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  • Papa: messaggio augurale del premier a cattolici e uniati di Romania

    Papa: messaggio augurale del premier a cattolici e uniati di Romania


    Il premier Victor Ponta ha rivolto i migliori auguri a tutti i cattolici e uniati di Romania, in occasione dell’elezione di Papa Francesco a Sommo Pontefice.




    Guardo con tanta fiducia e speranza a questi momenti, soprattutto alla luce del consolidamento del dialogo tra i fedeli ortodossi e cattolici, tra la Chiesa Ortodossa e quella Cattolica”, ha sottolineato Victor Ponta.




    Vedo in questo momento storico una buona opportunità per ribadire i principi della solidarietà, dell’amicizia e della tolleranza. Al di là della dimensione religiosa, il segnale di questa elezione è straordinario per l’intero mondo cristiano”, ha aggiunto il premier romeno.

  • Papa: messaggio augurale del Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena

    Papa: messaggio augurale del Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena


    Nel messaggio augurale a Sua Santità, Papa Francesco, il Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena, Sua Beatitudine Daniel, auspica che Sua Santità continuerà ad appoggiare i fedeli ortodossi romeni, molto numerosi in vari Paesi dell’Europa, soprattutto in Italia, così come lo hanno fatto costantemente i Suoi predecessori, il Beato Papa Giovanni Paolo II e il Papa Emerito Benedetto XVI”.




    Inoltre, il Patriarca ha sottolineato la necessità della cooperazione per la solidarietà con la gente colpita dalla crisi economica e spirituale della società contemporanea.




    Siamo convinti che i valori morali autentici, basati sulla fede cristiana bimillenaria, continueranno a ricoprire un posto centrale nell’operato di Sua Santità come Pontefice della Chiesa Romano-Cattolica, dato il lavoro pastorale che Sua Santità ha già intrappreso in Argentina”, si legge nel messaggio del Patriarca.




    Questa missione è una priorità anche nella nostra Chiesa Ortodossa. Perciò, in questo contesto, è molto necessario cooperare, per la solidarietà con coloro che soffrono di più a causa della crisi economica e spirituale della società contemporanea, per dare una testimonianza cristiana congiunta nel mondo, nello spirito dell’amore misericordioso del nostro Signore, Gesù Cristo”, sottolinea ancora il Patriarca Daniel.

  • Papa: messaggio augurale del presidente Traian Basescu

    Papa: messaggio augurale del presidente Traian Basescu


    Il presidente romeno Traian Basescu ha trasmesso un messaggio augurale a Sua Santità, Papa Francesco, in occasione della sua elezione a Sommo Pontefice.




    “E’ un momento di grande importanza nella vita della Chiesa Cattolica, ed è con grande gioia che lo saluto in solidarietà con i fedeli cattolici di Romania e dell’intero mondo, e con la piena fiducia nello sviluppo delle relazioni già esistenti tra la Romania e la Santa Sede, in base ai valori comuni, e nello spirito del dialogo fraterno tra i cristiani cattolici e ortodossi, ispirato e sostenuto dai predecessori di Sua Santità, il Beato Giovanni Paolo II, e Sua Santità Benedetto XVI”, si legge nel messaggio del capo dello stato romeno.




    “Inoltre, esprimo la convizione nella continuazione della nostra cooperazione per la promozione della dignità dell’essere umano, nonchè per la costruzione di una civiltà del bene e della pace, che ascolti la voce di coloro che hanno bisogno di solidarietà, fiducia e speranza”, conclude il presidente romeno.

  • Papa: ampi spazi in Romania a elezioni Francesco I

    Papa: ampi spazi in Romania a elezioni Francesco I


    I media romeni hanno dedicato ampi spazi al Conclave e continuano a seguire da vicino tutto quando succede in questi giorni in Vaticano. Radio Romania ha mandato in onda dei programmi speciali, trasmettendo in diretta da Piazza San Pietro, il primo discorso di Papa Francesco – il cardinale Jorge Mario Bergoglio, il primo Papa sudamericano della storia.




    “In primo luogo, sono felice che, a partire da oggi, la Chiesa ha un Pontefice, e credo che, anche se viene dalla fine del mondo, come ha scherzato Papa Francesco, avrà in vista l’intera Chiesa, la Chiesa universale, e non solo la Chiesa del Sudamerica o la Chiesa di Roma, ma ma Chiesa Cattolica, che è presente su tutti i continenti”, ha commentato a Radio Romania padre Eduard Giurgi dell’Arcivescovado Romano — Cattolico di Bucarest.




    La Romania è stata il primo Paese a maggioranza ortodossa visitata da un Sommo Pontefice, con il viaggio storico di Papa Giovanni Paolo II a Bucarest dal 7 al 9 maggio 1999.




    I primi rapporti tra la Romania e la Santa Sede risalgono al Medioevo. Rilevante in tal senso è la corrispondenza tra la Santa Sede e i principi romeni. Nei secoli XIV-XV, i rapporti puntavano su un obiettivo comune: la lotta contro l’espansione ottomana e il desiderio del Vaticano di avere alleanze con gli Stati cristiani da queste parti dell’Europa.




    Notevole la corrispodenza tra Papa Sisto IV e il principe della Moldavia, Stefano il Grande, definito dal Sommo Pontefice come l’atleta di Cristo, in una lettera del 31 marzo 1475, dopo la vittoria del principe moldavo contro i turchi a Podul Inalt, il 10 gennaio dello stesso anno.




    Altrettanto rilevante la lettera di Papa Clemente VIII al principe Aron, con riferimenti particolari alla latinità dei romeni: “Siete i discendenti dei latini e degli italiani, e sicuramente, anche voi desiderate avere la gloria dei vostri antenati”. Lo stesso Sommo Pontefice definiva il principe della Valaccia, Michele il Bravo, come uno dei più bravi, forti, valorosi e saggi principi dei nostri giorni”.




