Category: Eventi Radio Romania

  • Apre battenti la Fiera del libro Gaudeamus 2015

    Apre battenti la Fiera del libro Gaudeamus 2015

    Dal 18 al 22 novembre, Radio Romania organizza la XXII edizione della Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus. L’evento costituisce la principale componente del Programma Lettura, un progetto di portata avviato da Radio Romania nel 1994, volto a sostenere la cultura romena.

    Dall’inizio ad oggi, Gaudeamus significa 90 fiere del libro a Bucarest e nel Paese, oltre 2.485.000 visitatori e circa 9.700 eventi organizzati nell’ambito della fiera, il che porta Radio Romania nella posizione di leader nazionale nell’industria delle manifestazioni del genere.

    Nel 2015, la Fiera Internazionale Gaudeamus riunirà circa 300 espositori, tra editrici romene di tradizione, istituzioni di insegnamento, associazioni professionali e organizzazioni attive nei campi della cultura e dell’istruzione, tanti altri partecipanti in prima, con oltre 700 eventi editoriali e professionali.

    Ospite d’onore sarà quest’anno il gruppo delle ambassciate, delle delegazioni e delle istituzioni francofone di Romania. Le parole d’ordine di Gaudeamus 2015 sono La fiera del libro più letta alla radio più ascoltata, dato che Radio Romania è leader nazionale negli ascolti.

    Radio Romania è l’unica istituzione mediatica del mondo a organizzare fiere del libro e per noi questo impegno in un progetto di promozione e sostegno della cultura scritta a livello nazionale significa ancora una volta adempiere alla nostra missione pubblica che abbiamo non solo per legge ma anche per vocazione, ha dichiaarto alla conferenza stampa di presentazione la direttrice del Centro Culturale Media di Radio Romania, Oltea Serban Parau.

    La Fiera Gaudeamus si rivolge a un mercato difficile, in una situazione delicata. Ebbene, la nostra scommessa, da promotori, è quella di generare sempre delle novità, che quando vengono confermate e hanno buoni echi, diventino progetti o sezioni della Fiera Gaudeamus. Si tratta dell’iniziativa I libri tornano a casa, che ha raccolto finora 140.000 volumi, arrivati in biblioteche degli ambienti rurali, ha spiegato l’ideatore della Fiera Gaudeamus, Vlad Epstein.

    Da parte sua Joanne Lemay, ambasciatore del Canada a Bucarest, ha ricordato che al momento l’Organizzazione Internazionale della Francofonia annovera 80 stati e governi, la Romania compresa, con una popolazione di circa 900 milioni di persone e 274 milioni che parlano il francese, su cinque continenti.

  • Incendio Bucarest, cordoglio Presidente Direttore Generale Radio Romania

    Incendio Bucarest, cordoglio Presidente Direttore Generale Radio Romania

    Credo che il più duro colpo che la vita può dare a un essere umano è quello di perdere il figlio. Nulla può mai rimarginare una simile ferita. Sei contento per la gioia di tuo figlio che va a divertirsi, a godersi un evento insieme a un amico o alla fidanzata, e crolli per sempre quando apprendi che non tornerà mai più a casa.

    Sono padre di due figli meravigliosi, anch’io sono un genitore che sta sempre pensando a loro, e tento – sconvolto – di immaginare il dolore che sentono coloro che hanno perso i figli. Però è difficile persino immaginare una simile cosa.

    Sono accanto a tutti i genitori che hanno perso i figli in questa terribile tragedia, cui rivolgo i miei più profondi sentimenti di compassione e solidarietà del cuore nell’immenso dolore che stanno provando. Che Dio prenda da Lui coloro che se ne sono andati e rinforzi le famiglie così tremendamente provate.

    Allo stesso tempo, da Presidente Direttore Generale della Società Romena di Radiodiffusione, assicuro tutti i cittadini di questo Paese che Radio Romania, attraverso tutti i suoi canali, adempie anche in questi momenti tragici al suo compito di istituzione fondamentale dello stato romeno, nello spirito della sua missione pubblica, della dedizione e della responsabilità nei vostri confronti: in maniera obiettiva, documentata, decente e professionale.

