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  • Le notizie del giorno 07.03.2013

    Le notizie del giorno 07.03.2013


    Bucarest — Il presidente Traian Basescu ha dichiarato, intervenendo a un dibattitto sulla revisione della Costituzione, ospitato dall’Accademia Romena, che il punto di partenza debba essere il referendum del 2009, al quale i romeni si sono pronunciati per un Parlamento unicamerale con 300 membri. Da parte sua, il presidente del Senato, Crin Antonescu, ha sottolineato che la Costituzione sarà modificata a vantaggio del cittadino. Gli obiettivi principali della revisione sarebbero la delimitazione chiara delle attribuzioni del presidente e delle sue relazioni con il Governo e il Parlamento, la struttura del Parlamento e lo statuto dei deputati e senatori. I dibattiti sulle proposte per la revisione della Legge fondamentale si terranno per diversi mesi.




    Bruxelles — Alla riunione del Consiglio Giustizia e Affari Interni di Bruxelles, i ministri dei 27 hanno concordato che il tema dell’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen sia ripreso entro fine anno, per una soluzione a due tappe. Il ministro dell’Interno romeno Radu Stroe, ha spiegato che l’Olanda e la Finlandia hanno evocato un collegamento col Meccanismo di cooperazione e verifica in materia dei progressi della giustizia romena, gestito dalla Commissione europea. In seguito all’opposizione della Germania, che sollecita progressi nella lotta alla corruzione, le autorità di Bucarest hanno deciso di non sollecitare più all’attuale Consiglio un voto per l’ingresso del Paese a Schengen, come previsto.




    Bucarest — Il capo della diplomazia romena, Titus Corlatean, ha cominciato una visita di due giorni in India, su invito del collega Salman Khurshid. I due ministri firmeranno la Dichiarazione congiunta sull’allacciamento di un partenariato esteso tra la Romania e l’India, e l’Accordo per evitare la doppia imposizione e prevenire l’evasione fiscale. L’agenda dei colloqui include temi riguardanti la cooperazione economica, le relazioni tra l’Ue e l’India, nonchè argomenti dell’agenda internazionale, come il contrasto al terrorismo e la situazione nel Medio Oriente.




    Bucarest — Decine di ex dipendenti del complesso siderurgico Mechel di Campia Turzii (centro-ovest della Romania) hanno protestato di nuovo, scontenti di non aver ricevuto i dovuti pagamenti in compenso. I proprietari russi hanno promesso di pagarli entro il 15 marzo, però gli ex dipendenti non si fidano. A febbraio, Mechel ha licenziato oltre 700 persone. Allo stabilimento sono rimasti 360 dipendenti, dopo che, al momento della privatizzazione, dieci anni fa, se ne contavano 5.000.




    Washington — Gli Stati Uniti invitano i leader politici della Moldova di individuare una soluzione per andare avanti secondo i principi democratici e dello stato di diritto. Un comunicato stampa dell’Ambasciata Usa a Chisinau precisa che Washington si affianca ai partner internazionali nel ribadire l’importanza di puntare sulle riforme e sull’obiettivo dell’integrazione europea, a beneficio della Moldova. Nei giorni scorsi, il Parlamento di Chisinau ha approvato la mozione di sfiducia inoltrata al governo Vlad Filat dall’opposizione comunista.




    Bucarest — La squadra Steaua di Bucarest gioca stasera a casa contro Chelsea Londra, negli ottavi di finale di Europa League. Nella precedente tappa, Steaua aveva eliminato Ajax Amsterdam. La partita di ritorno con la Chelsea si terrà il 14 marzo a Londra.

  • Proprietà: restituzione immobili nazionalizzati, sull’agenda del Governo

    Proprietà: restituzione immobili nazionalizzati, sull’agenda del Governo


    Il Governo romeno intende porre la fiducia in Parlamento per correzioni alle normative riguardanti la restituzione delle proprietà nazionalizzate dal regime comunista. Fino al 12 aprile, la Romania dovrà rispondere alla sollecitazione della Corte europea per i diritti umani, la quale chiede misure per la soluzione dei problemi, dopo aver ricevuto numerose querele da cittadini romeni scontenti delle decisioni o della mancanza di risposta delle autorità romene in simili cause.




    La Corte porta come argomenti il fatto che, dopo il crollo del comunismo, in Romania sono state adottate una serie di leggi basate sul principio della restituzione delle proprietà in natura o i risarcimenti in denaro o azioni a varie compagnie, nei casi in cui la restituzione non è stata possibile. In certi casi, è stato imposto un limite ai risarcimenti, in altri invece, no. Centinaia di migliaia di romeni aspettano ancora la soluzione delle sollecitazioni di restituzione o risarcimenti, precisa la Corte europea per i diritti umani, in una decisione su un caso-pilota del 2010.




    Già dall’inizio dell’attuale mandato, il premier Victor Ponta ha inserito tra le priorità la correzione del quadro legale, partendo dal principio della restituzione in natura, laddove tale fatto è possibile, e ha escluso un limite per i risarcimenti in denaro, una proposta dell’ex governo democratico-liberale di Razvan Ungureanu, dato che i costi potrebbero salire a miliardi di euro.




    Ai primi dell’anno, il premier Ponta faceva riferimento anche al bisogno di riesaminare i fascicoli risolti, in quanto sono stati segnalati degli abusi. I suoi calcoli indicano che, finora sono stati pagati quattro miliardi di euro come risarcimenti, e il 20% di tutto quanto significano le compagnie strategiche di Romania sono state trasferite al Fondo della Proprietà, al quale hanno ricevuto delle azioni alcuni degli ex proprietari.




    “Voglio che il 19 marzo sia chiuso questo capitolo della storia della Romania, e mi auguro di farlo nella più equa maniera possibile. E’ per la prima volta che uso questo strumento costituzionale, e non ho nessuna intenzione di utilizzarlo nel successivo periodo. Voglio che sia una decisione assunta da tutte le forze politiche responsabili”, ha dichiarato Victor Ponta.

  • Industria: statistiche indicano calo nel 2012


    I più recenti dati comunicati dall’Istituto nazionale di statistica di Bucarest indicano un calo del settore industriale del 2,4% nella seconda metà del 2012 rispetto al corrispondente periodo del 2011. L’evoluzione negativa fa seguito a tre anni in cui il settore industriale romeno aveva registrato crescita e nelle condizioni in cui la maggior parte delle aziende statali erano state privatizzate.