    La Legazione della Romania presso la Santa Sede venne fondata il 1 giugno del 1920, con Dimitrie C. Pennescu, in veste di ambasciatore. Un ruolo notevole nei rapporti bilaterali svolsero anche gli ambasciatori Caius Brediceanu e Nicolae Petrescu-Comnen. Il 10 maggio del 1927 venne firmato il Concordato tra la Romania e la Santa Sede. Successiamente, nel 1938, i rapporti vennero elevati a livello di ambasciata, per tornare poi a quello di legazione nel 1940.




    Putroppo, dopo la fine della seconda Guerra mondiale, l’insediamento del regime ateista comunista in Romania ha colpito brutalmente i rapporti bilaterali. I cattolici di Romania sono entrati nella lunga notte delle persecuzioni, come ha ricordato il ministro degli esteri Teodor Baconschi.




    Nel 1946, l’allora Nunzio, Mons. Andrea Cassulo, fu dichiarato persona non grata dalle autorità comuniste, che denunciarono anche il Concordato, rompendo unilateralmente i rapporti diplomatici col Vaticano nel 1950. Tantissimi fedeli e preti cattolici subirono, insieme agli ortodossi maggioritari e ad altre confessioni, anni di carcere e persecuzioni del regime.




    Subito dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, i rapporti sono stati ripresi, il 15 maggio 1990. L’apice delle relazioni è stato raggiunto con la storica visita di Papa Giovanni Paolo II in Romania, dal 7 al 9 maggio del 1999.

  • Proprietà: il Governo porrà fiducia su ddl restituzione

    Proprietà: il Governo porrà fiducia su ddl restituzione


    Il 26 marzo, il Governo romeno porrà la fiducia in Parlamento per correzioni alle normative riguardanti la restituzione delle proprietà nazionalizzate dal regime comunista, per risolvere una situazione che dura da oltre 20 anni.




    Il premier Victor Ponta ha deciso di rinviare di una settimana la procedura della fiducia, per offrire più tempo al dibattito pubblico e alla possibilità di inoltrare emendamenti.




    Victor Ponta ha precisato che il documento sarà inviato anche alla Corte europea per i diritti umani, per un punto di vista, per essere sicuri che la soluzione del Governo non continuerà a portare fascicoli e contestazioni.




    Fino al 12 aprile, la Romania dovrà rispondere alla sollecitazione della Corte, la quale chiede misure per la soluzione dei problemi, dopo aver ricevuto numerose querele da cittadini romeni scontenti delle decisioni o della mancanza di risposta delle autorità romene in simili cause.




    Già dall’inizio dell’attuale mandato, il premier Victor Ponta ha inserito tra le priorità la correzione del quadro legale, partendo dal principio della restituzione in natura, laddove tale fatto è possibile.




    Il premier ha aggiunto che il documento punterà su tre principi, che prevedono le restituzioni in denaro lungo sette anni, il mantenimento della destinazione attuale per 20 anni per gli edifici in cui attualmente funzionano scuole, ospedali o istituzioni culturali, e una tassazione dell’85% per i diritti litigiosi.




    Il nuovo ddl prevede che gli ex proprietari delle case confiscate dal regime comunista, ai quali non potranno essere restituiti gli edifici, riceveranno dei punti nominali a seconda del valore della casa, con i quali potranno acquistare all’asta immobili e campi agricoli messi invendita dallo stato.




    Il premier Ponta ha spiegato che lo stato romeno non accetterà più nuove sollecitazioni per la restituzione di immobili, in quanto le persone aventi diritto hanno avuto ben 23 anni a disposizione per inoltrare simili rivendicazioni.




    Inoltre, saranno prese delle misure per risarcire, al quanto possibile, i proprietari, e non gli intermediari, che hanno parassitato il processo di restituzione.




    Noi abbiamo un obbligo – che comprendiamo – di restituire ai proprietari e ai loro eredi quello che era stato tolto loro dallo stato comunista 70 anni fa. Però non abbiamo un obbligo nei confronti di chi ne fa un affare di questa cosa, cioè degli intermediari che trovano eredi, successori, in una maniera od altra, e producono tutti i tipi di documenti. Voglio annunciarvi una cosa: 26.000 proprietari hanno ricevuto circa 6,5 miliardi di lei, mentre 1.000 cessionari di diritti litigiosi ne hanno ricevuti 8 miliardi”, ha spiegato il premier Victor Ponta.




    Finora, lo stato romeno ha pagato risarcimenti per un valore di 5 miliardi di euro, e dovrebbe pagarne altri 16 miliardi.


  • Politica: il presidente Basescu propone partenariato per l’adesione a Schengen

    Politica: il presidente Basescu propone partenariato per l’adesione a Schengen


    Nel suo primo discorso tenuto, martedì, davanti alla plenaria del nuovo Parlamento di Bucarest, eletto a dicembre 2012, applaudito dai senatori e deputati dell’Opposizione, ma criticato dai parlamentari della maggioranza, il capo dello stato Traian Basescu ha proposto al Legislativo e al Governo un partenariato in vista dell’obiettivo nazionale di adesione all’Area Schengen. Il presidente ha presentato un set di misure, che, se attuate dalla classe politica, potrebbero assicurare una decisione favorevole all’ingresso della Romania nello spazio di libera circolazione europeo, al Consiglio Giustizia e Affari Interni del prossimo dicembre. Di che misure si tratta?



    “Una rapida nomina dei vertici della Procura Generale e della Direzione Nazionale Anticorruzione, l’allontanamento dal Governo dei ministri sotto inchiesta, uno statuto dei parlamentari che li metta alla pari di qualsiasi cittadino davanti alla legge, l’implementazione, in conformità agli impegni assunti, del Codice penale e del Codice di procedura penale. E, non in ultimo, un impegno, proprio del Parlamento, da quello che so, per un Codice di condotta dei parlamentari”, ha precisato il presidente.