    Ovidiu Miculescu

    Presidente Direttore Generale

  • Radio Romania 87: auguri da Radio Rai e Comunità Radiotelevisiva Italofona

    Radio Romania 87: auguri da Radio Rai e Comunità Radiotelevisiva Italofona

    87 anni addietro, il 1 novembre del 1928, alle 17.00, andava in onda il primo programma ufficiale dellemittente nazionale in Romania. Lallora Società di Diffusione Radiotelefonica trasmetteva lintervento inaugurale del prof. Dragomir Hurmuzescu, il primo presidente dellistituzione, poi notiziari, previsioni meteo, musica e la prima conferenza mandata in radio, intitolata “La poesia popolare romena” di Horia Furtuna.



    I primi programmi trasmessi dalla Romania allestero erano programmi musicali. Negli anni successivi, cominciavano i notiziari in francese e tedesco e, dal 6 luglio 1939, quelli in italiano. Nello stesso 1939, veniva inaugurato anche un programma dedicato agli Stati Uniti, prima della partecipazione romena allEsposizione Universale di New York.



    Sempre nel 1928 veniva fondata anche lOrchestra Nazionale della Radio, su iniziativa del compositore Mihai Jora, al quale è intitolata oggi anche la nostra sala concerti.



    In un messaggio a Radio Romania, la Segretaria Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Loredana Cornero, del Dipartimento Relazioni Istituzionali e Internazionali della Rai ci ha rivolto i migliori auguri, auspicando di portare avanti le iniziative comuni.



    In occasione della XV edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, svoltasi dal 19 al 24 ottobre 2015, la Comunità Radiotelevisiva Italofona ha lanciato la coproduzione “Musica e poesia son due sorelle”, cui hanno partecipato 8 radio aderenti: RadioRai, Radio Malta, Radio Capodistria, Radio San Marino, Radio Svizzera italiana, Radio Romania, Radio Colonia e Radio Vaticana.



  • Concerto anniversario Radio Romania 87

    Concerto anniversario Radio Romania 87

    Portando avanti la tradizione delle precedenti stagioni, lOrchestra Nazionale di Radio Romania invita il pubblico a un concerto speciale dedicato all87esimo compleanno del servizio pubblico di Bucarest.



    Il concerto che si terrà il 30 ottobre nella Sala Concerti Mihail Jora di Radio Romania, sotto la bacchetta del maestro Adrian Morar, direttore dorchestra presso lOpera Nazionale Romena di Cluj-Napoca, include il lavoro “Ponente dautunno” del compositore e direttore dorchestra romeno Alfred Alessandrescu, il cui nome è strettamente legato allanniversario: fu lui a dirigere lOrchestra Sinfonica della Radio (oggi lOrchestra Nazionale di Radio Romania) dal 1933 al 1959, e a ricoprire la carica di direttore musicale della Radiodiffusione Romena dal 1933 al 1938 e dal 1945 al 1947.



    87 anni addietro, il 1 novembre del 1928, andava in onda il primo programma dellallora Società di Diffusione Radiotelefonica, oggi la Società Romena di Radiodiffusione, cioè Radio Romania.



    Il programma del concerto include anche il noto Concerto in re maggiore per violino e orchestra di Beethoven, con Cristina Anghelescu, solista delle Orchestre e dei Cori di Radio Romania.



    La serata proseguirà con lOuverture per una festa accademica e Variazioni su un tema di Haydn, firmate da un altro grande nome del repertorio tedesco: Johannes Brahms. Il primo lavoro è stato composto da Brahms in segno di gratitudine per lUniversità polacca di Breslavia, tra le più vecchie dellEuropa Centrale, fondata nel 1702. La prima delle Variazioni su un tema di Haydn si è svolta proprio sotto la bacchetta di Brahms, accanto alla Filarmonica di Vienna, nel 1873.



    Dal 1995, Adrian Morar è direttore dorchestra presso lOpera Nazionale Romena di Cluj-Napoca, e vanta numerose collaborazioni con i teatri lirici e le filarmoniche del Paese. AllOpera Nazionale di Bucarest ha fatto lesordio nel 2001, per esserne direttore artistico nella stagione 2006-2007. E spesso presente sui palcoscenici di Iasi, Costanza, Timisoara, Craiova e altre città del Paese, e collabora con le orchestre di Radio Romania. Ha diretto ensemble a vari festival: Cluj moderna (1996), Bartók-Puccini (Slovacchia, 2002, 2006), il Festival della canzone e della danza (Bangkok, Thailandia, 2002), Gente doro dellOpera (Cluj-Napoca 2003, 2004), Dimitrios (Salonicco, Grecia, 2003), Schubertiade (Bucarest, 2003), Festival la Citadelle (Îls dYeu, Francia, 2004), Festival Internazionale George Enescu (Bucarest, 2007). Vanta, inoltre, tournée in Svizzera, Francia, Germania, Grecia, Spagna, Ungheria, Thailandia.