    La situazione svela anche i problemi affrontati dall’industria romena, una volta motore della crescita. La cessazione dell’attività di Oltchim Ramnicu Valcea, uno dei maggiori stabilimenti chimici dell’est europeo, entrato in insolvenza a causa dei debiti di centinaia di milioni di euro, la possibile demolizione della raffineria Arpechim di Pitesti o la sorte incerta del gruppo siderurgico Mechel sono alcuni dei temi affrontati ultimamente con priorità dal governo di Bucarest.




    Il ministro dell’Economia, Varujan Vosganian, ha annunciato che, a breve, la Oltchim avrà una nuova direzione, e i suoi amministratori giudiziari presenteranno un rapporto dettagliato sulle cause che hanno portato alla situazione in cui si trova la compagnia. Il ministro ha spiegato anche perchè il salvataggio di Oltchim sarebbe una prima per le compagnie statali romene.




    “Se ce la facciamo, allora la Oltchim sarebbe la prima grande compagnia statale che riesce a salvarsi tramite la procedura dell’insolvenza, in quanto in questo modo abbiamo bloccato gli aumenti di interessi, abbiamo bloccato la mancanza di erogazione delle utilità, e abbiamo cominciato a riesaminare tutti i contratti, e denunciare quelli che non sono corretti”, ha spiegato Vosganian.




    Il Ministero dell’Economia ha annunciato di aver avviato anche il reclutamento e la selezione dei dirigenti per le compagnie Electrica, Transelectrica e per il Complesso energetico di Hunedoara, a capitale a maggioranza statale, dopo che alla metà dello scorso mese la procedura era stata applicata per Romgaz, Transgaz e Nuclearelectrica.




    D’altra parte, i nuovi azionisti del complesso siderurgico Mechel di Campia Turzii promettono di pagare almeno il 70% dei salari per i mille dipendenti degli stabilimenti che non ripartiranno a marzo. Il nuovo proprietario dei cinque stabilimenti Mechel Romania è una ditta di Bucarest controllata da due cittadini russi, che li hanno acquistati per la somma simbolica di circa 50 euro.




    “Mechel farà ripartire l’attività a Targoviste e Buzau, il che signfiica circa l’80% della capacità. Invece, gli stabilimenti di Campia Turzii, Braila e Otelu Rosu riprenderanno l’attività a seconda dell’efficacia del piano di ristrutturazione e dell’individuazione di un investitore”, ha detto inoltre il ministro Vosganian.




    Le autorità hanno annunciato che saranno avviate anche inchieste sociali nel caso degli ex dipendenti dello stabilimento Mechel di Campia Turzii, al fine di concedere aiuti finanziari. La decisione avviene sullo sfondo delle proteste dei dipendeti licenziati, i quali temono di non ricevere più i pagamenti in compenso.

    (trad. Iuliana Anghel)

  • Le notizie del giorno 06.03.2013

    Le notizie del giorno 06.03.2013


    Bucarest — Il Governo romeno intende porre la fiducia in Parlamento per correzioni alle normative riguardanti la restituzione delle proprietà nazionalizzate dal regime comunista. Fino al 12 aprile, la Romania dovrà rispondere alla sollecitazione della Corte europea per i diritti umani, la quale chiede misure per la soluzione dei problemi, dopo aver ricevuto numerose querele da cittadini romeni scontenti delle decisioni o della manzanza di risposta delle autorità romene in simili cause. Il premier ha spiegato che la legge manterrà i principi della restituzione in natura, del pagamento riscaglionato e della tassazione delle persone che hanno acquistato i diritti litigiosi per gli immobili nazionalizzati dai comunisti. Il Governo ha precisato che la Romania ha già pagato cinque miliardi di euro come risarcimenti agli ex proprietari, e ci sono ancora delle sollecitazioni per altri otto miliardi.




    Bruxelles — La Commissione europea sollecita una prospettiva chiara e un calendario per l’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen. Lo scrive il quotidiano tedesco Die Welt, citando un portavoce del commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, il quale ha criticato il fatto che il ministro tedesco dell’Interno, Hans — Peter Friedrich, non ha presentato nessuna prospettiva per i due Paesi. L’esponente europeo ha detto che la Commissione incoraggia tutte le parti a collaborare per individuare una soluzione. A pochi giorni dal Consiglio Giustizia e Affari Interni, il ministro Friedrich aveva annunciato che la Germania farà ricorso al diritto di veto se Bucarest e Sofia insisteranno per una data della loro adesione a Schengen.




    Bucarest — Circa mille dipendenti della metropolitana di Bucarest hanno protestato nella capitale, scontenti del blocco dei negoziati sul contratto collettivo di lavoro e del fatto che gli stipendi non sono più cresciuti negli ultimi cinque anni. I sindacalisti sono preoccupati anche da un possibile trasferimento della compagnia Metrorex dal subordine del Ministero dei Trasporti in quello del Comune di Bucarest, il che, a loro avviso, non favorirebbe i dipendenti.




    Bucarest — Mihai Stanisoara, capogruppo dell’opposizione democratico-liberale alla Camera dei deputati, e vicepresidente del partito, si è dimesso dalla famiglia politica che lo aveva promosso finora, per passare ai liberali (al governo, insieme ai socialdemocratici). Nel 2007 — 2008, Stanisoara ha ricoperto l’incarico di consigliere presidenziale per problemi di sicurezza nazionale, e successivamente, fino al 2009, è stato ministro della Difesa nel governo presieduto dal democratico-liberale Emil Boc.




    Bucarest — Il capo della diplomazia romena, Titus Corlatean, comincerà domani una visita di due giorni in India, su invito del collega Salman Khurshid. I due ministri firmeranno la Dichiarazione congiunta sull’allacciamento di un partenariato esteso tra la Romania e l’India, e l’Accordo per evitare la doppia imposizione e prevenire l’evasione fiscale. L’agenda dei colloqui include temi riguardanti la cooperazione economica, le relazioni tra l’Ue e l’India, nonchè argomenti dell’agenda internazionale, come il contrasto al terrorismo e la situazione nel Medio Oriente.