    Le critiche mosse da Traian Basescu alla maggioranza non hanno riguardato solo quelli che il presidente ha chiamato “i ministri penali”, ma anche alcune dichiarazioni dei politici, che Basescu ha definito “antieuropee”. Il capo dello stato ha riportato alla ribalta la questione della credibilità della Romania, sottolineando che non è legata a quello che fa la diplomazia, ma alle azioni dei politici. Basescu ha pure affermato che la Romania ha tre grandi assi di politica estera: l’appartenenza all’Ue, alla Nato e il partenariato strategico con gli Usa.



    Le reazioni dei politici che hanno seguito il discorso del presidente confermano il fatto che l’adesione all’Area Schengen rappresenti una priorità nazionale. Tutti gli obiettivi di politica europea ricordati dal capo dello stato sono priorità anche sull’agenda del Governo, ha affermato il premier Victor Ponta. Il premier ha accennato anche al caso del ministro dei Trasporti Relu Fenechiu, sotto inchiesta.



    “Perchè la giustizia non può dire una buona volta, da cinque anni da quando è sotto inchiesta, se il signor Fenechiu sia o meno colpevole? Io ho detto molto chiaramente, nel giorno in cui per la prima volta un giudice si pronuncerà su qualsiasi membro del Governo, quel giorno, se il rispettivo ministro è colpevole, se ne andrà”, ha detto Ponta.



    Il presidente del Senato, il liberale Crin Antonescu e i senatori del Partito Nazional-liberale hanno deciso di non essere presenti al discorso del capo dello stato nella plenaria. Nellopinione di Antonescu, Traian Basescu ha perso la legittimità in seguito al referendum per la sua sospensione dall’incarico della scorsa estate.

  • Giustizia: plauso ministri Esteri su meccanismo CE per la Romania

    Giustizia: plauso ministri Esteri su meccanismo CE per la Romania


    Riuniti a Bruxelles, i ministri degli Esteri dell’Ue hanno espresso parole di plauso per la metodologia adoperata dalla Commissione europea nel monitorare i progressi nella giustizia romena, ma anche per gli sforzi delle autorità di Bucarest nel rimediare i problemi. Le aspettative dell’Ue fino alla prossima valutazione sono le stesse incluse nel rapporto sulla giustizia romena reso pubblico dalla Commissione europea a fine gennaio.



    In primo luogo, l’Ue aspetta una quanto più rapida nomina dei capi del Pubblico Ministero e della Direzione Nazionale Anticorruzione, in seguito a un processo trasparente. Per essere credibili ed efficaci, le persone che ricopriranno questi incarichi dovranno far prova di professionalità, indipendenza e integrità, sottolineano i ministri degli Esteri europei. D’altra parte, i capi delle diplomazie ritengono necessario uno sforzo in più per il rispetto e l’applicazione delle decisioni giudiziarie.



    Ai ministri e ai parlamentari sotto inchieste penali o dichiarati incompatibili con gli incarichi pubblici dall’Agenzia nazionale per l’integrità, vengono sollecitate di nuovo le dimissioni. Nelle conclusioni sul rapporto della Commissione nell’ambito del Meccanismo di cooperazione e verifica, i ministri degli Esteri dell’Ue constatano i progressi dell’ispezione giudiziaria come mezzo di migliorare l’attività nel campo della giustizia. Pari alla CE, i capi delle diplomazie hanno espresso il plauso per i risultati del Pubblico Ministero, della Direzione Nazionale Anticorruzione, dell’Agenzia Nazionale per l’Integrità e dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia nel contrasto alla corruzione al vertice.



    Però, al capitolo sfide, restano la prevenzione e la sanzione della corruzione nel campo degli acquisti pubblici. Il Consiglio dei ministri degli Esteri ricorda che un sistema giuridico imparziale, independente ed efficace, con sufficienti risorse, è indispensabile per le politiche comunitarie e per offrire ai cittadini i pieni benefici delle opportunità derivanti dalla membership Ue. Infine, i ministri sottolineano che il Meccanismo di cooperazione e verifica ha svolto un ruolo decisivo nei progresi compiuti dalla Romania nella riforma della giustizia, e saluta l’intenzione della CE di continuare a monitorarla.

  • Sviluppo: finanziamento dalla BEI alla Romania potrebbe raddoppiare

    Sviluppo: finanziamento dalla BEI alla Romania potrebbe raddoppiare


    La Romania potrebbe ricevere dalla Banca Europea per gli Investimenti, nel 2013, crediti per un valore di 700-900 milioni di euro, il doppio dell’anno scorso. Lo ha annunciato il presidente dell’ente finanziario Werner Hoyer, in visita, lunedì, a Bucarest, dove ha svolto colloqui con il capo dello stato romeno Traian Basescu e con il premier Victor Ponta. Hoyer ha dichiarato che i prestiti potranno essere utilizzati in settori chiave dell’economia, per sostenere le piccole e medie imprese e per assicurare il cofinanziamento dei progetti sviluppati con fondi comunitari.



    “Siamo fieri di essere qui, di sostenere lo sviluppo di nuove idee, soprattutto di quelle per un miglior utilizzo dei fondi europei. Certo, la nostra banca, con la sua esperienza e diversi prodotti finanziari, è disposta ad aiutare il Governo romeno nel migliorare l’assorbimento dei fondi europei, del resto, un tema affrontato durante la mia visita a Bucarest”, ha dichiarato Hoyer.