    Nata in una famiglia di musicisti, Cristina Anghelescu ha cominciato a studiare il violino con suo padre, che ha guidato attentamente e professionalmente la sua formazione artistica. Ha tenuto concerti in sale famose, tra cui la Schauspielhaus di Berlino, Tchaikovsky a Mosca, Teatro Monumental y Auditorium a Madrid, Smetana Hall a Praga, St. Johns Smith Square a Londra, Finlandia Hall a Helsinki, e in compagnia di importanti orchestre a Dresda, Parigi, Praga, Bratislava, Caracas, Mosca, Budapest, Londra ecc. Vanta numerose tournée in tutti i Paesi dellEuropa, ma anche in Taiwan, America del Sud e del Nord, Sudafrica ecc.



    Il concerto sarà trasmesso in diretta da Radio Romania Culturale e da Radio Romania Musicale nel Paese, e in streaming live su internet www.radioromaniacultural.ro e www.romania-muzical.ro.



    Altri dettagli sulle Orchestre e i Cori di Radio Romania sono disponibili sui siti www.orchestreradio.ro e www.orchestreradio.com.

  • Premio NATO per Radio Romania

    Premio NATO per Radio Romania

    Radio Romania Attualità, la principale emittente di Radio Romania, ha vinto il premio NATO alla migliore fotografia proposta da un giornalista.

    Il concorso fotografico è stato dedicato all’esercitazione Trident Juncture, la più ampia svolta dall’Alleanza negli ultimi 13 anni.

    Il giornalista Ilie Pintea, corrispondente di Radio Romania Attualità, si è piazzato al primo posto tra 40 partecipanti a questo concorso promosso dalla NATO.

    Il giornalista romeno è stato assecondato da un partecipante dalla Lituania, mentre al terzo posto è arrivato un giornalista polacco.

    Ilie Pintea ha partecipato al concorso con una foto scattata mentre era inviato speciale di Radio Romania in Afghanistan.

    Si tratta di un premio importante che fa spiccare Radio Romania anche in campo multimediale, con riconoscimento da parte dell’Alleanza Nord-Atlantica.

  • Coro Voci Bianche di Radio Romania, in finale a Let the Peoples Sing

    Coro Voci Bianche di Radio Romania, in finale a Let the Peoples Sing

    Il Coro delle Voci Bianche di Radio Romania si esibirà l11 ottobre a Monaco di Baviera nella finale del concorso internazionale “Let the Peoples Sing”, promosso dallEBU (European Broadcasting Union).



    Il concerto, trasmesso dallo Studio 1 della Radiodiffusione Bavarese (Bayerischer Rundfunk) e inserito nella Stagione Euroradio 2015-2016, andrà in onda in diretta sulla rete BR-KLASSIK. Per la prima volta nella storia della competizione, la finale sarà disponibile in diretta anche sui siti delle radio affiliate allEBU. Radio Romania la trasmetterà in diretta su Radio Romania Musicale e Radio Romania Culturale e in formato audio-video anche sui siti delle due reti.



    A Monaco di Baviera, il programma del Coro delle Voci Bianche di Radio Romania, diretto da Voicu Popescu, e accompagnato dalla pianista Magdalena Faur, include “Salve Regina” del compositore spagnolo Javier Busto, e “Omaggio ai bambini del mondo” del compositore romeno Sabin Pautza. Nella serata che precede la finale del concorso, i giovani romeni si esibiscono anche in un festival dedicato alla musica corale, organizzato dalla Radiodiffusione Bavarese.



    Il Coro delle Voci Bianche di Radio Romania si è qualificato nella finale del concorso “Let the People Sing”, accanto ad altri otto ensemble. Tra i 19 ensemble corali arrivati nella semifinale svoltasi il 22 e il 23 gennaio a Monaco di Baviera, la giuria ha selezionato per la finale dell11 ottobre quelli provenienti da Danimarca, Romania, Stati Uniti, Austria, Germania, Lettonia, Svezia, Bulgaria e Gran Bretagna.