    Chisinau — Il presidente della Moldova, Nicolae Timofti, svolge consultazioni con i partiti parlamentari per designare un nuovo candidato alla premisrhip, dopo che il Parlamento ha sfiduciato il governo presieduto da Vlad Filat. Se entro 45 giorni dalla prima nomina il Parlamento non accetterà alcun candidato, allora verrà sciolto e saranno convocate elezioni politiche anticipate.

  • Schengen: no tedesco e filandese a ingresso Romania

    Schengen: no tedesco e filandese a ingresso Romania


    La prospettiva dell’ingresso di Romania a Schengen appare sempre più lontana. Insieme alla confinante Bulgaria, il Paese ha voluto entrare nello spazio di libera circolazione già dal suo ingresso nell’Ue nel 2007. Quattro anni più tardi, il Parlamento europeo votava il rapporto che confermava che i due Paesi riunivano i criteri tecnici per l’adesione.




    Eppure, alcuni stati membri sono stati contrari, invocando gli scarsi progressi in materia di lotta alla corruzione e progressi nella riforma della giustizia. A pochi giorni dal Consiglio Giustizia e Affari Interni, che si terrà il 7 e l’8 marzo a Bruxelles, la Germania ha confermato l’opposizione all’ingresso della Romania a Schengen.




    Il ministro dell’Interno tedesco, Hans — Peter Friedrich, ha dichiarato che il suo Paese farà ricorso al diritto di veto se Bucarest e Sofia insisteranno per una data della loro adesione a Schengen. Il no tedesco all’ingresso di Romania e Bulgaria è condiviso anche dalla Finlandia, la quale invoca la corruzione nei due Paesi.




    In seguito all’incontro con il capo dello stato Traian Basescu, e con i ministri degli Esteri, Titus Corlatean, e dell’Interno, Radu Stroe, il premier Victor Ponta ha dichiarato che la Romania non contempla più una scadenza per portare a termine il processo.




    Non contempliamo più una scaenza, in quando, alla fine, si tratta di cose che non dipendono dalla Romania”, ha detto il premier.




    Da parte sua, il capo della diplomazia Titus Corlatean ha combattuto, tramite argomenti tecnici, i timori che gli extracomunitari possano arrivare in Germania in base a un visto romeno ottenuto tramite tangenti.




    I visti vengono già rilasciati da tanti anni dalle autorità romene competenti, in base a un sistema informatico ottimamente organizzato su criteri Schengen. Parliamo di accesso alle basi di dati nella maggior parte connesse non integralmente, non totalmente, alle basi Schengen. Si tratta di procedimenti molto chiari in cui non c’è posto per la corruzione. Attualmente, alla frontiera orientale, la Romania ha la più alta tecnologia che funziona nell’Ue”, ha spiegato il ministro.




    La Romania ha investito circa un miliardo di euro, in gran parte fondi europei, per consolidare la sicurezza e modernizzare le frontiere e gli equipaggiamenti.



  • Moldova: crisi politica dopo sfiducia al governo

    Moldova: crisi politica dopo sfiducia al governo


    La crisi all’interno dell’Alleanza per l’integrazione europea nella confinante Moldova, acutizzata da dichiarazioni bellicose e gesti ostili tra i partner, ha portato al crollo del governo presieduto dal liberal-democratico Vlad Filat.




    Inoltrando la sfiducia, approvata il 5 marzo dal Parlamento, l’opposizione comunista ha fatto esplodere la bomba sulla quale si trovava la coalizione governativa.




    Gli effetti su piano esterno si sono fatti subito vedere. Vlad Filat ha annunciato che la Commissione europea ha rinviato l’ultimazione dei negoziati con Chisinau sulla firma dell’accordo di associazione e creazione della zona di libero scambio.




    L’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza, Catherine Ashton, e il commissario all’allargamento, Stefan Fule, hanno sollecitato alle forze politiche di riprendere il dialogo e formare una maggioranza stabile, capace di mantenere il Paese sulla strada delle riforme e dell’integrazione europea.




    L’instabilità che potrebbe frenare o persino sviare la Moldova da questo percorso preoccupa anche la Romania. Il capo della diplomazia di Bucarest, Titus Corlatean, citato da un comunicato, ha espresso la convinzione che le forze politiche di Chisinau affronteranno l’attuale situazione con responsabilità e maturità, nell’interesse della stabilità e dell’avvicinamento all’Ue, in sintonia con le aspirazioni dei cittadini della Moldova.




    I commentatori spiegano che ora è vitale un accordo tra i partiti dell’Alleanza per l’integrazione europea. In assenza di un simile accordo, le anticipate non potranno essere evitate, il che sarebbe la pessima soluzione per la Moldova, è del parere il direttore dell’Istituto di scienze politiche e relazioni internazionali dell’Accademia Romena, Dan Dungaciu.




    Secondo me, se verranno convocate elezioni anticipate, il veleno che c’è attualmente nell’Alleanza per l’integrazione europea, al quale si aggiungeranno le enormi tensioni, generate dalla campagna elettorale, e le munizioni dei comunisti, tipo stenogrammi o intercettazioni telefoniche che tengono nel mirino il premier Vlad Filat, e di cui i comunisti faranno abbondante uso, ebbene tutte queste cose genereranno un’atmosfera in cui, a mio avviso, sarà impossibile rifare l’Alleanza per l’integrazione europea. I comunisti potrebbero fare un’alleanza, insieme con gli uni o con gli altri, certamente tranne il Partito liberale, che, comunque, non farà nessuna alleanza con i comunisti”, ha spiegato Dan Dungaciu a Radio Romania.




    Il commentatore ritiene che la coalizione con i comunisti è il più infelice scenario. In chiave geopolitica, quello che è accaduto a Chisinau rappresenta una vittoria netta della Federazione Russa contro l’Ue, il che dovrebbe far impensierire.

  • Schengen: Bucarest contempla nuova strategia

    Schengen: Bucarest contempla nuova strategia


    La Romania ha preso atto dell’opposizione della Germania al suo ingresso a Schengen, ma aspetta chiarimenti sui riserbi espressi da Berlino. Lo ha dichiarato il premier Victor Ponta, il quale ha chiesto alla Germania di precisare cosa deve fare Bucarest per ottenere luce verde in vista dell’adesione allo spazio di libera circolazione europeo, rinviata diverse volte negli ultimi due anni. Il premier ha spiegato la sua posizione, dopo che, nel fine settimana, aveva espresso il suo sostegno all’affermazione del ministro degli Esteri Titus Corlatean, stando alla quale l’ingresso a Schengen potrebbe non essere più una priorità per la Romania se il nostro Paese non riceverà una risposta ferma al Consiglio Giustiza e Affari Inerni del 7-8 marzo di Bruxelles. Bucarest sottolinea di aver adempito a tutti i criteri tecnici in vista dell’adesione a Schengen. Per evitare un nuovo rinvio dell’ingresso, Ponta ha annunciato che la Romania non chiederà che l’argomento sia sottoposto al voto. Il premier ha aggiunto che gli obiettivi fondamentali di integrazione europea della Romania non cambiano, ma che va modificata la strategia per raggiungerli.