    Dai colloqui con il premier Victor Ponta è risultato che l’assorbimento dei fondi resi disponibili dalla Banca Europea per gli Investimenti dipende, come anche quello dei fondi strutturali, dalla capacità di cofinanziamento della Romania. Il Governo desidera, ha detto il premier, lo sblocco della costruzione di un nuovo tratto, di 6 km, della metropolitana di Bucarest, lunga, attualmente, 69 km. Durante i colloqui con il capo dello stato sono stati esaminati anche altri progetti in cui la Banca Europea per gli Investimenti potrebbe implicarsi. Si è concordato che la Romania non deve superare, tramite i prestiti dall’ente finanziario, il deficit di bilancio convenuto con il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Europea.



    Dal canto suo, il capo dello stato Traian Basescu ha voluto precisare: “Vorrei richiamare l’attenzione su un aspetto. Com’è possibile che la Romania possa assorbire fondi dalla Banca Europea per gli Investimenti, ma non succeda la stessa cosa con i soldi europei? Qui c’è una contraddizione, perchè gli standard di assegnazione sono più o meno simili”, ha affermato il presidente, il quale ha proposto tre progetti ritenuti essenziali per la Romania: il Canale Siret-Baragan (nell’est del Paese), il Canale Bucarest-Danubio (nel sud) e l’Idrocentrale Tarnita (nel centro).



    La Banca Europea per gli Investimenti è un ente senza scopi di lucro che appartiene ai 27 Stati membri dell’Ue. Il suo compito è di prendere prestiti dai mercati di capitale e concedere crediti a bassi interessi per progetti in tutti i settori dell’economia, soprattutto per l’infrastruttura. L’ente sostiene progetti nei Paesi Ue e fa investimenti nei futuri Stati membri e negli Stati partner. Negli ultimi anni, ha sviluppato in Romania progetti nei settori infrastruttura, trasporti, comunicazioni, energie e ambiente.

  • Le notizie del giorno 11.03.2013

    Le notizie del giorno 11.03.2013


    Bucarest — Il presidente Traian Basescu si rivolgerà, martedì, al Parlamento su alcuni temi attuali di politica europea. Lo hanno deciso gli Uffici Permanenti della Camera e del Senato, rispondendo ad una sollecitazione del capo dello stato. Sarà il primo discorso del presidente Traian Basescu davanti al nuovo Parlamento, eletto a dicembre 2012. L’ultima volta il capo dello stato si era rivolto alla plenaria del Parlamento di Bucarest lo scorso luglio, quando le due Camere avevano votato per la sua sospensione dall’incarico.




    Bucarest — La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) resta per la Romania un partner essenziale, in tutti i progetti importanti, ma anche nel finanziamento delle piccole e medie imprese. Lo ha dichiarato, a Bucarest, il premier Victor Ponta al termine dell’incontro con il presidente dell’ente finanziario Werner Hoyer. Dal canto suo, Hoyer ha precisato che, nel 2012, la BEI ha concesso alla Romania crediti di 335 milioni di euro, che, nel 2013, potrebbero raddoppiare. In predecenza, Werner Hoyer era stato ricevuto dal capo dello stato romeno Traian Basescu il quale ha affermato che, sebbene quest’anno la Romania abbia meno risorse per il co-finanziamento dei progetti europei, spera che appena i fondi Ue saranno disponibili, le autorità creeranno lo spazio fiscale necessario per lo sviluppo di progetti.




    Bruxelles — Il ministro romeno degli Esteri Titus Corlatean ha partecipato al Consiglio Affari Esteri di Bruxelles, dominato dagli sviluppi nel vicinato meridionale dell’Unione, soprattutto in Siria, Tunisia, Egitto e Libia, e dalla situazione di sicurezza in Irak. I ministri europei hanno svolto colloqui anche sulla relazione dell’Ue con il Giappone, in vista del vertice Ue-Giappone del 25 marzo, di Bruxelles. In occasione del Consiglio, il ministro Corlatean ha coordinato la settima riunione del Gruppo di sostegno all’Azione Europea della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona). All’incontro, organizzato su iniziativa della Romania e della Francia, ha partecipato anche il capo della diplomazia di Chisinau e ministro dell’Integrazione Europea Iurie Leanca. Stando al Ministero degli Esteri di Bucarest, i partecipanti hanno espresso la speranza in un rapido ritorno alla normalità della Moldova e hanno esortato tutte le forze politiche filoeuropee di Chisinau a superare le divergenze di opinioni, affinchè possano essere compiuti dei progressi nel dialogo della Moldova con l’Ue.




    Bruxelles — La Romania ritiene che vadano prese misure a livello europeo di creazione e sostegno di un mercato automobilistico basato su combustibili alternativi, tramite prezzi e incentivi finanziari, accanto al sostegno alla creazione dell relativa infrastruttura. Lo ha dichiarato il ministro romeno dei Trasporti Relu Fenechiu, che ha partecipato, oggi, a Bruxelles, alla prima riunione del Consiglio dei ministri dei Trasporti, delle Telecomunicazioni e dell’Energia dell’Ue. Tra i temi sull’agenda anche l’interoperatività del sistema ferroviario nell’Ue e lo schema di commercializzazione dei certificati ambientali per le emissioni di gas ad effetto serra nel settore dell’aviazione.




    Bucarest — Nuova settimana di proteste per gli ex dipendenti dello stabilimento siderurgico di Campia Turzii (centro-ovest della Romania), provocate dal mancato pagamento dei salari compensatori che avrebbero dovuto ricevere in seguito al licenziamento. Lazienda, di proprietà del consorzio russo Mechel fino allo scorso mese, è stato venduto, assieme agli altri quattro stabilimenti metallurgici acquistati dallo stato romeno, per una somma simbolica, ad un’altra compagnia russa. I leader sindacali sollecitano uninchiesta della Procura sul modo in cui è stata gestita la società, in quanto sospettano che le difficoltà finanziarie della Mechel siano dovute a presunte frodi.