    Fondato nel 1945, il Coro delle voci bianche di Radio Romania ha avuto unevoluzione spettacolare sin dalla sua apparizione nel paesaggio musicale romeno, dimostrando le sue performance anche a livello internazionale.



    Le oltre 50 partecipazioni a festival, tornei e concorsi internazionali in quasi tutti i Paesi dellEuropa, ma anche in Giappone, Stati Uniti e Canada, hanno portato al coro importanti premi e riconoscimenti.



    Nel 2004, la Federazione dei Cori dellUE ha conferito ai piccoli artisti di Radio Romania il titolo di Ambasciatore Culturale dellEuropa.

  • L’Orchestra Nazionale di Radio Romania e il maestro Crescenzi al Festival Enescu

    L’Orchestra Nazionale di Radio Romania e il maestro Crescenzi al Festival Enescu

    E con arie verdiane de “La Forza del destino”, de “I lombardi”, di “Rigoletto”, ma anche de “La Bohème” di Puccini e de “Lelisir damore” di Donizetti che lOrchestra Nazionale di Radio Romania, diretta dal maestro italiano David Crescenzi, e il tenore Stefan Pop, hanno inaugurato nei giorni scorsi gli eventi allaperto nellambito del Festival Internazionale di musica classica George Enescu in corso a Bucarest.



    Il programma ha incluso anche brani di Tchaikovsky e Gimenez, accanto a una selezione del repertorio internazionale, curata dal direttore dorchestra David Crescenzi. Da settembre 2014, il maestro è stato nominato direttore artistico e direttore principale dellOpera del Cairo.



    Invitato permanente dellOpera Nazionale Romena di Timisoara, David Crescenzi vanta una svariatissima esperienza artistica al Teatro San Carlo di Napoli, al Teatro Carlo Felice di Genova o allOpera del Cairo. Ha diretto lOrchestra dellOpera di Zagabria, lOrchestra da Camera di Bologna, le Filarmoniche di Alessandria e del Piemonte o lOrchestra del Teatro Reggio di Parma.



    A gennaio 2012, ha fatto una tournée in Germania e Francia insieme alla Bergisch Symphoniker Orchestra di Colonia, per dirigere Aida, Othello e la Messa di Requiem di Verdi. Sempre nel 2012, ha collaborato con lopera di Rio de Janeiro, dove a diretto lAida. E stato anche il direttore dorchestra del festival di Solothurn in Svizzera, dove è tornato anche nel 2013.



    Da parecchi anni, David Crescenzi collabora ottimamente con le orchestre di Radio Romania, di cui è ormai un ospite abituale. Ha raccontato le impressioni sul concerto e sul Festival Enescu a Radio Romania Internazionale.



    Fino al al 20 settembre, quasi 3.000 artisti romeni e stranieri si danno appuntamento a Bucarest per la XXII/a edizione del Festival Internazionale George Enescu, intitolato al grande compositore romeno di fama mondiale. Il Festival riunisce prestigiose orchestre, tra cui la Israel Philharmonic, diretta dal celebre Zubin Mehta, la Filarmonica din Vienna, lOrchestra dellOpera di Monaco di Baviera o la London Symphony Orchestra.



    Il 15 settembre si esibisce anche la Filarmonica di Monte Carlo, diretta dal maestro Gianluigi Gelmetti, che ha studiato con Franco Ferrara, Sergiu Celibidache e Hans Swarowski.



  • Farnesina: Via di Arad, esempio di diplomazia culturale

    Farnesina: Via di Arad, esempio di diplomazia culturale

    Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai è tornata in Romania per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale, in una regione che costituisce un modello di dialogo interculturale e interconfessionale in Europa.



    Il progetto La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, svoltosi dal 28 agosto al 4 settembre, e al quale si è affiancata quest’anno anche Radio Vaticana, è stato organizzato da Radio Romania in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, e con il sostegno del Comune di Arad, del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e del Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    Il progetto è stato anche citato come esempio di diplomazia culturale in occasione della recente visita del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Bucarest, come rileva un comunicato della Farnesina.



    I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana hanno raccontato agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana.



