaforme con una lettera ufficiale sui loro obblighi una volta iniziato il processo elettorale.

    Successivamente, l’AEP ha inviato avvisi a TikTok segnalando varie irregolarità e chiedendogli di adottare le misure necessarie per lo svolgimento della campagna elettorale in Romania in condizioni legali, ma i rappresentanti della piattaforma non hanno agito con celerità su richiesta delle autorità romene, ha riferito ANCOM. Inoltre, il Consiglio Nazionale dell’Audiovisivo e l’ANCOM hanno notificato alle piattaforme Meta, TikTok, X e Google i loro obblighi in termini di contrasto alla disinformazione, in conformità alla regolamentazione europea in materia, e hanno chiesto il rafforzamento dei meccanismi di moderazione dei contenuti.

    Nonostante gli sforzi e gli appelli, il Ministero della Difesa segnala nuove azioni di disinformazione nell’ambiente online, in particolare sulla piattaforma TikTok. Secondo il portale InfoRadar, strumento del dicastero per combattere le fake news, nel mirino sono i confini e le infrastrutture portuali della Romania. Uno dei post accredita falsamente l’idea che i confini della Romania saranno chiusi e messi in sicurezza con attrezzature militari, e l’altro presenta, senza alcun collegamento con la realtà, un equipaggiamento militare che non è nella dotazione dell’esercito romeno come dispiegato nel porto di Costanza, ciò essendo una prova, sostengono gli autori della disinformazione, di preparativi bellici. Il Ministero precisa che tutte queste informazioni sono false e che le sue strutture di comunicazione continueranno a segnalare i casi di disinformazione dell’opinione pubblica man mano che verranno individuati.

     

  • Commissione Europea – decisione su TikTok

    Commissione Europea – decisione su TikTok

    È uno dei temi più discussi attualmente a livello europeo, dalle istituzioni e autorità fino alla stampa: una campagna ben organizzata sulla piattaforma TikTok, da milioni di dollari, avrebbe sostenuto il candidato indipendente alle presidenziali in Romania, Călin Georgescu, al primo turno del 24 novembre, anche se lui dice di non aver speso nulla per la sua campagna elettorale.

    Partendo da questo presupposto, la Commissione Europea ha annunciato giovedì di aver intensificato il monitoraggio di TikTok ai sensi della legge europea sui servizi digitali. La Commissione ha precisato che la misura è legata all’esercizio delle competenze dell’Esecutivo comunitario in conformità con la legge sopra menzionata e non affronta il processo elettorale in Romania, che è una questione attinente alle autorità romene e, in fin dei conti, al popolo romeno.

    La Commissione ha ordinato a TikTok di mantenere senza modifiche tutte le informazioni sulla piattaforma e nel sistema in relazione a tutte le elezioni nell’Unione Europea tra il 24 novembre 2024 e il 31 marzo 2025. Ciò, nel caso venisse disposta un’ulteriore indagine della Commissione sull’osservanza degli obblighi di TikTok. L’Esecutivo comunitario, che ha precisato di non prendere, in questa fase, alcuna posizione in merito alla possibilità che la piattaforma abbia violato i suoi obblighi legali, ha inoltre convocato un incontro di tutti gli stati membri a livello di autorità che coordinano l’applicazione della legislazione in materia di servizi digitali, nonché una riunione sui temi della cybersecurity.

    I rappresentanti di TikTok, ascoltati in precedenza al Parlamento Europeo, hanno dichiarato che negli ultimi tre mesi sono stati rimossi dalla piattaforma 66.000 account falsi, 10 milioni di finti follower e 1.000 account che pretendevano di appartenere a candidati alle elezioni in Romania. Allo stesso tempo, la direttrice delle politiche pubbliche e delle relazioni governative di TikTok, Caroline Greer, ha insistito che, nel caso delle elezioni presidenziali in Romania, la piattaforma non è responsabile del fatto che alcune informazioni non siano state segnalate elettoralmente.

    Stando al corrispondente di Radio Romania a Bruxelles, se a seguito delle verifiche effettuate dalla Commissione fosse accertato che TikTok non ha rispettato la normativa europea sui servizi digitali, potrà ricevere sanzioni che potranno arrivare fino al 6% del fatturato globale annuo e, in caso di violazioni ripetute, al divieto temporaneo della piattaforma nello spazio europeo, fino a quando i problemi non saranno rimediati. Per quanto riguarda la Romania, solo le autorità nazionali potranno prendere decisioni, dalle indagini alle eventuali sanzioni per individui o gruppi di persone.