    “Il nostro intento è di presentare ancora una volta al Consiglio Giustizia e Affari Interni i motivi e i criteri tecnici riuniti; se otterremo dalla Germania un punto di vista chiaro su quello che andrebbe fatto nel futuro, è benissimo, e credo che d’ora in poi dobbiamo capire che ci sono molte altre cose importanti per la Romania”, ha dichiarato Victor Ponta.




    Il capo dello stato romeno Traian Basescu ha sottolineato che condivide la posizione del premier sulla modifica della strategia per l’adesione a Schengen e che le autorità di Bucarest dovrebbero stabilire un altra data per riportare l’argomento alla ribalta, a settembre o dicembre, se la Romania non ottiene una data chiara al prossimo Consiglio Giustizia e Affari Interni. Basescu ha ammonito che la Germania non è l’unico Paese dell’Ue che voterebbe contro l’adesione di Romania a Schengen. Percio’, afferma il preisdente, in questo momento occorre prudenza da parte delle autorità di Bucarest, e una strategia corretta al prossimo Consiglio Giustizia e Affari Interni è che si prenda nota che la Romania ha compiuto dei progressi, sottolineati anche nel rapporto della Commissione Europea sulla Giustizia romena. Il capo dello stato ha spiegato perchè l’adesione a Schengen è un obiettivo molto importante per la Romania.




    “Per noi è essenziale l’ingresso nell’Area Schengen anche dal punto di vista del processo d’integrazione e anche dal punto di vista economico, e, forse, il più importante aspetto è quello politico”, ha affermato Basescu.




    D’altra parte, l’opposizione democratico-liberale afferma che il Governo Ponta, tramite l'atteggiamento e i fatti, perde i suoi alleati europei, ed ha annunciato di inoltrare una mozione semplice su questo tema. (trad. Adina Vasile)

  • Le notizie del giorno 05.03.2013

    Le notizie del giorno 05.03.2013


    Bucarest — Al Consiglio Giustizia e Affari Interni, che si terrà il 7 e l’8 marzo a Bruxelles, la Romania non solleciterà un voto per entrare a Schengen. Lo ha dichiarato il premier Victor Ponta, al termine di un incontro con il presidente Traian Basescu, e con i ministri degli Esteri, Titus Corlatean e dell’Interno, Radu Stroe. Le autorità romene hanno concordato sulla necessità di cambiare la strategia per entrare nell’Area Schengen, rinviato ripetutamente da due anni. In seguito ai riserbi espressi ultimamente da alcuni paesi sull’ingresso di Romania e Bulgaria, Bucarest ha ricordato di aver adempiuto a tutti i criteri, fatto riconosciuto da tutti gli stati Schengen. In visita a Sibiu (centro della Romania), il segretario di stato al Ministero dell’Interno tedesco, Christoph Bergner, ha dichiarato che la Germania aspetta il prossimo rapporto della Commissione europea sui progressi della giustizia romena, per decidere se appoggierà l’ingresso della Romania a Schengen.


    Bucarest — In seguito al voto di sfiducia al governo della confinante Moldova, il Ministero degli Esteri romeno esprime la convinzione che le forze politiche di Chisinau affronteranno l’attuale situazione con responsabilità e maturità, nell’interesse della stabilità e dell’avvicinamento all’Ue, in sintonia con le aspirazioni dei cittadini della Moldova. Lo rileva un comunicato della diplomazia romena, in cui si sottolinea che la Romania ribadisce il pieno impegno ad appoggiare il percoso filoeuropeo della Moldova, compresi gli obiettivi contemplati per il prossimo vertice del Partenariato per l’est. Con 54 voti favorevoli tra i 101 deputati, il Parlamento della Moldova ha adottato la sfiducia al governo presieduto da Vlad Filat, inoltrata dal Partito dei comunisti, sullo sfondo della crisi all’interno dell’Alleanza per l’integrazione europea, che aveva formato finora la maggioranza.


    Bucarest — Dopo gli incontri con le autorità di Bucarest, il capo della diplomazia ungherese János Martonyi ha dichiarato che i due Paesi confinanti sono interessati a mantenere il loro partenariato strategico. Dal canto suo, il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, ha affermato che il partenariato strategico rappresenta il normale sviluppo della relazione di buon vicinato e di cooperazione tra i due Stati.




    Bucarest — La Camera dei deputati ha bocciato la mozione semplice inoltrata dall’opposizione democratico-liberale, sulla situazione dell’azienda chimica Oltchim di Ramnicu Valcea (sud), tra le più grandi nell’est europeo. I firmatari accusavano il governo presieduto da Victor Ponta di non essere riuscito a risolvere i problemi dell’azienda entrata in insolvenza e sollecitano la rapida presentazione di un piano di ristrutturazione. Invece, la maggioranza attribuisce le difficoltà di Oltchim ai precedenti governi democratico-liberali, presieduti da Emil Boc e Razvan Ungureanu. In autunno, è fallito il tentativo di privatizzare il pacchetto azionistico di maggioranza dell’azienda, i cui debiti ammontano a centinaia di milioni di euro.




    Bruxelles — Incontro a Bruxelles tra il ministro dell’Ambiente romeno, Rovana Plumb, e quattro commissario europei, per discutere lo schema di commercio dei certificati di emissioni di gas a effetto serra, e le politiche sui cambiamenti climatici e l’energia. L’agenda include incontri con i commissari per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos, per l’Ambiente, Janez Potocnik, nonchè con quelli incaricati all’Azione per il clima, Connie Hedegaard, e alla Politica regionale, Johannes Hahn. I colloqui interessano anche la Strategia dell’Ue per lo sviluppo del Danubio.