    La Basilica Papale di Maria Radna a Lipova, la Chiesa dei bulgari cattolici di Vinga, il monastero di Hodos – Bodrog, ritenuto il più antico stabilimento monastico ortodosso sul territorio della Romania, la Via del Vino a Minis, le città di Arad e Timisoara, candidate al titolo di capitale europea della cultura nel 2021, hanno costituito le principali tappe del cammino. Ad Arad, i camminatori sono stati accolti anche dal sindaco della città, Gheorghe Falca.



    Spiritualità, ospitalità e bellezza sono le tre parole con le quali la giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha riassunto l’esperienza del recente viaggio in Romania, raccontandola anche per i programmi in lingua romena della sua emittente.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, anche La Via di Arad ha come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela. Il loro ideatore e conduttore, lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, è tornato anche quest’anno in Romania, insieme alla curatrice dei programmi, Giovanna Savignano.



    Nel loro cammino, i giornalisti sono stati affiancati da Angela Loi, Segretario di Legazione presso l’Ambasciata d’Italia, e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro, che hanno raccontato, a loro volta, a Radio Romania, l’esperienza del viaggio.



    La Via di Arad – un cammino in una terra di confine rappresenta un progetto molto importante, che continua quello che sta diventando una tradizione: presentare al pubblico romeno e italiano le bellezze della Romania, ha sottolineato, da parte sua, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.


  • Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana sulla Via di Arad

    Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana sulla Via di Arad

    Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai torna nel nostro Paese per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale, in una regione che costituisce un modello di dialogo interculturale e interconfessionale in Europa.



    Il progetto La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, che si svolge dal 28 agosto al 4 settembre, e al quale si affianca quest’anno anche Radio Vaticana, è organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa. A sua volta, la Comunità Radiotelevisiva Italofona, di cui Radio Rai e Radio Vaticana sono membri fondatori e Radio Romania membro associato, appoggia e patrocina il nuovo progetto, sostenuto anche dal Comune di Arad, dal Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e dal Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, anche La Via di Arad ha come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela.



    I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana racconteranno agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana. Nel loro cammino, i giornalisti saranno accompagnati da un funzionario dell’Ambasciata d’Italia e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.



    Lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, l’ideatore dei Radiopellegrinaggi della Rai, che conduce continuamente ogni anno a partire dal 2004, ha parlato a Radio Romania delle sue aspettative dal nuovo cammino in Romania.


  • Radio Romania – ABU: le conclusioni della Conferenza Media2020

    Radio Romania – ABU: le conclusioni della Conferenza Media2020

    L’impatto della socializzazione in rete nel paesaggio mediatico mondiale ha costituito un altro tema di dibattito alla conferenza Media2020 – Bringing Media to the Future, organizzata da Radio Romania e l’Asia-Pacific Broadcasting Union (ABU) dal 30 giugno al 1 luglio a Bucarest. L’evento ha riunito a Bucarest manager e rappresentanti di broadcasters di Europa, Asia, America e Australia.



    Piattaforme quali Google, Facebook, Youtube, Flickr o Twitter hanno miliardi di utenti in grado di influenzare direttamente la percezione pubblica. A questo punto, i media tradizionali stanno cercando delle soluzioni volte a consentire loro sia di mantenere il rigore professionale che adeguarsi alle nuove esigenze di informazione del pubblico.



    A moderare la sessione dedicata al giornalismo partecipativo e ai social media lo scrittore Sergio Valzania, già vicedirettore di Radio Rai. La cosa più interessante è stata il rapporto individuato fra i social media e la broadcasting tradizionale, spiega Sergio Valzania, aggiungendo, in riferimento alla conferenza, che a livello strategico, la cosa più importante è la dimostrazione che ha dato Radio Romania della sua capacità di essere un operatore proprio di servizio pubblico nel senso più elevato, cioè di avere la capacità di raccordare realtà diverse nel campo della comunicazione e di permettere a noi, che veniamo da altre radio, di gettare uno sguardo su delle realtà interessantissime, perchè profondamente diverse da quelle con le quali siamo abituti a confrontarci, ha aggiunto Sergio Valzania.



    Presente alla conferenza di Bucarest, Marco Zita, manager e cofondatore di Finzioni Productions, ha messo in risalto l’importanza di un simile dibattito nei nostri giorni, un dibattito che richiede ulteriori sviluppi.



    La conferenza di Bucarest – una prima nel paesaggio mediatico mondiale – ha aperto nuove prospettive. Dall’Europa hanno partecipato rappresentanti delle più grandi aziende media di Gran Bretagna, Italia, Santa Sede, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Belgio.