    Bruxelles — L’11 marzo è la Giornata Europea delle Vittime del Terrorismo in Europa. L’Ue ricorda che i tragici eventi di nove anni fa, quando, in un attentato terroristico a bomba a Madrid, sono morte 191 persone tra cui anche romeni, e 1.800 sono rimaste ferite. Le istituzioni europee ricordano anche altre due tragedie: i 4 attentati a bomba del 7 luglio 2005 di Londra, con un bilancio di 52 morti e 700 feriti, e quello in Norvegia, compiuto dall’estremista Anders Breivik nel 2011, in cui sono morte 77 persone. I tre attentati sono ritenuti i più sanguinosi atti di terrorismo in Europa.




    Rio de Janeiro — Due prestigiosi ex atleti romeni, la ginnasta Nadia Comaneci e il tennista Ilie Nastase, fanno parte dell’Accademia “Laureus” che premia a Rio de Janeiro i migliori sportivi del 2012. È per la prima volta che la cerimonia di assegnazione dei premi “Laureus”, ritenuti gli Oscar dello sport, è ospitata da una città dell’America Latina. Tra le nomination: il nuotatore americano Michael Phelps, che detiene il record di titoli olimpici, il calciatore argentino Lionel Messi e lo sprinter giamaicano Usain Bolt. In lizza per il premio alla migliore squadra, tra l’altro, la rappresentativa di calcio spagnola, la squadra maschile di tennis da tavola della Cina e la nazionale olimpica di pallacanestro degli Stati Uniti.

  • Regioni: vicepremier Dragnea, obiettivo è sviluppo economico

    Regioni: vicepremier Dragnea, obiettivo è sviluppo economico


    La regionalizzazione della Romania è stata annunciata dalle autorità di Bucarest come uno dei maggiori progetti da attuare dopo il crollo del comunismo. L’ultima riforma amministrativa e territoriale del Paese risale agli anni ’60 del Novecento.




    Approvati dal Governo, i principi di riassestamento amministrativo prevedono un consiglio regionale e un presidente, eletti direttamente dai cittadini, che gestiranno bilanci locali, fondi europei e governativi, e avranno maggiori competenze rispetto alle attuali autorità provinciali.




    Lo sviluppo economico equilibrato è uno degli obiettivi della regionalizzazione, ha dichiarato alla rete Romania tv il vicepremier Liviu Dragnea.




    “Se questo progetto sarà costruito politicamente, allora distruggerà la Romania. Abbiamo un’unica chance, quella che le regioni venissero fondamentate in base ad analisi molto serie, in base a dibattiti in tutto il Paese, affinchè il progetto finale abbia un fondamento serio per sviluppare la Romania. Non ci sarà una regionalizzazione in base a criteri etnici, tale fatto è escluso, non è stato attuato da nessuna parte in Europa. Non parliamo di autonomia in base a criteri etnici. La regionalizzazione ha due grandi obiettivi: generare uno sviluppo equilibrato del Paese e avvicinare di più i servizi pubblici ai cittadini”, ha dichiarato il vicepremier Liviu Dragnea.




    Il 10 marzo, oltre 5.000 ungheresi, la cui minoranza rappresenta circa il 7% della popolazione di Romania, concentrata in tre province al centro del Paese, hanno manifestato a favore dell’autonomia territoriale e contro il progetto della regionalizzazione.




    Alla manifestazione organizzata dai radicali ungheresi, non ha partecipato anche l’Unione democratica magiari di Romania, che rappresenta la minoranza al Parlamento di Bucarest, fatto apprezzato dal premier Victor Ponta.




    Il primo ministro ha sottolineato che i leader dell’Unione hanno capito di poter ottenere di più attraverso dialogo e negoziati anzichè tramite scontro ed estremismo.




    Intanto, dall’opposizione, il leader democratico-liberale Vasile Blaga spiega che il progetto della regionalizzazione può essere attuato in base ai principi funzionali nell’Ue.




    “A questo punto, non dobbiamo scoprire l’acqua calda, bensì applicare quello che viene applicato nell’Ue. Tutti fanno riassestamento amministrativo-territoriale, non solo regionalizzazione, per ottenere i migliori servizi pubblici possibili per i cittadini, a costi bassissimi”, ha dichiarato Vasile Blaga.




    La direttiva della Commissione europea 1054/2001 precisa chiaramente i principi della regionalizzazione, come il criterio storico, geografico, socio-culturale, economico, ambientale e demografico, nel senso che la popolazione di una regione non deve contare meno di 800.000 persone e neanche più di 3.000.000.




    Entro il 1 luglio, un Consiglio consultivo che include rappresentanti dell’ambiente accademico e politico, ma anche si padronati, sindacati e ong, svolgerà dibattiti ed elaborerà degli studi di impatto in base ai quali sarà decisa la maniera in cui sarà attuata la regionalizzazione.

  • Le notizie del giorno 10.03.2013

    Le notizie del giorno 10.03.2013


    Bucarest — Il ministro con la delega al Bilancio. Liviu Voinea, ha annunciato che a luglio sarà fatto un aggiustamento positivo del bilancio. Per il 2013 si stimano introiti in crescita di quasi il 9% rispetto al 2012 e incassi dall’imposta sul reddito e sul profitto maggiori dell’11%. D’altra parte, il Governo farà, la prossima settimana, una prima stima sui tagli del 15% delle spese per il personale, i beni e i servizi.



    Bucarest — La semplificazione delle procedure consolari e la riduzione delle tasse sui servizi per i romeni all’estero, il miglioramento dell’immagine della Romania e la rioriganizzazione dei programmi di lingua, cultura e civiltà romena sono le priorità immediate del ministro delegato per i romeni nel mondo Cristian David. Il ministro ha ricordato che, spesso, i romeni all’estero sono il bersaglio di campagnie di denigrazione e ha annunciato che presenterà nel Governo, entro l’inizio di aprile, una strategia per la diaspora romena.