    Ginevra — La Compagnia Automobile Dacia di Pitesti (sud della Romania), controllata dal gruppo francese Renault, ha lanciato al Salone di Ginevra la nuova Logan MCV e la Duster Aventure, proposta in serie limitata. La nuova Logan MCV è prodotta con quattro motori, due a benzina e due turbodiesel, mentre la Duster Aventure, munita di una sistema Garmin, sarà venduta da aprile in 16 Paesi. Lo scorso anno, la Dacia aveva lanciato le nuove Logan, Sandero e Sandero Stepway.



  • Romania – Ungheria: interesse per mantenere Partenariato strategico

    Romania – Ungheria: interesse per mantenere Partenariato strategico


    La Romania e l’Ungheria sono interessate a mantenere il partenariato strategico, e le vertenze saranno risolte sui canali diplomatici. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, Janos Martonyi, in visita ufficiale a Bucarest.




    Da parte sua, il capo della diplomazia romena, Titus Corlatean, ha valutato che il partenariato strategico rappresenta lo sviluppo normale del rapporto di buon vicinato e cooperazione tra i due stati.




    I due ministri hanno esaminato l’andamento delle relazioni bilaterali e le priorità di cooperazione nell’ambito del partenariato strategico bilaterale, discutendo anche le modalità concrete per portare avanti i progetti comuni, compresi quelli riguardanti la tutela delle minoranze nazionali nei due Paesi. L’agenda ha incluso anche temi attuali della collaborazione bilaterale in sede regionale, europea e internazionale.




    I due ministri hanno sostenuto una conferenza congiunta, dedicata al decimo anniversario della firma della dichiarazione sulla cooperazione e il partenariato strategico tra i due Paesi.




    “Dal nostro punto di vista, il partenariato strategico tra la Romania e l’Ungheria rappresenta lo svilupopo normale della relazione di buon vicinato e cooperazione tra i due stati”, ha detto Titus Corlatean, sottolineando che l’assunzione dell’identità di una minoranza nazionale non deve violare la legge dello stato in cui essa vive.




    Da parte sua, Janos Martonyi ha aggiunto che le vertenze saranno risolte su canali diplomtici, e ha assicurato che in Ungheria non esiste alcuna forza politica che consideri la Romania un nemico. Al momento, le relazioni tra i due Paesi stanno attraversando “alcuni momenti più difficili”, ritiene Martonyi, aggiungendo che, in simili situazioni, le parti devono dimostrare prudenza.




    La visita del ministro ungherese a Bucarest fa seguito a una serie di tensioni tra i due Paesi, generate da più dichiarazioni delle autorità di Budapest a favore dell’issare la bandiera della cosiddetta contrada dei sekleri, che includerebbe tre province della Romania centrale abitate da popolazione a maggioranza ungherese o in cui l’etnia è numerosa, su edifici pubblici del Paese, fatto vietato dalle autorità romene.




    Di recente, in segno di solidarietà alla minoranza ungherese di Romania, le autorità di Budapest hanno issato questa bandiera sull’edificio del Parlamento dello stato confinante.

  • Le notizie del giorno 04.03.2013

    Le notizie del giorno 04.03.2013


    Bucarest — La Camera dei Deputati di Bucarest ha esaminato, lunedì, la mozione semplice Il Governo Ponta – fabbrica di disoccupati”, inoltrata dal Partito democratico-liberale (all’opposizione), che critica l’esecutivo per la situazione dello stabilimento chimico Oltchim, nel sud della Romania. I firmatari chiedono le dimissioni del ministro delle Finanze Daniel Chitoiu e del ministro dell’Economia Varujan Vosganian, che ritengono responsabili dell’entrata in insolvenza di Oltchim e della stagnazione del processo di privatizzazione. Il voto sulla mozione è previsto per martedì. Nel 2012, il tentativo di privatizzazione dellOltchim, uno dei maggiori stabilimenti chimici nell’Europa Orientale, in insolvenza a causa degli ingenti debiti, si era concluso con un clamoroso fallimento.


    Bucarest — Bucarest chiede che gli Stati membri dell’Ue contrari all’adesione della Romania all’Area Schengen offrano, al Consiglio Giustizia e Affari Interni del 7-8 marzo, una motivazione chiara, basata sui Trattati Ue e sull’acquis Schengen, per la propria posizione. Di recente, il ministro dellInterno tedesco, Hans-Peter Friedrich, ha dichiarato che Berlino si avvarrà del suo diritto di veto se Bucarest e Sofia insisteranno al Consiglio per una data del loro ingresso a Schengen. Le autorità romene ricordano di aver riunito tutti i criteri tecnici in vista dell’adesione e affermano che la Romania non rinuncia all’intento di aderire allo spazio di libera circolazione europeo. Da canto suo, il capo dello stato romeno Traian Basescu ha dichiarato che ladesione a Schengen e il passaggio alleuro sono dobbligo per la Romania.


    Bucarest — Il partenariato strategico tra la Romania e l’Ungheria rappresenta il normale sviluppo della relazione di buon vicinato e di cooperazione tra i due Paesi. Lo ha dichiarato, a Bucarest, il capo della diplomazia romena Titus Corlatean al termine delle consultazioni con il suo collega ungherese János Martonyi. In una conferenza stampa congiunta, Titus Corlatean e János Martonyi hanno segnato il decimo anniversario della firma della “Dichiarazione sulla cooperazione e il partenariato strategico romeno-ungherese per l’Europa del XXI secolo”. Al centro dei colloqui tra i due ministri la cooperazione bilaterale e la situazione delle minoranze nazionali. Il 5 marzo, il capo della diplomazia ungherese sarà ricevuto dal premier romeno Victor Ponta e dai presidenti delle due Camere del Parlamento di Bucarest.


    Bucarest — Il ministro romeno dell’Agricoltura Daniel Constantin ha dichiarato che le autorità di Bucarest non hanno ricevuto tutti i dati chiesti ad Atene al fine di chiarire le accuse stando alle quali in Grecia sarebbe giunta carne di cavallo etichettata in Romania come di manzo”. Constantin ritiene che ci siano Paesi che cercano di approfittare dello scandalo della carne equina a scapito dei produttori romeni. Il ministro ha sottolineato che le accuse mosse da certi Paesi europei all’industria romena della carne si sono dimostrate finora infondate.