    La sostanza della conferenza è stata del tutto speciale. Voglio ringraziare particolarmente Radio Romania per aver fatto qualcosa di nuovo, per aver costruito un ponte tra l’Europa e l’Asia. Abbiamo discusso dei problemi affrontati e più parliamo, collaboriamo, e condividiamo esperienze, più successo avremo, ha detto il vicedirettore della BBC, Graham Ellis.



    Amfitrione della riunione, il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu, ha riassunto i due giorni di dibattito.



    Credo che sia stato un successo e che la Romania, Bucarest e Radio Romania abbiano dimostrato che siamo in grado di poter generare cose importanti, che siamo un partner affidabile e che – come ho trasmesso ai partecipanti – la porta di Radio Romania resta aperta a partenariati di questo tipo e non solo. Abbiamo dei valori comuni in cui crediamo, la missione pubblica è quasi la stessa ovunque nel mondo e, dall’informazione alla cultura, educazione o tecnologia, praticamente tutti i media, pubblici o privati, devono stare e andare avanti insieme, ha concluso il Presidente Direttore Generale di Radio Romania.



  • Radio Vaticana a conferenza Media 2020

    Radio Vaticana a conferenza Media 2020

    Con la conferenza “Media2020 – Bringing the Media to the Future”, Radio Romania è diventata ponte tra mondi e culture diverse. Lo dichiara a Radio Romania Giacomo Ghisani, direttore Relazioni Internazionali e Affari Legali della Radio Vaticana, che sarà il ViceDirettore della Segreteria per la Comunicazione, creata a fine giugno da Papa Francesco, alla luce dellattuale contesto comunicazionale, caratterizzato dallo sviluppo dei mezzi digitali.



    Daltronde, lintervento di Giacomo Ghisani alla conferenza organizzata dal 30 giugno al 1 luglio a Bucarest da Radio Romania e lAsia Pacific Broadcasting Union (ABU), è puntato proprio sullo sviluppo dei media nellera digitale.



    “Media2020 – Bringing the Media to the Future” ha costituito una prima nel paesaggio mediatico internazionale, dal momento che si è trattato del primo evento che lABU, la più grande organizzazione di cooperazione audiovisiva a livello mondiale, alla quale Radio Romania ha aderito nel 2013, ha accettato di organizzare fuori dallo spazio geografico dellAsia – Pacifico.



    Professionisti del settore media, esperti, dirigenti di emittenti pubbliche e private, personalità dellABU e di altri enti internazionali di Asia, Europa, America e Australia, hanno discusso a Bucarest delle sfide che i media dovranno affrontare nei prossimi cinque anni.



    Nellintervista a Radio Romania, Giacomo Ghisani ha avuto parole di plauso per i progetti culturali del servizio pubblico di Bucarest, e ha fatto riferimento anche alla collaborazione bilaterale.





  • Radio Romania – ABU: la RAI a conferenza Media 2020

    Radio Romania – ABU: la RAI a conferenza Media 2020

    Media 2020 – Bringing Media to the Future. Questo il tema dibattuto da rappresentanti dellindustria media di Europa, Asia, America e Australia, alla conferenza organizzata da Radio Romania insieme allAsia-Pacific Broadcasting Union.



    Per due giorni, dal 30 giugno al 1 luglio, i partecipanti discutono a Bucarest delle sfide che devono affrontare le radio e le tv nel contesto dello sviluppo sempre più accentuato dei mezzi moderni di comunicazione come linternet e la telefonia cellulare.



    Si tratta del primo evento che lABU, la più grande organizzazione di cooperazione audiovisiva a livello mondiale, alla quale Radio Romania ha aderito nel 2013, organizza fuori dallo spazio geografico dellAsia – Pacifico.



    Il paesaggio media cambierà notevolmente fino al 2020, i contenuti radiotelevisivi sono seguiti sempre più spesso sui telefonini, via internet o su piattaforme ibride, ha detto in apertura della conferenza il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu.



    “Si tratta di unenorme sfida per lindustria dei media – sia broadcaster che social media – e per rispondere a questa sfida lindustria deve offrire contenuti più attarenti e più orientati verso il pubblico di nicchia, più interattivi e destinati particolarmente ai giovani. Dobbiamo essere proattivi nel riconoscere le sfide che affrontiamo ogni giorno, dobbiamo scambiare informazioni e condividere esperienze, e quindi abbiamo bisogno di più riunioni del genere. Nei prossimi giorni, abbiamo lopportunità e la responsabilità di preparare i punti di riferimento per il futuro dei media”, ha detto Ovidiu Miculescu.