    Bucarest — Il premier romeno Victor Ponta s’incontrerà, lunedì, a Bucarest, con il presidente della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Werner Hoyer, e con il suo vicepresidente, il romeno Mihai Tanasescu. All’incontro parteciperanno anche il vicepremier e ministro delle Finanze romeno, Daniel Chitoiu, e il ministro delegato al bilancio, Liviu Voinea. Tra il 2007 e il 2011, la Banca Europea per gli Investimenti ha concesso alla Romania prestiti per un valore di circa 4,1 miliardi di euro.



    Bucarest — È Timisoara, nell’ovest della Romania, la vincitrice del titolo Earth Hour Romania 2013”. La città si affiancherà, il 23 marzo, quando sarà festeggiata L’Ora della Terra”, alle manifestazioni organizzate a livello mondiale con un programma speciale che prevede lo spegnimento delle luci nel centro città e fiaccolate, passeggiate in bici di notte e osservazioni astronomiche. Timisoara si è qualificata nella finale con il maggior punteggio, per l’efficienza energetica e i relativi progetti per il futuro, e si è aggiudicata il titolo di Earth Hour Romania 2013 dopo che i suoi abitanti hanno raccolto la maggiore quantità di imballaggi in plastica in un unico giorno, 3,58 tonnellate. Per la raccolta sono state mobilitate diverse scuole, ong e istituzioni pubbbliche.



    Bucarest — Sarà il cantante Cezar a rappresentare la Romania all’Eurofestival 2013 con la canzone It’s my life”. La semifinale e la finale del concorso canoro europeo si terranno il 16 e il 18 maggio a Malmo, in Svezia. All’Eurofestival, la Romania si è piazzata, finora, due volte al terzo posto, nel 2010 con Paula Seling e Ovi e la canzone Playing with fire” e nel 2005 con Luminita Anghel e il gruppo Sistem con la canzone Let me try”, e al quarto posto nel 2006 con Mihai Traistariu e il motivo Tornerò”.


    XXX — La rappresentativa femminile di pallavolo della Romania, HC Zalau, ha battuto, in casa, Grupo Asfi Itxako Navarra della Spagna, per 31-23, nella partita di andata dei quarti di finale di Coppa EHF. La partita di ritorno si terrà lunedì, sempre in casa. Sabato, la campione della Romania, Oltchim Ramnicu Valcea, ha battuto, in trasferta, per 30-23, la rappresentativa ungherese Ferencvaros Budapest, in una partita del secondo gruppo principale della Champions League di pallavolo femminile. Per andare nelle semifinali, Oltchim, squadra allenata dal danese Jakob Vestergaard, deve vincere l’incontro in casa contro la slovena Krim Ljubljana, del 17 marzo.

  • Le notizie del giorno 09.03.2013

    Le notizie del giorno 09.03.2013


    Bucarest — Il premier romeno Victor Ponta ha dichiarato di essere daccordo con l’iniziativa della Germania, Finlandia, Danimarca e Olanda, che hanno inviato una lettera comune al presidente delle Commissione Europea, Jose Manuel Barosso, in cui chiedono l’introduzione di un meccanismo per la tutela e il rispetto dei valori fondamentali dell’Ue contro qualsiasi Paese che violi i principi dello stato di diritto. Ma, ha aggiunto il premier romeno, gli standard devono essere chiari e applicati in modo equo sia per la Romania che per i Paesi che hanno inventato la democrazia in Europa. Stando al capo della diplomazia romena Titus Corlatean, il rispettivo meccanismo dovrebbe includere anche principi come la solidarietà tra i Paesi membri più vecchi e più nuovi e lo scoraggiamento del populismo.


    Bucarest — I cristiani ortodossi e uniati di Romania celebrano il 9 marzo i 40 Santi Martiri, i soldati della Legio XII Fulminata dell’esercito romano, martirizzati a Sebaste, in Armenia, per la loro fede cristiana nel IV secolo, sotto limperatore Licinio. Secondo la tradizione popolare romena, per la Festa dei 40 Santi Martiri, le donne preparano in casa degli impasti dolci a forma deella cifra 8, chiamati “mucenici” ovvero martiri, che, prima di essere mangiati, vengono portati in chiesa per essere benedetti.




    Washington — La tennista romena Sorana Carstea si è qualificata nel terzo turno del torneo di Indian Wells, negli Usa, con premi di 5 milioni di dollari. La romena ha battuto per 4-6, 6-3, 6-1 la tennista spagnola Anabel Medina Garrigues. Nel terzo turno, Sorana, testa di serie n. 27, giocherà contro la polacca Agnieska Radwanska, la terza favorita. La romena Simona Halep è stata battuta nel secondo turno dalla slovacca Dominika Cibulkova, la dodicesima favorita, per 7-5, 7-6 (7/3). Per la partecipazione al torneo, Simona Halep ha ricevuto un assegno da 16 mila dollari e 50 punti WTA.




    Bruxelles — La nazionale romena di rugby ha battuto per 32-14 la rappresentativa del Belgio in una partita di Coppa Europa delle Nazioni ospitata da Bruxelles. È la quarta vittoria per la Romania all’attuale edizione, dopo quelle contro il Portogallo, la Russia e la Spagna. I giocatori romeni incontreranno il 16 marzo, a Bucarest, nell’ultima partita della competizione, la nazionale georgiana, detentrice del trofeo.