  • Schengen: polemiche su ingresso Romania e Bulgaria

    Schengen: polemiche su ingresso Romania e Bulgaria


    Rinviato ripetutamente, l’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen è messo di nuovo in forse. Sullo sfondo di polemiche sull’immigrazione di alcuni cittadini di etnia rrom dei due Paesi, il ministro dell’Interno tedesco, Hans — Peter Friedrich, ha dichiarato a “Der Spiegel” che Berlino farà uso del diritto di veto se Bucarest e Sofia insisteranno per una data dell’ingresso nell’area di libera circolazione al Consiglio Giustizia e Affari Interni che si terrà nei giorni prossimi.




    Il ministro tedesco ritiene che Berlino deve prendere delle misure effettive per fermare l’immigrazione delle persone che arrivano, a suo avviso, “per incassare i sussidi sociali, abusando in questo modo del diritto alla libera circolazione”. Persino l’ipotesi di un’adesione parziale, con le frontiere aeree e marittime, invocata finora, è al momento bocciata.




    A Bucarest, i Ministeri dell’Interno e degli Esteri hanno sollecitato in un comunicato congiunto che gli stati membri contrari all’ingresso di Romania a Schengen portino al Consiglio Giustizia e Affari Interni degli argomenti chiari, basati sui trattati dell’Ue e sull’acquis specifico.




    Il comunicato ricorda che la Romania ha adempiuto a tutti i criteri per entrare nell’Area Schengen, ai sensi dell’acquis specifico, e tale fatto è stato riconosciuto da tutti gli stati membri e stipulato nelle Conclusioni del Consiglio Giustizia e Affari Interni del 9 giugno 2011, sottolinea ancora il comunicato, ribadendo la posizione di principio della Romania che l’ingresso a Schengen non dipende da criteri diversi da quelli stipulati chiaramente dall’acquis.




    Il capo della diplomazia romena Titus Corlatean ha offerto dei dettagli a una tv privata.




    “Un’Unione europea costruita su una serie di regole che vanno rispettate da tutti i suoi membri costituisce il fondamento della nostra esistenza europea. Se noi rispettiamo queste regole, se noi rispettiamo più che pienamente, anche tramite misure supplementari, con tantissimi sforzi, con tantissimi sacrifici, con ingenti investimenti finanziari, allora è il nostro diritto essere rispettati, è il nostro diritto che questa decisione sia adottata. Se ci sono altri motivi politici per entrare a Schengen, che — attenzione! — non hanno nessun legame con la serie di obiettivi molto chiaramente stabiliti dall’acquis comunitario, dal Trattato Ue, noi non li accettiamo!”, ha detto il ministro.




    Da parte sua, il premier Victor Ponta ha precisato che la Romania mantiene l’obiettivo di aderire a Schengen, e ritiene che fosse colpa delle voci che criticano la Romania all’estero, accennando all’opposizione democratico-liberale.




    Invece, l’ex premier democratico-liberale Emil Boc punta il dito contro l’Unione social-liberale (al governo) che, a suo avviso, avrebbe sfidato il recente rapporto sulla giustizia romena pubblicato dalla Commissione europea, il che, dice Boc, è inaccettabile in Europa. (trad. Iuliana Anghel)

  • Scandalo carne equina: proseguono accertamenti Dna

    Scandalo carne equina: proseguono accertamenti Dna


    In seguito alle decisioni prese al livello dell’Ue, le autorità sanitarie di Romania hanno avviato i prelievi Dna dalle confezioni in vendita etichettate come contenenti carne bovina, per accertare se ci siano tracce di carne equina. L’impegno del Governo di Bucarest sull’etichettatura della carne equina come bovina resta lo stesso: chi sbaglia, paga!




    Lo ha assicurato il ministro dell’Agricoltura romeno, Daniel Constantin, spiegando che, sul mercato interno, è stato individuato un unico abuso, e l’autorizzazione della rispettiva azienda è stata sospesa finchè le autorità non ultimeranno le indagini. Le ultime accuse sono venute dalla Grecia, dove, secondo quanto scrive la stampa, sarebbe arrivata dalla Romania carne equina con etichettatura di manzo.




    Daniel Constantin ha precisato che la Grecia non ha trasmesso tutti i dati necessari alle investigazioni volte a chiarire il caso. In un periodo di crisi finanziaria, il ministro non esclude la possibilità che certe industrie nazionali tentassero di approfittare dello scandalo per ottenere vantaggi economici.




    “Credo che, alla fine, si tratta di un’enorme posta in gioco, per cui l’industria e le autorità romene devono proteggere i produttori, le ditte, i consumatori del Paese contro questa cosa. Forse alcuni stati membri non sono interessate a dimostrare quanto prima che questa frode avveniva sul loro territorio. Perciò, noi tentiamo di essere più attivi, affinchè sia accertato quanto prima dove veniva commessa la frode, e siano tolti i sospetti sulla Romania”, ha detto Daniel Constantin.




    Il ministro ha ricordato che il coinvolgimento di alcune ditte romene non si è verificato in nessuna delle tre situazioni di allerta a livello europeo in cui erano state invocate. (trad. Iuliana Anghel)

  • Le notizie del giorno 03.03.2013

    Le notizie del giorno 03.03.2013


    Bucarest — I Ministeri degli Esteri e dell’Interno di Bucarest sollecitano in un comunicato congiunto che gli stati contrari all’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen portino al Consiglio Giustizia e Affari Interni del 7-8 marzo, degli argomenti chiari, basati sui Trattati Ue e l’acquis Schengen. La Romania aspetta dai partner europei un approccio corretto e costruttivo, in linea con il modo in cui si è svolto l’allargamento dell’Area Schengen, da dicembre 2007, con i 9 stati membri dell’Ue, in base ai Trattati Ue e l’acquis Schengen, si legge nel comunicato. La Romania ha adempiuto a tutti i criteri per entrare nell’Area Schengen, ai sensi dell’acquis specifico, e tale fatto è stato riconosciuto da tutti gli stati membri e stipulato nelle Conclusioni del Consiglio Giustizia e Affari Interni del 9 giugno 2011, sottolinea ancora il comunicato, ribadendo la posizione di principio della Romania che l’ingresso a Schengen non dipende da criteri diversi da quelli stipulati chiaramente dall’acquis. Inoltre, al Consiglio europeo svoltosi il 1 e il 2 marzo del 2012, la Romania ha accettato di applicare delle misure supplementari, volte a consolidare la fiducia dei partner europei nella sua capacità di assumere la membership Schengen e a facilitare una decisione positiva. La piena applicazione delle misure in Romania è stata riconosciuta a dal Consiglio europeo a dicembre 2012, precisa ancora la fonte. La Germania, per la voce del suo ministro dell’Interno Hans-Peter Friedrich a “Der Spiegel”, ha annunciato la sua opposizione all’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen nel successivo periodo. Il ministro ha precisato che Berlino ricorrerà al veto se Bucarest e Sofia insisteranno al prossimo Consiglio Giustizia e Affari Interni, per una data sul loro ingresso nell’area di libera circolazione. Il ministro tedesco ha aggiunto che non è più attuale neanche l’adesione parziale, con le frontiere aeree e marittime, invocata finora.