    LABU ha unaudience di oltre 4 miliardi di ascoltatori e telespettatori e proprio per questa diversità i media devono agire localmente e pensare globalmente.



    “Siamo qui per promuovere nuove iniziative, nuovi progetti, coproduzioni, partenariati in grado di coprire le distanze tra lOvest e lEst. Siamo qui per guardare al futuro”, ha sottolineato nel suo intervento il segretario generale dellABU, Javad Mottaghi.



    La conferenza organizzata da Radio Romania e lABU costituisce una straordinaria opportunità per la Romania, Paese europeo che diventa in questo contesto un ponte tra i media audiovisivi dellEuropa e dellAsia.



    “Ciò rileva limportanza di Radio Romania su piano esterno e significa che i progetti promossi da Radio Romania finora sono progetti di successo e asupico che vada avanti in questo senso”, ha dichiarato il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, presente allapertura della conferenza.



    Il primo giorno dellincontro è stato dedicato a vari temi – dalle tendenze nello sviluppo dei media verso il 2020 e le audience attraverso la buona musica fino ai cambiamenti di paradigma nella programmazione televisiva.



    I progetti culturali promossi da Radio Romania off air – dal Festival Internazionale delle Orchestre Radiofoniche e le fiere del libro Gaudeamus, al Festival Internazionale del Teatro Radiofonico Grand Prix Nova al “Pianoforte viaggiatore” o al “Duello dei violini” sono stati presentati dalla direttrice del Centro Culturale Media di Radio Romania, Oltea Serban Parau.



    La vicedirettrice Relazioni Internazionali della RAI, Alessandra Paradisi, ha parlato nel suo intervento dei media pubblici e il futuro delle società europee. In unintervista a Radio Romania, Alessandra Paradisi ha sottolineato limportanza della conferenza organizzata da Radio Romania e lABU.



  • Radio Romania – ABU: Media 2020 – Bringing Media to the Future

    Radio Romania – ABU: Media 2020 – Bringing Media to the Future

    Professionisti del settore media, esperti, dirigenti di emittenti pubbliche e private, personalità dellAsia-Pacific Broadcasting Union (ABU) e di altri enti internazionali di Asia, Europa, America e Australia si riuniranno a Bucarest dal 30 giugno al 1 luglio, alla conferenza “Media 2020 – Bringing Media to the Future”, organizzata da Radio Romania e ABU. La conferenza sarà aperta alla presenza del ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu.



    Si tratta del primo evento che lABU, la più grande organizzazione di cooperazione audiovisiva a livello mondiale, accetta di organizzare fuori dallo spazio geografico dellAsia – Pacifico.



    La conferenza, che punterà sullevoluzione dei mass-media nei prossimi cinque anni, coprirà argomenti di prima importanza affrontati da questo campo in piena riconfigurazione: il paesaggio media nel 2020 – tendenze nello sviluppo dei mass-media, il consumo di radio e contenuti televisivi tramite i new media, telefonini, internet (OTT), piattaforme ibride, la creazione di contenuti attraenti, interattivi, in grado di generare audience, media per i bambini, produzioni tv UHD.



    A Bucarest, partecipanti di quattro continenti affronteranno i mutamenti fondamentali che già stanno avvenendo nellindustria dei media e le sfide del futuro. Questo evento di portata costituisce una straordinaria opportunità per la Romania, Paese europeo che diventa in questo contesto un ponte tra i media audiovisivi dellEuropa e dellAsia.



    Il programma dellevento e tutti i dettagli sono disponibili alla pagina http://abumedia2020.radioromania.ro/




  • Grand Prix Nova 2015

    Grand Prix Nova 2015

    Cerimonia al Palazzo Elisabetta di Bucarest, per l’assegnazione dei premi della terza edizione del Festival Internazionale del Teatro radiofonico Grand Prix Nova, organizzato da Radio Romania sotto l’Alto Patrocinio di Sua Altezza Reale, la Principessa ereditaria Margareta.