  • Sguardo sulla settimana 3-9 marzo 2013

    Sguardo sulla settimana 3-9 marzo 2013


    L’adesione della Romania e Bulgaria all’Area Schengen è stata rinviata un’altra volta. Riuniti a Bruxelles, i ministri degli Interni e della Giustizia degli Stati Ue hanno deciso che il tema dell’ingresso della Romania e Bulgaria nell’Area Schengen sia ripreso entro fine anno, per una soluzione a due tappe. Alcuni Paesi hanno condizionato l’adesione al prossimo rapporto della Commissione Europea sulla giustizia romena, che verrà reso pubblico a dicembre. Presente al Consiglio Giustizia e Affari Interni di Bruxelles, il ministro degli Interni romeno Radu Stroe ha dichiarato che Bucarest si è proposta di modificare nel successivo periodo la strategia per l’adesione, cominciando assieme alla Bulgaria, un’offensiva nell’ambito della quale avrà consultazioni dirette con tutti gli Stati membri Schengen, soprattutto con quelli che esprimono ancora dei riserbi — Germania, Olanda e Finlandia.



    Il Governo presieduto da Victor Ponta si è confrontato con la prima mozione semplice dell’attuale Legislatura inoltrata dall’Opposizione democratico-liberale, sulla situazione dell’azienda chimica Oltchim di Ramnicu Valcea (sud), tra le più grandi nell’est europeo. La Camera dei deputati ha bocciato la mozione che accusava il Governo di non essere riuscito a risolvere i problemi dell’azienda entrata in insolvenza. I firmatari chiedevano le dimissioni del ministro delle Finanze Daniel Chitoiu e di quello dell’Economia Varujan Vosganian, ritenuti responsabili dell’insolvenza dell’Oltchim e della stagnazione del processo di privatizzazione. La maggioranza parlamentare attribuisce, invece, le difficoltà di Oltchim ai precedenti governi democratico-liberali, presieduti da Emil Boc e Razvan Ungureanu. Lo scorso autunno, è fallito il tentativo di privatizzare il pacchetto azionistico di maggioranza dell’azienda, i cui debiti ammontano a centinaia di milioni di euro.



    Il ministro degli Esteri dell’Ungheria, Paese confinante con la Romania, János Martonyi, ha effettuato, lunedì e martedì, una visita a Bucarest, in occasione del decimo anniversario della firma della “Dichiarazione sulla cooperazione e il partenariato strategico romeno-ungherese per l’Europa del XXI secolo”. Stando a Martonyi, ambo i Paesi sono interessati a mantenere il partenariato strategico, nonostante le varie tensioni tra Bucarest e Budapest. “Dal nostro punto di vista, il partenariato strategico tra la Romania e l’Ungheria rappresenta lo sviluppo normale della relazione di buon vicinato e cooperazione tra i due stati”, ha affermato, dal canto suo, il capo della diplomazia romena Titus Corlatean. I due ministri hanno esaminato l’andamento delle relazioni bilaterali e le priorità di cooperazione nell’ambito del partenariato strategico bilaterale, discutendo anche delle modalità concrete per portare avanti i progetti comuni, compresi quelli riguardanti la tutela delle minoranze nazionali nei due Paesi. Il capo della diplomazia romena ha sottolineato cha l’assunzione di un’identità da parte di una minoranza nazionale non deve violare la legge dello stato che la ospita. La visita del ministro ungherese a Bucarest ha fatto seguito a una serie di tensioni tra i due Paesi, generate da più dichiarazioni delle autorità di Budapest a favore dell’issare della bandiera della cosiddetta Contrada dei sekleri, che includerebbe tre province della Romania centrale abitate da una maggioranza ungherese o in cui l’etnia è numerosa, su edifici pubblici del Paese, fatto vietato dalle autorità romene.



    Il Governo romeno intende porre la fiducia in Parlamento su una serie di correzioni alle normative riguardanti la restituzione delle proprietà nazionalizzate dal regime comunista. Entro il 12 aprile, la Romania dovrà rispondere alla sollecitazione della Corte Europea per i Diritti Umani, la quale chiede misure per la soluzione dei problemi, dopo aver ricevuto numerose querele da cittadini romeni scontenti delle decisioni o della mancanza di risposta delle autorità romene in simili cause. La Corte ha ammonito che, se non verranno fatte correzioni alle normative, imporrà allo Stato romeno risarcimenti sostanziosi. Finora, lo Stato romeno ha pagato risarcimenti per un valore di 5 miliardi di euro e dovrà pagare altri 16 miliardi. “Voglio che il 19 marzo sia chiuso questo capitolo della storia della Romania, e mi auguro che sia fatto nella più equa maniera possibile. È per la prima volta che uso questo strumento costituzionale, e non ho nessuna intenzione di utilizzarlo nel successivo periodo. Voglio che sia una decisione assunta da tutte le forze politiche responsabili”, ha dichiarato in merito il premier romeno Victor Ponta. Stando al nuovo progetto di legge, gli ex proprietari delle case confiscate dal regime comunista cui non potranno essere fatte restituzioni in natura riceveranno dei punti con valore nominale di un leu, rapportato al valore della casa, con cui potranno acquistare, all’asta, immobili e terreni agricoli messi in vendita dallo Stato.



    Vittoria storica della rappresentativa romena di calcio Steaua di Bucarest, che ha sconfitto, in casa, per 1-0, il Chelsea, negli ottavi di finale di Europa League. I campioni d’Europa sono stati battutti da un calcio di rigore segnato da Raul Rusescu. Il match di ritorno con il Chelsea è programmato per il 14 marzo a Londra.