    Bucarest — Il capo della diplomazia romena Titus Corlatean svolgerà domani a Bucarest consultazioni col ministro ungherese degli Esteri, Janos Martonyi, per valutare l’andamento e le priorità di cooperazione nell’ambito del Partenariato strategico tra i due Paesi confinanti. Un comunicato del Ministero degli Esteri romeno precisa che la visita rientra nella continuità del dialogo politico-diplomatico bilaterale e punterà sulle modalità concrete volte a portare avanti i progetti comuni, compresi quelli riguardanti la tutela delle minoranze nazionali nei due Paesi. Saranno esaminate anche le modalitaà per rendere più dinamiche le relazioni economiche bilaterali. Lo scorso anno l’interscambio ha superato i sette miliardi di euro. In una conferenza congiunta, i due ministri segneranno il decimo anniversario della firma della Dichiarazione sulla cooperazione e il partenariato strategico romeno-ungherese per l’Europa del XXI secolo”, precisa ancora il comunicato.




    Bucarest — Il ministro dell’Agricoltura romeno, Daniel Constantin, ha convocato oggi al Governo i rappresentanti delle istituzioni con attribuzioni nella gestione della crisi della carne equina, per accelerare le azioni di prevenzione. In seguito alle decisioni prese al livello dell’Ue, le autorità sanitarie-veterinarie di Romania hanno avviato i prelievi Dna dalle confezioni in vendita etichettate come contenenti carne bovina, per accertare se ci siano tracce di carne equina. I controlli si svolgono anche ai mattatoi e ai depositi del Paese.




    Chisinau — L’Orchestra Nazionale di Radio Romania sosterrà stasera un concerto a Chisinau, capitale della confinante Moldova, nella serie delle celebrazioni dedicate all’85esimo anniversario del servizio pubblico del nostro Paese. Il concerto, che include lavori celebri di Enescu, Tchaikovsky e Rachmaninov, sarà diretto da Iuri Botnari, nato a Chisinau, un nome noto sui grandi palcoscenici del mondo.




    Brasilia — La tennista romena Monica Niculescu ha vinto il torneo WTA svoltosi a Florianopolis, nel Brasile, sconfiggendo in finale la russa (Brazilia), Olga Pucikova, per 6-2, 4-6, 6-4. E’ il primo torneo WTA vinto dalla tennista romena nella sua sua carriera, dopo che nel 2011 e 2012 era arrivata nelle finali svoltesi a Lussemburgo.

  • Sguardo sulla settimana 24 febbraio-2 marzo 2013

    Sguardo sulla settimana 24 febbraio-2 marzo 2013


    Motivo di dissensi tra la maggioranza social-liberale di Bucarest e l’Opposizione democratico-liberale e populista, le ultime modifiche apportate allo Statuto dei parlamentari sono state dichiarate incostituzionali dalla Corte Costituzionale. L’Opposizione ha contestato la legalità del prolungamento da 15 a 45 giorni del termine entro il quale un parlamentare può attaccare una decisione di incompatibilità dell’Agenzia Nazionale per l’Integrità nei suoi confronti, che lo costringerebbe a rassegnare le dimissioni. L’Opposizione ritiene che il nuovo statuto conferisca, in questo modo, ai parlamentari una superimmunità e crei una diferenziazzione rispetto ad altre categorie di dignitari, sottoposte al controllo di integrità. Anche il capo dello stato Traian Basescu ha criticato le modifiche allo statuto perchè non rispetterebbero gli standard europei. In seguito alla decisione di incostituzionalità della Corte Costituzionale, la Legge sullo Statuto dei parlamentari sarà rinviata all’esame Parlamento.



    Per la prima volta nella storia della giustizia romena, due membri del Consiglio Superiore della Magistratura sono stati revocati dall’incarico. La decisione è stata presa nei confronti dei giudici Alina Ghica e Cristi Danilet dopo che i magistrati di più tribunali hanno protestato contro il ripetuto rinvio della loro revoca, decisa dalla maggioranza dei tribunali romeni. Gli esponenti delle associazioni hanno rimproverato ai due membri del Consiglio Superiore della Magistratura di non rappresentare gli interessi professionali dei magistrati. I due giudici hanno reagito, attaccando la decisione di revoca all’Alta Corte di Cassazione e Giustizia.


    Il premier romeno Victor Ponta ha chiesto, questa settimana, ai ministri romeni incaricati di gestire la problematica Schengen di continuare gli sforzi diplomatici e politici, a prescindere dal fatto che verrà o meno presa una decisione in merito al Consiglio Giustizia e Affari Interni del prossimo 7-8 marzo di Bruxelles. In visita ufficiale a Copenaghen, martedì, il premier romeno è stato rassicurato dalla sua collega danese, Helle Thorning Schmidt, che la Romania può contare sul sostegno dell’Esecutvo danese nel processo di adesione allo spazio di libera circolazione europeo. Il tema dell’adesione della Romania a Schengen è stato affrontato anche ad Amsterdam dal presidente del Senato romeno Crin Antonescu. Lingresso di Romania e Bulgaria a Schengen è stato rinviato diverse volte in seguito ai riserbi espressi da certi stati Ue sui progressi dei due Paesi nella riforma della giustizia e nella lotta alla corruzione. L’Olanda è uno degli ultimi Paesi ad essersi opposti all’adesione della Romania, ponendo come requisito un rapporto positivo della Commissione Europea sui progressi nel campo della giustizia. Stando a Crin Antonescu, l’Aja non si opporrà più all’adesione della Romania, eventualmente a due tappe, e non la condiziona più al Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Gli esponenti olandesi hanno ammesso il fatto che la Romania è pienamente preparata dal punto di vista tecnico ad aderire. L’adesione della Romania all’Area Schengen è stata affrontata anche dal presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa Jean-Claude Mignon che ha effettuato, all’inizio della settimana, una visita ufficiale a Bucarest, in occasione dei 20 anni da quando la Romania è diventata membro del Consiglio d’Europa. “Non credo che, se chiuderemo ermeticamente le frontiere, risolveremo i nostri problemi”, ha sottolineato Mignon a Bucarest. D’altra parte, il capo dello stato romeno Traian Basescu è del parere che la decisione dipende esclusivamente dalla volontà politica degli altri stati membri. Basescu ha raccomandato, nuovamente, alla maggioranza parlamentare di Bucarest di prendere le misure necessarie per rimediare i problemi segnalati nel rapporto della Commissione Europea sulla riforma della giustizia romena.