    Alla categoria Radiodramma, il primo premio è andato a una produzione della Repubblica Ceca, mentre quello per le fiction a breve durata a una canadese. Radio Romania ha vinto il secondo premio per lo spettacolo La Mamma della regista Ilinca Stihi. Il principe Nicolae si è congratulato con Radio Romania per la maniera in cui ha organizzato il festival, che porta all’attenzione del pubblico una forma unica dell’arte, che è proprio il teatro radiofonico.



    Il teatro radiofonico è capace di trasformare la scena in una cosa meravigliosa, per trasmettere in maniera concentrata, tramite dialogo, musica e suoni, dei messaggi complessi. Mi congratulo con tutti i partecipanti e i vincitori, per essersi assunti questa difficile missione di sviluppare una forma artistica specifica all’ambiente radiofonico. Inoltre, mi congratulo con Radio Romania per l’organizzazione di questo festival e concorso, poichè nel portare avanti la sua missione storica mantiene viva questa forma di espressione artistica, ha detto il principe Nicolae.



    L’edizione 2015 del festival ha destato un grande interesse tra i creatori di produzioni radiofoniche dell’intero mondo. Quest’anno, il Grand Prix Nova 2015 ha attirato 50 produzioni di alta qualità di 28 Paesi. Ai partecipanti degli anni scorsi si sono aggiunte new entry: Egitto, Estonia, Finlandia, Malesia, Myanmar, Nuova Zelanda, Polonia, Moldova e Canada, accanto ai produttori indipendenti.



    La giuria dell’edizione 2015 ha incluso personalità e professionisti rinomati, a partire dal suo presidente Reto Ott, regista e produttore della Svizzera, membro del gruppo specializzato di EBU (European Broadcasting Union), il regista e pittore austriaco Eberhard Petschinka, sceneggiatore di di film e spettacoli di teatro, compreso quello radiofonico, lo scrittore e giornalista francese Silvain Gire, co-fondatore e caporedattore di Arte Radio, nonchè Vijay Sadhu, personalità di spicco della radio indiana, direttore di programmi dell’ABU (Asia-Pacific Broadcasting Union), accanto al noto regista romeno Mihai Lungeanu. Inoltre, più radio di vari Paesi si sono unite a questo progetto marchio Radio Romania.

  • Serenate, arie e ouverture a Radio Romania

    Serenate, arie e ouverture a Radio Romania

    Il 22 maggio, l’Orchestra Nazionale di Radio Romania, diretta dal maestro italiano David Crescenzi, invita il pubblico a una serata di… serenata. In apertura – la celebre Serenata n. 10 in Si bemolle maggiore di Mozart, diventata popolarissima anche grazie all’altrettanto celebre film “Amadeus” del regista Milos Forman.



    La serata proseguirà con dichiarazioni d’amore e partiture conosciutissime di Rossini, Mascagni e Mozart. Accanto all’Orchestra Nazionale di Radio Romania, sul palcoscenico della sua sala concerti Mihail Jora saliranno i tenori Lucian Corchis e Liviu Indricau, e il baritono Iordache Basalic, solisti dell’Opera Nazionale di Bucarest, che vantano un ricchissimo repertorio in concerti tenuti nel Paese e all’estero.



    Da settembre 2014, il maestro David Crescenzi è stato nominato direttore artistico e direttore principale dell’Opera del Cairo. Invitato permanente dell’Opera Nazionale Romena di Timisoara, David Crescenzi vanta a sua volta una svariatissima esperienza artistica al Teatro San Carlo di Napoli, al Teatro Carlo Felice di Genova o all’Opera del Cairo. Ha diretto l’Orchestra dell’Opera di Zagabria, l’Orchestra da Camera di Bologna, le Filarmoniche di Alessandria e del Piemonte o l’Orchestra del Teatro Reggio di Parma.



    A gennaio 2012, ha fatto una tournée in Germania e Francia insieme alla Bergisch Symphoniker Orchestra di Colonia, per dirigere Aida, Othello e la Messa di Requiem di Verdi. Sempre nel 2012, ha collaborato con l’opera di Rio de Janeiro, dove a diretto l’Aida. E’ stato anche il direttore d’orchestra del festival di Solothurn in Svizzera, dove è tornato anche nel 2013.



    Da parecchi anni, David Crescenzi collabora ottimamente con le orchestre di Radio Romania, di cui è ormai un ospite abituale, come ci ha spiegato il maestro stesso in un’intervista.