  • Schengen: ingresso Romania, ripreso entro fine anno

    Schengen: ingresso Romania, ripreso entro fine anno


    A Bruxelles, i ministri dellInterno e della Giustizia hanno deciso che il tema dell’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Area Schengen sia ripreso entro fine anno, per una soluzione a due tappe. Il voto sull’adesione dei due Paesi, inclusa inizialmente dalla Presidenza di turno irlandese dell’Ue sull’agenda del Consiglio Giustizia e Affari Interni del 7-8 marzo, è stata rinviata in seguito all’opposizione ferma espressa dalla Germania nei giorni scorsi. Il ministro dellInterno tedesco, Hans-Peter Friedrich, ha sostenuto che Bucarest e Sofia devono fare ancora dei progressi nella lotta alla corruzione. Allo stesso tempo, afferma Friedrich, ci sono misure che non sono applicate correttamente dai due Paesi o sono applicate in modo deficitario.



    La Germania non è l’unica ad opporsi all’adesione di Romania e Bulgaria a Schengen. Anche l’Olanda vi si dichiara da parecchio tempo contraria. Ricordando di aver adempiuto all’acquis Schengen — fatto riconosciuto, peraltro, dallo scorso anno da tutti i Paesi membri — Bucarest ha deciso di non sollecitare più all’attuale Consiglio Giustizia ed Affari Interni un voto per l’ingresso a Schengen, in assenza di un consenso politico a livello europeo. Per il successivo periodo, la Romania si è proposta di modificare la strategia, cominciando assieme alla Bulgaria un’offensiva — com’è stata definita dal ministro dellInterno romeno Radu Stroe — nell’ambito della quale avrà consultazioni dirette con tutti gli Stati membri Schengen. Soprattutto con quelli che esprimono ancora dei riserbi — Germania, Olanda e Finlandia — e che condizionano l’ingresso al prossimo rapporto della Commissione Europea sulla giustizia romena, che verrà reso pubblico a dicembre.



    Per quanto riguarda la Germania, il ministro Stroe ha precisato che Bucarest proporrà l’invio di ufficiali romeni, ma anche altre misure tecniche di cooperazione, nel contesto in cui le autorità tedesche hanno accennato anche alla questione degli immigrati romeni in Germania, di cui alcuni non lavorano, beneficiano di sussidi sociali e, secondo le autorità di Berlino, diventano un fardello per il sistema sociale. Nessuno può sapere cosa succederà fino alla fine dell’anno, ha dichiarato, dal canto suo, il ministro della Giustizia, dell’Uguaglianza e della Difesa irlandese Alan Shatter, il quale ha affermato, però, che preferisce vedere la metà piena del bicchiere. Senza avanzare una data precisa, Shatter ha affermato che non può predire il futuro, ma – ha sottolineato – “posso dire che sarà un impegno continuato. È possibile che ci siano alcune evoluzioni, ma c’è un gran numero di stati membri che, per motivi politici, hanno avuto delle difficoltà in questo momento con l’adesione di Romania e Bulgaria a Schengen. Sono ottimista che saranno compiuti progressi in autunno, ma non posso predirlo con accuratezza”, ha detto Schatter. Il ministro ha aggiunto che l’argomento sarà sicuramente affrontato dalla prossima presidenza di turno dell’Ue, che passerà alla Lituania.

  • Calcio: Steaua batte il campione d’Europa

    Calcio: Steaua batte il campione d’Europa


    La stampa romena, esultante dopo la grande vittoria della rappresentativa romena Steaua di Bucarest contro il celebre Chelsea, per 1-0, sembra quasi gridare al miracolo, il secondo dopo la spettacolare vittoria dello Steaua, nel precedente turno, contro Ajax Amsterdam, un’altra leggenda del calcio mondiale. Non è un miracolo, afferma, invece, il CT della squadra bucarestina Laurentiu Reghecampf, il quale sorprendeva già prima della partita giocata giovedì sera sull’Arena Nazionale, nella capitale romena, dichiarando che la sua squadra ha grandi chance di qualificarsi nel doppio degli ottavi di Europa League battendo il campione d’Europa, il vincitore dell’anno scorso della Champions League, il Chelsea. Lo stesso Reghecampf affermava, la scorsa estate, quando era diventato CT dello Steaua, che desiderava una finale europea contro la squadra londinese. Il CT apportava come principali argomenti il valore dei giocatori, il loro allenamento e la mentalità di vincitori.



    Lo Steaua è la squadra romena che ha giocato due finali di Coppa dei Campioni, di cui una vinta, e che ha fatto parte, nella seconda metà degli anni’ 80, dell’elite del calcio europeo. Anche se rimasto portabandiera del calcio romeno a livello di club, lo Steaua era stato retrocesso nelle divisioni inferiori del calcio europeo. Dopo la clamorosa vittoria contro il Chelsea, lo Steaua dimostra di aver riscoperto il gene della performance. Reghecampf ha lodato i suoi giocatori, dichiarando che la vittoria contro il Chelsea è meritata e, soprattutto, non casuale. Il CT ha, però, ricordato che c’è ancora una partita da giocare, almeno altrettanto difficile.



    Il Chelsea sta attraversando un momento delicato, e i suoi giocatori, il cui valore è stimato ad oltre 400 milioni di euro e che sono rimasti feriti nel proprio orgoglio dopo la sconfitta di Bucarest, sono capaci di prendersi la rivincita. Meno ottimista sembra la stampa britannica che critica, all’unisono, la prestazione deludente del Chelsea, “fatto affondare dallo Steaua”, come si legge su uno dei giornali sportivi britannici. Cosa succederà a Londra, il 14 marzo, nessuno lo può sapere, ma il gioco dello Steaua, basato su uno impressionante sforzo collettivo, che ha fatto passare in secondo piano le star del calcio britannico, promette una qualificazione. Nel frattempo, vale la pena di assaporare la vittoria di giovedì e ricordare gli autori: Tătăruşanu, Râpă, Szukala, Chiricheş, Latovlevici, Bourceanu, Pintilii, Prepeliţă, Adi Popa, Chipciu, Tănase, Tatu, Gardoş e Rusescu, l’autore dell’unica rete segnata, e il CT Laurentiu Reghecampf.