    Dal 1 marzo, la Romania ha cominciato ad effettuare, su raccomandazione della Commissione Europea, test DNA per verificare la presenza di carne equina nei prodotti etichettati come contenenti carne di manzo. La misura è valida per tutti i Paesi membri Ue. Circa un mese fa è stata scoperta ufficialmente, per la prima volta in Gran Bretagna, una massiccia frode che ha colpito numerose aziende del settore agroalimentare in Europa. La frode riguarda prodotti precotti, surgelati o conservati che dovrebbero contenere carne trita di manzo, ma in cui è stata scoperta anche carne di cavallo.



    Sentite la gioia di essere amati da Dio! È questa l’esortazione di Benedetto XVI ai fedeli, prima del ritiro dal Pontificato. Annunciata durante una messa in Vaticano, due settimane fa, la sua decisione di rinunciare, per propria volontà, alla guida della Chiesa di Roma nell’ultimo giorno di febbraio, ha colto di sorpresa l’intero mondo, in quanto inedita nella storia della Chiesa Cattolica. 85-enne, Papa Benedetto XVI, ha motivato questa decisione, in apparenza sorprendente, con lo stato di salute che non gli permette più di svolgere il proprio compito. Durante la sua ultima udienza pubblica, davanti a 150 mila fedeli, a Piazza San Pietro, Benedetto XVI si è rivolto alla folla in 11 lingue, tra cui il romeno. “Sia lodato Gesù Cristo! Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua romena, soprattutto a quelli di Oradea. Vi accolgo con gioia e vi auguro che il vostro pellegrinaggio porti buoni frutti a voi e alle vostre comunità. Vi benedico da tutto il cuore!”, ha detto Bendetto XVI ai romeni in piazza.

  • Le notizie del giorno 28.02.2013

    Le notizie del giorno 28.02.2013


    Bucarest — Migliaia di dipendenti della Posta Romena hanno protestato a Bucarest e nel Paese, sollcitando il mantenimento dei posti di lavoro e salari più alti. Di recente, i dirigenti della compagnia hanno annunciato l’intenzione di chiudere un numero importante di uffici postali. La Posta Romena, che negli ultimi anni ha registrato perdite di oltre 100 milioni di euro, sta attraversando un processo di ristrutturazione, e sarà privatizzata.




    Bucarest — A gennaio, la Romania ha registrato il più alto tasso inflazionistico nell’Ue, che ha visto, invece, una diminuzione. Lo rilevano i dati resi noti dall’Eurostat. La crisi sembra continuare, hanno richiamato l’attenzione gli esperti presenti oggi a una conferenza dedicata alle prospettive economiche in Europa. Le difficoltà economiche sembrano essere avvertite sempre di più a livello sociale. E’ quanto è emerso a un dibattito ospitato dalla rappresentanza della Commissione europea a Bucarest, al quale è stato sottolineato che le riforme strutturali sono indispensabili, pari a quelle del mercato del lavoro, e vanno applicate da un’amministrazione forte ed efficace.




    Bucarest — Confindustria Romania e la Camera Italiana di Commercio nel nostro Paese hanno organizzato a Bucarest la conferenza intitolata Il 2013 — l’Anno Green Economy in Romania”, dedicata alle energie rinnovabili. Gli organizzatori hanno proposto al dibattito degli imprenditori e delle autorità presenti temi riguardanti la promozione delle fonti di energia rinnovabile e il quadro legislativo. Alla riunione erano presenti il nuovo ambasciatore italiano a Bucarest, Diego Brasioli, e Georgian Ghervasie, consigliere personale del premier romeno Victor Ponta per la promozione dell’ambiente d’affari, il quale ha portato il saluto del primo ministro.




    Bucarest — Presente alla riunione ministeriale transatlantica dei capi delle diplomazie dei Paesi membri della Nato e dell’Ue, svoltasi a Roma, il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, ha sottolineato che servono gli impegni risoluti dell’intera comunità inetrnazionale per contrastare il terrorismo. Alla riunione, che ha visto la presenza del segretario di stato americano, John Kerry, della rappresentante dell’Ue per la politica estera, Catherine Ashton, e del segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, il ministro Corlatean ha sottolineato anche l’importanza del Partenariato per l’est nella politica di vicinato dell’Ue. L’agenda ha incluso la situazione in Afghanistan e Siria, il dossier nucleare iraniano, nonchè aspetti riguardanti la lotta al terrorismo internazionale e la nonproliferazione delle armi nucleari.




    Bucarest — Incontrando i rappresentanti della comunità romena di Vienna, in margine al Forum dell’Alleanza delle Civiltà, ospitato dalla capitale austriaca, il presidente romeno Traian Basescu ha assicurato che in Romania non sarà applicata il riassestamento territoriale in base a criteri etnici, dal momento che la Costituzione non permette un simile approccio. Il capo dello stato ha aggiunto che la regionalizzazione della Romania sarà un processo lungo e difficile.




    Venezia — Il 4 e il 5 marzo, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia invita il pubblico al convegno di studi intitolato Venezia tra Oriente e Occidente”. L’evento, organizzato col patrocinio dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e dell’Università Ca’ Foscari, sarà ospitato dalle sedi delle tre istituzioni. Docenti e studiosi romeni e italiani esamineranno la posizione dello stato veneziano lungo la sua storia, alla luce delle evoluzioni del contesto internazionale, precisa un comunicato dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.